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Autore: Bumbix    17/09/2014    2 recensioni
Il cielo della notte non è sempre lo stesso. Cambiano le stelle, cambiano i pianeti, perfino le nuvole non fanno che percorrere la volta celeste solo per un breve istante. Tuttavia ci sono luoghi, dove il cielo non è solo diverso, è unico. Unico come può esserlo l'amore di una vita, o l'amore per qualcosa che non si potrà mai avere. Questo lo sa bene Lui e lo sa bene anche Lei, entrambi giovani che devono combattere contro i mali della vita, entrambi sottoposti ad enormi sofferenze, entrambi in viaggio alla ricerca di quel cielo che promette tanto, forse più di quanto essi stessi immaginano. Sarà un viaggio sofferto, un viaggio solitario, un viaggio nello spazio e nella mente che li guiderà piano fin li, dove forse troveranno le risposte a domande che non hanno nemmeno mai posto.
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Prima originale, spero vi piaccia. Bumbix ^_*
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo: Perchè l'Alaska?

Il sole appena sorto, il trepido cinguettare degli uccelli, i raggi che imperterriti penetrano dalle tapparelle, disegnando forme e colori sui muri della camera.

Istintivamente apri gli occhi, il corpo ancora assonnato, le braccia pesanti, non vorresti far altro che girarti dall'altra parte e continuare a dormire. Tuttavia lo senti. Di sottofondo, come il rumore di passi attutiti. Qualcuno si muove lungo il corridoio.

Fiduciosa, ed ancora intorpidita, ti fai scivolare di dosso le coperte che coprivano il tuo corpo nudo, indossando una camicia gettata in terra la sera prima.

L'indumento è ampio, caldo e porta ancora impresso il suo odore. Ti fermi un attimo, lo assapori, guardandoti poi allo specchio per ammirare il tuo aspetto.

Sei bella. Anche con un principio di occhiaie ed i capelli sconvolti, i tuoi occhi brillano vivaci, il tuo sorriso abbraccia il mondo. Sei bella, bella da quando hai conosciuto lui, bella da quando lui ti ha fatto sentire bella.

Prima non avevi mai badato al tuo aspetto, ti sei considerata sempre troppo bassa, o troppo magra, o troppo piatta. Ogni cosa di te aveva un difetto, e, piuttosto che dargli peso, preferivi sorvolare. Ora sai, che quei difetti sono la parte migliore di te. Da quando l'hai incontrato, da quando l'hai accettato e da quando gli hai permesso di cambiarti la vita, lui te l'ha dimostrato giorno dopo giorno.

Ancora ed ancora.

Sei felice, c'è poco da fare, e vorresti che questi brevi istanti della tua vita non finissero mai.

Dopo ancora qualche secondo d'esitazione, nel quale prendi in considerazione l'idea di indossare altro o di raggiungerlo così come sei, ti avvii lungo il corridoio.

Uno stretto cubicolo rettangolare, con due porte a destra e due a sinistra. In fondo, li dove si apre l'ingresso per il soggiorno, senti di nuovo gli stessi rumori attutiti di prima.
Sembra si stia impegnando tanto per non darti fastidio.

Sorridi e ti avvii.

I tuoi piedi quasi volteggiano lungo le fredde mattonelle per quanto ti senti leggera e viva. Il precedente torpore è solo un lontano ricordo.

Stai andando da lui, lui è oltre quella porta, lui è lì per te.

E così sbuchi in soggiorno, il tuo sguardo vispo vaga nell'ambiente, fino a che non lo noti. Sta facendo capolino da dietro il separè della cucina, il viso stanco, con un accenno di barba non fatta e quei suoi incredibili occhi verdi.

"Ehi"

Ti avvicini e gli dai modo di notarti. Il suo sguardo incontra il tuo, ed in esso riesci a leggerci un futuro fatto di certezze. Il suo sorriso ti accoglie, mentre tira fuori un altro piatto dalla mensola.

"È presto, potevi restare a dormire."

Lo hai ormai raggiunto e lo abbracci da dietro mentre lui ti prepara la colazione.

"Lo so, ma volevo vederti. Mi fa strano sapere che ti alzi così presto la mattina e che la sera rientri così tardi. Non abbiamo quasi più modo di stare insieme."

Lo senti muoversi a disagio dalla tua posizione privilegiata, con il viso schiacciato contro la sua schiena, avverti il suo cuore battere piu forte. Ti ama. E tu ami lui.

"Lo sai che lo faccio per noi. Più lavoro ora, più a lungo durerà la nostra vacanza in Alaska."

Si gira appena, poggia le sue labbra sulla tua fronte, regalandoti un caldo bacio.

"Sei proprio fissato con l'Alaska. Mi spieghi perchè ti piace così tanto? È vero che ho accettato di venire, ma non ho ancora capito cosa ti spinge a voler andare proprio lì."

Lui ti sorride, sciogliendosi dal tuo abbraccio per poggiare le vostre colazioni sul tavolo. Niente di complesso, non è poi una cima in cucina, ma è riuscito a fare qualche toast ed un paio di uova all'occhio di bue.

Lui prende posto e tu siedi di fronte a lui.

All'inizio sbocconcella la sua colazione, alternando la sua attenzione dal piatto a te. Tu invece, come il degno aspirapolvere che sei, hai già spazzolato tutto, quando lui è ancora a metà.

"Allora?"

Domandi, chiedi, vuoi tornare sull'argomento.

Lui ti sorride e manda giù un pò di succo d'arancia prima di rispondere.

"Bhe, ovviamente voglio andare in Alaska per l'Aurora."

Vero. Lui adora l'aurora, la ha come sfondo del pc, del telefono, ha addirittura comprato un calendario in cui è raffigurata.

"Tutto qui? Vuoi andare dall'altra parte del mondo per vedere l'Aurora?"

Il sorriso sul suo volto si accentua, mentre ti lancia un'occhiata divertita.

"Si tutto qui."

Le tue labbra si contraggono, la fronte si increspa. Stai cercando di capire, di cogliere il motivo per cui per lui sia così importante. Non ne vieni a capo.

"Bhe mi sembra un motivo un pò stupido per attraversare l'oceano, non credi?"

E poi lui ride. Sembra ringiovanire quando ride, perde quella sua aria seria e taciturna, sembra molto più bello. Sorridi di rimando, davanti a questa giovialità, alzando lo sguardo al soffitto.

"Alla fine è solo un cielo no? Un bel cielo, certo, ma solo un cielo."

Lui scuote il capo, si asciuga una lacrima scaturita dal troppo riso e torna a fissare te. Ancora una volta ti manca il fiato, quando ti guarda in quel modo ti senti nuda davanti a lui.

"Tu sai cos'è l'Aurora? Cosa sai di Lei?"

Metti su un cipiglio deciso. Non sei pronta a darla vinta così facilmente, anzi, al contrario lotterai fino a che le tue ragione prevarranno.

"L'ho studiata a scuola, in geografia astronomica. L'Aurora è un effetto dovuto all'incontro tra il vento solare e l'atmosfera terrestre. Da questo incontro si generano degli effetti di luce, tutto qui."

Lui scuote il capo, finendo la sua colazione. E poi inizia a pulire. Maniaco conpulsivo, non riesce proprio a sopportarlo il disordine, e se non ha già risistemato la stanza che condividete deve essere solo perchè non voleva svegliarti. Mentre porta le stoviglie verso il lavandino tu lo segui. Non si volta a guardarti, consapevole della tua presenza lì.

"L'Aurora è qualcosa che va oltre la mera scienza. La scienza può spiegarti come nasce un'Aurora, ma non come mai tutti la guardino e tutti l'apprezzino. L'Aurora è più di un nome, più di un panorama, più di una meta da visitare. È un obbiettivo da raggiungere, un'emozione da condividere, un sogno da realizzare. L'Aurora è lo scrigno che contiene i desideri della Terra. Per me è tuttto questo e anche di più."

Lo osservi pulire, parlare, e ti verrebbe voglia di ribattere ancora e far continuare questo battibecco fino a che non ti darà ragione. Alla fine lo farà, non riesce mai a resistere quando fai sul serio. Tuttavia qualcosa nelle sue parole ti ha colpito. Non sai perchè, non sai come, ma è così.

Mentre ancora pensi a come agire, lo vedi risistemare il tutto e mettersi la borsa a tracolla. L'unica cosa che puoi dire è:

"L'Aurora, eh?"

"Già, solo per l'Aurora."

E lo osservi chinarsi, prenderti il viso tra le mani avvicinandosi a te. Le vostre labbra si sfiorano nel più tenero dei baci, e, per un momento, un orribile momento, hai la sensazione di averlo perso. Lo stringi forte, approfondisci il bacio fino a renderlo un turbine di passione, ma lui è ancora lì, non è sparito, non è scomparso. Forse la tua è stata solo un'impressione.

Quando vi staccate avete entrambi il fiatone, ma siete felici. Il suo sguardo va all'orologio e tanto basta a farlo accelerare.

"Sono in ritardo, non posso permettermi ritardi con il mio nuovo capo! Tu torna a dormire, riprenderemo stasera da dove ci siamo interrotti. E guarda che vorrò sapere il perchè di tutto questo!"

Sorride, fuggendo via da te. Una volta alla porta si gira nella tua direzione, regalandoti un sorriso.

"Ti amo C...."

Non fai in tempo a rispondere, a decifrare le sue parole, che lui si è gia richiuso l'uscio dietro lasciandoti lì, da sola.

Quando finalmente comprendi, calde lacrime bagnano il tuo viso. E da lacrime a singhiozzi, da singhiozzi a pianto disperato. E solo dopo aver pianto, ed esserti esaurita, torni in camera da letto.

"Lui mi ama..."

Lo sussurri piano al buio, mentre il sonno ti avvince ed inizi a sprofondare.

L'ultima cosa che vedi sono luci rosse e blu che si alternano sul soffitto della camera. La dolce Aurora che viene lì per voi?

L'ultima cosa che senti è il suo odore impresso sulla camicia che ancora indossi.

L'ultima cosa che il tuo orecchio coglie, quando ormai non sei più cosciente di te, è il richeggiare lontano di una sirena.

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Realtà ed inganno camminano di paripasso. Al tuo risveglio la più intensa delle felicità si sarebbe trasformato nel più atroce dolore.

E la tua vita sarebbe finita per come la conoscevi.

Quel giorno che lui ti ha amato... la sua vita ha avuto fine.

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N.D.A. Primo capitolo di quella che spero sarà una lunga e prolifica storia. Spero vi piaccia e nel caso lasciate una recensione. Sempre vostro. Bumbix



   
 
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