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Autore: thegreenminstrel    17/09/2014    1 recensioni
Dal Prologo:[...] “Sono affascinante, ammettilo. Stai praticamente sbavando.”
Lo odio.
“Preferisco gli uomini ai ragazzini, e possibilmente quelli con più di un neurone nel cervello.” ribatto piccata mentre sento le guance e le orecchie andare in fiamme.
“Tzè, ma se non hai nemmeno mai avuto un ragazzo...scommetto che sei ancora vergine.” Non riesce proprio a togliersi quel sorriso beffardo dalla faccia, l'unica soluzione sarebbe spaccargliela. [...]
Dal Primo capitolo:[...]“Wow, sei davvero un'icy girl, una Ragazza di ghiaccio.”
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Eleonora è in guerra, il suo nemico si chiama Simone Trono... Lui è affascinante, con un fisico da paura, e ovviamente è stronzo, come ogni bad boy che si rispetti. Quanto a lei...beh, è tutta un'altra -e a volte triste- storia. Ma è così per tutte le secchione "sfigate", almeno così crede. E se ci si mettessero di mezzo una vecchia conoscenza, una festa clandestina sulla spiaggia e delle stupide ripetizioni di latino pomeridiane? Tutto può essere messo in discussione. Diamo inizio alle danze!
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Avventure e disavventure di una liceale e del suo peggior nemico :)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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4

Quando vedo di nuovo l'edificio scolastico stagliarsi contro il cielo mi si stringe il cuore: per la prima volta in tutta la mia vita non ho voglia di entrarci, sarà che sono stata due settimane a casa -l'influenza si è rivelata una forma di broncopolmonite virale e, in effetti, il giorno dopo aver ricevuto la prevendita per la festa, sono dovuta correre in pronto soccorso*- e mi sono abituata a passare il tempo davanti alla tv a guardare serie tv a nastro. Ho finito di riguardare l'ultima stagione di Supernatural in tre giorni appena. Sospiro, forza Nora, preparati al peggio. Con gambe tremanti entro.

È ancora presto, lungo i corridoi non c'è ancora nessuno, ne approfitto per prendermi un cappuccino alla macchinetta a cui Marco Farsetto della III E è appoggiato sorseggiando una cioccolata, a giudicare dei suoi baffi marroni.

“Ciao.” lo saluto cortese. Sono sempre andata d'amore e d'accordo con quelli della sua classe, sono gente a posto, un po' snob visto che sono tutti del centro città, ma cordiali e soprattutto intelligenti: la loro media è la più alta dell'istituto.

“Ciao, è un po' che non ti si vede in giro.” sorride lui.

“Mi sono beccata una broncopolmonite con i fiocchi, sono stata a letto con trentanove di febbre per una settimana intera.” Pigio il pulsante dello zucchero fino ad aggiungerne il più possibile.

“Cavoli, fai le cose sul serio anche quando si tratta di malattia.” scherza “L'importante è che ti sia rimessa in sesto in tempo per la festa di Halloween, dicono che sarà epica.”

Mi sorprende che Trono abbia invitato anche un tipo come lui, non si parlano nemmeno.

“Già.” Il mio entusiasmo rasenta i cinquanta gradi sotto zero, ci ho ragionato su e le possibilità che alla fine della serata Ale arrivi a baciarmi sono una su cinquantaduemilaventitré. Ovvero lo 0,00192 % : un matematico definirebbe questa cifra impossibilità assoluta.

“Ci vai con qualcuno?”

“No, c'è bisogno dell'accompagnatore?” chiedo prima di cominciare a sorseggiare la bevanda calda.

“No, però mi farebbe piacere accompagnarti.”

CHE COSA?!

Il cappuccino bollente mi va di traverso, scende giù per l'esofago bruciandomi lo stomaco. Un altro po' finisce sul pavimento e sulla mia nuova maglietta; mamma mi ammazzerà.

Marco prende un paio di salviette da buttare per terra e un altro paio per asciugarmi la maglietta, cosa che gli permette di avvicinarsi a me fino a sfiorarmi il naso. Oddio, che vuole fare?

“Vieni alla festa con me, Nora. Ti prego.” I suoi occhi azzurri brillano di speranza. Marco Farsetti non è un brutto ragazzo, con questi suoi capelli ricci e neri, questa bocca carnosa e questo suo neo sotto l'occhio sinistro. È il classico ragazzo che mia madre vorrebbe le portassi a casa, sempre in ordine e galante. Un bravo ragazzo, ma non è quello che voglio io.

“Io...cioè, ascolta...” Come glielo dico ora? Diavolo, nessuno mi ha mai invitata fuori prima d'ora!

“C'è un altro? Sei fidanzata?” domanda all'improvviso.

Trattengo una risata: “No, non ho mai avuto un appuntamento prima d'ora, però c'è una persona che...”

“Ti piace qualcuno.” commenta amaro “Va bene, non mi importa, Nora. Ti chiedo solo una possibilità di provare a corteggiarti.” Corteggiarmi? Oddio, che parolone! Sto per andare in ebollizione, me lo sento, comincerò ad evaporare per l'imbarazzo “Sarai tu a scegliere con chi stare, non mi offenderò. Fammi tentare.”

A dir la verità, che ho da perdere? Ci guadagno pure un passaggio gratis.

Annuisco sconfitta.

“Va bene.” Fantastico, ladies and gentlemen, il primo appuntamento della mia vita sarà con un ragazzo che nemmeno mi piace! Dio, ma perché gli ho detto di sì?

“Grande!” esulta lui estasiato “Ti passo a prendere alle sette.” Si china per lasciarmi un bacio morbido sulla guancia. Nel frattempo la campanella suona “Accidenti, devo andare, ho versione di greco.”

“Ma no, figurati, devo andare assolutamente anch'io!” Sì, come no, ho l'ora buca per religione. Mi allontano a grandi passi da lui verso la rampa di scale per raggiungere il secondo piano, accerchiata dalla frotta di studenti appena entrati; faccio appena in tempo scorgere con la coda dell'occhio Marco che saltella contento per il corridoio fino alla sua classe. Accidenti, sono stata una stupida.

 

Il mio panino prosciutto crudo e grana fa schifo, è unto e sa di cacca. Nemmeno Simone sembra gradire il suo, che posa sul tavolo dopo qualche morso, la faccia schifata.

“Secondo me usano la carne di topo morto per questa merda.” dice mentre si pulisce la bocca con un fazzoletto di carta che poi getta nel cestino nell'angolo con un abile tiro alla Michael Jordan. Muovo la testa in segno di assenso, mi servo di uno dei suoi fazzoletti e ci sputo dentro il mio ultimo boccone, prima che vomiti sul serio. Bleah, bleah, bleah! Ora mi servirà della candeggina per togliermi quel sapore di marcio dalla bocca. Mi alzo per buttare via ogni traccia dei nostri panini.

Un attimo dopo essermi seduta di nuovo, il cellulare vibra nella tasca dei jeans.

 

Non vedo l'ora di andare alla festa di Halloween con te ;-) Passa un buon pomeriggio, M.

 

Ho un tuffo al cuore e mi scopro a sorridere con dolcezza mentre rileggo più volte il messaggio rigirandomi una ciocca di capelli tra le dita. Nessuno prima d'ora mi aveva mai mandato un sms così, di solito non ricevo nemmeno sms. Nonostante non sia il ragazzo dei miei sogni, è bello che Marco pensi a me, che mi apprezzi. Sospiro.

“Nora?” mi richiama Simone schioccandomi due dita davanti alla faccia.

“Che c'è?” gli ringhio contro.

“Niente, mi sembrava che ti fossi rincretinita tutto ad un tratto.” scherza prima di tirare fuori dal suo zaino il libro di greco. Abbassa lo sguardo sulla versione da tradurre per domani quando lo rialza all'improvviso per fissarmi con aria accusatoria “Non è che per caso hai un ragazzo?”

Avvampo.

“Ma sei scemo?”

Lui fa spallucce: “Vista la tua reazione al messaggio...” Che pettegolo, non vuole altro che sapere se la povera sfigata Eleonora si è trovata un altrettanto sfigato principe azzurro. Tzè, non gli darò la soddisfazione di prendermi in giro per questo!

“Marco Farsetto mi ha invitata alla festa di Halloween, è un problema?” gli confesso con un tono da smorfiosa antipatica che non credevo mi appartenesse.

Simone inarca un sopracciglio e apre la bocca per parlare, cosa che fa solo dopo un attimo di esitazione ed aver preso un grosso respiro: “Non dovevi venire alla festa per stare con Ale?” sembra alquanto irritato.

“Sono cazzi miei. E comunque mi fa solo da accompagnatore, non mi interessa.” Mi rode il fegato dovermi giustificare proprio con Trono.

Il suo sguardo severo mi trafigge da lato a lato: “Se un ragazzo vuole farti da accompagnatore, vuol dire che vuole scoparti.”

Sono costretta a stringere le mani lungo i fianchi per evitare di prenderlo a sberle.

“Non tutti sono come te.” sibilo, imponendomi di rimanere calma, altrimenti il preside mi espelle da scuola, i miei mi cacciano di casa, e io morirò di fame lungo il ciglio di una strada. Non posso rovinarmi la vita per un volgare bastardo.

“Ti sto solo mettendo in guardia.” mormora lui tetro.

“So badare a me stessa, grazie.” ribatto sarcastica.

Prendo a tirare fuori anche i miei libri tanto per stabilire che la conversazione è chiusa, che non voglio nessun consiglio o guida su come comportarmi con i ragazzi da un tale deficiente.

“Ale si vestirà in blu alla festa, voleva che lo sapessi.” dice mestamente Simone dopo qualche secondo di silenzio imbarazzato.

Alzo gli occhi e incontro il suo sguardo pieno di dispiacere per quanto successo poco fa.

“Grazie.” gli dico con un sorriso accennato che lui ricambia sincero.

 

*

“Oh no, scordatelo!” Esclamo sconvolta quando mia sorella Francesca mi propone un vestitino rosso da fatina con una scollatura alla Guardamisonounatroia cosparso di brillantini. Lo sapevo che non dovevo chiederle di accompagnarmi a fare shopping, ha dei gusti un po' particolari.

“Ma che hai capito?” ribatte aggrottando le sopracciglia. Poi sorride maliziosa, un leggero rossore le imporpora le guance lentigginose “Questo lo compro io per Lore. Sai, ad Halloween, davanti ad un film horror, io che tremo impaurita, lui che mi stringe a sé...”

“Okay, okay, ho capito! Non voglio sapere come va a finire.” borbotto scandalizzata mentre mi aggiro tra le varie corsie del negozio di giocattoli più grande che abbia mai visto, pieno di costumi di ogni genere, ma sfornito di quello che mi sarei aspettata. Finora gli unici della mia taglia che ho preso trovato sono a) una tuta da delfino, b) un completo da mago corredato di cappello a punta e scopa di plastica, e c) una tutina da power ranger. Pare che le principesse non vadano proprio quest'anno.

Suppongo che l'opzione migliore sarebbe vestirmi da delfino, visto che il cappuccio mi copre interamente la faccia e nessuno mi riconoscerebbe. E poi la tuta è così morbida e comoda! Faccio per prendere la mia taglia, quando mia sorella mi schiaffeggia la mano, irritata.

“Non ci provare nemmeno, non puoi vestirti da Flipper alla tua prima festa con alcolici a cui partecipi.” È piuttosto minacciosa, se vuole: ha arricciato il suo nasino alla francese, piegato la bocca rossa in una smorfia e incrociato le braccia sottili al petto. Fra riuscirebbe ad essere adorabile anche se fosse sul punto di annunciare una guerra nucleare.

“E a te che importa?”

“Sei tu che mi hai chiesto aiuto per trovarti un costume adatto e credimi se ti dico che travestirsi da donna-delfino non è una buona idea.”

Faccio spallucce.

“Non devo mica esibirmi.”

“Le feste sono fatte per esibirsi, Nora. Sarà una gara a chi brillerà di più e tu devi vincerla.” Fra mi sistema dietro l'orecchio una ciocca di capelli sfuggita alla treccia, guardandomi con tenerezza “Sei carina, non devi nasconderti.”

Allontano la sua mano con stizza.

Non è vero che sono carina. Un cucciolo di cocker è carino, il fattorino delle pizze è carino. Io non posso essere carina quando accanto a me troneggia la reincarnazione di Afrodite -o di Barbie, è uguale-. Mi chiedo come faccio ad essere sua sorella e somigliarle così poco.

“Dovevo chiedere a Federico di accompagnarmi.”

“Sei impossibile!” sbuffa “E poi Fede era impegnato.”

Alzo le sopracciglia, sorpresa.

“Ma è sabato pomeriggio...”

“E allora? Non può uscire insieme ad una bella ragazza?”

Sono sconvolta, di solito il mio fratellone mi dice tutto! Okay, ultimamente ha evitato i dettagli sulla sua vita sentimentale, ma sono sempre la sua sorellina preferita e non è giusto che Francesca venga a sapere le cose prima di me.

“Perché non me lo ha detto?”

Mia sorella mi guarda dritto negli occhi. Non risponde, sa qualcosa che non può dirmi, che lo stesso Fede le ha chiesto di non rivelarmi.

Dopo un attimo, si guarda al polso e, resasi conto dell'ora, si mette una mano tra i capelli.

“Accidenti, dobbiamo tornare a subito a casa per i capelli e il trucco.” Mi afferra un polso per trascinarmi fuori.

“Ma non ho il vestito!”

“A quello ci penso io.”

Comincio a tremare. Francesca Minghetti non pensa mai, e se lo fa, non pensa mai la cosa giusta.

 

 

 

The Writer's Corner: Capitolo di passaggio, se non si fosse capito, mi serviva per introdurre il personaggio di Marco e la scena si è protratta più del previsto. Scusate immensamente se non ho mantenuto la promessa!

Finalmente il prossimo sarà interamente dedicato alla festa :) Chissà da cosa si vestirà Eleonora, e Ale? Come andrà a finire?

Baci, V.

P.S. Aggiornamento tra giovedì e venerdì.

 

  
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