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Autore: Vanisher    17/09/2014    6 recensioni
"- Ma tu sei mai stato innamorato, Ryuzaki? - la domanda mi esce spontanea, mentre mi appoggio con entrambe le mani allo schienale della sedia su cui è seduto.
L rimane impassibile mentre si volta a guardarmi - Le probabilità che io mi innamorassi, fino a poco fa, erano davvero scarse ... diciamo attorno al 25% o anche più basse, attorno al 19%. E poi innamorarmi non è mai rientrato nelle mie priorità ... e nei miei bisogni -
- Fino a poco fa? - sono così vicina al suo viso che sento il suo respiro sulle guance, le mie labbra per poco non sfiorano le sue - Vuoi dire che ...? -
- In questo periodo le probabilità sono aumentate in modo quasi surreale. Non mi era mai successo prima d'ora e premetto che la cosa è alquanto ... sorprendente. Diciamo ... diciamo che le probabilità sfiorano il 65%Ma se mi stai così vicina ... - le sue labbra toccano le mie - Le probabilità non faticano a sfiorare l'85% -"
Lui, il più grande detective del mondo incaricato di risolvere il caso Kira.
Lei, investigatrice in incognito incaricata di scoprire l'identità di L.
Lui, non conosce cosa sia l'amore.
Lei, ha archiviato quel sentimento da tanto tempo.
Lui, un passato misterioso.
Lei, lo scoprirà.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Mello, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 36
" COMA "



Avvertenze : alcuni elementi di questa fan fiction sono differenti dall'opera originale e i fatti accaduti nell'opera hanno subito lievi modifiche



- Merda, perché non si sveglia? -
- La pallottola le ha quasi sfiorato il cuore, è un miracolo che sia ancora viva. E' una ragazza forte sia psicologicamente che fisicamente, ma ci sono il 2% delle possibilità che si svegli subito  -
- Tu e le tue fottutissime percentuali del cazzo! Sei fortunato che puoi nasconderti dietro a un computer, altrimenti ti avrei già spaccato la faccia e ti avrei mandato in coma al posto suo! -
- Cadendo ha anche sbattuto la testa, e in più ha perso molto sangue. Non mi sorprenderei se non si svegliasse per qualche altro giorno -
- Ti ci metti pure tu, Matt? -
- Non puoi negare l'evidenza -
- Non sto negando un fottuto cazzo, voglio solo che si svegli! -
- Puoi  anche provare a schioccare le dita o a dire qualche formula antica, non si sveglierà, o almeno, non subito -
Sono morta oppure sono ancora viva? Che questo sia il paradiso, o l'inferno? O magari il purgatorio, ammesso che esista davvero? Ma se davvero fossi morta, se davvero fossi caduta nel sonno eterno, perché giungono queste voci familiari alle mie orecchie? Ogni suono mi giunge lontano e ovattato, quasi come se ci fossero interferenze. Riesco a riconoscere le voci attorno a me, ma non riesco a dare un volto ai loro proprietari. 
- Se non avessi sparato ... -
- Saremo ancora in quella merda di baracca -
- E lei sarebbe ancora viva, o meglio, non sarebbe in coma -
- Se solo non si fosse messa in mezzo mentre sparavi a Yagami ... -
- Poca puttana, Mello, possibile che non ci arrivi? Se non avessi sparato avremo potuto evitare tutto questo, che cazzo me ne frega se Yagami è vivo o morto, me ne frega se lei apre quei fottuti occhi che si ritrova o no! -
- Cerca di calmarti, la tua reazione esagerata non accelererà il risveglio di Lena -
- L'albino ha ragione, datti una calmata. Anzi, sai che ti dico? Vai fuori a fumarti una di quelle tue sigarette del cazzo, che ti serve proprio -
- Te la ficco su per il culo la sigaretta, Mello -
Dubito che in paradiso si facciano tutti questi litigi, o almeno, che si usi un linguaggio così scurrile. Mi fa male il petto, respiro a fatica e il mio cuore batte a ritmo irregolare. Eppure giurerei che al momento in cui mi sono addormentata non batteva. Che non sia ancora giunto il momento della mia morte?
- Ora che si fa? -
- L arriverà a momenti. D'altronde, bisogna trovare un mezzo adatto per portare Lena da qui alla sede in cui alloggiava con la squadra investigativa, sono certo che si starà preoccupando di questo -
- Dove alloggia? -
- In un palazzo di ventitré piani, poco distante dal centro della città -
- L deve avere un mucchio di soldi per potersi permettere di vivere in un posto del genere -
- Ha rivelato che progettava la costruzione dell'edificio da quando ha accettato di risolvere il caso Kira. I soldi non sono un suo problema, la sua intelligenza superiore alla norma gli consente di guadagnare somme molto elevate -
Respiro a fatica, mentre il petto mi si alza e mi si abbassa dolorosamente. In qualche modo devono avermi estratto la pallottola, ed è per questo che ho così tante bende avvolte attorno al petto. Dove mi trovo? Ancora a Los Angeles o in Giappone? L e Light dove sono?
- Ci vuole tempo -
- Che cazzo ne sai tu, Near? -
- Questo è ciò che hanno detto i medici -
- Adesso sei diventato anche un fottutissimo dottore? Nel tempo libero ti occupi di un cazzo di ospedale che hai creato tu e ti occupi dei tuoi fottutissimi pazienti in coma? -
- L'idea di costruire un ospedale non è affatto male, ma per ora ho altre priorità di gran lunga più importanti, tra le quali catturare Kira ed assicurarlo alla giustizia. Non so quali siano le tue priorità -
- Non sono cazzi tuoi -
Coma. Che brutta parola. Io non sono in coma, ho solo voglia di dormire. Ma allora perché le palpebre mi sembrano pesanti come macigni, perché non riesco a muovere un solo muscolo, perché la voce non esce per dire che sono sveglia e sto ascoltando tutto?
- Non ce la faccio più ad aspettare -
- Non abbiamo altra scelta -
- Dove cazzo sono i dottori? -
- Nemmeno loro sanno quando si sveglierà di preciso, Mello -
- E allora che cazzo stanno qui a fare, eh? -
- Sono dei medici, porca puttana, non Dio -
- Un coma può durare due settimane così come può durare in eterno. A questo punto, i medici sono impotenti, bisogna affidare le nostre speranze e le nostre preghiere a Dio, se realmente esiste qualcuno in grado di decidere le sorti dell'umanità -
- Cominciamo a pregare, allora -
- Non ho mai pregato in vita mia, non comincerò a farlo adesso -
- Fallo almeno per lei, cazzo -
- Dio perdona sempre i peccati, giusto? Mi perdonerà anche oggi la cazzo di preghiera non fatta -
Eppure io nella mia testa sto pregando, sto pregando di riuscire a svegliarmi. Non so quanti giorni esatti sono passati da quando mi sono addormentata, ma mi sono riposata abbastanza. Voglio svegliarmi, voglio vedere L. Voglio sapere se il signor Yagami sta veramente bene o anche lui è stato ferito. Qualcuno mi sfiora una mano, qualcuno mi accarezza il palmo timidamente con un dito. Non riesco a riconoscere chi sia, la stanza è momentaneamente in silenzio. 
- Svegliati, Monika -
Adesso mi sveglio. Datemi solo un attimo e giuro che sono da voi, fresca e tosta come sempre, pronta a farvi la solita predica che vi riservavo anche alla Wammy's House. Mi sto svegliando. Ma allora perché non mi muovo, perché rimango stesa, immobile come una mummia?
- Voglio tornare a casa, svegliati ... -
Anche io voglio tornare a casa, anche io.
- Stai bene? -
- Si, cazzo, si. Almeno non sono io quello in coma -
- Perché la vita non può essere come un videogame, eh? Perché non si può premere su un semplice tasto rotondo e riavviare il livello da capo, o magari dal check point? Perché non possiamo rifare tutto, ma questa volta sapendo cosa accadrà e cosa dovremo fare? Perché non si può, cazzo, perché? -
- Se la vita fosse un videogame sarebbe vuota, non trovi? Vuota e monotona. Potresti giocarci tutte le volte che vuoi, potresti sbagliare ma poter rifare tutto, ma poi diventa sempre la stessa storia, sempre lo stesso gioco -
- Porca miseria, Mello, non ti ho mai sentito fare un pensiero così profondo -
- La paura gioca brutti scherzi -
- Ti fa male l'occhio? -
- No, non più. Almeno quei cazzo di medici servono a qualcosa! -
- Sei rimasto sfregiato, però. E' strano, io sono uscito indenne dall'esplosione, gli sbirri di L se la sono cavata con qualche livido o qualche graffio. Tu perché sei rimasto sfregiato? -
- Io ero quello più vicino al punto di scoppio -
- Lena è stata fortunata, è rimasta indenne -
- Ci mancava solo che anche lei facesse la mia stessa fine -
Il dito continua a sfiorarmi timidamente la mano, lo tocca e poi si ritrae come scottato. Come se si aspettasse che io da un momento all'altro mi svegliassi e cominciassi a ricambiare il tocco, vorrei farlo ma non riesco a muovermi. I miei muscoli si sono come addormentati.
- L è arrivato -
- Finalmente, era ora! -
- Adesso dovrete cercare di sollevare Lena nella maniera più cauta possibile. Uno di voi due la sollevi per le braccia e l'altro ... -
- Porca puttana, perché non vieni tu a farlo, se sei così esperto? -
- Mi piacerebbe aiutarvi, ma come avrete notato mi è impossibile -
Qualcuno mi solleva con delicatezza e lentezza, sento il mio corpo muoversi mentre abbandono il letto sul quale ero stesa. Vengo posata su una barella, soffice ma non quanto quel comodo letto. La barella si muove, ma non riesco a capire in che direzione stiamo andando.
- E adesso, Matt? -
- Adesso cosa? -
- Adesso cosa facciamo? -
- Aspettiamo -
- Che cosa? -
- Non lo so, Mello, non lo so. Per il momento non vedo L nei paraggi, quindi tanto vale aspettare che arrivi e che ci dica cosa fare. Aspetta, eccolo li -
La barella continua a muoversi. Silenzio. La barella si blocca di colpo, facendomi traballare. Sento dei respiri lenti e trattenuti, delle parole sussurrate che non riesco a distinguere, dei passi lenti e trascinati. La barella riprende a camminare.
- Da quanto tempo? -
- Da qualche giorno, ormai -
- I medici cosa vi hanno detto? -
- I medici non hanno saputo dirci un cazzo, solo che è in stato di coma e che non sanno quando cazzo si sveglierà. Near dice che un coma non ha limite di tempo, quindi non sappiamo quando si sveglierà. Cazzate! -
- Mello ti pregherei di non utilizzare questo genere di linguaggio in mia presenza. Mi infastidisce molto, anzi, moltissimo -
- Scusami, L -
- D'ora in poi preferirei essere chiamato Ryuzaki, non desidero che altre persone oltre a chi mi è fedele e a chi lavora per me conosca la mia vera identità. Watari caricherà il corpo di Lena in macchina. Se lo desiderate l'edificio dove alloggio è fornito di numerose camere vuote, potete restare fin quando lo desiderate -
- Ryuzaki? -
- Dimmi, Matt -
- Tu pensi che ... che Lena si ... risveglierà? -
- Non sono un dottore, non sono esperto in quanto riguarda stati di coma. Non sono nemmeno Dio, quindi non posso decidere la sorte della ragazza. Ma sono un essere umano, e da tale posso solo sperare e chiedere perdono, perché quello che successo è anche colpa mia. Non ho altro da dire. Ora è meglio andare -
Già, andare. Andare dove?

 



* * *



Non so come, non so quando, non so perché, le mie palpebre smettono di pesare e diventano leggere come piume. Apro gli occhi di scatto, quasi sorpresa. Mi trovo nella stessa stanza bianca immacolata dove mi sono risvegliata quella volta che sono svenuta, durante la messa in scena della morte di Light. Allora sono tornata in Giappone. Chissà da quanto tempo ho abbandonato Los Angeles. Chissà quanto ho dormito.
- Porca puttana, Mello, ti ho detto che non si è svegliata! - Matt apre di colpo la porta, fiondandosi nella camera, seguito da un Mello borbottante che lancia imprecazioni e bestemmie a destra e a sinistra. Quando vedono che sono sveglia, subito smettono di parlare e sgranano gli occhi, come se stessero sognando.
Sorrido debolmente, alzando una mano in segno di saluto - Buon giorno -
Nessuno dei due mi risponde. Mello si precipita immediatamente al mio capezzale, il suo corpo premuto contro il mio mentre i suoi capelli biondi e sottili mi invadono la visuale, la sua guancia premuta contro la mia e le sue braccia che mi circondano il corpo e mi abbracciano. Anche io lo abbraccio, stringendo forte il suo corpo snello e sfregando la mia guancia contro la sua. Profuma di cioccolata fondente, ma c'è anche un odore più dolce, come di cioccolata al latte o bianca. Doveva essere davvero disperato per mettersi a mangiare quel tipo di cioccolata. Credo di non aver mai avuto un abbraccio così ... vero ... con Mello.
- Sei una fottutissima eroina piagnucolona- il suo tono minaccioso non rende, è troppo emozionato per giocare la parte del duro e del cattivo, in questo momento. Mi stringe ancora più forte, mi si comprimono i polmoni e mi manca l'aria, ma non protesto - Cazzo, mi hai fatto prendere un'infarto, non azzardarti a fare una cosa del genere mai più o giuro che ti faccio ammazzare per davvero. Adesso stai zitta e stringimi, razza di puttanella che non sei altro -
Obbedisco e stringo forte Mello. Si stacca da me quanto basta per guardarmi in volto, e li vedo il cambiamento del suo viso. Una cicatrice diagonale che va dall'occhio sinistro al lato sinistro della mandibola, deturpandogli il viso ma non celando la bellezza del suo volto. Con un dito, gli sfioro appena la pelle raggrinzita e ruvida al tatto, ritraendo la mano come scottata.
- Hai fatto davvero saltare in aria tutto, allora - dico, non riesco a distogliere lo sguardo dalla cicatrice.
Mello annuisce - Volevo provare a scappare, ma Yagami e i suoi uomini mi hanno preso lo stesso. Matt non ha nemmeno provato a scappare, troppo traumatizzato e caga sotto per mettersi a correre -
- Ma almeno lui ha un cervello, a differenza tua -
- Sappiamo entrambi che quello che hai appena detto è un'enorme cazzata -
Lo spingo via, e lui si allontana con una risata. Il mio sguardo cade su Matt, immobile dove l'ho lasciato, gli occhi ancora sgranati e le labbra strette. Non riesco a vedere bene i suoi occhi da dietro agli occhialini arancioni e rotondi, i suoi capelli rossi sono spettinati come se non li pettinasse da giorni e i vestiti pieni di pieghe. La puzza di fumo arriva fino a me ed è più forte delle altre volte, chissà quante altre sigarette ha fumato. Sicuramente ne ha fumate più del solito. Una lacrima scivola giù dall'occhio destro, appannando la lente dell'occhialino.
Apro entrambe le braccia, un invito silenzioso. Matt non se lo fa ripetere, e lentamente mi si avvicina. Dapprima i suoi passi sono lenti pesanti, per poi diventare a poco a poco sempre più rapidi e veloci. Le sue braccia mi circondano nello stesso istante in cui dalle sue labbra esce un singhiozzo, un rantolo soffocato. E' costretto ad abbassarsi gli occhialini arancioni sul collo per non bagnare le lenti e non appannarli, lo sento mentre si asciuga gli occhi con una mano. Lo stringo forte, inspirando quella puzza di fumo tanto familiare che in questo momento sembra l'odore più buono al mondo.
- Sono un mostro - singhiozza piano, nascondendo il volto nell'incavo del mio collo.
- Non è successo nulla, Matt - gli do dei leggeri colpetti sulla schiena.
- Io ti ho sparato, cazzo! - ribatte Matt, mentre un singhiozzo lo scuote.
- Non è successo nulla - ripeto - Adesso sono sveglia, non è questo quello che conta? -
Matt non risponde. Passano parecchi secondi prima che le sue lacrime cessino di inzupparmi una spalla e il suo respiro torna regolare, mentre la sua stretta su di me si fa più forte e nostalgica.
- Ma guardati - ghigna Mello, poco distante da noi - Sembri una femminuccia, Matt -
- Parlando di femminucce. Quanto è durato il coma? -
- Quattro settimane, cinque giorni e tredici ore - risponde prontamente Mello.
Cavolo, se ho dormito. Ma mi ritengo fortunata, ci sono persone che rimangono in coma tutta la vita, il fatto che mi sia svegliata è un miracolo. Matt si stacca finalmente da me e si siede sul bordo del lettino su cui sono sdraiata, e Mello fa lo stesso. 
Sorrido, guardandoli - Sono felice che alla fine siate venuti in Giappone. Avete già parlato con L, immagino -
Matt annuisce, mentre sempre Mello risponde - Si, abbiamo parlato. Ci ha offerto la sua ospitalità e noi abbiamo accettato. Adesso che la base è saltata in aria, non conosco altri posti dove andare. Quindi tanto vale rimanere qui e collaborare con le indagini del caso Kira, no? -
- L però ha parlato con noi solo quando ti abbiamo portata via dall'ospedale e siamo venuti qui. Sono settimane che non parliamo, è sempre appollaiato sul quella sua sedia girevole e con gli occhi da panda fissi su quei monitor. Da quando sono qui, non l'ho mai visto muoversi da quella postazione - aggiunge Matt.
- Non è mai venuto a ... trovarmi? - domando timidamente.
- Non che noi sappiamo - scuote il capo Mello. Poi mi sorride, anzi, ghigna divertito mentre mi da un colpetto con due dita su un ginocchio - Certo che potevi anche dirmelo che eri fidanzata, avrei evitato certe scene -
Guardo Matt, alzando un sopracciglio - Glielo hai detto tu? -
Matt scuote il capo - In realtà non ce n'è stato bisogno, ha capito tutto da solo. In effetti, non era tanto difficile da capire, L appena ti ha vista in coma sulla barella ti ha guardata come se gli stesse andando a fuoco il caz... -
- Ho capito, ho capito! - lo interrompo bruscamente. La mia reazione fa ridere sia il biondo che il rosso, che sta pulendo le lenti bagnate degli occhialini con l'orlo della maglia a righe. Una domanda mi sorge spontanea - E il signor Yagami? -
Silenzio. Matt abbassa lo sguardo e si concentra sui suoi occhialini da pulire, Mello comincia a studiare con interesse i bottoni piccoli del suo gilet smanicato di pelle. Non c'è una bella atmosfera, mi stanno nascondendo qualcosa.
- Dov'è il signor Yagami? - ripeto, seria e preoccupata come non mai.
Matt fa un sospiro mentre guarda Mello. Si lanciano un'occhiata significativa, come se stessero comunicando intensamente e telepaticamente. Alla fine, dopo qualche istante, Mello stacca gli occhi di ghiaccio da quelli verde smeraldo di Matt per metterli nei miei. 
- Lena - riconosco quel tono di voce. E' lo stesso che ha utilizzato per dirmi che Sabina, la mia compagna di banco segretamente malata di leucemia, alla quale ho visto cadere ogni capello, l'ho vista sbiancare completamente e diventare una sorta d'alieno, era morta. Solo Mello era a conoscenza della sua malattia. Ha aspettato due settimane per dirmelo. Sabina non si presentava a nessuna lezione. Non rispondeva quando la chiamavo in dormitorio. Non c'era in mensa, in biblioteca, nelle aule, in giardino.
- No - sussurro, alzando istintivamente una mano per bloccare le sue parole.
- Lena, Soichiro Yagami non esiste più -




Angolo dell'autrice : Oddio sono in un ritardo tremendo, abbiate pietà di me! Allora, purtroppo sono spiacente di dirvi che d'ora in poi non so più con certezza quando riuscirò ad aggiornare : ho cominciato il liceo linguistico e nonostante sia bello è impegnativo, ho le prove di teatro, nuoto per la mia povera schiena storta e i compiti che arrivano fino alle orecchie. Voi non sapete che sofferenza sia per me non potermi sedere tranquilla a computer per scrivere i capitoli, rispondere alle vostre adorabili recensioni e leggere le ff. Abbiate pietà di me, ve ne supplico! Continuerò ad informarvi di ogni aggiornamento tramite messaggio privato.
Bacioni
Hope







   
 
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