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Autore: zinzuleddha    17/09/2014    2 recensioni
"Perché è vero: soffriamo più nella fantasia che nella realtà, e il confine che segna entrambe le cose è appunto la magia della vita. Sopravvivete, come io ho fatto"
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quindici giorni trascorsero d'allora.
Quindici giorni nei quali mi rifiutai di parlare; quindici giorni in cui nessuno venne a trovarmi.
Avvennero innumerevoli cose in quei quindici giorni.
Dal momento in cui due giorni prima morì un ragazzo per abuso di farmaci, mi rifiutai di ingerire qualsiasi pasticca mi venisse presentata nel piatto e, dal momento in cui mi obbligavano di ingerirle contro la mia volontà, puntualmente finendo per esser preso dai capelli e schiaffeggiato finché non aprissi la bocca, cominciai a rifiutarmi di mangiare, in modo che a stomaco vuoto non avrei potuto far uso di alcun farmaco e, non avendo abbastanza energie per tenermi in piedi dopo una settimana di folle digiuno, non mi alzavo più nemmeno dal letto.
..E affondavo la testa nel cuscino nella speranza che ciò avesse potuto aiutare a zittire quelle malefiche voci che vivevano nella mia testa, nella speranza di non vedere i demoni che, come fossero acari, si infiltravano tra i tessuti del cuscino, insediandosi lentamente nei tuoi pori della pelle.
Alzai la testa, prendo aria. Stremato diedi un occhiata in torno, fu solo allora che ricordai ciò che mi aveva raccomandato la psicologa, o meglio, la capa degli scienziati, prima di lasciare la stanza, esasperata dalla mia non-collaborazione.
Gerard mi aveva detto di non lasciar mai che il mondo prendesse il mio cuore e così avevo intenzione di fare. Non mi avrebbero mai preso vivo, perciò non avrei mai collaborato, a costo di perdere la mia stessa vita.
Disse che scrivere in un diario, che poi le avrei presentato ogni fine settimana, mi sarebbe stato d'aiuto e mi avrebbe aiutato a sfogarmi; ebbene in quella settimana persi il conto degli attacchi di panico che mi assalirono a causa dei raccapriccianti incubi che si facevano presenti ogni notte, mentre, di giorno, le scene dell'uomo a torturarmi non facevano che assalirmi in continuazione.
Mi stavo lentamente autodistruggendo, mi dissero.
Afferrai allora il diario dalla copertina in cuoio, afferrando poi la penna precedentemente imbottita di ovatta, dal momento in cui temevano potessi far qualche pazzia, cimentandomi a scrivere.

"Giorno 1,
mi sento affamato" fu tutto ciò che fui in grado di scrivere, prima di gettarmi nuovamente a peso morto sul letto, riflettendo sulla mia vita, venendo poi interrotto da un conato di vomito.


"Giorno 2,
I dottori dicono che il mio comportamento diventi ogni giorno più folle, continuo a non capire il perché. Hanno tentato di farmi mangiare ma non ne sono stati capaci, non sono stati nemmeno capaci di farmi alzare dal letto.
Ah, il letto, l'ho bagnato nuovamente e ho il pigiama sporco di vomito. Non riesco più a controllarmi e, i dottori dicono che sia una cosa seria, io semplicemente ci rido sopra; rido per la disperazione. Tutto ciò sta diventando sempre più confusionario.
Ho sognato Gerard stanotte, in quel vicolo; non appena mi vide mi trafisse  il cuore con l'archetto; provai esattamente lo stesso dolore che provai il giorno in cui mi rifiutò, dicendo che non mi amava. E' stato orrendo."

"Giorno 3,
Ieri mi son staccato un dente. Era in fondo, tutto solo, mi faceva pena. Non volevo soffrisse come sto facendo io"

"Giorno 5,
non so che fare, i demoni insistano che io mangi qualcosa, esattamente come i dottori. Mi sento estremamente confuso e non riesco a scrivere."

"Giorno 9,
O mangiato un chiodo quattro giorni fa, finendo per essere operato d'urgenza.
I dottori si sono arrabbiati molto, non capisco il perché, infondo erano loro a dirmi di mangiare qualcosa. Dicono ci sia il rischio che abbia danneggiato le mie corde vocali e che non possa essere più in grado di parlare ma, dal momento in cui continuo a rifiutarmi di aprire bocca non ne hanno la certezza.
Dicono io sia esasperante che debba smetterla di piagnucolare; il mio dito sembra appetitoso."


"Giorno 10,
domani ti consegnerò alla dottoressa, mia caro diario dal nome impronunciabile dal momento in cui suonerebbe troppo patetico e spezza-cuore.
L'altro giorno si son presentati i miei genitori, ma mi è stato impedito di vederli. Ho sentito i dottori parlargli attraverso la porta, dicono che io presenti sintomi di bod- bor- Borderline, o qualcosa del genere e, che io stia sfiorando la schizofrenia.
Mi hanno detto la notte scorsa per calmarmi "conta le pecore"; come possano prendere che io lo faccia se nella stanza ci sono solo dei fottuti mattoni e del muschio sgocciolante? Poi sono io quello malato!"


"Giorno 24,
Sono stato assalito da un ragazzo nell'infermeria.
Mi avevano portato li perché una notte svenni, dal momento in cui non mangiavo da.. 39 giorni.
Dicono io abbia rischiato di morire; è quasi passato un mese dal momento in cui i miei genitori mi hanno abbandonato qui.
Ma torniamo a ciò che stavo dicendo, quel tizio mi è venuto addosso, mi ha morso uno zigomo e rotto una mano. Dicono che sia schizofrenico e che se continuo a rifiutarmi di ingerire le pasticche farò la sua fine ma, ciò non mi dispiace affatto.
Quel tizio non capisce nulla, nemmeno io voglio più capire nulla.
Ho sempre odiato il fatto di capir sempre fin troppo nelle situazioni, come adesso e, capire che starò rinchiuso qui per il resto della vita mi distrugge ancor di più di quanto già lo sia.
Voglio morire e, questa cosa è nota anche ai dottori, dal momento in cui ritenendomi un soggetto estremamente imprevedibile e pericoloso mi hanno messo in isolamento... Come se già in quella sporca stanza non lo fossi. Almeno li c'erano i topi a tenermi compagnia, tra i quali quello a cui staccai la coda con una delle unghie che mi strappai.
In preda alla fame addentai un topo un giorno, finendo per strozzarmi con un ossicino mentre il sangue mi invadeva i polmoni. Danneggiai nuovamente la mia gola, adesso estremamente delicata, finendo nuovamente per essere picchiato da quello che si definisce un dottore, da me soprannominato "Satana".
Cristo quant'è brutto. Ha la barba e il volto solcato dalle rughe. Non rughe come quelle di Gerard. Rughe cattive, come quelle dell'uomo dal viso sfregiato.
Ho nuovamente fatto presente ai dottori ciò avvenne ai dottori, la gola estremamente dolente ma, anche quel giorno insistettero che tutto ciò non fosse solo una mia fantasia e che la mia salute mentale e, di conseguenza quella fisica, stava notevolmente peggiorando.
Persi 32 chili in quel mese, adesso avevo il peso di un ragazzino di 13 anni, dicevano, e sfioravo l'anoressia.
Ma ciò poco importava, non avevo nemmeno uno specchio per vedermi.
Gerard diceva che tener conto del tempo non faceva che far sembrare il tutto più seccante. Seguii il suo consiglio ma, ciò non fece altro che accentuare la mia depressione dal momento in cui non avevo nulla da fare."

 

"Giorno 46,
Oggi mi hanno fatto uscire dall'isolamento; mi mancava il mio letto sporco di sangue. Un demone mi confidò che uccisero un ragazzo su quel letto e, che anch'io avrei fatto la sua stessa fine ma, lo ignorai quando la voce del dottor Satana mi disturbò, distogliendomi dai miei pensieri.
Mi porse un pacco regalo, "E' natale" esclamò felice.
Chiesi sul punto di scoppiare a piangere dalla gioia se fosse un violino tutto per me ma, finì per scoppiare a singhiozzare per terra non appena scosse la testa.
Mi obbligò ad aprire il pacco, stuzzicandomi con un piede sul volto terribilmente dolente; Ebbene, sotto consiglio del mio migliore amico avevo trovato un passatempo, ovvero quello di schiantarmi ripetutamente contro i muri; era estremamente divertente.
Il gioco consiste in questo, ti conviene prendere nota, o finirai per dimenticarti e non sai che divertimento ti perdi.
Prendi la rincorsa nudo, schiantandoti contro il muro mentre gli affilati mattoni ricoperti di muschio ti decorano la pelle.
Più lo fai, più ti decori e, decorandoti ti rendi unico e speciale, esattamente come il mio migliore amico. Lo chiamai Benzina, come quella che volevo spargere sul corpo di Gerard, prima di bruciarlo vivo.
Volevo vederlo bruciare; vederlo soffrire esattamente come lui lo aveva fatto con me.
Oh, e la parte più bella del gioco è quando senti il rumore delle ossa spezzarsi e il sangue scorrerti lungo il corpo, mentre lentamente un formicolio ti assale la testa, facendoti rilassare fino a calare in un sonno profondo.
Lo facevo ogni sera per zittire le voci e addormentarmi, ma adesso ho un piede rotto, dal momento in cui son scivolato sul mio pigiama, allora gettato a terra.
Stanotte mi è comparso un ragazzo in sogno, mi disse di chiamarsi Mikey;
era giovane, indossava gli occhiali e stava sanguinando. Mi disse che anche a lui era successa la stessa cosa, prima di venire rapito da un demone.
Scossi la testa, mandandolo via; funzionava sempre ma, adesso non ne avevo più bisogno dal momento in cui, in quel pacco, trovai un collare.
Piansi alla sua vista, ignaro del piacere che ti faceva provare.
Il dottore mi obbligò ad indossarlo, porgendomi un piccolo telecomando, con al centro un unico e grande bottone rosso, come quelli delle bombe.
Mi disse che, ogni volta che mi sentivo confuso, nervoso, o pronto a dare di matto, dovevo premerlo e che ciò avrebbe aiutato a rilassarmi.
Scoprì mandasse una scosse, una forte scossa che ti provocava dolore ma, avevo imparato ad apprezzare il dolore.
Era in un qualche masochistico modo soddisfacente.
Mi ricordava fossi vivo, nonostante finissi subito dopo in lacrime ricordando dov'ero e perché.
Voglio il mio violino, voglio Gerard con me.
Rivoglio indietro la mia vita."


"Giorno 58,
E' successa una cosa orrenda la settimana scorsa.
Quelle immagini sono ritornate e, non avevano intenzione di andare via dai miei occhi e, la scossa non aiutava.
Mi stava poggiando un coltello, squarciandomi il petto mentre mi colpiva ripetutamente il volto con una mazza, precipitandosi sul mio debole corpo.
Mi infilai un dito nell'occhio, trovando conforto mentre, lentamente, quelle immagini scomparivano e, la sensazione che provavo era estremamente piacevole quando il tutto venne interrotto da un urlo.
C'era mia madre sulla porta, il volto adesso coperto dalle sua mani mentre singhiozzava, continuando ad urlare.
I dottori mi corsero in contro, mi dimenai dalla loro presa mentre tentavano di allontanarmi il dito dall'occhio, del quale persi la vista.
Morsi violentemente la mano del dottore, il quale mi sferrò un calcio dritto nello stomaco mentre mi infilavano quella che sembrava una camicia di forza, estremamente stretta.
Dopodiché non ricordo più nulla.
Non ricordo nulla di ciò che è accaduto in questi giorni, tantomeno di ciò che è accaduto in quest'ultimo mese.
Sono in infermeria adesso, quel giorno caddi sul telecomando, premendo il pulsante che mi trasmise un irrefrenabile scarica che mi causò un infarto.
Sono sopravvissuto ad esso ma, i dottori dicono io stia perdendo ulteriori chili.
Un demone mi ha detto Gerard sia morto."


"Giorno 59,
HO PAURA."




- Salve a tutti. Come prima cosa chiedo perdono per gli eventuali errori dal momento in cui devo correre a studiare e non ho tempo per controllare ulteriormente il capitolo, prima di invitarvi, come sempre, a lasciare una recensione per farmi sapere che ve ne pare della piega che la storia stia prendendo e della "nuova vita" di Frank... Perchè pensate abbia paura? ;) -

Spero di poter riaggiornare al più presto,
Danny x

   
 
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