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Autore: bice_94    17/09/2014    5 recensioni
il primo capitolo è una one-shot! ho deciso di non mettere completa così, se in futuro vorrò pubblicare altre one-shot, le riunirò tutte in questa storia! spero vi piacciano. olicity ovviamente
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Basato sulla richiesta di Catte90.. Mi scuso anticipatamente perchè non ho saputo rispondere bene alla tua richiesta, ma prometto che prima o poi ci ritornerò e ne scrivere un'altra, nella speranza che venga un pò meglio di questa. Nonostante questo, spero che sia almeno leggibile.
Grazie a chi vorrà avventuarsi nella lettura.
Un bacione.. :)





La vita spesso gioca con regole strane.
Oliver Queen lo sapeva bene.
Eppure in quella specifica occasione, l’uomo era ben consapevole che non aveva nessuno da biasimare se non se stesso. La situazione aveva iniziato ad evolversi, lentamente, piccoli passi alla volta, minuscoli in sè per sè, ma abbastanza evidenti da essere notati se solo non avesse cercato di nascondere a se stesso la realtà.
La situazione iniziò ad andare in malora dopo il loro ritorno da Lian Yu e il loro primo ed ultimo fallimentare appuntamento. Accidenti, Oliver sapeva che stava per fare qualcosa di molto sbagliato, ma aveva semplicemente ignorato le conseguenze. Aveva evitato qualsiasi tipo di dialogo impegnativo con Felicity e quelle tre parole appena sussurrate nel buio del suo palazzo, quella notte, durante la battaglia contro Slade, iniziarono a diventare solo un ricordo offuscato dal tempo. Il terribile appuntamento fu fatto scivolare sotto l’ormai enorme tappeto delle cose non detto.
L’arciere si disse che questo non avrebbe potuto fare più danni di quanti non ne avesse già fatti, si disse che era l’unico modo per proteggere la donna che amava, per proteggere se stesso.
Eppure un velo di tensione, di imbarazzo rimaneva incrostato in ogni parola, in ogni contatto abilmente evitato. Non che Felicity non provò ad ottenere un chiarimento, perché aveva provato e come, ma Oliver aveva scelto di ignorare semplicemente il fatto. Come decise di non vedere lo sguardo arrabbiato della donna trasformarsi lentamente in uno rassegnato e amareggiato.
E fu di lì a poco che iniziarono i primi segnali.
Felicity iniziò ad arrivare in orario la sera, non più con quella buona mezz’ora di anticipo che la contraddistingueva, cominciò a lasciare il nuovo covo non appena si fosse accertata che tutti fossero in un unico pezzo di ritorno da una missione. I suoi occhi lentamente smisero di vagare sul corpo di Oliver durante il suo allenamento, il suo corpo smise di rabbrividire per un contatto casuale delle loro pelli e lentamente la rabbia che, fino a quel momento imperversava silenziosamente in quei casuali sfoghi tipici di Felicity, sfuggì senza lasciare traccia.
Il covo tornò velocemente ad una situazione di equilibrio. Un piacevole equilibrio, in cui la donna aveva tornato ad assumere il ruolo di bilanciere, con il suo sorriso luminoso sempre presente in caso di bisogno.
Eppure tutti notarono una differenza sostanziale. La vita di Felicity aveva smesso di ruotare attorno al covo e soprattutto attorno ad Oliver Queen. Diggle e perfino Roy lo videro, ma nessuno ne fece parola, soprattutto quando l’arciere stava facendo tutto il possibile per fingersi cieco.
Ma, come sappiamo, la vita gioca con regole strane e la verità scoppiò in faccia ad Oliver come un palloncino pieno di acqua ghiacciata.
Tutto quel castello ideale costruito nella volontaria ignoranza crollò durante l’ennesima serata organizzata alla QC. Roy, Diggle e Oliver se ne stavano davanti al bancone del bar, ma gli occhi dell’arciere continuavano ad errare irrequieti per la stanza, alla ricerca di Felicity.
Gli altri due uomini notarono il movimento nervoso di Oliver e capirono che quella serata sarebbe stata più complessa di quanto non avessero previsto.
“Dov’è Felicity?” La voce dell’uomo sembrava impaziente e l’esitazione di Diggle e Roy non fece molto per aiutare. Qualcosa però sembrò attirare l’attenzione del più giovane. Roy sgranò gli occhi, si scambiò un’occhiata nervosa con l’ex militare e si parò davanti ad Oliver.
“Senti amico, mi dispiace ok? Ma non dire che non lo avevi visto arrivare.”
Oliver gli rivolse un’occhiata confusa, ma quando il giovano si spostò, capì a cosa fosse riferito quel commento.
Felicity era a dir poco mozzafiato. Un abito blu elettrico fasciava perfettamente il suo corpo, mentre i lunghi capelli dorati le coprivano le spalle. Riusciva a vedere la sua postura rigida mentre parlava con quello che riuscì a identificare come Karl Frauss, un dipendente di Scienze Applicate delle sua ex azienda di famiglia.
Oliver la vide sorridere forzatamente, almeno fino a quando un uomo le si avvicinò. L’arciere non si concentrò su di lui, ma sul viso della donna. Il cipiglio stanco fu sostituito da una scintilla gioiale. Le sue labbra si tirarono finalmente in un sorriso genuino e la vide muoversi quasi in automatico verso l’uomo.
Ray Palmer.
Oliver per poco non lasciò cadere il bicchiere di champagne che teneva ancora in mano, ma non per questo lasciò la vista.
Palmer la tirò a sé e lasciò un delicato bacio sulla sua guancia, mentre il corpo di Felicity sembrò sistemarsi contro il suo fianco, come se fosse un gesto familiare, un gesto in cui aveva trovato comodità, protezione, appartenenza. La vide spostare il suo sguardo sul viso di Palmer senza parlare, ma seguendo con gli occhi le espressioni dell’uomo.
Felicity era semplicemente radiosa, quasi adorante, quasi.. innamorata.
Un moto di rabbia e dolore attraversò l’animo di Oliver, mentre una morsa violenta attanagliò il suo stomaco e rese le sue mani trepidanti.
L’uomo non distolse lo sguardo, ma sentì la mano di Diggle raggiungere la sua spalla. “Beata ignoranza, vero?” Oliver gli rivolse uno sguardo stanco e l’ex militare scosse la testa. “Ascoltami bene Oliver. Tu hai creato questo. Hai scelto di ignorare ciò che ti stava offrendo, hai scelto di ignorare lei. E non sto parlando solo di questi ultimi mesi. Continui a farlo dall’inizio. Semplicemente non pensi alle conseguenze. Mckenna, Elena, Laurel, Sara. Ora sai cosa ha provato fino a questo momento. E nonostante questo non si è arresa. Beh, fino ad ora. E tu? Sei disposto ad arrenderti ora?”
Oliver tornò a guardare Felicity. La donna alzò lo sguardo e per un momento incatenò i suoi occhi a quelli di Oliver e sorrise delicatamente, prima di tornare a prestare a Ray.
L’arciere fissò per un secondo il suo bicchiere di champagne come se stesse cercando le risposte a qualche importante domanda. Si voltò e abbandonò il flute sul bancone, preparandosi ad allontanarsi.
Roy alzò un sopracciglio in confusione. “Ehy, dove vai?”
Oliver sorrise. “Devo andare a chiedere un ballo.”
“E pensi che ti dirà di si?”
L’arciere scosse la testa divertito. “Certo che no, ma continuerò a provare fino a quando non dirà si.”
E, facendogli l’occhiolino, si allontanò.



p.s. Oh my goooooooooood.. O.o da quanto non pubblico??? un'eternità!!! Vi dico la verità, mi sento alquanto arrugginita e questa ff purtroppo lo dimostra. Si, non sono per niente soddisfatta da come è uscita fuori, ma per il momento non sono riuscita fare di meglio. Probabilmente, ritornerò sulla stessa tematica perchè è veramente venuta male. Nonostante questo, ho voluto pubblicare, anche solo per ricordarvi che non sono scomparsa del tutto. ahahah.. :) bene, nonostante questo e tutto il tempo che è passato, spero che mi facciate sapere cosa ne pensate (anche critiche ovviamente).
Cercherò di rispondere alle altre richieste e se ne avete di nuove non esitate a mandarmele.
Un bacio a tutti quelli che avranno ancora la pazienza e la volontà di continuare a leggere le mie storie.
Ciao ciao, alla prossima.. :D
   
 
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