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Autore: My Pride    02/10/2008    15 recensioni
«È strano come certe cose cambino le persone.
Prima che tutto questo avvenisse, non avevo mai visto Oka-san comportarsi così
»
[ Missing Moment: Evento RoyEd Marriage del 10/10/10 { 30 } ]
[ Terza classificata al «Flash Contest» indetto da Addison89 { 14 / 20 } ]
[ Sesta classificata al «A contest, a rose and a story!» indetto da Roy Mustung sei uno gnocco { 26 } ]
[ Storia fuori serie: 16 { Dedicata a Red Robin }, 18, 19, 20, 21, 23, 24, 25 { Dedicata a Red Robin }, 26, 27, 28, 29 ]
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Nuovo personaggio, Roy Mustang, Un po' tutti | Coppie: Roy/Ed
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Shattered Skies ~ Stand by Me' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Heart burst into fire_Episode 7 Titolo: Prendere in giro (ovvero, quando Roy Mustang viene chiamato vecchio)
Autore: My Pride
Fandom: FullMetal Alchemist

Tipologia: Flash Fiction [ 523 parole ]
Personaggi: Roy Mustang, Edward Elric
Genere: Slice of life, Sentimentale, Commedia
Rating: Arancione
Avvertimenti: Shounen ai, What if?



FULLMETAL ALCHEMIST © 2002Hiromu Arakawa/SQUARE ENIX. All Rights Reserved.



EPISODIO 7: PRENDERE IN GIRO (OVVERO, QUANDO ROY MUSTANG VIENE CHIAMATO VECCHIO)

    «Che ne diresti di posare quel libro, adesso?» borbottai d'improvviso, infrangendo il silenzio che aleggiava nel soggiorno da un'ora a quella parte.
    Edward interruppe la lettura quasi a fatica, sbattendo le palpebre come a doverle abituare ad una luce troppo forte, quasi fosse rimasto al buio per troppo tempo, e poi mi guardò interrogativo per un po' prima di sorridere sarcastico.
«Ma è interessante», replicò divertito, portando il segno con un dito per sventolare allegramente il libro in aria. «Ho capito perché ti piace tanto».
    Alzai sconsolato lo sguardo al soffitto, abbandonando le braccia dietro allo schienale del divano e appoggiando un piede sul ginocchio opposto prima di sospirare afflitto.
«Me lo farai odiare se non mi degni d'attenzione per leggerlo», ribattei secco, sentendolo ridacchiare piano.
    Non mi prestò attenzione, guardando nuovamente la copertina del libro.
«Il protagonista si fa i problemiproprio come te», riprese, sempre più divertito, e gli lanciai un'occhiataccia. Si portò una mano alla bocca per soffocare le risate, riaprendo il libro dove si era fermato per guardarmi poi ammiccante; dopo un teatrale colpetto di tosse per far scena, cominciò a leggermi un passo ad alta voce, come se lo divertisse. «Che tristezza!” mormorò Dorian Gray, con gli occhi ancora fissi sul suo ritratto.Che tristezza! Diventerò vecchio, orribile, spaventoso, mentre questo ritratto rimarrà giovane per sempre”». Si interruppe per valutare la mia espressione, e io gli vidi la voglia di scoppiare a ridere impressa in volto, mentre continuava a leggere in tono spassoso, sorridente. «Giovane come in questo preciso giorno di giugno... se soltanto potesse accadere il contrario! Se soltanto fossi io a rimanere giovane e fosse il ritratto a invecchiare!”»
    Lasciò cadere il libro a terra e prese a ridere senza ritegno, battendo un pugno sul divanetto mentre tentava di soffocare le risate con l'altra mano, senza curarsi della mia espressione a dir poco infuriata. Mai chiamarmi vecchio alle undici di sera! Mi alzai in piedi e lo raggiunsi sull'altro divano così in fretta che la risata gli morì in gola quando mi ritrovai praticamente a cavalcioni su di lui, mentre gli bloccavo i polsi sopra la testa. I suoi occhi dorati percorsero il mio corpo e si soffermarono su un punto ben preciso, prima che guizzassero nuovamente sul mio volto per incrociare il mio sguardo. Mi sorrise impudente, passandosi allusivo la lingua sulle labbra.
    «Si invecchia, Roy, si invecchia», sghignazzò, alzando le gambe per cingermi i fianchi mentre tentava di liberare i polsi. «E, prima o poi, avrai bisogno di quella bella pillolina per seguire i miei ritmi o, in alternativa, dovrò fare tutto il lavoro io».
    Gli mollai i polsi e lo fissai con finto sguardo intimidatorio, avvicinandomi
con lentezza micidiale al suo volto per sfiorargli il naso con il mio prima di spostarmi verso l'orecchio; glielo torturai con i denti in un misto di sensuale rudezza e dolcezza e lui mugolò, sospirando forte quando scesi lungo il collo e glielo carezzai allusivo con la punta della lingua. Mi allontanai per guardarlo in volto, sentendo fin troppo bene, un po' più in basso, che quel trattamento era ben gradito. Gliel'avrei dato io il vecchio, adesso!
    «Caro fagiolino, ora sei nei guai!»






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