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Autore: bice_94    18/09/2014    1 recensioni
il primo capitolo è una one-shot! ho deciso di non mettere completa così, se in futuro vorrò pubblicare altre one-shot, le riunirò tutte in questa storia! spero vi piacciano. olicity ovviamente
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Piccolo out dalle vostre richieste (che non ho dimenticato, non disperate).
Mi sono innamorata di una canzone, così ho deciso di inserirla nelle mie ff. Se volete leggere questa storia ascoltandola, vi consiglio di andare su youtube e cercare "Unkiss me" dei Maroon 5. Ovviamente non conosco i vostri gusti musicali, ma ve la consiglio comunque.. ;) Ah e non dimenticatevi di leggere la traduzione. Non si allontana poi tanto dai nostri personaggi :)
Spero vi piaccia.



Oliver entrò e lasciò distrattamente le sue chiavi sul piccolo mobile color mogano accanto alla porta.
Era diventata ormai una routine.
Abitava in casa con Felicity da un paio di mesi e, nonostante l’iniziale imbarazzo, erano riusciti a stabilire una comoda e tranquilla quotidianità. Dopo aver perso la madre, la sorella, l’azienda e la sua casa, Felicity non aveva offerto lui solo un posto in cui abitare, ma anche un appiglio contro la malinconia e il dolore che rischiavano di invaderlo.
Oliver vide perfettamente quanto quell’offerta fosse costata alla donna dopo la sua “falsa” dichiarazione, ma Felicity non disse parola, non mostrò apertamente alcun tipo di emozione. Almeno non volontariamente.
Eppure, come si dice, il tempo guarisce ogni ferita.
Ed in effetti non poteva che essere d’accordo.
La comodità che li aveva sempre fatti sentire l’uno parte dell’altra rinacque velocemente.
Oliver imparò a rispettare gli spazi di Felicity, imparò le sue abitudini, il suo piatto preferito, il suo pigiama preferito, il suo bisogno fisico di gelato durante giornate particolarmente dure, il suo amore incondizionato per Games of Thrones, il suo cipiglio concentrato, l’intensità del suo sguardo quando era impegnata a scegliere un cd, il rumore del suo respiro, il suo profumo, il piccolo mugolio che faceva quando finiva con l’addormentarsi sul divano.
Oliver imparò ad amare con un’intensità travolgente ogni singolo aspetto di quella donna.
Certo, non mancarono litigi per la tavoletta lasciata alzata, o il disordine cronico che, come Felicity diceva, doveva essere insito nella natura dell’uomo, eppure Oliver non avrebbe rimpianto nessun attimo di quei due mesi.
Tuttavia, fu quella sera, di ritorno da un lungo ed estenuante incontro con Laurel per cercare una soluzione per la sua azienda, che rimase abbagliato.
Felicity sembrava non essere in vista, nonostante fosse sicuramente in casa, così Oliver tolse finalmente la sua cravatta, la camicia e la giacca, infilando una comoda tuta, e si preparò ad andare in cucina.
Fu in quel momento che sentì un suono dal piccolo terrazzo che si apriva di fronte alla sala.
Sembrava una canzone, che però non riusciva ad indentificare.
Si avvicinò silenziosamente alla porta e, appoggiandosi allo stipite, rimase folgorato da quella visione.
Felicity gli dava le spalle. I suoi capelli biondi erano raccolti in una cipolla disordinata, una coperta rosa e bianca era distrattamente appoggiata sulle sue spalle.
Oliver riuscì ad intravedere un paio di leggins sportivi e calzettoni pesanti ai piedi. Davanti a lei, c’era un bicchiere di vino rosso abbandonato a se stesso sul tavolo. Ciò che però attirò la sua attenzione era la chitarra che Felicity teneva tra le mani.
Ricordava di averla vista in uno sgabuzzino, ma mai aveva visto la donna avvicinarsi allo strumento.
Ora sapeva che era stato veramente un peccato. Le piccole dita di Felicity si muovevano rapidamente e delicatamente sul manico della chitarra, mentre con l’altra mano evidentemente accarezzava le corde.
La sua voce era sorprendentemente melodiosa. Era una strana miscela. Era appena un sussurro, ma sembrava fosse impregnato di una potenza sconosciuta.
La luna quella sera sembrava un po’ più luminosa del solito e la sua chiara luce illuminò gentilmente il profilo della donna. Le note si confusero con l’aria gelida e Oliver non potè fare altro che sopportare quel violento magone che conquistò il petto. Quelle parole lo stavano consumando e la voce di Felicity cresceva progressivamente, come l’intensità dell’emozione che era in grado di sprigionare.

Don't protect me 
You can tell me, I can handle it 
Stop pretending, cause we're going down 
If you let go, then just let go 
It's disrespectful how you've handled this 
Never ending, kinda round around 

I lie to my heart cause I thought you felt it 
You can't light a fire, if the candle's melted 
No you don't have to love me 
If you don't wanna 
Don't act like I mean nothing 
But if you're gonna 
Well, then you're better off 

Unkiss me, untouch me 
Untake this heart 
And I miss this 
Just one thing 
A brand new star 

Can't erase this, can't delete this 
I don't need this, I can't handle it 
I just feel it, that you're over us 
If I wait here, if I see you 
It won't matter, what's the point of this? 
We're in pieces, because you're over us 

I lie to my heart cause I thought you felt it 
You can't light a fire, if the candle's melted 
No you don't have to love me 
If you don't wanna 
Don't act like I mean nothing 
But if you're gonna 
Well, then you're better off 

Unkiss me, untouch me 
Untake this heart 
And I miss this 
Just one thing 
A brand new star 
Unkiss me 
Unkiss me 

So baby let go 
Gotta let go 
It's disrespectful I can handle this 
Never ending, kinda round around 

Unkiss me, untouch me 
Untake this heart 
And I miss this 
Just one thing 
A brand new star 
So unkiss me 
So unkiss me 
Unkiss me


Se mi rispetti
Non proteggermi
Puoi dirmi che puoi reggerlo
Ma smetti di fingere, perché stiamo affondando
Se lasci andare, allora molli
E’ irrispettoso come hai affrontato tutto
Senza mai smettere, di girarci intorno
Mento al mio cuore perché pensavo che lo avessi sentito
Non puoi accendere un fuoco, se la candela è sciolta
No, non devi amarmi
Se non vuoi
Non far come se io non significassi nulla
Ma se lo farai
Beh, starai meglio
Non baciarmi, non toccarmi
Non prendere questo cuore
E mi manca questo
Solo una cosa
Una nuova stella
Non puoi cancellarlo, non puoi rimuoverlo
Non mi serve questo, non lo posso reggere
Lo sento, che sei andata oltre
Se aspetto qui, se ti vedo
Non importerà, qual è il punto di tutto?
Siamo a pezzi, perché sei andata oltre la nostra storia
Mento al mio cuore perché pensavo che lo avessi sentito
Non puoi accendere un fuoco, se la candela è sciolta
No, non devi amarmi
Se non vuoi
Non far come se io non significassi nulla
Ma se lo farai
Beh, starai meglio
Non baciarmi, non toccarmi
Non prendere questo cuore
E mi manca questo
Solo una cosa
Una nuova stella
Quindi lascia andare
Devi lasciar andare
E’ irrispettoso come hai affrontato tutto
Senza mai smettere, di girarci intorno
Non baciarmi, non toccarmi
Non prendere questo cuore
E mi manca questo
Solo una cosa
Una nuova stella
Quindi non baciarmi
Quindi non baciarmi
Non baciarmi
 
Sembrava quasi che si stesse sfogando contro la luna, contro il vento freddo che colpiva le guance della donna. C’era dolore, amarezza, dolcezza e amore.
Ogni singola emozione fuoriuscì da quel piccolo e minuto corpo rannicchiato contro una sedia, sbattendo con violenza contro quel cielo così sereno, così pacifico, così in contrasto con il turbolento animo di quella donna.
Lì, Oliver ebbe la conferma che quella sera, quella in cui le aveva detto di amarla, non aveva mentito. Aveva solo anticipato qualcosa che ancora non sapeva. Ora era suo compito rimediare.
Sentì la musica terminare e Felicity inalò bruscamente, quasi a cercare di ridare libertà ai suoi polmoni.
Oliver si allontanò dallo stipite della porta silenziosamente come era arrivato.
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Felicity sentì i suoi polmoni bruciare non appena il vento gelido entrò attraverso le sue narici. Aveva da sempre amato la musica. Era un piccolo rifugio dal mondo esterno. Da adolescente era solita chiudersi in camera e suonare fino a quando le piaghe sulle dite non la costringevano a smettere.
La musica era qualcosa di perfetto, era armonia, era pace ed energia concentrata, era ordine nel caos. Era un’arma potente, era il suo mezzo di liberazione. Era come se la sua anima uscisse per qualche secondo da lei e si trasferisse in quelle corde che vibravano ordinatamente sotto il suo tocco.
Felicity aveva sempre trovato una piccola e momentanea via di fuga in quella vecchia e abbandonata chitarra acustica. E ora, ora che la sua vita sembrava essere veramente alla deriva, tornò a quella vecchia abitudine, cercando consolazione nella familiarità della musica.
Si era rifiutata di piangere ancora, di soffrire liberamente, accogliendo Oliver con lei. E, se da una parte la sua presenza fu come un lenitivo contro la sua paura e il ricordo costante del terrore che aveva provato due mesi prima, dall’altro era stato un difficile esercizio per la sua mente. Era rimasta in piedi fiera di fonte alla tempesta, ma dentro di lei il caos rischiava di soffocarla. Fino a quella sera.
I polpastrelli pulsavano, ma era ancora un dolore piacevole. La punta delle sue dita era arrossata e sapeva che, in un paio di giorni, i calli avrebbero iniziato a formarsi.
Felicity sentì la tensione fuoriuscire finalmente dai suoi muscoli, lasciandola una sensazione di vuoto mai così piacevole.
Sorrise a se stessa e non notò subito quando Oliver entrò di nuovo nel terrazzo.
Questa volta, anche lui era avvolto in una coperta e portava con sé due tazze di caffè.
Si sedette accanto a lei e la donna lo guardò, quasi con terrore, come se l’avesse appena scoperta in un territorio che non era disposta a condividere.
Eppure Oliver distolse immediatamente lo sguardo, andando a fissare la luna e stringendo saldamente la tazza di caffè. Il silenzio li avvolse come una coperta gentile e delicata.
Felicity lasciò la sua chitarra e si cullò nel calore del caffè.
Rimasero così, rapiti in uno spettacolo che forse nemmeno loro si sarebbero aspettati.
“Io non ho mentito. Non l’ho fatto.”
Oliver rilasciò quelle parole come fosse l’unica cosa degna di essere detta in quella bolla silenziosa. LA sua voce baritonale risuonò profonda e quelle parole echeggiarono nel vento che continuava ad accarezzare la loro pelle.
La bocca di Felicity si aprì leggermente, ma non uscì alcun suono. Oliver non si era voltato e sembrava quasi stesse parlando più con il cielo che con lei.
E forse era così.
Un leggero sorriso apparve sulle labbra di Felicity, ma continuò a non parlare.
Si limitò a spostare leggermente la sua sedia e, giunta a destinazione, lasciò che la sua testa si poggiasse sul petto di Oliver. Quella sera  conobbe una melodia che sapeva avrebbe continuato ad amare per il resto della vita: i loro cuori che iniziarono a battere all’unisono.


P.s. Allora, che ne pensate??? FF e canzone ovviamente!!
Ah grazieeeeeee... Non sapete quanto mi ha fatto piacere sapere che anche l'altro capitolo vi sia piaciuto!!!
Un bacioooooo..A presto
   
 
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