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Autore: RedLolly    02/10/2008    8 recensioni
Mail Jeevas non avrebbe mai pensato che la sua insignificante vita sarebbe stata sconvolta da quella persona in piedi sotto quel lampione della periferia di Los Angeles. Qualcuno incontrato quasi per caso, qualcuno che lo attira terribilmente senza un motivo specifico… Ben presto si dovrà rendere conto che forse quello che lo sta trascinando nell’oblio più totale è la pazzia… [MxM]
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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Ed eccoci alla terza parte e *sigh* ultima parte

Ed eccoci alla terza parte e *sigh* ultima parte! Un po’ violenta, ma è tutto fatto apposta per dare l’idea… Leggete e capirete… Sono felice che la seconda parte sia piaciuta! Spero che anche questo finale, nonostante tutto sia di vostro gradimento!

Ringrazio davvero con tutto il mio cuoricino:

Hyatt

baka_the_genius_mind

SPLITkosher

Soleya

MellosBarOfChocolate

Grazie tante!<3

Enjoy!

Lolly

 

Stalker [Rouge Désir]

 

 

Part three: Distress [Laide Chair Charmante]

 

Sono due giorni che non dormo, preoccupato. Ho l’animo tormentato come un vecchio spirito che non trova pace, costretto a vagare in eterno. In queste due notti maledette… Lui non c’era. Ho aspettato inutilmente, appostato al mio solito posto, invece niente.

Sto male. Il mio fragile equilibrio è andato in frantumi. Mille schegge sparse su un pavimento di cristallo.

Temevo che questo momento un giorno sarebbe arrivato. Non vedere più il mio Mihael sotto il suo lampione…

Mi aveva promesso che non sarebbe cambiato niente dopo la sera che mi convinse a portarlo da me. Abbiamo avuto un rapporto prima, e le mie aspettative non sono state deluse al riguardo… Io lo sapevo.

Mihael Keehl ha il nome di un angelo, e come un angelo fa l’amore.

E’ stata la mia prima volta con un altro ragazzo, e non me ne sono pentito. Qualche mese fa, se qualcuno mi avesse detto che sarei andato a letto con un tipo che sembra una ragazza, e che mi sarebbe pure piaciuto così tanto, gli avrei riso in faccia.

Sì, perché ho adorato quegli istanti in cui in nostri corpi erano incollati l’uno all’altro, mi sono beato delle sue forme gentili e deliziato delle sue grida di piacere misto a dolore.

Gli ho anche rivelato che osservarlo era ormai divenuto l’unico scopo della mia vita. Mi aveva detto che non avrebbe cambiato zona nonostante tutto, che se avessi voluto tornare a guardarlo lui sarebbe stato sempre al solito posto.

Se non vado a cercarlo io esco pazzo, lo so. Non è possibile, deve essergli successo qualcosa…

Non importa se sono le sei del mattino e le nuvole nebbiose coprono il cielo di un grigio malinconico. Non mi interessa se fa freddo, se c’è un po’ di vento. Non vivo più senza la certezza di Mihael, senza il rosso che lo circonda…

Non so dove sto andando. E’ di nuovo la stessa sensazione di quella volta, le mie gambe che si muovono in automatico verso la macchina, le mani attaccate al volante che mi conducono verso un luogo ignoto.

Il cervello non è più in funzione. E’ come quando le batterie del Nintendo DS si esauriscono. Tutto si spegne. Esiste solo Mihael. Devo riunirmi a lui, devo trovarlo, devo chiedergli perché sia sparito… Voglio abbracciarlo, vedere di nuovo il colore rosso che scaturisce da ogni sua fibra, baciarlo, anche rifare l’amore con lui in mezzo alla strada se necessario…

Arrivo fuori città. Vedo gli alti grattaceli stagliarsi in lontananza tra le nuvole velenose di smog.

Un boschetto, una miriade di alberelli dai tronchi longilinei che sovrastano un terreno in pendenza. Le radici sporgono qua e là come le spire di fantasiosi mostri marini.

Lascio la Mini ad un angolo della strada.

Non c’è anima viva. C’era da aspettarselo, in fondo è mattino presto, ed è meglio così. Preferisco vedere dove sia finito Mihael senza dover far fronte ad altra gente.

Corro come un povero scemo. I rami sottilissimi mi sferzano il viso, le braccia, le cosce. Ho un po’ di fiatone, ma non mi importa.

Mihael… Io voglio Mihael. Sento di avvicinarmi, è sempre più vicino, più vicino…

No. Mi blocco tutto ad un tratto, spaventato.

Se c’è una cosa che mi ha colpito ora, in un modo tanto violento da fermarmi, è l’odore. Un olezzo pungente, nauseante… E’ dolciastro, mi ricorda quello della fermentazione della frutta andata a male, quella che sta marcendo

Osservo bene tra il fogliame… E non posso non emettere un gemito di sofferenza.

Il mio Mihael, la mia ragione di vita… Non può essere vero.

Cos’è? Cos’è quella cosa buttata lì a terra? Cos’è quel involto informe di viscere?

No… Non è possibile, è un incubo! Non può essere altro, solo un orrendo sogno!

Non è il mio angelo biondo! Non è quel cadavere! La sua sublime bellezza completamente rovinata, dalle intemperie e dalla putrefazione è un miraggio lontano…

Lì in mezzo al terriccio in una posizione che definirei indecente, le gambe all’aria e i vestiti stracciati a mostrare i tre quarti del corpo nudo, il petto ossuto, le cosce…

Dio, mi fa male, mi fa male al cuore a vedere la sua espressione! Gli occhi spalancati velati da una patina grigiastra, la bocca mezz’aperta con quelle labbra morbide intrise di sangue e rossetto sbavato, i capelli annodati che sembrano paglia secca che asciuga lentamente al sole…

Il rosso è dovunque, ma non è lo stesso che avevo visto in lui finora. Questo scaturisce dal suo interno come un fiume di magma formando una pozza mezza secca sotto di lui, nella quale emergono le sue frattaglie in decomposizione, grottesca tana di larve e insetti. Sull’addome, tante lacerazioni dai bordi violacei ormai tumefatti aperte come tanti crateri.

Questo angelo è diventato un abbeveratoio per animali abietti come mosche e vermi. Sono loro ora a consumare voracemente la sua carne con i loro baci, a trasformarlo in putredine! Li vedo ronzare e strisciare su di lui,  che siano maledetti! Non hanno pietà delle sue spoglie né della croce che porta anche ora al collo!

La sua bellezza non esiste più, ora è rivoltante… Com’è fragile la vita umana, il corpo è qualcosa di così effimero, così facile da perdere, e lui, benché ai miei occhi lo sembrasse, non era diverso da tutti gli altri esseri umani. Degli angeli aveva solo le fattezze…

Ricordati che sei polvere, e che polvere tornerai…

I suoi sogni sono svaniti nel nulla, non è riuscito a concludere quello che aveva iniziato. Nessuna libertà, non ne ha avuto il tempo, ucciso a sangue freddo probabilmente da qualche cliente, che si è divertito a violarlo e torturarlo con inumana crudeltà… No, che dico, non è inumana. E’ perfettamente umana invece. L’uomo è l’unico essere vivente che prova un malato piacere nel fare del male. Mai un animale ucciderebbe per sfizio…

Credo che questa sia la prima volta da tanti anni che faccio un Segno della Croce. L’oggetto delle mie voglie malsane è distrutto, il mio cuore è traforato da mille spilli brutali. Nemmeno io ho più una vita…

Afferro quelle caviglie esili, segnate da strisce rosse, segni di corde, e lo metto in una posizione più convenevole richiudendogli le gambe. Messo così va leggermente meglio, per quanto meglio possa essere osservare quel cadavere, prima era davvero una visione oscena sotto ogni punto di vista.

Devo fare qualcosa per lui, non posso lasciarlo in questo stato. Non me lo perdonerei mai. Seppellirlo, come minimo, senza dire niente a nessuno, senza avvertire le autorità. 

Ci metto un po’ a scavare senza alcun utensile, ma non mi importa niente. Per lui, farei qualsiasi cosa…

Alla fine la sepoltura è perfetta.

Accendo una sigaretta, pregando mentalmente che quel fumo tanto invitante mi uccida presto. Potrò raggiungerlo presto in questo modo...

E’ forse una punizione per me? Io vedevo in lui qualcosa che in realtà non esisteva, lo avevo idealizzato, separato dalla sua natura umana. Ho peccato terribilmente…

Red… Rosso… RougeRojoRot… Chi… Aka

Forse alla fine quel rosso che scorgevo così bene in lui non era altro che il suo stesso sangue.

 

  
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