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Autore: ScandalousLaRabiosa    18/09/2014    1 recensioni
Foe ama le fanfiction e, da brava fangirl che si rispetti, le conosce bene.
Per questa sua conoscenza è sempre stata convinta che ci sia qualcosa di sbagliato nelle storie tra idols e ragazze normali che si incontrano per caso e si innamorano...o meglio, che manchi una "situazione" particolare per renderla "possibile".
Una situazione...da film Disney.
Ora che Foe si è trasferita a Seoul con la sua migliore amica Elena, decide di fare un esperimento, creando così una serie di situazioni assurde ed esilaranti che richiameranno una fiaba Disney in chiave moderna.
Riuscirà Foe a rendere la storia d'amore non ancora nata di Elena e Taemin- due perfetti sconosciuti- una vera e propria fiaba che tutte le ragazze sognano?
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 -Ele, sveglia, dormigliona, su! Eleeeeeeeeeeee!

Una voce cantilenante arrivò alle orecchie della rossa, ancora in un piacevole stato di dormiveglia. Nemmeno le mani che la scuotevano o il peso di un corpo su di sé riuscivano a distrarla dal tenere la faccia affondata nel cuscino.

-Dai, Ele, è urgente! Dobbiamo muoverci, se vogliamo agire in tempo!

Ele cercò di mugugnare qualcosa di scocciato per far intendere che non se ne parlava proprio di alzarsi, ma non aveva le forze per fare neanche quello.

La presenza che ormai aveva identificato come Foe continuò così per un tempo che non riuscì a quantificare, finché per un attimo intorno alle due cadde il silenzio.

-Va bene, l'hai voluto tu! A mali estremi...

Sentì la bionda avvicinarsi al suo orecchio e chiudere le mani a coppa intorno ad esso.

-Dun dun dun duuun....-sussurrò Foe-...PO PO PO PO POPPO PO PO PO PO, GOOD MORNING, PO PO PO PO POPPO PO PO PO PO, GOOD MORNING, PO PO PO PO POPPO PO PO PO PO, BEAUTIFUL DAY!!!

Elena si rigirò per levarsi Foe e il suo strillo improvviso di dosso, ma questa gli fu subito addosso e riattaccò con la canzoncina.

-Va bene...va bene...ho capito...mi alzo...- bofonchiò la rossa con mani levate in segno di resa.

Appena aprì gli occhi si ritrovò la sua migliore amica seduta sul suo letto con un sorriso eccitatissimo in volto.

-Questo è lo spirito! Lo sapevo che Jimin e J-Hope sarebbero stati una buona sveglia per cominciare la giornata!

-Ma tu non sei né l'uno né l'altro, ahimé...- replicò Elena mettendosi seduta a fatica.

-Scherzi? È già tanto se non hanno preso a chiamarmi “L'ottava Bangtan”!- Foe si alzò- Su, non è momento di perdersi in chiacchiere, abbiamo poco tempo! Vestiti con i vestiti che ti ho lasciato sulla sedia senza fare domande e vieni di là a far colazione.

Elena aggrottò la fronte, spostando lo sguardo sul comodino, per poi passarlo dalla finestra che mostrava il diluvio universale con tanto di lampi e tuoni su tutta Seoul, manco il mondo stesse per finire.

-Posso almeno chiederti perché dobbiamo uscire a manca dieci alle sei del mattino con questo tempaccio?

-No, lo scoprirai solo vivendo e seguendo le mie istruzioni. Complimenti per la deduzione sul fatto che saremo uscite.- Foe si voltò e fece per uscire- Ti aspetto in cucina.

 

La bionda se ne stava seduta al tavolo apparecchiato per fare la prima colazione, in attesa dell'amica che non tardò ad arrivare.

-Dimmi solamente il perché.- esordì Elena appena fu sulla soglia della stanza, con un'espressione confusa dipinta in volto.

-Perché stai benissimo.- rispose con nonchalance Foe.

-Vuoi scherzare? Dove hai preso questi pantaloni, nel dormitorio di un idol?

-In un negozio di abbigliamento dove va spesso Key, a dire il vero.

-Ah, ora capisco.

Elena portava dei pantaloni stretch verde chiaro, con il fondo a zampa di elefante forse eccessivamente largo e una t-shirt lilla che arrivava poco sotto i seni.

-Vuoi davvero che vada in giro così?

Foe fece spallucce:- Si, perché no? Ce li hai già indosso.

-Si, per dimostrarti che sembro un esperimento andato a male, ovvero fin decente in confronto agli altri, della coordinoona degli SHINee, mica per uscirci!

-Invece dovrai, perché tutto vada bene. Tanto con questo tempo non devi nemmeno preoccuparti che qualcuno ti veda.

Elena si sedette di fronte a Foe, agguantando la bottiglia del latte.

-Cosa andrà bene? Ti costa tanto essere un po' più specifica?

La bionda sorrise con gioia.

-E' una sorpresa, cara. Inizierò a parlartene dopo che avremo svolto la prima fase.- Foe mandò giù un biscotto- Posso solo dirti che la nostra destinazione è la SM.

Tra le due cadde il silenzio, rotto solo dal masticare di Foe.

-SM? Sul serio?- Elena era incredula.

-Già.

-Vuoi che vada alla SM conciata così?- la rossa si indicò.

-Precisamente.- il tono di Foe non fece una piega-Tanto non credo che qualcuno possa dirti qualcosa dopo aver visto gli SHINee in Dream Girl o gli EXO live vestiti da Shakespeare!

-Ma io non faccio parte né di un gruppo né dell'altro!

-Per fortuna! Non potrei sopportare di vederti conciare a quei modi!

Elena sbuffò e si massaggiò le tempie. Aveva già capito che continuare così, quel giorno, sarebbe stata solo una perdita di tempo.

Si massaggiò le tempie e cominciò a fare colazione, in silenzio.

Dopo che ebbero finito e messo a lavare tutte le stoviglie si diressero verso l'ingresso, agguantando giacche e borse.

O almeno, Elena prese la borsa, mentre la bionda sorprese l'amica prendendo uno zaino così pieno che le sembrava tanto non fosse già esploso.

-Ora che sto acconsentendo, dimmi quale sarà la mia “missione” appena sarò laggiù.- riprese Elena mentre scendevano le scale, evitando domande sul contenuto dello zaino.

Se la sentiva già che, vestita così leggera con quella pioggia, si sarebbe presa un malanno.

Da una natica di Foe arrivarono diversi trilli in rapida sequenza. Tirò fuori dalla tasca posteriore dei jeans il cellulare, palesando il fatto che le fossero arrivati più messaggi contemporaneamente.

Dopo aver letto il tutto sorrise soddisfatta.

-Dobbiamo muoverci.- decretò, afferrando l'amica per un braccio e trascinandola giù per le scale.

-Per fare...?- tentò la rossa.

Foe aprì il portone, si tirò su il cappuccio e guardò l'amica con faccia esaltata.

-Per fare in modo che tu salvi Taemin.

 

-Basta, credo che per oggi vada bene così...- decretò Minho con tono strozzato dall'assenza di fiato.

Taemin si lasciò cadere sulle travi di legno a peso morto.

Non ce la faceva più, i polmoni gli bruciavano, la sua pelle scottava per la febbre che, ne era certo, per tutto lo sforzo fatto quel giorno si era alzata e tutto il sudore che lo ricopriva e gli appiccicava i vestiti al corpo lo stava facendo liquefare.

I suoi hyung non erano certamente messi meglio: Kibum se ne stava seduto con la schiena contro gli specchi a sventolarsi il viso con il berretto di Jonghyun, Minho si era seduto su una sedia a bere, Jonghyun camminava in cerchio lentamente alzandosi e abbassandosi la maglia rapidamente nel tentativo di rinfrescarsi e Jinki aveva preso una bottiglietta d'acqua e se l'era versata in testa, una visione che, sicuramente, avrebbe fatto morire sul colpo tutte le loro fans.

Aveva appena debuttato da solista e si era esibito in un po' di live con i suoi ballerini e con Jongin, aveva fatto una fatica del diavolo per questo debutto e sicuramente avrebbe dovuta farne ancora di più con l'arrivo di interviste e programmi che l'avrebbero richiesto da solo, ma in quei giorni la priorità era tenere alto il nome degli SHINee per il mega concerto di Simply Kpop, dove si sarebbero esibiti di fianco a tanti altri grandi gruppi e, nonostante loro avessero dichiarato che sarebbero stati immobili per l'anno a venire, non potevano di certo sfigurare e non esibirsi con i loro precedenti successi in maniera impeccabile.

Perciò ci voleva un bel ripasso...alias provare fino a farsi venire una broncopolmonite, un attacco fulminante di vomito o spezzarsi qualcosa.

Il maknae era già sulla buona strada per la prima conseguenza.

Taemin si rimise seduto, tirando un paio di colpi di tosse. Credeva che da un momento all'altro gli sarebbe scoppiata la testa o che avrebbe sputato un polmone.

-Minnie, per l'ultima volta, torna al dormitorio.- il tono di Kibum era esasperato. Per tutto il giorno (o meglio, per tutta la notte, visto che l'orologio sulla parete segnava le 6:30) non aveva fatto altro che preoccuparsi da mammina nei suoi confronti, convinto che dovesse rimettersi in sesto per il live. Peccato per due cose: la prima, lui era molto orgoglioso e non si arrendeva manco a morire, se c'era da rendere una coreografia perfetta; la seconda, la SM non accettava la malattia come scusa per saltare le prove per un'esibizione imminente.

-Va tutto bene, hyung, sul serio...- tossì- Proviamo ancora Sherlock e poi torniamo al dormitorio tutti assieme.

-Io sicuramente la devo riprovare.- disse Jonghyun tirandosi i capelli all'indietro- Confondo gli ultimi passi con quelli di Everybody...

-Pffff, maledette coreografie tutte uguali, non sanno più che inventarsi!- si lamentò Key rimettendosi in piedi.

-Quindi siamo sicuri che dovremo esibirci con quella a Simply Kpop?- chiese Minho mentre rimetteva la canzone.

-Novantanove su cento si...purtroppo la SM non è mai stata tanto disorganizzata come in questo periodo, per i suoi standard, quindi dovremo attendere e provarle un po' tutte.- lo informò il leader prendendo posizione.

-Non è che invece lo fanno apposta per vederci pian piano morire di fatica?- azzardò Key.

-Preferiscono fare i disorganizzati, piuttosto che ammetterlo.- disse Jonghyun.

Taemin mosse un paio di passi, quando la testa prese a girargli vorticosamente, rischiando di farlo cadere. Probabilmente era anche colpa della dieta ferrea che gli avevano imposto recentemente se la febbre lo stava attaccando in modo così aggressivo.

Ma si rifiutò di cedere comunque.

 

La cosa bella della sala prove dove si esercitavano di solito era che, appena uscivi, avevi il distributore automatico subito lì di fianco.

Alla fine avevano provato per un altro quarto d'ora buono e Taemin stava seriamente credendo di morire. Forse non era stata una mossa propriamente furba non seguire il consiglio, o meglio, l'ordine di Kibum.

Ricercò gli spiccioli da qualche parte nelle tasche.

-Cosa ti serve?

Taemin sobbalzò, non aspettandosi di trovare già qualcuno alla macchinetta.

Uno degli addetti stava rifornendo il distributore di tutte le bevande possibili e adesso lo fissava, in attesa di una risposta.

-Una bottiglietta d'acqua, grazie.

Il ragazzo gliene passò una, prendendola da uno degli scatoloni al suo fianco.

Taemin fece per passargli i soldi giusti, ma il suo interlocutore lo fermò.

-Non ti preoccupare, ci manca solo che ti metta a pagare un po' d'acqua dopo tutta la fatica che fai.

Il ragazzo rimase sorpreso, con ancora la mano sospesa a metà.

-Ah, grazie...ma ne sei sicuro?-chiese titubante.

L'addetto sorrise in modo amichevole.

-Ma certo!- dalla sala prove uscirono Kibum e Minho, nel pieno di una delle loro tipiche discussioni avute sicuramente per una qualche scemenza.

-Credo sia meglio che vada, prima che perda ben due hyung in una volta.- il maknae degli SHINee sbuffò e, se la sua frangia non fosse stata così sudata, probabilmente sarebbe svolazzata- E' stato un piacere...

-DakHo. Piacere mio. In bocca al lupo per la carriera da solista, Taemin!

Taemin prese ad allontanarsi verso il piano terra, con Minho e Kibum in testa (Jinki e Jonghyun li stavano aspettando lì). DakHo sembrava una persona piacevole.

Così piacevole da fargli scordare per quella breve conversazione le sue condizioni fisiche.

Ora che se ne stava andando, però, si sentiva anche peggio di prima. Aveva la vista appannata e a intervalli sentiva tutto ovattato.

L'acqua ghiacciata non aiutò molto a raffreddarlo.

Arrivò al piano terra senza manco accorgersi di aver fatto già i piani che lo separavano dall'uscita.

I suoi compagni di gruppo non lo considerarono tanto, troppo presi da discorsi che non stette ad ascoltare. Tutto intorno a lui si faceva sempre più confuso per colpa della febbre sempre più alta.

La testa prese a girargli vorticosamente mentre varcava la soglia della SM.

Accidenti, pioveva. E nessuno aveva un ombrello, dannazione.

Riuscì a capire che tutto intorno al palazzo era stranamente tranquillo, quasi deserto. Di solito c'erano molte più fans, che strano...

-Ma che cazz...? Questo cos'è?! Non dovevano solo rifare la strada?

Non capiva di cosa si stesse lamentando Key, ma il preoccuparsene gli fece aumentare il mal di testa e tutto intorno ruotò velocemente, fino a sfumare e a costringerlo ad abbassare le palpebre ormai pesanti.

Prima di perdere i sensi, sentì qualcosa di freddo e bagnato avvolgerlo al posto del terreno duro.

 

-Cosa è successo alla SM? Da dove è spuntato quel...quel...- la rossa sembrava parecchio perplessa

-Si chiama “fossato”, Elena.- le rammentò Foe con nonchalance.

-Lo so anche io, grazie, ma che ci fa intorno alla sede di una casa discografica? Quando siamo venute la settimana scorsa non c'era! Quando l'hanno costruito?

-In quattro giorni, con la scusa di fare lavori alla strada.

Le due amiche erano appostate dietro un'auto parcheggiata sul marciapiede opposto alla SM Entarteinment, in attesa di Foe solo sapeva cosa.

La pioggia non era diminuita nemmeno un po' di intensità. Avevano i cappucci delle giacche ad avvolgere le loro teste, anche se non servivano a molto, visto che erano già infradiciate dalla testa ai piedi per mancanza di ombrello e per l'essere ancora lì sotto la pioggia battente. E cominciavano a sentire un discreto freddo.

Intorno alla casa discografica era comparso un elemento alquanto curioso: un fossato pieno d'acqua che circondava tutto l'edificio, interrotto solo da un frammento di cemento che permetteva l'accesso alla sede.

Le sembrava una misura troppo estrema e bizzarra di sicurezza per una casa discografica, troppo anche per la SM!

Era tutto così strano e il fatto che praticamente non ci fossero fan di fronte all'ingresso (le sasaeng non si fermavano davanti a un po' di pioggia, di questo era certa) lo rendeva ancora più strano.

E loro erano lì proprio in quel preciso istante.

Foe aveva in mente qualcosa e centrava con il tutto, ma non capiva come.

Elena rimase un attimo in silenzio a meditare sulla risposta sicura della bionda.

-E tu come fai a saperlo?- chiese titubante, come a cercare di non credere all'idea impossibile che le frullava in testa.

Foe non aveva potere per far costruire certe cose!

La bionda continuava a fissare la sede della SM dall'altro lato della strada, in trepidante attesa.

-Beh, semplicemente perché...- finalmente Foe sembrava intenta a darle una spiegazione, ma purtroppo venne bloccata da qualcosa che attirò la sua attenzione.

Elena seguì il suo sguardo e vide cinque figure che la pioggia non le permetteva di distinguere chiaramente che stavano attraversando la “passerella di cemento” con fare incerto: probabilmente nemmeno loro si erano aspettati di trovare un fossato all'uscita!

-Bene, è il momento! Fingiamo di passeggiare lungo questo marciapiede.- Foe la prese a braccetto e prese a muoversi a passi lenti, sempre tenendo d'occhio l'edificio.

-Cosa dovremo fare, di preciso?- ora la rossa si stava seriamente preoccupando.

Foe la stava quasi inquietando.

-Tranquilla, capirai tu quando fermarti. Nel frattempo ti conviene tenere d'occhio la situazione, però.

Elena sospirò sconsolata. Ormai aveva perso così tanto la speranza da fare direttamente ciò che l'amica le diceva.

Le cinque figure si erano fermate sulla passerella.

Cosa stavano facendo?

Camminavano a passo così lento da non allontanarsi troppo, così da seguire tutta la situazione.

La persona sul lato più esterno della passerella improvvisamente si accasciò lentamente e cadde nel fossato, sollevando diversi spruzzi d'acqua.

-Oh mio Dio! Ma quello è caduto nel fossato!

-Si, ma forse ne esce...

Il tono di Foe era troppo studiato. Era come se avesse saputo già che il ragazzo sarebbe caduto.

E in questo caso non era capace di mentire.

Si fermarono e aspettarono un po', così come le quattro persone ancora in piedi, che la persona riemergesse. Ma questo non accadde.

-Non starà mica annegando? Perché nessuno si muove?- Elena cominciava a preoccuparsi.

Foe rimase un attimo in silenzio.

-Non lo so, avranno paura di rovinarsi la piega. Qua, però, bisogna fare qualcosa!- la bionda mollò Elena e si mise a correre dall'altro lato della strada e l'amica la seguì a ruota.

Ma cosa sto facendo?, si chiese.

-Cosa state aspettando? Lo vedete o no che state annegando?- chiese Foe appena fu sul bordo del fossato ai quattro ragazzi sulla piattaforma.

Elena non li calcolò nemmeno, tanto concentrata come era sul fissare l'acqua torbida. Non vi era traccia di bolle che indicassero qualcuno che avesse ancora respiro. Che non avesse già più fiato?

La rossa si tolse il più rapidamente possibile la giacca di dosso, lasciando così che la pioggia battente la infradiciasse del tutto.

Perfetto, così tutti vedranno che sono vestita meravigliosamente, pensò sarcastica mentre si sfilava le scarpe.

Si tuffò in acqua proprio mentre sentì uno dei ragazzi dire a Foe che non sapeva nuotare.

E, di nuovo: cosa sto facendo?

Fortunatamente l'acqua non era più fredda della pioggia, quindi fu facile abituarsi.

Gli occhi si abituarono quasi subito a quella visuale sfocata e doveva dire che era un fossato discretamente profondo.

Ma che è saltato in mente a chi l'ha progettato?

Decise di non pensarci, perché probabilmente c'era immischiata anche la sua migliore amica in tutta quella storia.

Prese a muovere braccia e gambe in modo da nuotare sempre più verso il fondo, dove aveva individuato una grande massa scura che non poteva essere altro che un corpo umano.

Gli passò le mani sulla maglia fino a quando non trovò le ascelle, da lì fu facile passargli le mani intorno al busto e tenerlo stretto a sé per la risalita.

Si trovavano in acqua, ma fece fatica comunque e l'ossigeno stava finendo.

Arrivò in superficie, prese una bella boccata d'acqua e cominciò a nuotare verso la riva dove l'aspettava Foe, accucciata sul bordo, con ancora la giacca in dosso, il cappuccio tirato su e lo zaino in spalla.

La testa nera del ragazzo era appoggiata mollemente sulla sua spalla.

-Grazie mille per l'aiuto, sei stata indispensabile!- commentò sarcasticamente la rossa mentre spingeva il corpo del ragazzo sul terreno.

Foe lo trascinò finché non fu completamente fuori dall'acqua.

-Non c'è di che. Non credo te la sia cavata tanto male. E poi, non potevo lasciare tutta la mia attrezzatura incustodita!- la bionda si indicò le spalle per far capire che parlava dello zaino.

Elena uscì dall'acqua e si sedette di fianco al ragazzo. La pioggia stava diminuendo d'intensità, per fortuna.

Solo adesso la ragazza prestò attenzione alla persona che aveva appena salvato e rimase pietrificata. Era certa che i suoi occhi si fossero ingranditi di tre misure e che fosse sull'orlo di uno svenimento.

I capelli neri bagnati scompigliati intorno al viso dimagrito troppo in fretta, le labbra carnose, le ciglia lunghe, naso così perfetto da non poter essere vero, fisico asciutto...

-Taemin?- chiese retoricamente con voce improvvisamente strozzata- Ho appena salvato la vita a Lee Taemin?

Visto da così vicino era ancora più perfetto, dannazione.

-Già, Elenuccia: hai appena salvato il tuo ultimate bias!- confermò Foe con sorriso ed espressione eccitatissimi.

-Quindi gli altri quattro erano gli SHINee!- esclamò la rossa per poi sentirsi stupida: cinque ragazzi fuori dalla SM...che era successo alla sua perspicacia? Anche da lontano non potevano che essere gli SHINee!

Elena si guardò intorno con fare confuso.

-Ma adesso dove sono?

-Li ho mandati a cercare aiuto, anche se non credo lo troveranno molto presto.- Foe posizionò l'indice sotto le narici di Taemin, ancora incosciente- Ciò ci da un po' di tempo.

-Tempo per cosa?- chiese Elena con una nota esasperata nella voce. Non ne poteva più di non avere uno straccio di spiegazione per tutta quella situazione assurda.

Foe inarcò un sopracciglio come ad evidenziare il suo disappunto.

-Me lo stai chiedendo sul serio?- la bionda batté una mano sul petto del maknae degli SHINee- Per svegliarlo, ovvio! E dobbiamo fare in fretta: respira appena!

Elena realizzò che Foe aveva ragione: dovevano darsi da fare.

Un'idea la folgorò.

-Dovremo fargli la respirazione bocca a bocca...-mormorò.

Le due amiche si guardarono per un attimo, in silenzio.

-MI OFFRO VOLONTARIA COME TRIBUTO!- urlò la rossa, pronta a gettarsi sulle labbra di Taemin, ma venne prontamente fermata da una presa per le spalle di Foe.

-Non ci pensare nemmeno! Questo non è né il momento né il luogo adatto!

-Cos...?! Quindi non dovremo dargli ossigeno?!

-No, non hai capito.-Foe si indicò- Io gli farò la respirazione bocca a bocca,- indicò Elena- tu pomperai sul suo sterno mentre canterai una canzone.

Elena piegò leggermente la testa di lato con aria stranita.

-Stai scherzando. Ho l'occasione di baciare Lee Taemin e tu me la vuoi sottrarre?!

-Se non fosse un passaggio necessario per fargli uscire l'acqua dai polmoni non lo farei, fidati, ma devo farlo! Fidati di me: ne avrai l'occasione, ma perché tutto vada bene ora devi pompargli sullo sterno e cantare una canzone.

-Che centra la canzone adesso?!

-Ma ti costa tanto fidarti di me? Tutto questo lo sto facendo per te!

Elena passò un altro istante di silenzio a fissare l'amica, che si ostinava a ricambiarle lo sguardo con fare spazientito.

La rossa sospirò, per poi tirare un urlo frustrato e prendere a premere ripetutamente le mani sul petto del maknae degli SHINee.

Cercò di ignorare il più possibile Foe che tappava il naso a Taemin per poi cominciare a praticare la respirazione bocca a bocca.

-La canzone, Ele, la canzone!- le rammentò la bionda quando si staccò dal ragazzo.

-Vuoi sul serio che canti? Sono stonatissima!

-Tu fallo e basta! Come canti è un dettaglio secondario.

-E cosa dovrei cantare?

-Quel che vuoi, basta che canti.- Foe si ributtò a dare fiato a Taemin.

Elena sbuffò.

Che canzone poteva cantare?

Invece di passare il tempo a scegliere, decise di cantare la prima cosa che le venne in mente.

-Fuck me, I'm a celebrity...can't take my eyes off me...

Foe alzò la testa, facendo bloccare Elena.

-Jeffree Star?- chiese scettica la bionda.

-E' la prima canzone a cui ho pensato...

-Cioè, tu vorresti svegliare il tuo ultimate bias con una canzone vietata ai minori di diciannove anni di Jeffree Star? Che cosa poco romantica!

-Mi stai facendo cantare una canzone mentre stiamo cercando di salvare una persona, come posso pensare di essere romantica?!

Foe sospirò, stringendosi il punto del naso poco sotto le sopracciglia.

-Okay, facciamo così: tu canti una canzone e, se non va bene, tu attacchi con un'altra finché non ne troviamo una adatta.

Elena emise un suono involontario molto simile a un singhiozzo.

In quel momento, oltre a voler stuprare Taemin sul posto, tanto non si sarebbe ricordato niente, voleva anche tornare a casa e dormire. Non ci stava capendo più niente.

Ma visto che non poteva, si mise a cantare canzoni in sequenza come avrebbe fatto un Ipod in modalità casuale, comandato dalle scelte di Foe.

 

Si svegliò all'improvviso, scosso da forti colpi di tosse, i quali gli fecero sputare un liquido insapore che gli bruciò la gola al suo passaggio.

Prese a respirare affannosamente, quasi fosse stato troppo tempo senza fiato. E forse lo era stato.

-Come back hooooome...can you come back hooooome, eh....

-Ecco, questa va bene!

Delle voce gli arrivarono attutite, mentre cominciava a riprendersi.

-Aumenta il tono, forse non ti sente...

-COME BACK HOOOOOOOME!!!!! CAN YOU COME BACK HOOOOME,EH?!

Il tono eccessivamente alto e stonato gli fece aprire gli occhi di scatto, svegliandolo del tutto.

Era sdraiato per terra, fuori dalla SM. Non stava piovendo così forte, eppure era tutto bagnato. Ora che si era ripreso cominciava a sentire freddo. E le sue condizioni di salute tornarono a farsi sentire.

Eppure, niente di tutto ciò attirò così tanto la sua attenzione come la persona che aveva davanti.

Era una ragazza, se ne stava accucciata di fianco al suo corpo. Probabilmente stava controllando che stesse bene.

Probabilmente ti ha salvato, gli suggerì una vocina nella sua testa. E sentì che effettivamente era così.

Aveva lunghi capelli rosso chimico e dei grandi occhioni verdi che lo fissavano sia preoccupati che meravigliati. Era bagnata dalla testa ai piedi, quasi più fradicia di lui, se possibile. Non riusciva a distinguere molto altro di lei, visto che dietro la sua testa vi era uno strano bagliore che le metteva il viso praticamente controluce.

La ragazza mormorò qualcosa in una lingua che non conosceva in modo strozzato.

Una mano da dietro la luce la afferrò per una spalla, le disse qualcosa nella medesima lingua che aveva usato lei prima e la costrinse ad alzarsi.

La ragazza venne fatta alzare praticamente controvoglia e, insieme a una figura incappucciata, corse via, verso la strada.

Taemin si puntellò sui gomiti e seguì con lo sguardo la ragazza, con in dosso degli sgargianti pantaloni verdi che sembravano usciti dall'armadio della loro coordinoona per gli spettacoli degli SHINee, finché questa non svoltò velocemente l'angolo.

-Eccolo là! TAEMIN-AH!

La voce di Jinki lo raggiunse, costringendolo a voltarsi: i suoi compagni di gruppo stavano correndo fuori dalla sede verso di lui, con al seguito il manager e DakHo, il ragazzo che poco prima stava ricaricando la macchinetta.

-Grazie al cielo stai bene!- esclamò Jonghyun, investendolo con un abbraccio stritola ossa.

-Mi avevano detto che stavi annegando, come hai fatto a uscirne?- gli domandò il manager.

-Una ragazza mi ha salvato...- mormorò, senza pensarci, con la testa ancora concentrata a ricordare la ragazza con i capelli rossi.

-Una delle due ragazze che sono accorse dall'altra parte della strada si era tuffata a salvarlo.- spiegò rapidamente Minho.

-Come abbiamo potuto lasciarlo da solo?!- esclamò all'improvviso Jonghyun, con tono allarmato- Quelle due potevano essere chiunque, magari erano sasaeng!

Gli altri rimasero per un po' in silenzio a contemplare l'ipotesi, per una volta non tanto scema, di Jjong.

-Se lo fossero state non lo avrebbero salvato, né l'avrebbero lasciato qui.- ragionò DakHo.

-Magari hanno approfittato della sua innocenza mentre era incosciente...- Key diventò cinereo dopo aver azzardato quell'ipotesi.

Minho tirò un schiaffo sulla nuca della diva.

-Smettila di dire queste cose, vuoi forse allarmarlo?

Taemin aggrottò la fronte, pensieroso, mentre quei due stavano per riprendere a litigare.

-Scusate, se vi preoccupa tanto chi fossero quelle ragazze, perché non vi siete tuffati voi o non avete aspettato che mi tirassero fuori per farmi sputare l'acqua?

Nel gruppetto che si era formato calò il silenzio.

-Touché.- assentì Kibum con il suo pessimo francese.

Il manager si rimise dritto di fianco a DakHo e sospirò.

Il primo passò lo sguardo sullo spazio che lo sperava dalla casa discografica, il secondo sull'area che lo separava dalla strada.

-E questo fossato da dove sbuca? C'è sempre stato?

-Che fine hanno fatto i fans?

 

  
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