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Autore: I m a witch    18/09/2014    1 recensioni
*Dedicata a tutti i lettori del manga amanti della coppia Juuzou-Mamushi. So che ci siete ❤*
"Le prese il volto con entrambe le mani, baciandola con decisione.
Mamushi spalancò gli occhi, per poi socchiuderli, ricambiando il bacio.
Juuzou fece scivolare le sue mani fra i capelli argentei di lei, sciolse la coda di cavallo che li teneva imprigionati.
«Juuzou… perché?» sussurrò, staccandosi leggermente da lui.
Lo fissava confusa, ma indubbiamente c’era qualcos’altro in fondo al suo sguardo da rettile. Era pronto a scommettere che fosse felicità.
«Perché non potrei mai odiarti, faccia di serpente»
«Tu… sei sempre il solito, stupida scimmia!»
Lui rise, per poi baciarla di nuovo."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Juuzou Shima, Mamushi Houjou
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ao no Exorcist
 



~La scimmia e il serpente~

 
 

La ferita all’occhio destro le faceva tremendamente male, ma non era niente a confronto di quelle che sanguinavano nel suo cuore e nel suo orgoglio di esorcista.
Ho tradito tutti. La mia famiglia, il mio ordine, il Sommo Sacerdote… e anche Juuzou.
Pianse, accovacciandosi nel futon, aspettando solo che quella tremenda notte finisse.
Si sentiva inutile, impotente. Cosa ancor peggiore, lei era la cagione di tutto quel male.
E se fossero morte delle persone, a causa sua?
Se fosse morto suo padre, o una delle sue sorelle?
O Juuzou?
«Perché penso sempre a lui? Che sia dannato!» gridò, involontariamente, scagliando un pugno contro il pavimento di legno del Ryokan.
Aveva cercato di fermarla, giù nello Shinbu, di farla ragionare. Lei non lo aveva ascoltato, anzi, lo aveva addirittura attaccato, scagliandogli contro il suo Naga.
Un’esplosione fece tremare la terra.
Afferrò le coperte, guardando con timore la porta della sua camera.
Un’abbagliante luce blu si stava avvicinando sempre più, inglobando tutto ciò che incontrava lungo la sua strada.
È la fine.
Forse pochi istanti prima la sua famiglia era morta, avvolta da quelle fiamme che, presto, avrebbero divorato anche lei. Forse era morto anche Juuzou, nel tentativo di rimediare agli errori che lei aveva commesso lasciandosi abbindolare da quel demone.
Piena di rimpianti si preparò alla morte, scusandosi nel profondo dell’animo per quel suo comportamento disonesto e meschino.
«Volevo soltanto salvare il Myou Dha. Volevo essere meritevole di rispetto e fiducia nei vostri confronti. Scusate»
Si lasciò travolgere da quelle fiamme che, però, non la bruciarono.
Attaccarono solamente le spore demoniache sulla sua pelle, eliminandole.
Meravigliata da quel prodigio, si lasciò andare a quel calore e, senza nemmeno rendersene conto, perse le forze, ricadendo sul futon.



 
Mamushi…
Juuzou tremò, preparandosi a essere travolto da quell’onda di fiamme blu.
Non erano normali fiamme, lo sapeva bene.
Erano le fiamme di Satana.
Non avrebbero divorato soltanto i suoi tessuti, ma anche la sua anima.
Sarebbe morto dissanguato.
Occhi, naso, bocca: il sangue avrebbe seguito qualsiasi via, pur di uscire dal suo corpo.
Sarebbe stato tremendo, un calvario di sofferenze.
Spero solo che Mamushi sia fuori portata da quest’Inferno.
Calcolando la distanza e la potenza dell’esplosione, però, capì che probabilmente sarebbe morta anche lei.
Strinse i pugni, pensando che tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento, tutti i suoi sforzi, sarebbero stati vani. Aveva combattuto con forza e decisione per fermare il Re Impuro, per salvare la sua gente. Per salvare lei.
Ora, però, sarebbero morti tutti.
Chiuse gli occhi, riparando il volto con un braccio, in un riflesso incondizionato che non sarebbe valso a nulla.
Le fiamme lo invasero e… non successe niente, anzi. Eliminarono le spore dal suo corpo, purificandolo.
Guardò in alto, verso la fonte di quell’energia: Rin Okumura.
Quel ragazzo… è un prodigio! Incredibile!
Rise, sollevato.
Erano vivi, incredibilmente vivi e vegeti.
Pensò che anche lei, adesso, fosse al sicuro.
Strinse con forza il suo Khakkara: adesso avrebbe potuto combattere con maggior sicurezza.



Riprese i sensi, alzandosi lentamente. Portò una mano verso la testa indolenzita, cercando di fare mente locale.
Un dolore feroce le attanagliò il petto al ricordo di ciò che era successo nelle ultime ore.
Ricordò le fiamme blu… e poi più nulla.
«Mamushi-sama, state bene?»
Si voltò verso Shin-kun, uno degli attendenti del Ryokan.
«Cos’è successo? Ci sono stati feriti?»
Morti?
Il ragazzo storse la bocca in una smorfia che la fece sprofondare.
Erano morti… lo sapeva, non ce l’avevano fatta…
«Non abbiamo ancora notizie, non sono tornati»
Mamushi abbassò lo sguardo sulle coperte. Non voleva dire niente, no? C’era ancora speranza, in fondo.
Era ancora notte, ma la battaglia sarebbe finita, prima o poi.
Dal cortile interno sentirono delle voci parlare concitatamente.
«Ho sentito dire che la squadra di soppressione del Re Impuro è tornata!»*
«Mi chiedo come sia andata»
Shin e Mamushi sobbalzarono.
«Andrò a dare un’occhiata, ok?» disse, tra l’ansia e la speranza «Non provi ad alzarsi, Mamushi-sama!»
Non appena chiuse la porta, però, la ragazza si alzò in piedi, seppur con fatica.
Barcollò verso la porta, decisa a smettere di autocommiserarsi.
Doveva vedere la sua famiglia, il Sommo Sacerdote, Juuzou.
Dovevano stare bene.
Doveva scusarsi con loro, anche se ciò che aveva fatto era imperdonabile.
Fece scorrere la porta, rischiando quasi di cadere a terra a causa di un improvviso capogiro.
Qualcuno, però, fu pronto ad afferrarla appena in tempo.
Perse un battito.
Sulla soglia c’era lui, vivo, senza alcuna ferita.
Juuzou.
Era sopravvissuto, era da lei.
Strinse forte la sua tunica con entrambe le mani, non riuscendo ancora a credere ai suoi occhi.
«Oh!» esclamò lui, sorpreso, per poi assumere uno sguardo severo «Cosa stai facendo?! Torna a letto!»
«… scimmia!» esclamò, usando quel ridicolo soprannome.
Era nato come un insulto ma, in quel momento, era come se fosse il più bel vezzeggiativo del mondo.
Era vivo, sì. Ma il Sommo Sacerdote, la sua famiglia? Come stavano?
Erano riusciti a sconfiggere il Re Impuro?
Lui lesse quelle domande inespresse, quella supplica nel suo volto.
Era incredibile, come riuscisse a capirla con uno sguardo.
«Prima di tutto, la buona notizia è che abbiamo sconfitto il Re Impuro. Anche il vecchio e gli altri sono vivi. Quindi… non fare quella faccia»
Improvvisamente scoppiò a piangere.
Non seppe mai spiegarsi il perché: era un pianto liberatorio, di sollievo. Era un pianto misto a vergogna e speranza e qualcos’altro ancora.
Era un pianto che lui accolse con un sorriso, chinandosi con lei a terra e prendendola tra le sue braccia.
Sentendo quell’abbraccio caldo attorno al suo corpo, Mamushi pianse ancor di più.
Aveva rischiato di perderlo per sempre.
Come aveva potuto?
«Io… io sono orribile, vi ho messo in pericolo… se… se voi… se tu…» singhiozzò, non riuscendo nemmeno a formulare i suoi timori.
«Shh, ormai è tutto finito. Stiamo bene, vedi? Sono qui»
Lei annuì, ringraziando Buddha e qualsiasi altra divinità esistente.
Juuzou la fece alzare, chiuse la porta e la prese in braccio.
La stese sul futon e si sedette accanto a lei.
All’improvviso sentì un calore simile a quello provocato dalle fiamme blu.
La stava guardando con uno sguardo che non gli aveva mai visto.
Era colmo di… amore? Possibile?
Fissò gli occhi a terra, tremando.
Non era in grado di sostenere uno sguardo come quello. Non lo meritava, non dopo quello che aveva fatto.
Lui le accarezzò una guancia, sollevandole il viso, costringendola a guardarlo negli occhi.
Disse…


 
«Mamushi… non c’entri nulla. Sei stata ingannata, non avresti mai fatto nulla di male alla nostra gente»
Lo disse con convinzione. Era tutta colpa di Toudou, quel bastardo.
“Hai distrutto tutto quello che avevo di importante!”**
Lo aveva gridato a quel mostro, colui che aveva un tempo rispettato come sensei, mentre si preparava ad affrontarlo.
Aveva pensato anche a lei, quando aveva pronunciato quelle parole. Fortunatamente, però, erano riusciti a risolvere tutto, sconfiggendo quei demoni.
Non appena messo piede al Ryokan era corso da lei, senza nemmeno farsi visitare dai medici. Doveva sapere come stava, doveva vederla. Senza pensare sfiorò la benda del suo occhio destro, trattenendo a malapena la furia. Il sangue rosso spiccava sul tessuto bianco in una macchia informe.
Alla fine era riuscito a scappare, quel maledetto!
«Ti fa ancora male?» le chiese, cercando di darsi una calmata.
Lei, però, sembrava pensare ad altro. Ignorò la sua domanda, scuotendo la testa.
«È colpa mia, Juuzou. Mi sono lasciata ingannare come una novellina, ho tradito tutti voi. Come puoi non capirmi? Come puoi non odiarmi?»
Le prese il volto con entrambe le mani, baciandola con decisione.
Mamushi spalancò gli occhi, per poi socchiuderli, ricambiando il bacio.
Juuzou fece scivolare le sue mani fra i capelli argentei di lei, sciolse la coda di cavallo che li teneva imprigionati.
«Juuzou… perché?» sussurrò, staccandosi leggermente da lui.
Lo fissava confusa, ma indubbiamente c’era qualcos’altro in fondo al suo sguardo da rettile. Era pronto a scommettere che fosse felicità.
«Perché non potrei mai odiarti, faccia di serpente»
«Tu… sei sempre il solito, stupida scimmia!»
Lui rise, per poi baciarla di nuovo.
Stavolta, però, lei si oppose, allontanandolo. Le sue mani sottili facevano forza sul suo petto, debolmente, ma lui si staccò immediatamente.
«Che ti prende, non ti sarai mica offesa?»
Lo guardò negli occhi con un’espressione triste.
«Non puoi voler stare davvero con una come me»
«Sì, invece» rispose, con determinazione «Domani chiederò la tua mano a tuo padre»
«Sei un pazzo! Ti rendi conto che, ormai, sono una reietta? Tutti mi guarderanno con sospetto e…»
«Non m’importa» la interruppe lui «Io voglio stare con te. Lo vuoi anche tu, non negarlo»
«No, non possiamo…»
«Sì, invece. Fidati di me»
Vedeva il suo tentennamento, sapeva che avrebbe voluto dire di sì, eppure si frenava. Juuzou capiva il perché di quel rifiuto, ma non era disposto ad accettarlo.
«Non acconsentirò mai!»
«Davvero? Nemmeno a questo?» chiese con un ghigno, per poi baciarla.
La vide arrendersi sotto le sue carezze, i suoi baci.
Accarezzò la sua pelle, candida come neve, percorrendo le linee del serpente tatuato.
La sentì sospirare, ormai completamente abbandonata a lui.
Scese sul suo collo, baciandolo con passione.
La sua mente era ottenebrata, completamente presa da lei, dal suo profumo, dai setosi capelli argenti fra le dita…
Era tutto così naturale, meraviglioso.
«Se proprio devi chiedere la mia mano» mormorò Mamushi a un tratto, mentre la bocca dello Shima scendeva sempre di più «abbi almeno la decenza di aspettare il matrimonio, prima di prendere la mia verginità»
Ghignò, rendendosi conto che aveva senso, come ragionamento. Non poteva fingere di fare il tradizionalista, chiedendo formalmente la sua mano a Uwabami, dopo aver passato una notte con lei.
Si staccò a malincuore, non prima di aver depositato un leggero bacio sul suo sterno, lì dove iniziava il dolce declivio dei suoi seni.
Entrambi respiravano affannosamente e sapeva che, anche per lei, era stato faticoso dire quelle parole.
«Ricorda che abbiamo solo rimandato» ghignò, baciandole la fronte.
«Sei un folle» mormorò lei, abbandonandosi al suo petto.
«Lo so, lo hai già detto»
Sorrise, stringendo quella che ormai era la sua promessa sposa.
Perché era così, lei era sua.
Non importava se al momento si ostinasse a rifiutare, e nemmeno se non avevano ancora ricevuto la benedizione delle loro famiglie.
Erano destinati a stare insieme, e così sarebbe stato, ad ogni costo.



*I dialoghi in corsivo sono tutti tratti dal capitolo 34 del manga.
**Frase tratta dal capitolo 30 del manga.


NdA
Salve a tutti voi!
Questa è la mia prima ff su Ao no exorcist dato che, da poco, ho iniziato a leggere il manga. In realtà l'avrei già finito... in tipo quattro giorni, ma sono dettagli! U_U
Bene, avevo notato che qui nel fandom di EFP non ci fossero ff su Mamushi e Juuzou (che io AMO)! Ero inizialmente rimasta delusa, poi ho scoperto che nell'anime non ci sono (T__T), quindi ho deciso di rimediare per tutti i lettori del manga che, come me, hanno sentito la loro mancanza!
Come penso che sia evidente, ho ricostruito la notte subito dopo la battaglia contro il Re Impuro. Vi ricorderete che Juuzou, davanti ai loro genitori, disse a Mamushi "Beh, quella notte mi era sembrato tutto molto naturale...!" con fare ghignante? Mi sono chiesta che cosa fosse successo quindi sì, questa è la mia ricostruzione, con qualche aiuto del manga!
Spero che vi sia piaciuta, fatemi sapere!
Alla prossima!
Witch ^-^
  
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