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Autore: whateverhappened    02/10/2008    5 recensioni
I pensieri di Lily nel vedere Harry ad Hogwarts, dallo specchio delle brame alle sue camminate sotto il mantello!
Song-fic sulle note de "L'Ultimo Bacio" di Carmen Consoli
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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L'ultimo bacio


Cerchi riparo, fraterno conforto,
tendi le braccia allo specchio,
ti muovi a stento e con sguardo severo
biascichi un malinconico mugugno.


Harry... figlio mio.
Non sai quanto sono orgogliosa di vederti finalmente ad Hogwarts, il mio bambino sta crescendo.
Hai anche ricevuto il mantello di tuo padre, e non sono quello! Anche lui amava gironzolare per la scuola di notte... Lui era un po' più sicuro di te, però, conosceva bene quel mantello!
Si vede che è tuo solo da poco, tesoro mio, cammini impacciato sotto quella leggera stoffa...
Oh, Harry...
Ti osservo sempre, sai? Sono sempre qui, vicino a te, con te, dentro di te...
Anche adesso che sei seduto davanti a quello specchio...
Quello specchio che ci riflette, che riflette la tua famiglia.
Vedo la tua commozione, vedo il tuo volto triste e cupo, vedo quanto vorresti rendere reale quelle immagini...
Quanto vorresti essere qui con noi, quanto vorresti sentire la nostra presenza ed il nostro conforto.
E ti sento, piccolo mio, ti sento quando dormi e rievochi la mia morte... Ti sento, sento quanto sei turbato.


Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio, mia dolce bambina,
brucia sul viso come gocce di limone,
l'eroico coraggio di un feroce addio.


Ricordo ancora quella notte, quella maledetta notte del 31 Ottobre 1981.
La ricordo come fosse ieri, anche se sono passati dieci anni.
Ricordo quei gesti disperati, miei e di tuo padre.
Ricordo James accasciato a terra, mentre cercava di fermare quel mostro.
Ricordo me, davanti al tuo lettino.
Ricordo te, tranquillo, ignaro di tutto.
E ricordo quell'ultimo, disperato abbraccio che ti ho donato, quell'abbraccio ricco di tutto quell'amore che una madre prova per il proprio bambino.
Non avrei mai voluto lasciarti, ma ho dovuto, Harry.
Ho sfoderato tutto il coraggio che avevo, dovevo proteggerti, dovevo salvarti.
Quell'abbraccio è stato il nostro addio, Harry, un addio giunto troppo presto.
Un addio troppo duro.
E quell'ultimo bacio in fronte che ti ho dato, prima che quell'essere entrasse in quella stanza.
Un ultimo bacio...
Ultimo, ultimo, ultimo...
Quanto fa male sapere che è stato l'ultimo, ancora oggi quando ci ripenso sento un bruciore agli occhi.
Come quando il succo di limone ti schizza sul viso.


Ma sono lacrime mentre piove, piove,
mentre piove, piove,
mentre piove, piove.


Ma non è succo di limone, no, sono gocce salate.
Lacrime... le mie lacrime per te, per mio figlio, per il mio bambino che non ho potuto crescere.
Piove sul mio viso... piovono lacrime.


Magica quiete, velata indulgenza,
dopo l'ingrata tempesta
riprendi fiato e con intenso trasporto
celebri un mite ed insolito risveglio.


Non sai quanto sono felice di vederti ad Hogwarts, dopo dieci anni in compagnia della mia amatissima sorella.
Ricordo ancora quando da piccola mi definiva un mostro, non avrei voluto che capitasse anche te.
Ma hai visto, piccolo mio, dopo la tempesta sorge sempre l'arcobaleno.
Ora sei tranquillo, sei felice...
Dopo dieci anni di sottoscala, puoi finalmente risvegliarti un bel letto a baldacchino.
Puoi finalmente avere degli amici, puoi divertirti, puoi dimostrare quanto vali.


Mille violini suonati dal vento,
l'ultimo abbraccio mia amata bambina,
nel tenue ricordo di una pioggia d'argento,
il senso spietato di un non ritorno


Sono dieci lunghi anni che non ti abbraccio, figlio mio.
Ricordo ancora la prima volta che ti ho tenuto fra le braccia, mi sembrava di sentire una musica e di vedere tante luci attorno a me.
Il mio bambino, il mio piccolo Harry, il frutto dell'amore fra me e James.
Sentivo i violini... I violini suonavano per te, piccolo mio, e le lacrime che mi scorrevano sul volto erano lacrime di gioia.
Non lacrime di dolore, non quelle lacrime che ho versato quando ti ho abbracciato l'ultima volta.
Non quelle lacrime consapevoli del fatto che non ti avrei mai più sentito così vicino a me.
Consapevoli che non sarei mai più tornata da te.


Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio, mia dolce bambina,
brucia sul viso come gocce di limone,
l'eroico coraggio di un feroce addio.
Ma sono lacrime mentre piove, piove,
mentre piove, piove,
mentre piove, piove...


Li sento ancora quei violini, sai?
Ogni volta che ti guardo.
E sento ancora gli occhi bruciare, sento ancora quelle gocce di limone sul viso.
Sento ancora quella pioggia sul mio volto... quella pioggia di lacrime.
Quelle lacrime che verso da quando ti ho detto addio.
"A Grifondoro sono coraggiosi", mi avevano detto.
Avevano ragione, Harry.
Non sai quanto coraggio c'è voluto per ammettere a me stesso che quel bacio che ti stavo dando era l'ultimo, l'ultimo bacio di tua mamma.
Quanto coraggio per ammettere che ti stavo dicendo addio.
Ma, piccolo mio, io sono sempre con te....


   
 
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