Dietro i sorrisi.
Rickon osserva quella creatura che sembra venuta fuori da una foresta, una ninfa bellissima, quasi tentatrice, dai lunghi capelli simili ad oro colato e gli occhi più luminosi di smeraldi grezzi.
Non osa perdersi il minimo dettaglio di quella figura angelica, troppo, troppo per lui, per quello che è stato costretto a diventare per sopravvivere all’inverno di Skagos.
Adesso che è un uomo, forgiato da mille battaglie, più alto, il fisico più asciutto e muscoloso di quanto suo fratello maggiore non lo avesse alla sua età, Rickon pensa che a tutto quello, − occhiate curiose, gesti lenti, una linea delle spalle così dolce, così elegante da poterla rimirare per ore − a tutto quello, non può e non vuole sottrarsi.
Myrcella è probabilmente, − anzi, sicuramente − la creatura più bella che abbia mai visto, così diversa da quella sua famiglia di traditori e codardi, così diversa dall’idea di Lannister che aveva coltivato da adolescente, il cui unico obiettivo era sterminare i leoni dorati.
Capisce presto che lei non è come loro, così diversa, allegra, solare e piena di vita da fargli temere di poterlo soggiogare con qualche incantesimo.
Ma Rickon sa, sa che non è alcun incantesimo che lo lega indissolubilmente a quella ninfa così bella, quella ninfa paziente da leggergli di notte, alla luce delle candele, storie che aveva dimenticato, rimosse dal gelo di un’isola di selvaggi.
Entrambi, più Myrcella che Rickon, sanno da tempo che c’è ben altro, dietro i loro sorrisi − ci sono labbra rosse da baciare, curve da sfiorare con la più assoluta devozione, c’è questo e molto altro, dietro i loro sorrisi −.
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Note dell'autrice.
Ammetto di shippare questi due già da un po', ragion per cui, niente, ho immaginato una situazione futura (che spero possa compiersi, chissà).
E niente, ringrazio chi ha recensito e chi continua a seguirmi.
Alla prossima, lasciatemi qualche cosina per capire se non è totalmente un'idea malaticcia,
fireslight.