Trailer sul tubo! By: Kath
«Ti disturbo?»
La testa di Scarlett fa capolino nel tuo ufficio.
«Ti aspettavo.»
Dici quando Scarlett si chiude la porta del tuo ufficio alle sue spalle e
sorride incontrando il tuo volto.
Sapevi che oggi
sarebbe riuscita a passare. Da quanto hai fatto quella sfuriata non siete
riuscite ad incontrarvi per troppo tempo, un po’ perché avevi voglia di restare
sola e lei lo capiva, un po’ per impegni vari.
Adesso sei pronta.
E lo è anche lei.
Ed è il momento
della verità.
«Ho mandato
avanti i maschietti.» Risponde venendo a sedersi vicino alla scrivania alla
quale stai lavorando.
«Prima di tutto,
voglio solo dirti che mi dispiace, ma non potevo dirti di Chris. Glielo devo.
Anche se avrei dovuto, perché sei un’amica e ti voglio bene.» Scarlett unisce
le mani sulle ginocchia. «Spero che potrai perdonarmi.» Aggiunge guardandoti
negli occhi e istintivamente sorridi.
«Già fatto.»
Dici sedendoti sul bordo della tua scrivania.
«Sul serio?»
Scarlett sbatte un paio di volte le palpebre sorpresa.
«Sì. Lo
capisco.» Dici incrociando le braccia al petto. «Chris è tuo amico da un sacco
di tempo è ovvio che tu abbia voluto mantenere il segreto.» Abbozzi un sorriso.
«E nel farlo non mi hai mai fatto un torto. Sei sempre stata anche dalla mia
parte.» Unisci le mani e cerchi di trovare le parole giuste. «Hai sempre cercato
di consigliarmi. Hai sempre provato ad instradarmi su quello che era meglio per
me.» Fai una smorfia mordendo il lato interno della tua guancia destra. «Almeno
hai tentato a farmi ragionare e capire cosa volevo. Di questo sono grata. Per questo non posso avercela con
te.»
Scarlett tira un
sospiro di sollievo guardandoti attraverso una ciocca di capelli che le è
ricaduta sul volto.
«Non sai che
sollievo.» Dice riavviando i capelli e portando una mano al petto.
«Considerando come è andata con Chris pensavo che mi avresti sbranata viva.»
Alle sue parole scendi dalla scrivania e torni a sistemare le tue cose. «So che
non avete più parlato…»
«Già.» Raggruppi
un mucchio di fogli, allineandoli sbattendo un lato sulla scrivania. «Solo
lavoro.»
«Ѐ passata
una settimana…» Dice come se non lo sapessi benissimo anche tu. «Non ti sembra
di essere…»
«Troppo dura nei
suoi confronti?» Finisci per lei, guardandola e mordendoti il labbro inferiore.
«Non ho idea di come comportarmi.» Cedi sotto al suo sguardo. «Quindi, meglio
parlare solo e soltanto di lavoro, no?»
«Beh…» Scarlett
prova a dire la sua ma tu la precedi.
«Tanto fra
cinque giorni non lo vedrò più.» Chiudi un raccoglitore e lo vai a depositare
in un armadietto. «Lui si scorderà presto di me, io continuerò la mia vita e
tutti staremo bene.»
«Tu stai bene?»
Domanda Scarlett dopo qualche minuto di silenzio.
«Perché lui non
sta affatto bene. Non so quante volte mi abbia già detto che avevo ragione io e
che avrebbe dovuto parlarti subito.» Scarlett si alza per raggiungerti dove ti
sei fermata a far finta di controllare un plico di disegni. «Per quanto la cosa
sia gratificante, non è naturale per Chris darmi troppo retta.» Accenni un
sorriso alle sue parole, ma ti muore non appena lei conclude. «Non credo che
sia la soluzione migliore, la tua.»
Vorresti dirle
veramente quello che ti passa per la testa, ma le parole si rifiutano di
uscire, quindi smetti di trafficare con i fogli e torni verso il computer.
Non sapresti da
che parte cominciare, non capisci nemmeno tu come ti senti. Avresti bisogno di
startene da sola per conto tuo a riflettere, ma sembra che questa possibilità
ti sia preclusa. E poi per cosa? Cinque giorni e sarai sola, questa parentesi
sarà finita e la tua vita andrà avanti.
Scarlett solleva
le mani per aria.
«Non fare così.»
Perde la pazienza. «Odio quando scappi.» Dice seguendoti di nuovo alla
scrivania.
«Non sto
scappando.» Menti.
«Devo lavorare
al pc.» Indichi lo schermo come a dimostrare qualcosa. «Ѐ meglio così,
per tutti.» Dici più a te stessa che a lei.
«Bene.» La rossa
posa le mani sulla scrivania. «Adesso guardami e dimmi che non ti dispiace.
Dimmi che non ti manca neanche un pochino la complicità che avevate.»
Alzi lo sguardo
per puntarlo in quello di lei, ma non dici una parola. Senti una stretta al
petto e rimani in silenzio. Ormai hai fatto abitudine a quel dolore che ti
stringe lo stomaco ogni volta che lui si allontana da te o che non sorride come
prima, ma solo per circostanza.
Non ti sorprende
nemmeno il fatto che riesci a capire dal suo sguardo se finge o meno, sai solo
che ti fa male e per questo non vorresti restare nelle sue vicinanze nemmeno un
minuto di più.
«Perché?»
Domanda Scarlett quando abbassi il volto.
«Cosa?» Chiedi
guardando lo schermo del computer.
«Perché con
Sebastian va tutto bene.» Scarlett si siede come se fosse senza forze. «Perché
con lui sì e con Chris no?»
«Perché è
diverso.» Digiti distrattamente qualcosa sulla tastiera e torni a guardare
Scarlett.
Ed è la verità.
Sai solo che non
riesci a staccarti da Sebastian, perché da lui ottieni tutta la sicurezza di
cui hai bisogno al momento, perché lui sembra capire ogni singolo momento cosa
ti passa per la testa e è una sensazione così piacevole che adesso non riesci a
farne a meno. Perché da quando avete chiarito è pronto a consolarti e distrarti
ogni volta che ti trova sfinita da…da tutto.
«Hai paura.»
Scarlett parla con una sincerità che ti disarma.
«Non è semplice,
ok?» Sbotti iniziando ad ondeggiare sulla sedia girevole.
«Dimmi che non
ti spaventa l’idea di essere felice.» Controbatte.
«A chi non
spaventa?» Chiedi pronta. «La felicità è così effimera che appena la conquisti
ti sfugge di mano. Tutto questo fa paura.» Dannatamente
paura.
«E questa dove l’hai
letta?» Scarlett incrocia le braccia al petto con fare sostenuto. «Può anche
essere vero, ma questo non deve certo impedirti di cercare di ottenerla!»
«Questo lo so
perfettamente.» Dici sporgendoti verso la scrivania.
«Da sola non ce
la posso fare, però.» Aggiungi ancora prima di riuscire a spiegarti quello che
ti è appena passato per la testa. Prima di poterle dire come con una semplice
frase possa averti schiarito le idee più di chiunque altro. Più di quello che
avresti potuto fare da sola. Fissi lo sguardo nel suo e sollevi un sopracciglio
quando lei socchiude le labbra in una domanda muta.
La vedi
aggrottare la fronte concentrata, la osservi ragionare e potresti giurare di
vedere i pezzi del suo puzzle mentale andare a trovare posizione. Vedi come
riesce a far combaciare alla perfezione tutte le informazioni che ha.
«Quindi…» Dice
quando, finalmente, comprende.
«Quindi ho
bisogno che tu la smetta di fare la Svizzera.» Rispondi al suo sorriso.
***
…I’m asking for your help, I
am going through hell… *canticchia*
Ma saaaalve!
Ci
sono, sono riuscita a pubblicare anche questo capitolo. *si tampona il sudore
della fronte*
Non ho
molto da dire, il prossimo capitolo dovrebbe essere l’ultimo, dovrebbe essere
bello lungo e dovrebbe arrivare Giovedì. Uso il condizionale, perché potrebbe
tardare, o potrebbe arrivare in tempo ed essere più breve, oppure potrebbe
essere talmente lungo che lo dividerò in due. Boh, chissà. Devo ancora
scriverlo, ma nella mia mente è abbastanza chiaro. E sì, Elsa sceglierà. ù_ù Mi sembrava il caso, quindi
potete anche scommettere, perché h smesso di fare la Svizzera come Scarlett.
Spero
che il capitolo vi piaccia.
Grazie
mille a tutti quelli che leggono, in particolar modo alle sante ragazze che
recensiscono (vi adoro.)
Un
abbraccio
Cos
Ps. Vi
lascio di nuovo il gruppo FB, se volete passare siete i benvenuti. Blame it
on the wordsJ