Sam
andò a fare
colazione e si mise subito a consultare i libri della biblioteca.
Passarono una
ventina di minuti ma di Dean non c’era traccia.
Andò a cercarlo nella sua
stanza ma non era lì. Si diresse quindi verso il bagno.
Lo trovò davanti
allo specchio, intento a fissare la sua immagine riflessa. Aveva fatto
la
doccia ed aveva addosso solo un asciugamano. Mentre si guardava non
poté fare a
meno di pensare che anche come donna non era niente male.
Quando si accorse
della presenza del fratello si girò.
“Dean, ti
dispiace coprirti? L’asciugamano intorno alla vita non basta,
tiralo un po’ più
su”, gli disse Sam, alquanto a disagio.
“Ops, hai
ragione fratellino” rispose. Con un gesto deliberato
aprì l’asciugamano e
lentamente lo riposizionò a coprire anche il seno, fissando
Sam che nel
frattempo aveva abbassato lo sguardo.
“Che c’è, sei
imbarazzato?”, gli chiese con un tono canzonatorio.
“A dire il vero
si, sono imbarazzato. Potresti evitare di esibirti in questo modo
d’ora in
avanti?”
“Eppure hai già
visto delle donne nude, no?”, gli rispose con un sorrisetto
beffardo.
“Beh, nessuna di
loro era… mia sorella”.
“Allora datti da
fare per trovare un contro incantesimo. Rivoglio i miei
attributi!”, replicò
Dean, con un tono acido.
“E non chiamarmi
sorella!”, soggiunse con rabbia.
“Va bene, Diana”,
rispose Sam, mentre usciva ridacchiando, accompagnato da Dean che lo
apostrofava con degli epiteti non proprio degni di una signora.
Sam ritornò in
biblioteca e si rimise a consultare i volumi.
Dopo una buona
mezz’ora Dean comparve nella stanza. Aveva addosso i suoi
soliti vestiti. La
maglietta e la camicia era un po’ larghe, ma potevano andare.
I pantaloni
erano leggermente lunghi e con la cinta si tenevano su, anche se non
erano
certo belli a vedersi. Aveva i capelli spettinati e i piedi nudi.
Si sedette di
fronte al fratello e gli disse, “Allora? Ti prego dimmi che
hai trovato
qualcosa”.
Sam lo guardò,
cercando di mantenere un’espressione seria e rispose,
“Purtroppo ancora no. A
quanto pare un incantesimo in grado di cambiare il sesso di una persona
non è
una cosa all’ordine del giorno”.
Sam prese alcuni
libri che erano accanto a lui sul tavolo e li porse al fratello, che lo
guardò
con aria interrogativa.
“Tieni Dean,
comincia a cercare anche tu. In due faremo prima”.
Dean a
malincuore prese i libri e cominciò a leggere il primo. Le
ricerche non erano
una sua specialità, anzi era la parte del lavoro che
più l’annoiava, ma in
questo caso non poteva tirarsi indietro.
Non aveva certo
intenzione di rimanere in quello stato. Lui era Dean Winchester, un
cacciatore,
e un amante delle belle donne, forte
e
virile. Doveva assolutamente tornare ad essere un uomo, il prima
possibile.
Passarono un
paio d’ore e Dean si era già stancato di fare
ricerche. Era quasi ora di
pranzo, per cui si alzò e s’incamminò
verso la cucina.
“Dove stai
andando?”, gli chiese Sam, un po’ irritato.
“Ho fame, vado a
preparare qualcosa da mangiare”, gli rispose Dean, tenendosi
il seno con le
mani.
“Perché ti tieni
le tette?”, disse Sam con un sorrisetto stampato sul viso.
“Mi fanno male,
e poi sobbalzano ad
ogni passo. Ora
capisco perché le donne portano il reggiseno”.
“Sam, se non la
smetti di sghignazzare quando torno in me te la faccio
pagare” soggiunse.
“Va bene, va
bene. Come siamo permalose. Cercherò di rimanere serio
d’ora in poi. Ma come
mai sei a piedi scalzi?”, gli chiese Sam che prima non si era
accorto di quel
particolare.
“Secondo te cosa
dovrei mettermi? Le mie scarpe sono di almeno quattro numeri troppo
grandi”,
rispose con rassegnazione.
“Ok, dopo
mangiato andiamo a fare shopping”, disse Sam, stavolta senza
ridacchiare.
“Cosa? Perché?
Non ho intenzione di rimanere così ancora a lungo. Sammy,
dimmi che non rimarrò
così ancora a lungo”, rispose Dean con
un’espressione di panico sul volto.
“Dean, sto
facendo tutto il possibile per risolvere il problema, ma non so quanto
tempo ci
vorrà. Potrebbero volerci giorni, per cui è
meglio prepararsi”.
Dean lo guardò
con aria disperata, poi si girò e uscì dalla
stanza. Sam pensava che tutto
sommato non l’aveva presa così male.
Magari questa
esperienza poteva far bene al suo fratellone, che di solito non si
comportava
proprio come un gentiluomo con le donne. Sam pensò che la
strega avesse scelto
bene la sua vendetta.