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Autore: SusanButterfly    20/09/2014    3 recensioni
[Reyna/Piper] [accenni: Annabeth/Percy, Nico/Jason, Rachel/Octavian] [AU, High School]
Reyna e Piper: due ragazze molto diverse, con un passato molto simile in comune. Entrambe prese di mira da tutti, dovranno affrontare un mare di problemi prima di poter finalmente ottenere la felicità che meritano. Gli eventi spesso tragici che saranno costrette a vivere compiranno l'importante ruolo di avvicinarle, e sarà fondamentale il sostegno dei loro pochi ma fedeli amici. Tra amicizie, gelosie, amori e prese in giro, un' AU scolastica le cui coppie sono una ventata di freschezza nell'aria stantia dove si trovano sempre le stesse cose.
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Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Octavian, Piper McLean, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare, Reyna
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 2

Pov Piper

 

Era passato un mese dal giorno in cui Piper era arrivata alla Jupiter High School.

A casa suo padre non faceva che bere, fumare e lamentarsi per il suo scarso successo anche se Piper gli aveva più volte consigliato di non leggere più i giornali scandalistici, che lo riguardavano molto spesso.

La ragazza viveva in un quartiere decisamente squallido alla periferia di San Francisco, in un'appartamento di cinque stanze, dopo che Tristan McLean aveva perso tutti i suoi guadagni di famoso attore hollywoodiano giocando d'azzardo e andando a prostitute.

Il padre di Piper, infatti, non era più riuscito a riprendersi dopo che la madre della ragazza lo aveva abbandonato ed era sparita. Quando i due si conobbero era un famoso attore rispettato da tutti ma, dopo un lungo periodo di successi, si era dato ai vizi e i giornali scandalistici avevano cominciato ad interessarsi a lui.

Ormai gli unici ruoli che gli venivano assegnati erano particine ridicole in film da quattro soldi, e veniva pagato una miseria.

 

Piper stava seduta sul suo letto, le gambe sotto una coperta patchwork che nonno Tom aveva donato a suo padre quando era nata, e pensava all'ultimo mese trascorso a scuola.

Le ragazze della Jupiter la prendevano in giro tutti i giorni, in particolar modo Drew.

Ogni volta che la incontrava per i corridoi, durante l'intervallo, non perdeva occasione per fare battute pungenti sul conto di suo padre, prenderla in giro per le sue origini cherokee o ordinare a una delle sue compari di infastidirla.

Piper cercava di lasciarle perdere, ma a volte la sua pazienza veniva messa a dura prova.

I maschi non erano da meno: praticamente due terzi di loro avevano una cotta per Drew, quindi facevano qualunque cosa lei ordinasse loro, come se avesse una sorta di potere persuasivo.

Nessun ragazzo si era mai interessato a Piper- preferivano tutti le oche come Drew, con un mare di trucco e i vestiti attillati- ma, sinceramente, era una cosa totalmente irrilevante per lei.

C'era un solo motivo per cui Piper continuava ad andare a scuola: Reyna.

Aveva provato un moto di simpatia per lei non appena aveva incrociato il suo sguardo scuro, in laboratorio, e aveva notato che stava seduta da sola.

Poi aveva sezionato la rana al posto suo, per evitarle un altro attacco di vomito, e Piper si era sentita così grata per quel gesto ...

Reyna era sempre gentile con lei, anche se si parlavano poco. Durante le lezioni si sedevano vicine, ridevano in alcune occasioni e si parlavano sottovoce.

Ma Reyna era una ragazza cupa e ombrosa; il suo sorriso, che a Piper piaceva tanto, era sempre velato di tristezza.

Piper avrebbe tanto voluto avvicinarsi a lei, conoscerla meglio, e forse fare in modo che quella tristezza scomparisse dal suo volto, ma non osava mai farle domande troppo personali.

 

Dal soggiorno proveniva il rumore della partita di baseball che suo padre stava guardando alla televisione; probabilmente con una bottiglia di birra in mano, e la ragazza si sentì più sola che mai.

Suo padre quella sera doveva uscire per fare delle “commissioni”, le aveva detto, ma Piper sapeva che in realtà andava con qualche donna a divertirsi.

Sperò con tutto il cuore che Drew e le sue amiche non venissero a conoscenza di quell'ulteriore vizio del padre (i giornali ne dicevano già di tutti i colori) o l'avrebbe tartassata di insulti fino all'esaurimento nervoso.

Piper appoggiò la testa sul cuscino, esausta. Pensò alla giornata che l'attendeva: la scuola, l'interrogazione di inglese, le prese in giro dei suoi compagni di classe, e Reyna … che l'aveva accolta per prima, sorridendole senza pregiudizi.

Si addormentò pensando ai suoi occhi neri, al modo in cui si sistemava i capelli dietro un orecchio, e si disse che, forse, rivedere la sua amica poteva compensare tutte le torture quotidiane.

 

Pov Reyna

 

Reyna si trovava davanti al cancello della Jupiter, pronta ad una nuova ed estenuante giornata scolastica.

-Ehi! Buongiorno Rey! - la salutò Rachel, entusiasta come sempre, mentre scendeva dalla macchina sportiva rossa dell'autista dei signori Dare -Che lezioni hai oggi?

-Ho inglese e successivamente ginnastica … almeno in una delle due materie sono brava.

Rispose Reyna, guardando la scuola: i muri erano stati colorati di fresco con una vernice giallo chiaro, e la finestra della classe di Rachel, che si era rotta giorni prima, era stata riparata.

-Ehi Rachel, come sta andando con quel verm... quel simpaticone di Octavian? Sei già riuscita a parlargli da sola?- domandò Reyna, cuoriosa di sapere come se la passava la sua amica sul piano sentimentale.

-Io … bhe, più o meno. Alcune volte vorrei chiedergli se gli piacerebbe … ehi! Hanno fatto un buon lavoro con la finestra, eh?- Rachel cambiò discorso, e Reyna capì che non stava andando troppo bene con Octavian. Inoltre quando faceva domande così ordinarie per cambiare tema era solita chiederle qualcosa di personale, per dissuaderla dal riprendere il discorso interrotto.

-Quella ragazza nuova … McLean, giusto?- continuò infatti -avete fatto amicizia? No perché, sai, ultimamente ti vedo spesso con lei all'intervallo.

Reyna fece una smorfia; l'unica a sapere del suo segretuccio -ovvero che le piacevano le ragazze- era Rachel, e Reyna non amava parlarne molto, anche perché l'amica credeva che fosse attratta da qualunque ragazza passasse per strada.

-Sì, siamo più o meno amiche. - rispose infine - Drew e quelle cretine delle sue amiche non fanno che tormentarla.

Non sapeva perché avesse aggiunto quella parte; conosceva Piper solo da un mese, ma la infastidiva moltissimo sapere che le altre ragazze la prendevano di mira.

-Già, ho notato che si distingue dalla massa: felpe larghe, scarpe da ginnastica … la metà della Jupiter l'ha etichettata come sfigata. - constatò Rachel.

Reyna aprì la bocca per ribattere, ma furono interrotte dallo squillo della campanella che annunciava l'inizio delle lezioni.

 

La lezione di inglese trascorse monotona: Piper venne interrogata e prese una A, facendo infuriare Drew che arrivava a malapena a C+.

Quando la professoressa Murphy annunciò la fine della lezione tutti si alzarono in fretta e furia, correndo fuori dalla porta impazienti di andare a lezione di educazione fisica.

Reyna e Piper, che non erano altrettanto entusiaste, rimasero per ultime e chiudettero la fila.

Mentre camminavano verso la palestra Reyna diede un'occhiata al bagno dei ragazzi, perché le era sembrato di vedere qualcuno: Jason e Nico, i due ragazzi che Rachel le aveva fatto conoscere a mensa, erano abbracciati proprio all'entrata, incuranti del fatto che tutti potevano vederli.

Reyna ridacchiò piano, anche se con una punta d'invidia per quei due.

 

Arrivati in palestra gli studenti si divisero per andare negli spogliatoi a cambiarsi.

Reyna si mise la tenuta sportiva senza sentire il minimo commento da parte del gruppetto di oche: allenandosi parecchio le era venuto un gran fisico.

Piper si fiondò in bagno, per cambiarsi senza essere vista dalle altre.

-He he he! Ma guardatela; certo che per andare a nascondersi in bagno dev'essere davvero grassa!- commentò Gaia, un'amichetta di Drew, e le altre ridacchiarono.

Reyna fu tentata di mandarle a quel paese, ma si trattenne, perché non meritavano la minima considerazione.

Le ragazze uscirono in gruppo dallo spogliatoio, lasciandola come sempre sola.

Non le sembrava carino andarsene lasciando Piper sola, così la aspettò. Quando la ragazza uscì indossava una maglietta bianca di una vecchia squadra di football, dei pantaloncini logori e le solite scarpe da ginnastica mezze distrutte: era bellissima.

Reyna si domandò come facessero i ragazzi a non interessarsi a lei solo perché non si truccava e si vestiva a modo suo.

In quel momento, pensò Reyna, con i pantaloncini che lasciavano scoperta una buona porzione delle gambe sinuose, la maglietta leggermente aderente, i capelli castani sciolti sulle spalle e gli occhi multicolore, era la ragazza più bella della scuola.

Si astenne dal fare commenti, quindi scrollò la testa per liberarsi di quei pensieri.

-Coraggio, andiamo. - disse soltanto, e l'amica la seguì fuori.

 

Dopo parecchi giri di riscaldamento, il professor Matthews disse che quel giorno avrebbero giocato a pallavolo.

Decise che le ragazze avrebbero giocato contro i ragazzi e mise Reyna a fare l'arbitro.

Ovviamente, le ragazze furono stracciate.

Drew e le sue amiche non facevano altro che squittire ed emettere gridolini, e quando arrivava la palla si spostavano per paura di farsi colpire.

L'unica che giocava decentemente era Piper; ma, a fine partita, anziché congratularsi con lei,

le ragazze si rimisero a prenderla in giro perché ritenevano lo sport un'attività da maschi rozzi.

Reyna avrebbe voluto difenderla, ma non le sembrava corretto intervenire dato che la ragazza se la cavava già piuttosto bene da sola: gli insulti sembravano non sfiorarla neppure.

A un certo punto il gruppetto sembrò stancarsi di infastidire Piper e si allontanò spettegolando, lasciandola da sola accanto alla rete della pallavolo.

 

Reyna, però, notò che Drew si era avvicinata ad un ragazzone muscoloso e gli stava sussurrando qualcosa all'orecchio.

Vide che lui annuiva distrattamente, guardandola come se fosse una dea scesa in terra. Drew raccolse un pallone da basket da una cesta e glielo passò, sul volto un sorrisetto arrogante.

Piper si trovava piuttosto lontana da Reyna, e la ragazza ispanica ci mise troppo a capire le intenzioni del ragazzone, che si preparava a tirare un destro fortissimo in direzione della sua amica.

Reyna esaminò la situazione: il prof Matthews era in infermeria con un alunno che si era preso una storta giocando a pallavolo, Piper era girata nella direzione opposta rispetto alla montagna di muscoli e il resto della palestra era vuoto a parte il gruppo di Drew.

Gridare a Piper di stare attenta? Non c'era tempo, e se si fosse girata il pallone le sarebbe arrivato dritto in faccia.

Reyna fece la cosa più stupida e coraggiosa che le venne in mente: scattò come un razzo tra Piper e il ragazzo, che aveva mollato un calcione terribile alla palla, entrò nella traiettoria e si beccò una pallonata in pieno viso.

La ragazza cadde a terra, maledicendosi per la stupidità della sua idea: il piano era di prendersi la pallonata al posto di Piper, ma non in faccia!

Il ragazzo sembrò spaventato quando notò che la sua vittima non era la ragazzina sfigata di cui non importava nulla a nessuno, bensì la famosa Reyna PicchiaRagazzi Arellano.

Drew e le sue amiche corsero via in direzione della classe, seguite dal loro tirapiedi, lasciando Reyna sul pavimento da sola con Piper.

Quest'ultima si avvicinò preoccupata e l'aiutò a mettersi seduta, quindi le esaminò il viso: la guancia era piuttosto gonfia e stava diventando viola.

-Reyna! Ma … cosa è successo? Com'è potuto accadere? - chiese, con un'espressione allarmata sul volto.

-Drew ha ordinato ad Axel di colpirti con quel pallone da basket e io … bhe, mi sono messa in mezzo, anche se non era mia intenzione sfasciarmi la faccia. Comunque, dopo lo sistemo per bene quel pezzo di deficiente.

Sussurrò Reyna, ma le veniva difficile assumere un tono minaccioso, dato che la guancia le faceva un male cane.

-Avrebbe dovuto colpire me. Perché ti sei messa in mezzo? - domandò Piper, guardandola negli occhi.

Reyna rise piano, puntando il proprio sguardo in quello arcobaleno di Piper.

-Penso che il livido su di me non sia un grande problema … ma sul tuo viso, bhe … non avrebbe fatto una gran figura. - le accarezzò la guancia con il dorso della mano.

Piper arrossì.

-Ti devo due favori. Non avresti dovuto farti male per causa mia. - mormorò, ma non si ritrasse alla sua carezza -Non avevo bisogno di essere protetta.

Reyna le rivolse il suo miglior sorriso, anche se con quel livido sulla guancia non era un gran bello spettacolo.

-Anche gli eroi più coraggiosi a volte hanno bisogno di essere protetti.

 

 

   
 
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