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Autore: DaughterOfTheStars    20/09/2014    0 recensioni
Dal testo:
Zayn ricorda benissimo il giorno in cui l'ha vista la prima volta.
La biblioteca, dove si era rifugiato per un po' di quiete dalle liti familiari, aveva nell'aria uno strano odore di muffa e di chiuso. C'era quiete ovunque.
Ai tavoli, numerosi universitari studiavano concentrati con una tazza di caffè ancora fumante al loro lato. Cercò con gli occhi un posto libero e fu in quel momento che la notò.
Era “seduta” con le gambe sul bracciolo sinistro e la testa su quello destro di una poltrona rossa, con un librone di fronte al viso, quest'ultimo contratto in un'espressione concentrata.
Il labbro inferiore tra i denti, le sopracciglia corrucciate, gli occhi pieni di voglia di conoscenza.
Il ragazzo la trovò adorabile.
[...]
“Dai, Cass, mi ami?”
“Ti amo fino al sole e ritorno”
“Ma non era la luna?”
“Non era abbastanza distanza. Ma vuoi stare zitto una buona volta?!”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Zayn ricorda benissimo il giorno in cui l'ha vista la prima volta.

La biblioteca, dove si era rifugiato per un po' di quiete dalle liti familiari, aveva nell'aria uno strano odore di muffa e di chiuso. C'era quiete ovunque.
Ai tavoli, numerosi universitari studiavano concentrati con una tazza di caffè ancora fumante al loro lato. Cercò con gli occhi un posto libero e fu in quel momento che la notò.

Era “seduta” con le gambe sul bracciolo sinistro e la testa su quello destro di una poltrona rossa, con un librone di fronte al viso, quest'ultimo contratto in un'espressione concentrata.
Il labbro inferiore tra i denti, le sopracciglia corrucciate, gli occhi pieni di voglia di conoscenza.

Il ragazzo la trovò adorabile e per un attimo si dimenticò dei problemi a casa sua, per domandarsi sia quale libro stesse leggendo, sia come mai fosse così a suo agio da sola e per giunta scomposta in quel modo in un luogo pubblico.

Si avvicinò alla poltrona opposta a quella della ragazza e prese posto. Tentò di leggere, ma il suo sguardo scappava sempre sulla mora di fronte a lui.
Le parole de “Il Grande Gatsby” non rimanevano impresse nella sua mente perché, come una calamita, quella ragazzina attraeva i suoi occhi su di lei.

Aveva girato le pagine solo per scena, praticamente.
Completamente rapito da un qualche particolare in lei che non lo aiutava a concentrarsi sulla sua lettura.

Quanti anni avrebbe potuto avere? Quindici? Sedici? Doveva per forza essere al secondo anno, se lo sentiva.

Si chiese perché non glielo stesse domandando invece di sembrare un pazzo depravato, ma la sua stessa risposta fu che quell'espressione segnava una profonda immersione in una lettura che non era il caso di disturbare.

Le prime parole che la ragazza gli disse furono: “Sei inquietante, tanto per la cronaca”. Le pronunciò senza staccare gli occhi dal libro, con un sorriso divertito sul volto.

Zayn perse un battito. Fosse stato per lui avrebbe ascoltato quella voce parlare per tutte le ore della sua stupidissima vita. Certo, avrebbe voluto anche sotterrarsi dall'imbarazzo, ma il precedente pensiero copriva il ricordo della sua figuraccia.

La prima parola che, al contrario, le disse lui fu: “Scusa”.

In quel momento non sapeva che glielo avrebbe ripetuto all'infinito in futuro.


Non fu facile scoprire chi fosse, quella ragazza.
Il ragazzo ci provò in tutti i modi nei giorni successivi, comunque.
Nessuno sapeva davvero a chi si riferisse, perché tutto ciò che sapeva non bastava.
Era sicuro di riuscire a trovarla.

Non ce la fece, fino a quando non tornò alla biblioteca.

Lei era sempre lì. Stesso posto, ogni giorno, un libro sempre diverso tra le mani e la sua espressione attenta costantemente stampata in viso.

Tutte le volte che la trovava di nuovo seduta a quella poltrona, il suo cuore fremeva nel petto.
Anche lei aveva cominciato a lanciargli occhiate.
Le loro giornate in biblioteca divennero una gara di sguardi continua.
Arrivò il momento in cui si presentarono.

Cassandra Lioneij Sheers, chiamata anche Cassidy dai suoi genitori perché di amici non ne aveva, stava quasi per compiere sedici anni e studiava da privatista.

Fu lei la prima ad attaccare bottone, perché aveva capito che di Zayn, per certe cose, non si poteva contare.
Finirono per parlare sempre davanti ad una tazza di té caldo, al bar di fianco all'edificio del loro primo incontro.

Conversavano di libri, mai di loro stessi.
Cassidy, semplicemente, non voleva fare amicizia, aveva solo bisogno di sapere.

All'inizio, al ragazzo andava bene questo rapporto con lei, ma poi anche lui necessitava di conoscere... Solo che il suo argomento preferito era la ragazza.

La quale non apprezzava parlare di sé, se non delle opere che leggeva, anche se convinta che avrebbero dato a Zayn gli indizi necessari per comprenderla. Ciò la spaventava, ma se il giovane non si fosse sforzato di mettere il naso tra le pagine di ogni singolo scritto che lei citava, non gli avrebbe fornito i mezzi necessari per oltrepassare le sue barriere.
Il caso volle, comunque, che il nostro caro Malik fosse fin troppo curioso e ambizioso. Ce la fece.

Cassidy lo odiò tanto quanto lo amò, quando capì che c'era riuscito.
La solitudine a cui la ragazza era abituata cambiò residenza, perché lui divenne una presenza costante nelle sue giornate.
Uscivano insieme il pomeriggio, la sera si incontravano in biblioteca e poi commentavano al loro tavolo abituale i libri letti. A volte si raccontavano degli aneddoti divertenti e ridevano fino ad avere le lacrime.
Il loro rapporto cresceva poco a poco. Germogliava nonostante Cassandra ne avesse una dannata paura. Si sentiva male e bene insieme, quando ci pensava. Non voleva soffrire, ma provare quel sentimento così importante ed essere amate, come le ragazze di alcuni sui libri, erano davvero cose belle ai suoi occhi.

Forse era il caso di uscire dalla campana di vetro che si era creata, di cominciare a buttarsi nel vuoto per vivere al massimo. Zayn glielo diceva sempre di vivere al meglio, perché, secondo lui, lei lo meritava.

 

A cinque mesi esatti dal loro primo incontro, il giorno del sedicesimo compleanno di Cassidy, il ragazzo la portò a cena in un bel ristorante e, in riva al Tamigi, le aveva sfiorato la mano e l'aveva baciata.
La prima reazione fu il pianto.
Zayn ebbe paura di aver esagerato e per un momento avrebbe voluto buttarsi nelle acque color della notte del fiume per superare l'imbarazzo.

Uno schiaffo seguì le lacrime e in quel momento, se avesse potuto, sarebbe scomparso nel suo rossore.

Ciò che lo sconvolse fu il bacio che seguì quel dolore. Ne seguirono altri, tanti o forse troppi.

 

“Sei inquietante, tanto per la cronaca” le rifece il verso Zayn, l'anno seguente, mentre si voltava verso di lei, che lo guardava ammagliata con il gomito destro puntellato sul cuscino e il corpo rivolto su un fianco, la mano sinistra a tenere su il lenzuolo.
Avevano fatto l'amore per la prima volta, quel giorno.

“Scusa” lo derise lei, passandogli poi una mano tra i capelli scuri.

Lo continuò a guardare presa, con la sua espressione concentrata che il suo ragazzo tanto amava.

“Perché mi guardi così?” domandò lui, sorridendo stanco.
“Perché voglio ricordarmi ogni singolo dettaglio di questo avvenimento. E di te. E poi, riflettevo su quanto sei figo.” Zayn scoppiò a ridere e la trascinò su di lui.

“Lioneij...” iniziò poi, accarezzandole un fianco.

Lei fece passare la punta del suo nasino all'insù nell'incavo del suo collo, mugugnando un assenso per continuare.
“Non te l'ho mai detto prima, ma nonostante credo che sia palese: ti amo. Ti amo così tanto che fa male.”
“Fai bene, anche io mi amerei”

“Rovini sempre questi momenti, stronza”
“Non chiamarmi così, coglione. Va a farti fottere!”
“Solo se vieni con me”

“Questa volta passo”

“Dai, Cass, mi ami?”
“Ti amo fino al sole e ritorno”

“Ma non era la luna?”
“Non era abbastanza distanza. Ma vuoi stare zitto una buona volta?!”

 

Cassidy era cambiata tanto, non aveva paura di far conoscere alle persone com'era e cosa pensava, non più. Certo, l'unico che sapeva tutto di lei era il suo ragazzo.

Tornando indietro, non avrebbe mai creduto che quello strano tipo che la stava per consumare tanto la guardava sarebbe stato anche quello a renderla felice.

Lo era davvero.

E lo è anche adesso, mentre attraversa la navata per arrivare da uno Zayn in smoking che la guarda rapito.

Quest'ultimo, dal canto suo, sperava che nascesse qualcosa, ma non si aspettava di trovarsi lì, all'altare, sul punto di sposare quella strana ragazza dall'espressione adorabile che era seduta in modo particolare nell'angolo di una biblioteca dai libri vecchi e ammuffiti.


Sono passati nove anni da quando si sono conosciuti e anche se le cose non sono andate esattamente nel migliore dei modi, ora sono qui e ciò che si dicono, prima di iniziare un'altra parte della loro vita è: “Sei inquietante, tanto per la cronaca” e uno “Scusa” balbettato come un tempo.









SALVE ♥
Questa è la prima os che pubblico qui. Spero che vi sia piaciuta e che, in caso contrario, lasciate una recensione nella quale mi dite ciò che non vi convince. 
Fatemi sapere cosa ne pensate e, beh, alla prossima ♥ 

DaughterOfTheStars 

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