Capitolo XXVIII
Preparativi
Terminò di
allacciarsi il cravattino, si osservò
compiaciuto allo specchio e sorrise. Doveva essere sincero con se
stesso e
riconoscere che sua madre aveva ragione: avrebbe potuto benissimo fare
il
modello. L'abito da sera di metà ottocento, sistemato da Madeleine in
quel poco
che la sua corporatura differiva da quella del legittimo proprietario,
gli
donava un aspetto da nobile d'altri tempi. Nei giorni precedenti aveva
accettato il consiglio di Pierre e si era lasciato crescere la barba
per poi
farsi rasare da lui in modo tale da averne, per quell'occasione, appena
un
accenno ben curato come si usava allora; mentre i suoi capelli, mossi e
più
lunghi rispetto al taglio militare che era abituato a vedere fin da
piccolo,
erano già perfetti per intonarsi all'abbigliamento. Era stato
sufficiente del
gel per fissarli e renderli più lucidi, come se fossero stati
impomatati con
della brillantina. Il risultato finale era eccellente e lui sembrava
essere
appena uscito da un libro di storia.
Doveva
ricordarsi di chiedere a Nicole di fargli una foto
da inviare a sua madre.
Quella
mattina, prima della ormai consueta nuotata in
piscina, l'aveva sentita al telefono; il discorso era scivolato presto
sull'evento al quale avrebbe partecipato quella sera e lei, divertita
ed
eccitata, gli aveva fatto promettere di farsi immortalare in versione
ottocentesca. Proseguendo la chiacchierata, tuttavia, il ballo era
passato in
secondo piano quando, tra una domanda di sua madre e una sua risposta,
dopo
circa un'ora al cellulare aveva forse capito il senso dei suoi continui
incontri con Nicole e il legame che aveva fin da subito sentito con il
Duca.
Nicole
avrebbe detto che voleva a tutti i costi trovare
una scusa per giustificare la sua convinzione che era stato il Destino
a
guidarli l'uno verso l'altra, ma lui, dopo quanto aveva appena appreso,
ne era
ormai certo.
La sua
convinzione, che agli inizi aveva pensato essere
solo un prodotto della sua fervida fantasia, si stava dimostrando
sempre più
come un filo che, attraverso il tempo, si dipanava piano piano, per
legare
assieme in maniera indissolubile un uomo e una donna in ben tre epoche
diverse
e, allo stesso tempo, incatenare ogni coppia all'altra in un ideale
cerchio
che, se ci aveva visto giusto, si sarebbe chiuso con lui e Nicole.
Conclusa la
telefonata si era precipitato da Pierre, per
farsi accompagnare a vedere le tombe sulle quali aveva letto i due nomi
che gli
avevano confermato di aver preso la decisione giusta quando aveva
acconsentito
all'idea di sua madre.
Ora doveva
solo attendere e, nel frattempo, godersi la
serata e la visione della donna di cui si era innamorato in abito da
ballo di
metà ottocento.
***
Scese con
cautela le scale per evitare di inciampare
nell'abito: non era affatto semplice indossare una toilette
della seconda metà del diciannovesimo secolo. Nonostante
fosse avvezza a sfoggiare abiti da sera dall'età di sedici anni,
crinolina,
busto e mutandoni non rientravano, per fortuna, tra gli accessori del
suo
guardaroba e in quel momento ne era più che felice.
Quando
Madeleine glieli aveva porti, li aveva osservati da
un lato affascinata, ma al tempo stesso intimorita: come sarebbe
entrata in
quella corazza e soprattutto come sarebbe riuscita a respirare per
tutta la
sera? Era una fortuna che, sebbene fosse di alcuni centimetri più alta
della
sua antenata, la quale già vantava una statura fuori dal comune per una
donna
dell'ottocento, avesse gli stessi centimetri in meno al petto,
altrimenti
avrebbe dovuto rinunciare ad utilizzare il busto, e di conseguenza
l'abito da
ballo rosso fuoco che Madeleine aveva scelto per lei tra i vestiti della sua antenata
ritrovati ancora ben
conservati dopo oltre un secolo. Invece, con estrema soddisfazione di
Madeleine, l'abito le stava a pennello: per recuperare qualche
centimetro in
statura aveva calzato scarpe senza tacco, mentre la circonferenza del
suo
torace le permetteva quantomeno di respirare senza che l'ampia
scollatura
dell'abito facesse sfigurare il suo decolté, evidenziato dal busto che
le
sollevava i seni in maniera perfetta. Niente da invidiare ai più
moderni
reggiseni push-up!
L'alternativa
sarebbe stata ricorrere, come tutti gli
invitati all'evento, ad una toilette
affittata per l'occasione in un negozio di costumi teatrali. Ma quando
aveva
annunciato ai suoi domestici la decisione di partecipare alla festa
assieme ad
Andrew, Madeleine se n'era uscita con quell'assurda idea che avrebbero
dovuto
indossare abiti originali d'epoca, avendoli trovati nel guardaroba
della
Duchessa.
Un’entrata
alla grande a bordo dell'antica carrozza con
tanto di stemma ducale, ancora conservata nelle scuderie e tirata a
lucido
sotto la supervisione di Pierre, secondo Madeleine sarebbe stata il
tocco
finale degno dell'ultima discendente della nobile casata.
Non era
neppure a metà scala quando vide Andrew che
l'attendeva all'ingresso; non l'aveva ancora vista poiché, sebbene si
trovasse di fronte lei, aveva il viso voltato
verso Pierre che
gli stava dando informazioni storiche in merito al veicolo che li
avrebbe
condotti alla festa.
Nicole
sorrise, constatando come quell'uomo riuscisse ad
interessarsi alla storia anche nei momenti più impensati e si disse che
era una
passione che avevano in comune.
Si fermò e lo
osservò per qualche secondo, rendendosi conto
che le mancava il fiato, ma in quel momento non era per colpa del busto
che le
stringeva la vita.
Sentì alle
spalle la voce divertita di Madeleine che le
sussurrava maliziosa all'orecchio:
"Non valeva
la pena soffrire un po’ per vedere uno
spettacolo simile?" e non poté che essere d'accordo con lei.
Avrebbe dato
qualunque cosa per poterlo fotografare in quel momento: se
anche il Duca
faceva quell'effetto con indosso l'abito da sera, che, per inciso,
sembrava
fatto su misura anche per Andrew (o erano state le abili mani di
Madeleine a
compiere il miracolo?), poteva capire come la sua antenata si fosse
innamorata
di lui. E per l'ennesima volta da quando aveva scoperto i diari, si
rammaricò
di non poter leggere quello andato perduto nel quale, ne era certa,
c'era
l'inizio di quella storia d'amore.
Quando Andrew
si accorse del suo arrivo e si voltò verso
di lei, il suo sguardo la ripagò della tortura di farsi rinchiudere in
quegli
abiti che non le appartenevano e la fece sentire proprio come la
principessa
delle fiabe.
Terminò di
scendere le scale e gli porse la mano avvolta
nei lunghi guanti abbinati alla toilette,
che egli prese per aiutarla a salire sulla carrozza, in attesa davanti
alla
porta; sotto lo sguardo compiaciuto di Pierre e Madeleine, il veicolo
si mosse
e Nicole ebbe la strana sensazione di andare non solo ad una festa, ma
incontro
a ciò che per lei era stato scritto nel destino.