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Autore: Alexandra e Mac    20/09/2014    6 recensioni
Il Passato e il Futuro si mescolano in questo racconto che conclude la trilogia iniziata con Giochi del Destino. Per tutti coloro che hanno amato i personaggi storici da noi inventati.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Scritto nel Destino'
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Capitolo XXVIII

Preparativi



Terminò di allacciarsi il cravattino, si osservò compiaciuto allo specchio e sorrise. Doveva essere sincero con se stesso e riconoscere che sua madre aveva ragione: avrebbe potuto benissimo fare il modello. L'abito da sera di metà ottocento, sistemato da Madeleine in quel poco che la sua corporatura differiva da quella del legittimo proprietario, gli donava un aspetto da nobile d'altri tempi. Nei giorni precedenti aveva accettato il consiglio di Pierre e si era lasciato crescere la barba per poi farsi rasare da lui in modo tale da averne, per quell'occasione, appena un accenno ben curato come si usava allora; mentre i suoi capelli, mossi e più lunghi rispetto al taglio militare che era abituato a vedere fin da piccolo, erano già perfetti per intonarsi all'abbigliamento. Era stato sufficiente del gel per fissarli e renderli più lucidi, come se fossero stati impomatati con della brillantina. Il risultato finale era eccellente e lui sembrava essere appena uscito da un libro di storia.

Doveva ricordarsi di chiedere a Nicole di fargli una foto da inviare a sua madre.

Quella mattina, prima della ormai consueta nuotata in piscina, l'aveva sentita al telefono; il discorso era scivolato presto sull'evento al quale avrebbe partecipato quella sera e lei, divertita ed eccitata, gli aveva fatto promettere di farsi immortalare in versione ottocentesca. Proseguendo la chiacchierata, tuttavia, il ballo era passato in secondo piano quando, tra una domanda di sua madre e una sua risposta, dopo circa un'ora al cellulare aveva forse capito il senso dei suoi continui incontri con Nicole e il legame che aveva fin da subito sentito con il Duca.

Nicole avrebbe detto che voleva a tutti i costi trovare una scusa per giustificare la sua convinzione che era stato il Destino a guidarli l'uno verso l'altra, ma lui, dopo quanto aveva appena appreso, ne era ormai certo.

La sua convinzione, che agli inizi aveva pensato essere solo un prodotto della sua fervida fantasia, si stava dimostrando sempre più come un filo che, attraverso il tempo, si dipanava piano piano, per legare assieme in maniera indissolubile un uomo e una donna in ben tre epoche diverse e, allo stesso tempo, incatenare ogni coppia all'altra in un ideale cerchio che, se ci aveva visto giusto, si sarebbe chiuso con lui e Nicole.

Conclusa la telefonata si era precipitato da Pierre, per farsi accompagnare a vedere le tombe sulle quali aveva letto i due nomi che gli avevano confermato di aver preso la decisione giusta quando aveva acconsentito all'idea di sua madre.

Ora doveva solo attendere e, nel frattempo, godersi la serata e la visione della donna di cui si era innamorato in abito da ballo di metà ottocento.

 

 

***

 

Scese con cautela le scale per evitare di inciampare nell'abito: non era affatto semplice indossare una toilette della seconda metà del diciannovesimo secolo. Nonostante fosse avvezza a sfoggiare abiti da sera dall'età di sedici anni, crinolina, busto e mutandoni non rientravano, per fortuna, tra gli accessori del suo guardaroba e in quel momento ne era più che felice.

Quando Madeleine glieli aveva porti, li aveva osservati da un lato affascinata, ma al tempo stesso intimorita: come sarebbe entrata in quella corazza e soprattutto come sarebbe riuscita a respirare per tutta la sera? Era una fortuna che, sebbene fosse di alcuni centimetri più alta della sua antenata, la quale già vantava una statura fuori dal comune per una donna dell'ottocento, avesse gli stessi centimetri in meno al petto, altrimenti avrebbe dovuto rinunciare ad utilizzare il busto, e di conseguenza l'abito da ballo rosso fuoco che Madeleine aveva scelto per lei tra i vestiti  della sua antenata ritrovati ancora ben conservati dopo oltre un secolo. Invece, con estrema soddisfazione di Madeleine, l'abito le stava a pennello: per recuperare qualche centimetro in statura aveva calzato scarpe senza tacco, mentre la circonferenza del suo torace le permetteva quantomeno di respirare senza che l'ampia scollatura dell'abito facesse sfigurare il suo decolté, evidenziato dal busto che le sollevava i seni in maniera perfetta. Niente da invidiare ai più moderni reggiseni push-up!

L'alternativa sarebbe stata ricorrere, come tutti gli invitati all'evento, ad una toilette affittata per l'occasione in un negozio di costumi teatrali. Ma quando aveva annunciato ai suoi domestici la decisione di partecipare alla festa assieme ad Andrew, Madeleine se n'era uscita con quell'assurda idea che avrebbero dovuto indossare abiti originali d'epoca, avendoli trovati nel guardaroba della Duchessa.

Un’entrata alla grande a bordo dell'antica carrozza con tanto di stemma ducale, ancora conservata nelle scuderie e tirata a lucido sotto la supervisione di Pierre, secondo Madeleine sarebbe stata il tocco finale degno dell'ultima discendente della nobile casata.

Non era neppure a metà scala quando vide Andrew che l'attendeva all'ingresso; non l'aveva ancora vista poiché, sebbene si trovasse  di fronte  lei, aveva il viso voltato verso Pierre che gli stava dando informazioni storiche in merito al veicolo che li avrebbe condotti alla festa.

Nicole sorrise, constatando come quell'uomo riuscisse ad interessarsi alla storia anche nei momenti più impensati e si disse che era una passione che avevano in comune.

Si fermò e lo osservò per qualche secondo, rendendosi conto che le mancava il fiato, ma in quel momento non era per colpa del busto che le stringeva  la vita.

Sentì alle spalle la voce divertita di Madeleine che le sussurrava maliziosa all'orecchio:

"Non valeva la pena soffrire un po’ per vedere uno spettacolo simile?" e non poté che essere d'accordo con lei.

Avrebbe dato  qualunque cosa per poterlo fotografare in quel momento: se anche il Duca faceva quell'effetto con indosso l'abito da sera, che, per inciso, sembrava fatto su misura anche per Andrew (o erano state le abili mani di Madeleine a compiere il miracolo?), poteva capire come la sua antenata si fosse innamorata di lui. E per l'ennesima volta da quando aveva scoperto i diari, si rammaricò di non poter leggere quello andato perduto nel quale, ne era certa, c'era l'inizio di quella storia d'amore.

Quando Andrew si accorse del suo arrivo e si voltò verso di lei, il suo sguardo la ripagò della tortura di farsi rinchiudere in quegli abiti che non le appartenevano e la fece sentire proprio come la principessa delle fiabe.

Terminò di scendere le scale e gli porse la mano avvolta nei lunghi guanti abbinati alla toilette, che egli prese per aiutarla a salire sulla carrozza, in attesa davanti alla porta; sotto lo sguardo compiaciuto di Pierre e Madeleine, il veicolo si mosse e Nicole ebbe la strana sensazione di andare non solo ad una festa, ma incontro a ciò che per lei era stato scritto nel destino.

 

  
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