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Autore: Sarabi_ingonyama    20/09/2014    1 recensioni
Sarabi è una leonessa coraggiosa e tenace, piena di orgoglio e forza di volontà. La Regina delle Terre del Branco, però, com'è arrivata fin qui? Forse il suo passato può darci delle risposte...
(primissima fanfiction, abbiate pietà di me e soprattutto...recensite!^^)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mufasa, Nuovo personaggio, Sarabi, Scar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2 BIANCO E NERO, SOLE E LUNA

 

Sarabi sedeva vicino all'uscita della grotta, tutta intenta a leccarsi il pelo, il muso e le zampe.

Era diventata davvero una bellissima leonessa, doveva ammetterlo. L'età dell'adolescenza era quella in cui le leonesse sbocciavano in bellezza e davano io meglio di sè. Molti maschi dei branchi vicini le facevano la corte, trascorrendo con lei gran parte del tempo libero.

A lei quei leoncini vanitosi davano proprio sui nervi; l'unico cucciolo della sua età con cui avesse mai giocato era Hasidi, un leoncino scaltro, dal pelo nocciola e gli occhi gialli come il sole. Forse, da cucciola, se ne era anche un po' innamorata, ma , pensò Sarabi, era ancora piccola, piccola e ingenua...

Ricordava quel giorno, l'ultimo giorno in cui l'aveva visto: Hasidi era passato dalla parte sbagliata del mondo molto tempo prima.

Da quando conobbe Zira, una leoncina esiliata crudele e feroce ma molto persuasiva e macchinatrice, Hasidi cambiò atteggiamento: divenne irascibile, scontroso, poco disposto a collaborare col resto del branco. Zira gli aveva riempito il cuore di odio, incitandolo ad uccidere sia lei che sua sorella.

Quel giorno, quando Hasidi lasciò le terre di suo padre per seguire Zira, Sarabi rischiò davvero di scoppiare in lacrime. Solo la presenza dell'intero branco riuscì a convincere la leoncina a non piangere. Non ancora, almeno.

Francamente, però, non le interessava trovarsi un compagno, almeno per il momento.

Una bella criniera non bastava per attirare l'attenzione della leonessa dorata, i cui occhi assomigliavano terribilmente a quelli della madre...

Già, sua madre...

A Sarabi faceva sempre venire molta malinconia la sua immagine, soprattutto dopo che il padre le lasciò per raggiungere la sua amata Elanna fra le stelle del cielo.

Erevu cedette pochi mesi dopo la loro nascita.

Il suo cuore era troppo ferito per poter guarire.

A volte, la leonessa sperava di vedere entrambi i genitori in cielo, guardando le stelle, pregandole di proteggere lei e sua sorella da tutti i pericoli e di preservare la pace in quelle terre.

Ogni sera la leonessa usciva a pregare, tornando sempre più sconfitta e delusa: Le stelle non le avevano mai risposto.

Mai.

Gli amari pensieri di Sarabi furono interrotti da un lieve fruscio, proveniente da una macchia di erba alta poco distante. Un sorriso si fece strada inconsapevolmente della leonessa, che continuò a fare finta di nulla:

-Ta- daaa! Ecco a voi la legittima erede al trono delle Terre dell'Ovest, dallo sguardo fiero...e il passo pesante.-

-Lo so... non sono mai stata brava nella caccia.- rispose Usiku ridendo, uscendo dal suo nascondiglio improvvisato.

La leonessa nera era ancora più bella di Sarabi: il pelo, nero come la notte, risplendeva sotto la luce del potente sole di mezzogiorno. I suoi movimenti aggraziati e la voce dolce come il miele la rendevano estremamente affascinante. Ma ciò che colpiva di più erano i suoi enormi, lucenti occhi azzurri chiarissimi, che trafiggevano l'anima di chiunque li guardasse come fredde lame di ghiaccio, pur essendo il suo sguardo allo stesso tempo molto tenero.

[è davvero stupenda] pensò Sarabi [ molto, molto bella].

Sarabi non era mai stata invidiosa della sorella, ma dovette ammettere che le sarebbe piaciuto assomigliare almeno un poco a lei, più socievole e amata dal popolo, che la riteneva un'ottima futura sovrana. Stimava davvero moltissimo Usiku, ma non era interessata né al trono, né alle attenzioni degli altri membri del branco.

Sarabi passava la maggior parte della giornate a caccia o a gironzolare per la savana da sola, oppure in casi eccezionali, con Usiku. Nessun leone, a parte lei, riusciva davvero a capirla.

Non aveva mai capito perchè gli altri cuccioli la prendessero in giro... fatto sta, che Sarabi, non avendo nessuno su cui poter fare affidamento, faceva tutto da sè, creando attorno a lei una sorta di alone misterioso che la precedeva ovunque andasse. Era così poco abituata a stare col branco, che ormai nessuno la voleva come amica. A parte Usiku, s'intende.

-Vieni a farti una passeggiata?- una voce interruppe il monologo interiore di Sarabi

-C-cosa?- chiese quest'ultima, ancora persa nei suoi pensieri.

Usiku ridacchiò sotto i baffi.

-Sempre con la testa fra le nuvole, eh?-

-Forse...-

Le due leonesse si guardarono e risero ciascuna dentro di sé, apprezzando quei momenti di pace fraterna. Insieme, presero la strada verso un posto che ritenevano "loro". Si trattava di un burrone scosceso ed isolato, dove una volta sul fondo scorreva un fiume impetuoso, ormai prosciugato dal sole torrido della savana. Sarabi era piuttosto irrequieta, aveva come la sensazione di...no, si stava sbagliando. Forse il caldo le giocava brutti scherzi.

Si mise a giocare con la sorella, che non riusciva a tenerle testa nella lotta, ma era comunque divertente provarci Nessuna delle due si accorse degli occhi gialli che le fissavano.

Due occhi gialli come il sole ardente, ardente come il desiderio di vendetta.

 

   
 
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