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Autore: littlebebe    20/09/2014    0 recensioni
Il destino ha tenuto da parte per vent'anni tre bellissime storie d'amore e di passione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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 Era una mattina di primavera, e come tutte le mattine, intorno a ‘Villa Margherita’, regnava il silenzio più assoluto. E’ chiamata così in onore di una signora di origini italiane da parte della madre, nata e morta in quella casa. Era una villa con intorno un giardino immenso, in cui crescevano alberi da frutta e fiori talmente belli da non riuscire a resistere dal raccoglierli e metterli come centrotavola.
La casa venne costruita circa un secolo prima dal padre di Margherita, un certo signor Lewis, Peter Lewis. In seguito la pitturarono di un color rosa pesca, e così era rimasta sempre, dando l’impressione alle persone che capitavano lì davanti, che chi ci abitasse, fosse gente gentile e altruista. Era una casa che trasmetteva molta dolcezza.
Da un anno ci abitavano tre ragazze, giovani, belle e indipendenti. Sono amiche da quando avevano dodici anni, si conobbero alla scuola secondaria in Inghilterra, luogo in cui nacquero tutte e tre. All’età di vent’anni decisero di trasferirsi a New York, in merito alle loro capacità professionali e perché New York, in confronto a Londra, per loro è sempre stato un vero paradiso, e si son sempre promesse, sin da adolescenti, di andarci ad abitare un giorno. E così avvenne.
Hanno molte cose in comune, come ad esempio, la timidezza, o almeno, fino a qualche anno fa era così, ma da quando abitano insieme, sono riuscite a superarla e le loro capacità di esprimersi davanti alle persone, sono migliorate molto, anche grazie ai loro lavori. Un’altra cosa che le lega molto, è la passione di ognuna, appunto, per il proprio lavoro. Non possono mai fare a meno di parlarne e, infatti, tra loro tre prevale molto il dialogo.
Grace Howell, si occupa di fotografia, principalmente ai matrimoni, ma ogni tanto la chiamano anche per eventi speciali come una festa di compleanno di un attore di Hollywood.
Con una banale foto lei riesce ad esprimere qualsiasi tipo di sua emozione o sensazione. Tutto ciò che prova, racchiuso in una semplice foto.
Melanie Forrest, un’attrice non ancora di successo, ma quando era a Londra ha partecipato a molti spettacoli teatrali, tra cui due in cui era la protagonista e ha fatto dei ruoli non molto importanti in tre serie televisive. La gente per strada la riconosce, ma non viene assalita solo per fare una foto con lei, o per un autografo, capita giusto ogni tanto che qualcuno glielo chiede.
Janet Baker, è la pronipote di Margherita Lewis, e lavora in un laboratorio di biotecnologie, ingegnandosi per trovare nuove medicine per le varie malattie esistenti nel mondo. Ha fatto i giusti studi per arrivare a questa professione, è sempre stato il suo sogno fin da bambina, e non ha mai cambiato idea. In ogni cosa è una persona molto determinata.
-Buongiorno Jan!-
-Buongiorno tesoro.-  rispose Janet alla sua amica Grace, appena scesa dalle scale dal secondo piano della casa.
-Come mai sei già pronta? Non ti alzi a quest’ora di solito?-
-Sì, Grace. Ma oggi purtroppo mi son dovuta alzare alle sei, devo stare un’ora prima a lavoro perché Jade arriva tardi e mi ha dato a me l’incarico di aprire il laboratorio.-
-Ah! E.. come va con lei?-
-Come al solito. Si fa le sue belle seratine nei pub facendo chissà cosa, per poi venire a lavoro stanca e facendo fare tutto il suo dovere a noi. Mi chiedo come hanno fatto ad assumerla come capo. Non porta rispetto a nessuno, ma ovviamente lo pretende da noi.-
-Capisco. Però invidio la sua bellezza, avrà sicuramente la lista dei ragazzi che le vanno dietro.-
-Quella non è bellezza, Grace. Quello si chiama ‘mostrare troppo del proprio corpo’.-
-Mh, sì, forse. Melanie è sveglia?-
-Quando mi sono alzata era qui in cucina a bere un bicchiere di latte, mi ha dato il buongiorno ed è tornata subito a letto. E’ giù di morale, non le è passata ancora.-
-La capisco, anche io l’avrei presa male. Poi lei sicuramente non sarebbe tornata a casa col sorriso ieri, odia essere rifiutata.-
-Già, ma vorrei sapere come è andata la situazione precisamente. Mi dispiace per lei, se non sarei dovuta andare a lavoro così presto mi sarei impegnata a prepararle il rotolo con la nutella per farle almeno spuntare un sorriso.-
-Sei sempre un amore, Janet, ma non ce n’è bisogno, mi basta il vostro abbraccio mattutino per essere felice, venite qua!- Scese all’improvviso anche Melanie, che mentre entrava in cucina sentì le ultime parole delle sue amiche.
-Ehy, ben svegliata!- le urlò Grace andandole incontro, seguita da Janet.
-Ho ancora altri dieci minuti, poi devo andare, ti va di spiegarci come è andata ieri?- disse Janet a Melanie.
Melanie si sedette sullo sgabello iniziando a mangiare alcune fette biscottate con la marmellata di albicocche che si trovavano del piattino davanti a lei.
-In pratica sono andata a fare questo provino. E’ andato tutto bene, ho recitato una parte di Emma, il film tratto dal libro di Jane Austen, e ero convinta di averlo fatto benissimo, non ho fatto errori di nessun tipo, e infatti i giudici mi hanno fatto moltissimi complimenti alla fine, tanto che, tra le ventinove partecipanti, per fare la protagonista di un nuovo film, avevano preso proprio me. Non potevo crederci, ero emozionatissima. Mi hanno detto anche che hanno visto le serie televisive a cui ho partecipato e che anche non avendo un ruolo da protagonista la mia bravura si nota subito. Poi a un certo punto si è presentata una ragazza, sui trent’anni circa, la trentesima partecipante che non era riuscita ad arrivare in tempo e anche dopo aver scelto me per il film, hanno fatto provare anche a lei. E indovinate?-
-Non ci credo, alla fine hanno preso lei?- esclamò sorpresa Janet.
-Esatto. Per carità, una bellissima ragazza. Ma si è presentata con una minigonna e una maglietta che le scopriva tutta la pancia. E i giudici, tra cui tre uomini e una donna, ovviamente l’hanno presa.-
-Ma questo non è giusto! E a te poi che ti hanno detto?- Chiese Grace incuriosita.
-“Signorina, lei è stata incredibile, ma abbiamo trovato una persona che ha avuto quel qualcosa in più per convincerci a prendere lei, mi dispiace.”-
-Sì certo, che cosa? Le chiappe di fuori e l’ombelico scoperto!? Io non ho parole, è anche arrivata tardi, non se lo merita.- disse Janet con aria arrabbiata più dell’amica.
-Comunque ragazze, ora vado, se no faccio tardi, ci vediamo all’ora di pranzo.- Janet si alzò dalla sedia e si avvicinò alle altre due per dare un bacio a entrambe, dopo di che si avvicinò alla porta d’uscita, fatta in legno e decorata con dei girasoli e delle margherite intorno, probabilmente raccolti nel loro giardino. Quando Janet aprì trovò due occhi che la fissavano, qualcuno con aria sorpresa perché stava per suonare il campanello ma guarda caso la porta si aprì prima. Era una ragazza bella e molto affascinante, con la carnagione scura e i capelli lisci e castani, forse con una passata di piastra, e i suoi occhi color verde smeraldo risaltavano il suo viso. Pancia piatta e cosce praticamente invisibili. Una ragazza da invidiare, sicuramente.
-Jade! Che ci fai qui?-
-Ciao tesoro! Menomale che non sei partita ancora, ho una notizia bellissima e non sapevo a chi raccontarla, così ho deciso di piombarmi in casa tua, ti dispiace?-
Jade aveva una voce molto civettuola e questa cosa irritava abbastanza Janet da impedire di sorridere alla sua collega.
“Ho una notizia bellissima e non sapevo a chi raccontarla”, ‘ovvio, non può avere amiche una come lei’, fu la prima cosa a cui pensò e nel frattempo sul suo volto Jade notò un’espressione perplessa.
-Oh, non ti preoccupare. Ho chiesto a Liam di andare ad aprire, gli ho lasciato le chiavi ieri sera tardi, credo che dormiva, poverino. E inoltre ti do il permesso di entrare più tardi anche tu oggi, perché passeremo un’oretta insieme prima. Che dici mi farai rimanere sulla porta tutto il tempo o posso entrare?- Odiava il suo modo di parlare così veloce e con aria da snob, odiava la sua bellezza, odiava il suo modo menefreghista di parlare alle persone, odiava tutto di lei, e sperava di liberarsene al più presto.
-Sì, okay, Jade. Ma non in casa, andiamo al bar a prenderci un caffè e mi dici lì la tua notizia, va bene?-
-D’accordo, andiamo!-
Insieme uscirono dal giardino di casa e si recarono a piedi al bar più vicino. Jade solitamente fa colazione a casa, spesso insieme a Melanie e Grace e in quel bar, in un anno, ci sarà andata massimo tre volte, e per quanto riguarda il caffè, non c’è bisogno di uscire per andarlo a prendere se hai Grace Howell dentro casa che prepara il caffè più buono del mondo, con anche la schiuma sopra.
Per la prima volta, Janet, notò l’insegna del bar, “Bar Lewis”. Si fermò lì davanti a pensare. ‘Lewis’, il cognome della sua bisnonna, Margherita Lewis. Ed essendo a pochi metri da casa sua, probabilmente era un bar che apparteneva alla sua famiglia.
-Ehy, che ti prende?- le domandò Jade.
-Nulla, entriamo.-
Le ragazze si sedettero aspettando i due caffè che avevano ordinato, e Janet non vedeva già l’ora di andare a lavoro e di non dover ascoltare più la voce del suo capo di lavoro, perché almeno lì l’avrebbe sentita pochissimo, dato che lei non faceva altro che dormire sulla cattedra del suo ufficio.
-Allora, cos’hai da dirmi di così interessante?-
-Intanto volevo farti una proposta, che credo ti piacerà molto.-
-Va bene, dimmi.-
-E’ che.. non so proprio da dove cominciare.-
-Non so, comincia dall’inizio.-
-Sì, ma il fatto è che non so se farti prima la proposta o dirti prima cosa è accaduto a me.-
-Jade, siccome siamo al di fuori del laboratorio già mi sono permessa di darti del tu, e vedo che non ti sei fatta problemi, ma ora permettimi di dire che sono abbastanza nervosa questa mattina, quindi dimmi subito quello che hai da rivelarmi perché se no esco e me ne vado, okay?-
Janet non credeva alle parole che le erano appena uscite dalla bocca, visto che non aveva mai avuto il coraggio di spazientirsi davanti a Jade, o meglio, si spazientiva, ma lo teneva sempre per se. Ma non fece notare la sua faccia stupita da ciò che aveva appena detto, e questo le riusciva molto bene.
-Hai ragione, scusami.-
‘Jade che chiede scusa? Non ci posso credere.’ Pensò Janet, e ora non era stupita solo da se stessa, ma anche dalla ragazza che aveva di fronte.
-Allora, vorrei che tu accettassi di diventare capo del nostro laboratorio al mio posto, questa è la mia proposta!- disse Jade con un sorriso a trentadue denti.
-Che cosa?- domandò perplessa Janet.
-Sì, tesoro. Hai sentito bene. Ecco, il fatto è che ho trovato un altro lavoro, che mi piace molto di più, e non posso lasciarmi sfuggire questa occasione. Così ho deciso di licenziarmi.-
-Ah, e per quale motivo lo chiedi a me? Cioè voglio dire, abbiamo molte persone brave, che sarebbero in grado di gestire il laboratorio meglio di me, come Selene o Liam.-
-No, io vorrei che prendessi tu il mio posto. Non ho dovuto pensarci due volte, ho pensato subito a te, e sai che sono abbastanza testarda, quindi non cambierò la mia idea.-
Janet era molto felice della proposta di Jade, ma non sapeva se accettare o no. Non sapeva se fosse stata capace di avere un ruolo così importante nel suo lavoro, c’erano sicuramente persone più brave di lei. E infatti le venne un dubbio: ‘Jade avrà scelto me solo perché sono l’unica che non le è mai andata contro e non le ha mai risposto male quando ci chiedeva di fare qualcosa al suo posto?’
-Okay, ci penso. Ma per quale lavoro hai preso questa decisione? Non mi sarei mai aspettata un tuo licenziamento.-
-Mi hanno presa ad un provino per fare la protagonista di un film. Ti rendi contro, Janet? Tu sai che mi sarebbe sempre piaciuto fare l’attrice e così avevo pensato di fare questo provino. Ma non ci speravo, sai? Non mi ero illusa che mi avrebbero presa, e invece sì. Pensa, non ho mai fatto nulla in televisione, nemmeno a teatro, a parte quando facevo lezioni di recitazione a sei anni, e come se non bastasse, sono arrivata quando avevano già scelto chi avrebbe fatto il film, con circa un’ora di ritardo, ma per fortuna mi hanno fatto fare la prova lo stesso, e alla fine l’altra l’hanno buttata fuori dicendole che avevano scelto me. Ero talmente contenta, che per quella ragazza non mi è dispiaciuto affatto.-
Janet non credeva a ciò che aveva appena sentito. Jade. E’ Jade la ragazza che hanno preso al provino al posto di Melanie. Era arrabbiata e allo stesso tempo confusa perché non sapeva come comportarsi in quel momento. Sarebbe dovuta andare subito a casa a dirlo a Melanie e Grace? O avrebbe dovuto dire a Jade che era ingiusto che avevano preso lei al provino, visto che era arrivata un’ora più tardi?
-Ecco a voi il caffè, signorine.- Il barista poggiò le due tazzine, una di colore viola e una di colore verde, sul tavolo, insieme allo zucchero.
Janet reagì d’istinto e si alzò prendendo con forza dalla sedia accanto alla sua, la borsa, lasciando il caffè senza averne bevuto nemmeno un sorso.
-Devo andare, Jade.-
-Janet, dove vai? Dobbiamo andare a lavoro insieme, entriamo tutte e due alle nove e mezza oggi.-
-No, scusami, vengo da sola a lavoro. Mi sono ricordata di fare una cosa importante a casa.-
-Va bene, ma.. accetterai quindi la mia proposta?-
Janet rimase a fissarla per qualche secondo e poi pronunciò la risposta che avrebbe voluto dirle: -No, Jade. Non accetto la tua proposta.-
Girò i tacchi e uscì di corsa fuori dal bar.
  
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