Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: aloneinthedark92    20/09/2014    2 recensioni
Salve a tutti, son nuovo e mi presento con questa raccolta di fanfiction contro la violenza sulle donne, ispirate probabilmente a fatti realmente accaduti.
Dal testo:
- Ah-ah! Ecco, prova a spiegarmi questo!
Poi mostrò in faccia il messaggio ricevuto dalla ragazza alla pizzeria
-Ti amo, non vedo l’ora che sia domani. Dal tuo Willy- Lesse la ragazza, inorridendo poco dopo. Aveva capito la gravità della situazione, e si era cacciata in un mare di guai.
-Duncan- Provò Courtney- C’è un grosso malinteso, posso spiegarti tutto!-
-Spiegarmi tutto, eh!?- Le urlò in faccia lui- Tu mi tradisci e vorresti che io accetti le tue spiegazioni! Chi è questo Willy, eh? Non importa, perché non lo rivedrai mai più!-
-Duncan, ti prego, ascoltami! Non è come sembra! Io..-
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Attenzione:

A causa di scene e parole un po’ spinte, questo contenuto non è adatto alle persone sensibili, ai minori o che si possono offendere(In tal caso ditemelo che trovate la fic un po’ inadatta e la cancello). Prego dunque queste persone a saltare a piè pari il capitolo o non aprire la pagina.

Nel corso delle tre edizioni del reality a cui Izzy aveva partecipato, era sempre stata additata dagli altri concorrenti con aggettivi come “stramba” o “pazza”, e non ne capiva il perché; dopotutto, lei si sentiva una ragazza normale, aveva due braccia e gambe, e respirava coi polmoni come tutti quanti. In realtà, la sua follia nascondeva un oscuro passato, di cui nessuno era a conoscenza..

*Flashback*

Izzy era una ragazzina di dodici anni, di media statura, magra, lunghi capelli rossicci che le ricadevano sulle spalle, vispi occhi verdi foglia, con indosso un top verde con una scollatura a cuore ed una gonna, sulla schiena un enorme e pesante zainetto. Non soffriva ancora di disturbi di personalità doppia e pazzia, ed aveva tante amiche, con cui giocava e faceva i compiti insieme. A scuola andava bene, aveva buoni voti, ma questo ai genitori, entrambi geni, non andava giù, volevano che la figliola eccellesse in ogni materia, costringendola a stare interi pomeriggi piegata sui libri, salvo poi, appena abbassassero la guardia, quella fuggisse calandosi dalla finestra ed incontrandosi con le amichette al parco.

Ma tutto ciò non era destinato a durare: in un brutto giorno autunnale, mentre tutti gli studenti erano fuori a giocare durante l’intervallo, un professore le si era avvicinato e le aveva chiesto di parlarle, in privato e lontano da occhi indiscreti. Senza riuscire a fiutare il pericolo, quella acconsentì, salutando le amiche e seguendo l’insegnante che la portò in un’aula lontana, chiudendo poi a chiave la porta.

-Professore, che succede? Di cosa voleva parlarmi?- chiese la rossa, preoccupata; al che quello le si avvicinò e le mise le mani sopra le spalle, guardandola dritta negli occhi e rispose: -Isabella, il tuo rendimento scolastico è buono, ma sono a conoscenza di quello che accade nell’ambito della tua famiglia. Entrambi i tuoi genitori sono geni, e per questo vogliono che i tuoi voti siano eccellenti, giusto? Beh, posso aiutarti io a raggiungere lo scopo- -Davvero? E come?- domando allora la ragazza, gli occhi che le brillavano per l’emozione; non stava più nella pelle: finalmente sarebbe riuscita a soddisfare le aspettative dei genitori!
In tutta risposta, quello diede due colpi di tosse finti, poi disse, agitando una mano in aria come se nulla fosse: -Oh, una cosetta da poco.. Io posso assicurarti il massimo dei voti in tutte le materie, però in cambio tu mi dovrai ogni volta un piccolo pagamento..- -Che tipo di pagamento?- incalzò la 12enne, vedendolo restio a proseguire. Un ghigno, che all’alunna non piacque affatto, si allargò sul viso dell’uomo, che rispose, senza girarci intorno: -Un pagamento in natura-

Izzy spalancò gli occhi, spaventata e preoccupata allo stesso tempo: aveva capito al volo che cosa intendesse quel mostro con quella risposta, e non avrebbe mai immaginato che arrivasse a tanto pur di darle quello che le serviva. Sentendo poi una sensazione di rabbia invaderle il corpo e spazzare via le due sensazioni precedenti, esclamò: -Non se ne parla! A questo punto preferisco arrivarci con le mie forze! E stia lontano da me d’ora in poi, mostro che non sei altro!- detto questo, corse verso la porta d’ingresso, la sbloccò, e continuò la corsa lungo il corridoio, inseguita dalla voce piena di rabbia di lui che esclamava:

-Non finisce qui, hai la mia parola! Posso renderti la vita un tale inferno, che tra qualche giorno tornerai strisciando da me, implorandomi di farti nuovamente questa richiesta!- ma la rossa non ci fece caso, raggiungendo nuovamente le amiche e rispondendogli che non era nulla di importante quando le chiesero cosa volesse il professore, preferendo tenere nascosta quella proposta indecente che le faceva pure ribrezzo.

Ma la minaccia non era vana, e come l’uomo aveva predetto, la vita della 12enne divenne un vero e proprio inferno: i voti cominciarono a calare drasticamente, cosa che non piacque affatto ai genitori (Il padre perse la maggior parte dei capelli a forza di strapparseli per la disperazione) che, dopo aver scoperto la fuga della figlia casualmente mentre tornavano dalla spesa, decisero di segregarla in camera sua ogni pomeriggio, costringendola a restare sui libri e rendendola infelice. Ma nemmeno questa strategia funzionò; così parlarono col professore che, falsamente, gli disse che nemmeno lui sapeva spiegarsi quel calo.

Pochi giorni dopo, per Izzy fu la goccia che faceva traboccare il vaso. Capendo di non poter continuare in quel modo, un giorno la ragazza attese la fine della lezione, dopodiché, quando l’aula si fu svuotata, raggiunse la cattedra, dove il professore se ne stava appollaiato fingendo di correggere i compiti in classe, e ringhiò, sbattendo violentemente le mani sulla superficie legnosa: -Che cosa vuole da me? Rovinarmi la vita? Beh, congratulazioni: c’è riuscito- al che quello alzò la testa dalla pila dei fogli e ribattè, fingendosi perplesso e sorpreso: -Non capisco di che cosa stia parlando, signorina Isabella-

Infastidita da quell’atteggiamento falso e presa da un impeto di rabbia, la ragazza lo afferrò per la collottola, avvicinandolo con uno strattone ed abbaiò, furibonda: -Non faccia il finto tonto, con me questi trucchetti non attaccano. Mi dica che cosa vuole- -Tsk, tsk- ribattè quello, raccogliendo tutto il coraggio che potè, mentre in volto sbiancava- Signorina Isabella, non è questo il comportamento da mantenere in aula, vuole forse finire nei guai per aver aggredito un professore?-

Nonostante fosse contraria, la rossa ammise che quel verme aveva ragione; così, sbuffando, lo lasciò andare, e l’uomo tornò a sedersi dietro la scrivania, rimettendosi a posto il colletto.

-Così va meglio- disse, sorridendo soddisfatto, poi proseguì: -Che cosa voglio? Non è ovvio? Qualche mese fa le avevo fatto una proposta che lei aveva malamente rifiutato, ignorando i miei avvertimenti. Ma ora, stando all’attuale situazione in cui si trova, non credo che abbia molta scelta. O vuole dare un altro dispiacere ai suoi genitori?-

La 12enne digrinò i denti e lo fulminò con lo sguardo, ma in fondo sapeva che aveva ragione: non poteva continuare in quel modo, un vero inferno sulla Terra. Sospirò, affranta: era davvero quello l’unico modo che aveva per raggiungere i voti che avrebbero soddisfatto i suoi genitori? A quanto pareva sì, non aveva altra scelta.

-E va bene, accetto la sua proposta- mormorò infine, stringendo i pugni, mentre delle lacrime di rabbia le affioravano agli occhi.

-Brava ragazza, questo è lo spirito giusto!- esclamò l’insegnante, battendo le mani, soddisfatto; detto questo, scaraventò a terra la pila di fogli con un solo gesto del braccio, dopodiché le ordinò di sedersi. La rossa ubbidì, facendo iniziare il suddetto “pagamento in natura”: all’inizio, l’uomo le infilò la mano sotto il top, tastandole il seno ed ululando di piacere, passando poi per l’interno coscia, sentendo qualcosa di caldo e duro nelle mutande. Disgustata dalle azioni di quel tizio, Izzy decise di tenere gli occhi chiusi per tutto il tempo, cercando di estraniarsi con il pensiero ma senza riuscirci.

Qualche minuto dopo, ritenendosi soddisfatto, l’aguzzino disse: -Bene, ora iniziamo a fare sul serio- la rossa riaprì gli occhi, perplessa, senza capire cosa intendesse; ma quando vide che si stava calando i pantaloni, spalancò gli occhi, preoccupata: non avrà mica intenzione di..?

-Ragazza mia, quando dico pagamento in natura, intendo proprio servizio completo- rispose lui, con un enorme ghigno stampato sul volto, percependo i dubbi dell’alunna.

-No, la prego.. Non lo faccia..- supplicò lei, la voce rotta dalle lacrime, ma il professore ribattè, il sorriso che si allargava: -Stai tranquilla, sarà solo una questione di pochi minuti.. Ma non sarà piacevole, e nemmeno indolore-

Detto questo iniziò l’atto, e la povera ragazza era talmente disperata che perse i sensi.

Si risvegliò qualche ora più tardi, sperando che tutto quello che aveva vissuto fosse stato solo un incubo; ma la presenza dell’uomo tanto odiato le confermò che era stato tutto dannatamente reale, facendola sentire molto sporca dentro e malissimo.

-Finalmente ti sei svegliata, Isabella- disse quello, falsamente cordiale e guadagnandosi un occhiata da parte di lei- Non sai cosa ti sei persa, è stato fantastico. Comunque, come promesso, ti sei guadagnata il voto più alto della classe in questo compito, le mie congratulazioni, continua così e diventerai una studentessa modello- poi raggiunse la porta, sghignazzando, e l’aprì; proprio quando stava per uscire, però, si fermò ed aggiunse, stavolta serio: -Ah, e mi raccomando: nessuno deve sapere di questa nostra cosa, intesi?- la rossa annuì, intimorita, ed il mostro, soddisfatto, uscì dall’aula. Izzy attese che i passi si spegnessero, poi si abbandonò ad un lungo pianto, chiedendosi che cos’avesse appena fatto e capendo di aver toccato il fondo.

Quella non fu l’unica volta che il mostro abusò della povera ragazza: per i mesi a seguire, ogni volta che era previsto un compito in classe, le chiedeva altri pagamenti in natura che la 12enne, sebbene riluttante, accettò; per contro però, ora i suoi genitori erano felici dei voti della figlia, e non la tenevano più segregata in casa, lasciandola andare a giocare con le amiche. Ma Izzy non ne aveva più di amiche: dopo un mese che la storia andava avanti e la rossa continuava ad essere la migliore della classe, battendo pure il secchione Dylan, tra i compagni iniziarono a circolare voci cattive, dove ipotizzavano che tra la ragazza ed il professore ci fosse una relazione segreta. Ovviamente, per evitare ritorsioni da parte dell’aguzzino, la rossa smentiva ogni volta che glielo chiedevano, non facendo altro però che allontanarla da tutti. Sola, e continuamente violentata, la povera Izzy giunse al punto di non ritorno: si creò una realtà tutta sua, diventando pazza, e cambiando pure nome in Caleidoscopio ed a volte in Esplosivo, saltando e correndo per le aule e creando bombe di vernice con cui imbrattava i muri scolastici. Nemmeno l’aguzzino ne uscì indenne da questo ciclone rosso, come ormai la 12enne veniva chiamata da tutti: proprio quando questi veniva a reclamare la sua ricompensa per un nuovo compito in classe, Esplosivo gli tese una trappola, facendogli cadere in testa un intero barattolo di vernice e ricoprendolo dalla testa ai piedi, fuggendo poi tra la folla gridando soddisfatta: -Bum,bum!-

Nemmeno la strategia di renderle un inferno la vita scolastica abbassandole drasticamente i voti servì a qualcosa, perché ormai alla rossa non gli importava più nulla di quest’ultimi, facendo sempre segno con gli scherzi ai danni di quest’ultimo che, esasperato, alla fine diede le dimissioni dal corpo docente e confessò quello che aveva fatto alla polizia, finendo in galera, mentre la povera Izzy restò così per sempre, aggiungendo una nuova personalità chiamata Genialoide nel corso della Terza stagione del reality.

Angolo Autore:

Buonasera a tutti, torno con il terzo capitolo del mio manifesto contro la violenza delle donne parlando del fatto di cronaca successo una settimana fa(sono un po’ in ritardo, lo so) dove il professore chiedeva alle alunne queste cose in cambio di voti alti, anche se credo di essere andato un po’ fuori dai binari con questa fic.. Se è così chiedo perdono, e se la trovate offensiva ditemelo che la cancello, io stesso ho provato ribrezzo mentre la scrivevo, cercavo solo di agganciarmi al motivo per cui Izzy è diventata matta e l’ho ricollegato a questo schifo.

Vabbe, senza tirarla per le lunghe, ringrazio chiunque sia arrivato fino a qui a leggere XD

A presto

Aloneinthedark92    
     
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: aloneinthedark92