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Autore: HZLNL_1D    21/09/2014    15 recensioni
Dopo aver avuto soltanto delusioni, tendi sempre a stare sulle tue, a mantenere una certa distanza dalle persona, qualsiasi rapporto ci sia, tendi a mantenere una certa distanza da tutto quello che potrebbe procurarti altro dolore.
Ti abitui alla solitudine, oltre a quella esteriore, anche a quella interiore, che è peggio.
Impari a fare affidamento solo tu stesso.
È così la vita: ti toglie e ti da.
Sta a te trovare un modo per sopravvivere.
Qualcuno, per cui sopravvivere.
_______________________________
Dicono che gli opposti si attraggono.
Ma se per una volta, fossero due persone apparentemente diversi ma così profondamente uguali ad attrarsi?
Dalla storia:
"Allora, vado così ti lascio sola."
"Tanto ci sono abituata."
"Ok, vado."
"Ho detto che ci sono abituata, non che mi piace."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Come out with me.
 

Quando la stanza era ormai illuminata dalla luce  del giorno, Haley era già sveglia. Il suo sonno troppo disturbato dai suoi incubi e dai pensieri. Odiava questa situazione, odiava svegliarsi prima ancora che il cielo diventasse azzurro, odiava gli incubi che la perseguitavano, odiava non poter dormire più di quattro ore a notte e soprattutto, quella mattina, odiava se stessa e le sue stupidi decisioni.
Si stava odiando per aver fatto probabilmente la scelta più sbagliata, si odiava per non essersi fermata a pensare meglio su cosa fare. 
Ogni azione ha le sue conseguenze, positive o negative che siano. E Haley lo sapeva bene che rispondendo a quella chiamata andava in contro a diverse possibili conseguenze, più negative che positive però. Ma ormai il danno era fatto e non le restava che aspettare e vedere cosa sarebbe successo.

*Flashback*
“Pronto, Haley?” Quella voce calda e dolce la riconobbe all’istante. 
“Kirsten.” 
“Haley, Martedì sera ho una cosa importante da fare e mi chiedevo se tu…” Haley capì cosa volesse la donna ma, sperando che Kirsten non se la prendesse, la interruppe prima che completasse la richiesta.
“Kirsten, io adoro Lottie. Ma non credo che sia una buona idea.” 
“Cara, mi dispiace che mio figlio ti abbia trattato in quel modo. Ma ho bisogno che qualcuno tenga Lottie, e tu sei l’unica con cui vuole stare. Non ha mai voluto una baby-sitter, prima di te.” 
“Kirsten, io…” 
“Haley, ti prego. È per una questione importante. Non te l’avrei chiesto altrimenti. Ne ho davvero bisogno.” Quel tono dolce e supplichevole riempì il cuore do Haley, che stava cercando di prendere una decisione al volo. Ashton le aveva detto di non tornare mai più lì e probabilmente dopo il litigio della serata scorsa avrebbe avuto un motivo in più per sbatterla fuori di casa, ma nonostante ciò la sua mente tornava continuamente alla piccola Lottie e alle parole della madre. Così, dopo aver chiuso gli occhi e sospirato, rispose, sperando di star facendo la cosa giusta.
“Okay, va bene. Domani sarà da voi.”
“Oh, sei una ragazza d’oro Haley. Ti ringrazio davvero tanto.”

*Fine flashback

La porta in legno bianco della camera si aprì, mostrando un Josh inizialmente confuso ma che poi rivolse alla ragazza uno dei suoi splendidi sorrisi, contagiandola e facendola sorridere a sua volta.
Era incredibile come quel ragazzo potesse trasmettere buon umore con un gesto così piccolo e per Haley era ancora più incredibile che un ragazzo come lui si fosse preso un incarico così serio adottandola.
“Cosa ci fai già sveglia?” le chiese entrando nella stanza e sedendosi sul letto disfatto.
“Non avevo più sonno. Praticamente dormo da ieri pomeriggio.” rispose Haley, ridendo leggermente. Josh rise con lei, ma la sua espressione cambiò radicalmente all’improvviso, facendo preoccupare la ragazza.
“Haley, io.. A proposito di ieri pomeriggio, devo chiederti una cosa.” Il tono estremamente serio di Josh la fece preoccupare seriamente, portandola a sporsi in avanti come se le servisse ad ascoltare meglio ciò che da lì a poco le avrebbe detto. 
“Okay, uhm.. Dimmi..” 
“Quando ieri è venuto Calum, io ero di sotto. E prima che uscissi ti ho.. Sentita piangere. È successo qualcosa che devo sapere, Haley?”
“Oh..” Haley lasciò andare un sospiro e si accorse solo in quel momento di aver trattenuto il respiro fino a quel momento. Pensò che avrebbe dovuto aspettarselo visto che si era lasciando andare ad un pianto liberatorio non molto silenzioso. Ma prima che potesse parlare, Josh le fece altre domande. 
“C’entra Calum? Ti ha fatto qualcosa? O forse.. C’entra qualche altro ragazzo?” 
“No, no.” Haley lo interruppe, muovendo freneticamente le mani. Non le piaceva il fatto che l’idea che Calum le avesse fatto qualcosa aveva potuto anche minimamente girargli per la testa, ma sapeva che era preoccupato per lei quindi si limitò a spiegargli come erano andate realmente le cose. “No, Calum non farebbe mai niente che potrebbe farmi stare male Josh, davvero. Solo che… parlavamo di alcune cose e io, gli ho raccontato tutto. Di me, della mia famiglia e.. dell’incidente.” 
“Oh..” Josh si limitò a guardarla, mentre lei puntava lo sguardo sulle sue mani.
“Se ti va, non so… possiamo parlarne anche io e te..” 
“Haley..” Josh sorrise, contento che la ragazza sarebbe stata disposta ad aprirsi anche con lui. Questo poteva sembrare una cosa da niente per altri, ma per lui era tanto. Il loro rapporto si stava consolidando da quando Haley era arrivata a casa sua. Sapeva bene che all’inizio la ragazza non volesse affezionarsi per paura di essere abbandonata, ancora. E la capiva. Ma adesso stava cominciando a capire che lui sarebbe rimasta con lei e lei lì, con lui. Improvvisamente la sensazione di gioia però fu sostituita da agitazione quando si rese conto che lei non era a conoscenza di alcune cose e che ora avrebbe dovuto risponderle in qualche maniera. “Uhm, non c’è davvero bisogno che tu riviva ancora tutto. So come stanno le cose, ma apprezzo il fatto che tu saresti disposta ad aprirti con me. Significa molto.” 
Haley sembrò notare il repentino cambiamento d’umore di Josh e si accigliò. Poi una domanda le balenò in testa. Lei non aveva mai parlato della sua famiglia o dell’incidente a Josh, quindi non le risultava che lui fosse a conoscenza di ciò.
“Josh, tu.. Insomma, come fai a sapere?” 
“Io, uhm.. Me lo ha detto l’assistente sociale.” rispose di gettò. Haley ci pensò su e poi annuì, pensando che fosse una cosa normale che l’assistente avesse detto a Josh ciò che le era successo. Ovviamente era un racconto leggermente diverso, con parti omesse. Ma Haley cercò di non pensarci, non ancora. Se Josh avrebbe voluto sapere di più, adesso sapeva che avrebbe potuto chiedere e lei e gli avrebbe risposto. 
“Okay, adesso io devo andare a lavoro. Credo di tornare questa sera prima di cena, vuoi che per pranzo ti porti qualcosa?” Josh si alzò e si passò le mani sui pantaloni della divisa blu scuro.
“No, tranquillo. Mi preparerò qualcosa io.” Haley gli sorrise e si alzò anche lei.
“Okay, sicura di stare bene oggi?” 
“Si, Josh.” Haley rise leggermente. “Te l’ho già detto. Sto molto meglio, tu vai a lavoro e stai tranquillo. Se vuoi proprio puoi chiamarmi qualche volta durante la mattina, se ti fa stare più sicuro.” 
“Incredibile quanto tu mi conosca già bene.” Josh rise e le mise un braccio sulle spalle, stringendola a se. “Hal?”
“Si?” Haley alzò il viso, poggiato contro il petto di lui.
“Ti voglio bene.” Josh fu sincero, rivolgendole poi un sorriso mentre la stringeva più forte. Non si aspettava nessuna risposta dalla ragazza, ma il sorriso e le parole che uscirono dalla bocca di lei, lo lasciarono spiazzato ma estremamente felice.
“Ti voglio bene, Josh.” 


L’orologio segnava le 18.00 quando Haley ricevette la terza chiamata del pomeriggio da parte di Josh. 
Scosse la testa divertita, mentre rispondeva alla chiamata. 
“Ehi, Josh..” Trattenne una risata.
“Perché ridi?” Le chiese Josh e Haley poté immaginarlo mentre tratteneva un sorriso.
“Niente, solo che le cose non sono cambiate dalla chiamata di venti minuti fa, Josh.” Haley a quel punto non ce la fece più e rise, facendo ridere anche lui.
“Sei tremenda, ti prendi gioco di me solo perché mi comporto da fratello maggiore iperprotettivo?”
Fratello maggiore. Ormai era vero, Josh era come un fratello maggiore per lei. Un fratello maggiore iperprotettivo. Non avrebbe potuto chiedere di meglio.
“Tutto okay a lavoro?”
“Si, tutto bene. Però ora devo tornare, ci vediamo per cena?”
“Si, certo.” rispose Haley sorridendo, ma subito si ricordò che non ci sarebbe stata al suo ritorno. “Josh, no. Mi sono dimenticata di dirti che questa sera ho da fare e non so a che ora torno. Non tardi, comunque.” 
“E cosa dovresti fare?” Il tono di Josh cambiò radicalmente e Haley si dovette trattenere dal ridere ancora.
“Uhm, a fare la baby-sitter. È’ tardi Josh, devo prepararmi. Ti spiego quando torno. Ti voglio bene.” Chiuse in fretta la chiamata quando si rese conto che non avrebbe potuto dire che avrebbe dovuto fare da baby-sitter alla sorella di Irwin. Era pur sempre il ragazzo da cui gli aveva consigliato di starne alla larga sin dal primo giorno. 

Si alzò dal comodo sofà su cui aveva poltrito l’intera giornata, salendo di corsa al piano di sopra. Mise velocemente una tuta sportiva e una maglia grigia a mezze maniche, legò i capelli in una coda disordinata e scese di fretta al piano di sotto. Prese il suo cellulare e le chiavi e uscì di casa. Da ciò che aveva potuto capire, Kirsten aveva una cosa molto importante da fare e pur non sapendo cosa, non voleva che lei ritardasse. Così con un passo dietro l’altro, attraversò le due traverse che la distanziavano da casa Irwin. 
Era nervosa all’idea di cosa sarebbe potuto succedere se lui l’avesse vista a casa sua, ma alla fine le probabilità che Ashton fosse a casa erano poche. Altrimenti Kirsten non avrebbe chiamato lei, pensò. 
Prima ancora che potesse pensare se le cose stessero così o meno, la piccola villa molto simile alla sua esteriormente, le si presentò davanti. 
Attraversò lentamente il vialetto, con le mani che le sudavano e il cuore che le batteva forte. 
Prese una grande boccata d’aria, come se stesse raccogliendo coraggio per suonare alla porta, e dopo qualche minuto di esitazione suonò. Il legno bianco venne aperto, mostrando l’esile figura di Kirsten.
“Haley, sei venuta..” Kirsten le rivolse un sorriso a trentadue denti e in quel momento Haley si chiese se Ashton somigliasse alla madre quando sorrideva. Ma lei non poteva saperlo, non lo aveva mai visto sorridere davvero. 
“Certo, ho pensato di venire un po’ prima così che lei potesse andare prima via..” 
Kirsten si spostò, facendola accomodare e Haley entrò nell’accogliente entrata dalla quale sentiva delle voci dalla porta destra. Probabilmente era Lottie che guardava i cartoni, sorrise al pensiero.
“Hai fatto bene. Vuoi che la chiamo?” chiese Kirsten, alludendo alla bambina.
“No, voglio farle una sorpresa.” 
“Okay, allora io vado.” Kirsten prese la sua borsa e un mazzo di chiavi dal piccolo mobile che stava all’entrata, girandosi poi ancora una volta verso Haley. “Grazie, davvero. E.. scusa per l’altra volta ma Ashton..”
“Tranquilla Kirsten, io e suo figlio.. Siamo uhm, amici. Si.” Haley sforzò un sorriso, non sapendo perché avesse appena detto quella bugia. Loro non erano amici, non erano.. Niente. 
Ma quando vide gli occhi della donna illuminarsi, pensò che forse quella bugia non avrebbe fatto nessun problema.
“Davvero? Insomma voi due.. Mi fa piacere. Ashton non ha nessun altro amico oltre Calum, soprattutto non ha avuto un’amica dopo…” Haley era davvero interessata a quello, ma Kirsten s’interruppe lasciandola con l’amaro in bocca. 
“Ciao Haley, grazie ancora.” La donna uscì di casa, lasciandola così. Avrebbe voluto fermarla, chiederle di Ashton e il motivo per cui non avesse amici. Il motivo per cui lui fosse così freddo e distaccato dal mondo. Ma si limitò a sorridere e annuire leggermente. 
Quando la porta di casa Irwin fu chiusa, Haley decise di mettere da parte tutte le sue domande e i suoi pensieri sul ragazzo riccio e andare dalla piccola Lottie. 
Entrò silenziosamente nell’accogliente salotto arredato con mobili moderni. Un televisore al plasma era posizionato di fronte ad un apparentemente comodo sofà bianco, e di fronte alla tv c’era Lottie impegnata a guardare una serie tv per bambine. 
Haley sorrise guardandola, era una bambina davvero molto tenera e le era mancata più del normale. 
Si avvicinò e una volta che fu dietro le spalle della piccola, le mise le mani sugli occhi. Fu scioccata da quanto poco tempo fosse bastato a Lottie per riconoscerla.
“Haley!” urlò la piccola, gettando le braccio al collo della ragazza facendole perdere l’equilibrio e facendola cadere all’indietro. 
“Piccola, stai bene!?” 
“Pensavo non saresti tornata, in quel caso non avrei parlato ad Ash per un altro po’ di tempo, sai?” disse la bambina, sistemandosi una codina e mettendo su un broncio che fece sorridere Haley.
“E invece sono qui, cosa ti va di fare?” Haley si tirò su, aspettando che la bambina le rispondesse.
“Ho finito il bracciale, vuoi vederlo?!” strillò felice e quando Haley annuì, la bambina le prese una mano trascinandola di corsa al piano di sopra. 

Era passata già un’ora da quando Haley e Lottie avevano deciso di fare due nuovi bracciali. Erano entrambe sedute sulla moquette della stanza della piccola, a ridere e scherzare mentre facevano due nuovi bracciali.
“Tu e Ashton adesso siete amici?” La piccola voce della bambina interruppe il silenzio che si era creato da poco, facendo sgranare gli occhi ad Haley.
“Veramente …non molto.” Le sorrise.
“Secondo me Ashton vuole diventare tuo amico, ma è troppo stupido per capirlo.” disse ancora Lottie, facendo ridere Haley. 
La ragazza era sul punto di rispondere, ma la porta della cameretta si aprì di colpo facendo sobbalzare entrambe. 

La figura del biondo si piazzò di fronte a loro, con un espressione confusa sul volto e il fiatone. 
Haley non riuscì a muovere un solo muscolo, la gola le si era seccata e le mani erano tornate a sudarle. 
A differenza dei due, Lottie rivolse un sorriso raggiante mentre guardava entrambi e corse tra le braccia del fratello che la prese in braccio.
“Piccola, mi hai fatto prendere un colpo. Ho sentito delle voci ma non sapevo con chi fossi. Mi hai fatto spaventare.” Ashton le tolse qualche riccio biondo che le era caduto sul viso, sorridendole affettuosamente.
In quel momento Haley giurò di aver visto un’altra persona. La stessa persona che si era presa cura di lei sere fa. 
“Cosa ci fai qui?” Questa volta Ashton si rivolse ad Haley e il suo volto era tornato inespressivo. Gli occhi cupi e le labbra serrate. 
“T-tua madre mi..” 
“Si questo lo immaginavo già, intendevo.. Non stavi male tu?” Ashton la interruppe bruscamente, lasciandola sorpresa. “Avresti dovuto stare a casa. Avresti potuto.. Non so, dire a Kirsten che non stavi bene.” Haley rimase palesemente sorpresa del fatto che non le stesse urlando contro ma che sembrava quasi si stesse preoccupando per lei.
“Sto meglio. E poi mi ha fatto piacere passare un po’ di tempo con Lottie..” rispose semplicemente, alzandosi da terra.
“Si, mi diverto sempre con lei. Ash può rimanere ancora?” Lottie tirò la maglia del ragazzo, che spostò lo sguardo su di lei.
“Forse adesso vuole tornare a casa a riposare.” Le scompigliò i capelli.
“Haley vuoi rimanere ancora un po’ con me? Ti prego.” Lottie guardò Haley, che alla vista degli occhioni verdi e del labbro in fuori della bambina non poté fare altro che sorridere. 
“Io, uhm.. Se non sono un disturbo.” 
Ashton sospirò, spostando lo sguardo da Haley a Lottie e viceversa.
“Okay, uhm.. Cosa ti va di fare Lottie?” Il ragazzo si abbassò, così da essere alla stessa altezza della bambina.
“Andiamo a guardare la tv insieme!” esclamò, alzando le mani in aria. 
Ashton rise, prendendola in braccio e caricandosela sulle spalla mentre lanciava piccoli urli acuti. 
Haley si ritrovò ad osservare la scena con gli occhi lucidi e un sorriso stampato sul volto. 
Quei due insieme erano davvero l’amore. E il suo pensiero volò a Phill, suo fratello. Gli occhi le divennero lucidi e si dimenticò per pochi istanti dove si trovasse, ma la voce del biondo la fece tornare in se.
“Tutto okay?”
“Io, uhm.. Si.” rispose velocemente, chiudendo gli occhi. 
“Vieni.” le ordinò il ragazzo. Haley cercò di ignorare il fastidio che le provocò il tono autoritario di Ashton. 
Ma non replicò, si limitò a seguirli in silenzio con lo sguardo perennemente rivolto al pavimento. Si sentiva terribilmente a disagio con Ashton vicino, e non era paura. 

Ashton lasciò cadere delicatamente Lottie sul sofà, prendendo posto accanto a lei. Haley li guardò, sentendosi un terzo incomodo. Lei non avrebbe dovuto essere più lì. Ashton era arrivato e il suo dovere l’aveva fatto, quindi poteva tornare a casa.
“Haley, siediti!” la voce di Lottie la distolse dai suoi pensieri.
“Siediti.” Ashton usò ancora una volta quel tono di voce autoritario che non ammette repliche, bassa e profonda, ma Haley questa volta non si preoccupò di infastidirsi. 
Cominciò a torturarsi le mani e con lo sguardo rivolto ancora verso il basso, prese posto sul sofà bianco. Cercò di mantenere più possibile le distanze dal biondo, ma quando il ragazzo si sistemò meglio, le loro spalle si toccavano così come le loro gambe. Haley sentì il cuore batterle più veloce del normale, la gola le divenne secca e si diede della stupida. Continuò a fare finta di nulla, cercando di concentrarsi sulla televisione e sulla dolce risata di Lottie causata dal fratello.
Era tutto così diverso. Sentiva che qualcosa era cambiato, o forse era semplicemente vedere Ashton con sua sorella che glielo faceva pensare. Pensò che nonostante tutto, probabilmente fosse il fratello maggiore migliore del mondo. 
Li guardò di sottecchi e sorrise. Lottie aveva la testa poggiata sull’addome del fratello e la folta chioma bionda era sparsa sulla maglia nera nei Nirvana. Ashton la teneva stretta a se, quasi come volesse difenderla da qualcosa. Salì con lo sguardo, volevo vedere il viso di Ashton. E quando lo fece, gli angoli della bocca le si allargarono ancor di più, ma era troppo impegnata a guardarlo per preoccuparsene. Il volto di Ashton era rilassato, le labbra non erano serrate e i suoi occhi non era freddi. Era terribilmente bello, così. 
Non si rese conto di averlo fissato per troppo tempo, fino a quando il biondo incrociò il suo sguardo, con un piccolo ghigno sulle labbra.
Haley si diede ancora una volta della stupida, distogliendo lo sguardo dalla figura del ragazzo e rivolgendolo velocemente alla televisione.
Non riusciva davvero a concentrarsi su niente che non fosse il viso di Ashton. Era così bello senza quel perenne sguardo glaciale, senza quelle labbra serrate e quegli occhi pieni d’odio. Era così bello quand’era sereno. Sorrise e lo stomaco le si contorse, ma non riusciva a smettere di sorridere. Poi un pensiero le balenò per la mente, facendole scomparire il sorriso. Si agitò sul posto e Ashton se ne accorse, così puntò nuovamente lo sguardo su di lei. 
Haley sentì gli occhi del ragazzo su di lei, ma non osò girarsi.
Vide con la coda dell’occhio il biondo aprire bocca, ma la porta di casa si aprì cogliendo l’attenzione di tutti tranne quella di Lottie, poiché si era appisolata sul sofà.

“Haley, sono tornata!” La voce di Kirsten risuonò allegra e poco dopo la figura esile della donna si presentò in salotto. “Oh, Ashton sei già qui.” 
Haley si limitò a rivolgere un timido sorriso a Kirsten, rivolgendo poi lo sguardo ad Ashton. Quell’espressione serena sul suo volto era scomparsa e gli occhi erano diventati nuovamente così freddi e cupi che Haley sentì il bisogno di stringersi nelle spalle.
“Si, sono già qui.” 
Haley rimase di stucco dal tono che Ashton usò con la madre. Non se lo sarebbe davvero aspettata dato il suo comportamento con Lottie.
“Io.. Uhm..” 
“Dalle i soldi ad  Haley, così la riporto a casa.” furono le ultime parole di Ashton, prima che sorpassasse la madre senza degnarla di uno sguardo e uscire dalla casa.
Gli occhi di Kirsten si velarono di tristezza e Haley non poté fare a meno di dispiacersi. Sentì un improvviso fastidio ad assistere a questa scena, ma rimase in silenzio. Non aveva diritto di parola in questa situazione, in fin dei conti. 
Kirsten sforzò un sorriso ad Haley, rovistando poi dentro la borsa e prendendo i soldi che doveva alla ragazza.
“No Kirsten, non li voglio. Davvero.” Haley li rifiutò gentilmente. Non ne aveva bisogno, e poi voleva bene a Lottie e questo per lei non era un lavoro. Bensì un piacere. Quei soldi non li voleva.
“Haley, sono i tuoi. Hai lavorato, devi prenderli.” Insistette Kirsten.
“No, Kirsten. Davvero, venire e passare del tempo con Lottie per me è un piacere. Quindi, stia tranquilla. Chiami quando ha bisogno.” 

Ashton buttò a terra ciò che era rimasto della sigaretta, mentre stava con la schiena poggiata al muro della casa. 
Non sapeva cosa o dove sua madre andasse quando spariva così, chiamando Haley a fare da baby-sitter a Lottie, e la cosa lo faceva arrabbiare. Da anni ormai sua madre era ricaduta più volte in problemi legati all’alcolismo e merde varie e lui odiava tutto questo.
Odiava vederla tornare a casa distrutta, con il viso stanco e disperato. Odiava non poter dare una vita migliore a lei e sua sorella. 
Odiava vedere le uniche persone che gli erano rimaste, rovinarsi con le loro mani. 
Sentì dei passi leggeri sul vialetto di casa e solo in quel momento vide la piccola figura di Haley muoversi velocemente per tornare a casa. Velocizzò il passo, affiancandola. 
Haley gli rivolse un piccolo sguardo, ma non disse nulla.
“Calum mi ha raccontato tutto.” sbottò Ashton e la ragazza sentì il suo cuore farsi in mille pezzi. Il suo pensiero andò subito a ciò che lei aveva raccontato a Calum della sua famiglia e pensare che Calum avesse tradito la sua fiducia le fece male. 
Prima ancora che potesse dire qualcosa però, Ashton parlò ancora.
“Mi ha detto di Noel e David.” Ashton si fermò, vedendo il viso scosso della ragazza e pensando così che quei due avevano fatto qualcosa.
Sentì un senso di fastidio crescere dentro di lui e strinse le mani in due pugni.
Haley, dal canto suo, riprese a respirare. Per un attimo aveva temuto che parlasse della sua famiglia, ma non era così. Si sentì in colpa per aver dubitato di Calum.
“Ti hanno fatta qualcosa?” la voce di Ashton le ricordò che non fosse sola. Si affrettò a scuotere la testa in segno negativo, prima che Ashton potesse pensare qualcosa di sbagliato.
Abbasso lo sguardo e continuò a camminare, ma non sentì i passi del biondo seguirla. 
“Bennet, fermati!” gli ordinò freddamente, facendola arrestare sul colpo.
“Quando ti faccio una domanda, rispondi.” la raggiunse e gli si fermò davanti, impedendole di continuare a camminare.
“S-si..” la voce le uscì tremante e si odiò per questo. Con gli occhi rivolti alle punte delle sue Vans, cominiciò a torturarsi le dita.
“Hai paura di me?” la domanda del ragazzo la sorprese, ma rispose velocemente. Sapeva perfettamente la risposta a quella domanda.
“Non più.” si limitò a dire, con lo sguardo ancora basso.
“Bennet, dannazione. Guardami quando ti parlo.” Poggiò una mano sulla guancia destra della ragazza, costringendola a far incrociare i loro occhi. 
Quando Ashton vide quelle iridi azzurre, sentì come un senso di sollievo.
“Quando ti parlo voglio che tu mi guardi negli occhi, okay?” 
“Si.” Haley era consapevole del fatto che stesse rispondendo monosillabi ma non riusciva a comporre una frase con più di due parole e ora era anche peggio dal momento che le iridi verdi con sfumature dorate di Ashton erano fissi nelle sue azzurre.
La mano del ragazzo era ancora sul volto di lei, ma nessuno dei due osò spostarsi. Le accarezzava il volto, facendo piccoli e lenti movimenti con il pollice.
“Perché hai trattato tua madre in quel modo?” Haley trovò il coraggio di chiedergli ciò che la tormentava da quando aveva assistito alla scena. Quello non era un comportamento tra madre e figlio. Quella era un comportamento tra un ragazzo e qualcuno per cui provi disprezzo. 
E Kirsten si era comportata in maniera sempre dolce e gentile con lei, che stentava a credere che si potesse detestare una persona così. 
Ashton tolse bruscamente la mano dal volto di lei e il suo umore cambiò ancora una volta nell’arco di due minuti.
“Quello che hai sentito prima, dimenticalo. Non sono affari tuoi.” Bastò questa brusca risposta per farle capire con quale Ashton avesse a che fare adesso. 
Ingoio quel groppo in gola, cercando di non dire nulla che potesse portare la serata ad una pessima conclusione. 
Il resto della strada fu silenzioso. Non era quel silenzio imbarazzante, era solo uno di quei momenti in cui si preferisce stare in silenzio. 
Camminavano uno di fianco all’altro, le loro braccia talvolta si toccavano ma Haley era troppo presa dai suoi pensieri per pensarci e sentirsi strana come poco fa. 
Guardo di sottecchi Ashton, desiderando ora più che mai di poter sapere cosa stesse pensando. Aveva lo sguardo perennemente rivolto alla strana e il labbro inferiore tra i denti. 

“Okay, uhm.. Grazie per la compagnia, credo.” Haley fu la prima a spezzare il silenzio una volta che furono arrivata davanti casa sua. 
“Si.. Vado.” Ashton le fece un cenno con la testa, dandole poi le spalle.
Haley rimase ferma ad osservarlo mentre con passi lenti e incerti si allontanava da lei. 
“Uhm, Bennet?” la chiamò, girandosi.
Haley si limitò a guardarlo, mentre si avvicinava a grandi falcate. 
Si fermò a pochi centimetri da lei. I loro volti a poca distanza.
“Esci con me.” Ashton avvicinò il suo viso a quello della ragazza. Le sfiorò di proposito il volto con il naso, procurandole la pelle d’oca.
“P-perché?” la voce di Haley tremò più del dovuto ed era convinta che se il biondo non si fosse allontanato le sue gambe avrebbero potuto cedere da un momento all’altro.
“Esci con me.” disse ancora Ashton, scandendo ogni singola parola. Le sfiorò il collo con le labbra, fermandosi poi nel punto sotto l’orecchio. 
“Esci con me.” le soffiò sulla pelle, mordendole poi il lobo. Haley sussultò, afferrando poi le spalle delle ragazzo per non ritrovarsi a terra. Come aveva previsto le sue gambe avevano deciso di mollarla in quel momento e le braccia di Ashton furono il suo unico appiglio.
Ashton si allontanò di colpo, mettendo di nuovo distanza tra di loro. 
Haley tolse con un gesto fulmineo le mani dalle braccia del ragazzo, sentendo le guance prendere improvvisamente fuoco. 


“Haley.” La voce di Josh risuonò severa tra le mura della cucina non appena Haley ci mise piede. Non le aveva mai parlato così e capì che qualcosa non andava. La sua idea fu confermata dal cipiglio che si era formato sul viso di lui.
“Spero di non aver fatto molto tardi.” Haley gli sorrise, mentre prendeva posto sulla sedia di fronte a Josh.
“Dove sei stata?!” le chiese bruscamente, serrando poi la mascella. 
“A fare la bab-” 
“Haley, dove sei stata!?!!” Josh sbattè una mano sul tavolo, facendo solbalzare Haley.
“Ho fatto la baby-sitter a-..” Haley non riuscì nuovamente a completare la frase, perché Josh si alzò dalla sedia facendola cadere a terra.
“Smettila, Haley! Ti ho vista con Irwin fuori!” 




[Spazio autrice]

Mi mancate tutte :c 

Odio aggiornare così tardi, ma la scuola è cominciata e il tempo è poco. Mi dispiace davvero ragazze, tra l’altro non sono nemmeno soddisfatta del capitolo, ma spero non sia tanto male. Alla fine questo è un capitolo di passaggio (si anche questo, ma sono essenziali per la storia). Per il prossimo capitolo mi impegnerò tanto, cercherò di fare un vero capitolo. 
Questo forse è anche corto, ma non potevo continuare. Spero comunque che non sia troppo corto e che vi piaccia.
E non ho riletto, ma sono di fretta. Spero non ci siano molti errori, in caso mi scuso. Ma davvero sono di fretta e non riesco. Lo rileggerò e in caso correggerò prossimamente. c:
Adesso, volevo ringraziarvi. È un po’ che non lo faccio, ma ora ne sento il bisogno. Sapete perché? Perché la storia è tra le più popolari! 
Non ne hai primi posti, ma non m’importa. Per me è già molto, pensavo questa storia non sarebbe piaciuta. Ma voi siete fantastiche e grazie, davvero grazie. 
Non avete idea di quanto io vi sia grata. 
Grazie ragazze 
A presto.
Baci,
Giada
  
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