Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: heliodor    21/09/2014    1 recensioni
Quando Anna viene rapita da un gruppo di piromanti, Elsa, Kristoff e il pupazzo Olaf si mettono sulle sue tracce. Aiutati da un capitano coraggioso e dal suo spericolato equipaggio, dovranno viaggiare fino ai confini del Mare Settentrionale, superando ostacoli e nemici di ogni genere, per raggiungere la Montagna di Fuoco e affrontare il suo Guardiano, una creatura mostruosa figlia delle fiamme e del terrore...
Burned è il secondo episodio della serie The Winter Queen.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio, Olaf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Winter Queen'
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― Wellington, che tu sia dannato ― grida Mangiaghiaccio agitando il pugno in aria.
― Weselton ― lo corregge Kristoff.
Il pirata scrolla le spalle. ― È uguale. Quel maledetto ci ha traditi.
― Che ti aspettavi, vecchio bifolco? ― grida Kastelgaard.
Due colpi di cannone esplodono a poca distanza dal Canto del Mare.
― Stanno aggiustando la mira ― dice Gull. ― Dobbiamo andare via.
― Libera la mia nave, regina ghiacciolo ― ringhia minaccioso Mangiaghiaccio. ― Continueremo la nostra chiacchierata più tardi.
― Mi chiamo Elsa. Lo farò, ma a patto che tu rinunci a darmi la caccia.
― E chi mi assicura che non mi intrappolerai nel ghiaccio dopo che ti sarai allontanata?
― Hai la mia parola di regina.
Mangiaghiaccio fa una smorfia.
Kastelgaard guarda preoccupato le navi di Weselton. ― Fidati di lei, Drake.
― E va bene ― esclama il pirata. ― Ma se provi a giocare sporco...
Mangiaghiaccio torna sulla sua nave. Elsa dissolve l'iceberg che intrappola i due velieri. Gull fa ruotare il timone e le vele si gonfiano. Le due navi si allontanano.
La flotta di Weselton spiega le vele e si avvicina.
Elsa sale sul castello di poppa. Mangiaghiaccio la fissa con aria di sfida. La regina punta le braccia in avanti e una lastra di ghiaccio si forma davanti alle navi nemiche.
― Questo li terrà occupati per qualche tempo ― dice Elsa sorridendo soddisfatta.
Mangiaghiaccio alza una mano in segno di saluto. La sua nave vira e si allontana.
***
Weselton fissa contrariato la lastra di ghiaccio che ha bloccato le navi.
― La vostra strega ha molte risorse ― dice Westergaard ammirato. ― Forse l'avete sottovalutata.
― O forse ho sopravvalutato voi.
L'ammiraglio lo fissa severo. ― Cercate di non tirare troppo la corda, duca. Abbiamo perso un buon alleato per colpa vostra e Arendelle non è stata conquistata come previsto.
― Mi state forse accusando di qualcosa, ammiraglio?
― No, ma cercate di non commettere altri errori.
Weselton pesta i piedi sul ponte. ― Metterò in conto anche questo, mostro.
***
Seduta sul pavimento, la schiena appoggiata alla paratia di legno, Lotte esplode in una sonora risata.
― Dico sul serio ― dice Anna trattenendo a stento le risate. ― Mangiai così tanta cioccolata che rimasi a letto per una settimana.
― Incredibile. ― Lotte si asciuga una lacrima. ― Non immaginavo che fosse così divertente fare la regina.
― In verità ― dice Anna triste. ― Non lo è affatto. Ora me ne rendo conto. Vorrei solo poter vedere mia sorella un'ultima volta per poterglielo dire.
― La rivedrai.
Anna sospira. ― E tuo fratello? Parlami di lui.
Lotte si incupisce. ― Che cosa vuoi sapere?
― Ti manca?
― Molto. Anche dopo tanti anni, il solo pensiero mi fa ancora male.
― Anche mia sorella e io siamo state separate per molto tempo. ― Anna sospira. ― Dimmi dei tuoi poteri, piuttosto. Ci sai fare col fuoco.
Lotte sorride imbarazzata. ― È solo un trucco che mi ha insegnato Morg.
― Morg?
― È l'uomo più saggio e sapiente di Valarden. Ha forgiato lui quelle catene. Era con Fen quando...
Due marinai appaiono in fondo al corridoio e fanno un cenno con la testa a Lotte.
La ragazza si alza e infila la chiave nella serratura. La porta della cella si apre.
Anna la guarda e sorride. ― Mi liberate? Finalmente vi siete accorti che è stato tutto un terribile malinteso?
Lotte sbuffa. ― Nessun errore. Siamo arrivati.
― Oh ― fa Anna delusa.
― Le catene le devi tenere, ma se provi a fare qualche trucco, ti legheremo come un salame. Intesi?
― Nessun trucco. Lo giuro ― dice Anna con tono solenne.
Lotte ride e scuote la testa. ― Da questa parte.
***
Anna strizza gli occhi non appena sale sul ponte. Davanti a lei si estende una mezzaluna di terra circondata da palafitte e pontili che le uniscono formando una intricata ragnatela di case di legno a due e tre piani.
Un molo di legno si protende verso il mare. Una folla variegata si affolla sulle assi di legno. Uomini, donne, giovani e anziani indossano vestiti dai colori sgargianti e decorati con motivi floreali.
Alcuni gridano, altri agitano le braccia in segno di saluto. I marinai che si sporgono dal fianco della nave ricambiano con grida di giubilo.
Imbarcazioni più piccole, a remi e a vela, accompagnano la nave dalla testa di drago fin nella rada.
Sopra le loro teste esplodono mortaretti e fuochi d'artificio che colorano di mille tonalità diverse l'acqua della rada.
Anna guarda affascinata lo spettacolo. ― È in corso una festa?
Lotte annuisce. ― Ci stanno solo dando il benvenuto. La vera festa ci sarà dopo.
― Dopo cosa?
― Dopo che tu avrai ucciso il drago.
Anna la fissa a bocca aperta.
***
Lotte salta giù dalla nave e atterra sul molo tra gli applausi delle persone che si accalcano per vederla.
Dietro di lei Anna scende riluttante dalla passerella, le mani strette tra le catene.
― Evviva Lotte ― grida qualcuno.
Una vecchietta, commossa, le va incontro e l'abbraccia. ― Cara sei tornata sana e salva.
Un uomo sui quarant'anni, alto e imponente con una barba folta e nera, si avvicina raggiante. ― Ce l'hai fatta.
Lotte annuisce.. ― Sì. E ho portato con me la regina di Arendelle, come promesso.
Alla vista di Anna la folla si ritrae e trattiene il fiato.
Anna si guarda attorno imbarazzata, accenna un timido sorriso e saluta con la mano. ― Salve. Come va?
Gli sguardi dei presenti sono tutti rivolti verso Anna. Il silenzio è rotto solo dal pianto di un neonato.
― È lei la strega? ― domanda una ragazza.
― La facevo più alta.
― E più bionda.
― Non abbiate timore ― dice Lotte. ― Non vi farà del male. È qui per aiutarci.
Una bambina sui cinque anni le corre incontro. Lotte l'acchiappa al volo e la stringe al petto.
― Lotte, Lotte, che bello vederti ― esclama la piccolina.
― Come sei diventata grande.
― Sono contenta che sei tornata ― dice la bambina stringendole il collo con le braccia. ― Tu sei sempre stata buona. ― Indica Anna e fa una smorfia. ― Non come quella stregaccia brutta e cattiva.
― Aspetta, che? ― esclama Anna indignata.
Lotte le fa un cenno con la testa.
― Se è qui per aiutarci ― dice una donna. ― Che bisogno c'è di quelle catene?
― Perché è pericolosa ― tuona una voce.
Un uomo sui trent'anni si fa strada tra la folla, che si divide al suo passaggio. Indossa abiti di seta rossi ricamati d'oro e d'argento. ― Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto innocuo ― dice senza staccare gli occhi da Anna. ― Potrà sembrare una semplice ragazza, ma dentro di lei si annida il potere di una strega.
Morg le volta le spalle e si rivolge alla folla. ― Popolo di Valarden ― dice a voce alta. ― Per anni abbiamo atteso un segno e alla fine esso è arrivato. È scritto che solo il potere del ghiaccio potrà liberarci dalla maledizione che ci perseguita. Combatti il fuoco col ghiaccio, così è scritto.
― Così è scritto ― recita la folla in coro.
― Ebbene, oggi la profezia si compirà. La strega dei ghiacci, Elsa di Arendelle, si batterà per noi contro il campione delle fiamme, il drago che dimora nella montagna. ― Col braccio teso indica il monte a forma di cono che torreggia sull'isola.
Anna lo guarda a bocca aperta. ― Aspetta, che? ― Guarda Lotte. ― Allora dicevi sul serio?
― Portiamola subito alla montagna ― dice Morg deciso. ― Non voglio perdere altro tempo. Sento che il momento è propizio.
Lotte lo segue fino a una imbarcazione ormeggiata al molo. Morg salta nella barca e tende il braccio a Lotte.
― Morg ― dice Lotte esitando. ― Non è pericolosa come pensi.
Morg solleva un sopracciglio. ― Davvero? E tu cosa ne sai, Lise? Hai visto anche tu i suoi poteri. Senza quelle catene di metallo forgiate con la magia, ora saresti una statua di ghiaccio come sua sorella.
― Dico solo che le catene sono superflue. Forse.
― Vuoi liberarla? Saresti disposta a correre questo rischio, ora che siamo così vicini alla salvezza della nostra isola? E non dimenticare che così facendo non conosceresti mai il fato di tuo fratello.
Lotte sfiora con la mano il ciondolo a forma di drago. ― Fen.
Anna la fissa con sguardo triste. ― Hai fatto tutto questo per tuo fratello?
Lotte scuote la testa. ― Morg. Non posso farlo.
― E allora resta qui. Penseremo noi al drago. ― Prende Anna per il braccio e la fa accomodare sulla barca. ― Mi hai deluso ― dice a Lotte mentre l'imbarcazione si allontana dal molo. ― Ti ho insegnato tutto quello che potevo, ma dentro di te sei rimasta la bambina spaventata che salvai quella notte.
Lotte resta a fissarli per qualche istante, poi distoglie lo sguardo e si allontana.
***
Camminando a testa bassa, Lotte raggiunge un'abitazione più imponente delle altre, col tetto spiovente sovrastato dalla testa di un drago con le fauci spalancate.
Sospira e si siede sui gradini che portano al tempio che sovrasta la struttura. Il sole sta calando dietro la grande montagna che domina l'isola.
L'uomo barbuto che l'ha accolta al molo scende i gradini del tempio e si ferma accanto a Lotte. ― Che cosa c'è? Perché non sei andata con Morg?
Lotte scuote la testa. ― Thorvig, sento che quello che stiamo facendo è sbagliato.
L'uomo sospira. ― Morg dice...
― Lo so quello che dice Morg. Ma se si sbagliasse?
― Tu cosa ne pensi?
― Penso che dovrei raggiungerli e riportare Elsa a casa, da sua sorella.
― Così Valarden sarà condannata e non saprai cos'è successo a tuo fratello.
― Se Fen fosse qui sarebbe d'accordo con me.
― E se Elsa riuscisse nell'impresa? Lei in fondo è la strega dei ghiacci...
― Elsa potrà anche essere una strega, ma non ci ha fatto niente di male. Forse sono ancora in tempo a raggiungerli. ― Si alza di scatto.
Una bambina dai capelli neri e arruffati si avvicina e le sventola sotto il naso la bambola dalle trecce rosse che stringe nella mano. ― Guarda che mi ha regalato Dink. Ti piace?
― È molto bella ― dice Lotte con un sorriso. ― Ha anche un nome?
― Si chiama Anna.
Lotte guarda con occhi sbarrati le due trecce rosse della bambola. ― No. Questa è Elsa.
Un'altra bambina si avvicina. Tra le mani stringe una bambola di pezza dai capelli color argento legati in una lunga treccia. ― Elsa ha la corona ― dice toccando la testa della bambola, dove la mano di un artigiano ha piazzato una minuscola coroncina ricavata da un bottone di madreperla.
― Anna! ― Esclama Lotte guardando la montagna.
La sua voce viene sovrastata dal crepitio del ghiaccio che sta invadendo la rada, trasformandola in una immensa lastra luccicante.

 
  
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