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Autore: BlackSong00    21/09/2014    1 recensioni
'Era una giornata diversa dal solito, anche troppo. Tra qualche ora mi sarei imbarcata sul volo per Buenos Aires, e , finalmente, dopo quattro anni, avrei potuto rincontrare la mia amata nipotina e...lui.
Il varco con il mio passato si sarebbe riaperto, d'altronde era inevitabile!
Non sapevo come avrei reagito una volta che ci saremmo incontrati, ne come lo avrei affrontato. Ma quel che sapevo era che lo amavo, e, anche dopo quattro anni lontana da lui, non ero riuscita a soffocare i miei sentimenti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angie, German, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate due settimane dall’ultima volta che avevo visto German. Che la distanza avrebbe aiutato? Era possibile.
E se me ne andassi, da sola, in qualche luogo sperduto? Era un opzione, ma, purtroppo, significherebbe scappare dai problemi invece di affrontarli.
Forse era meglio lasciare le cose cosi’ come stavano…ma se poi dovessi pentirmene?
Quanti interrogativi e poche certezze…
-Hei amore!- disse Leo, abbracciandomi da dietro.
-Hei!- dissi, sorridendogli dolcemente.
-Che programmi hai per oggi?- chiese curioso.
-Credo di passare dallo Studio, tu?- dissi.
-C’e’ bisogno di chiedere?- disse, divertito dalla mia domanda.
-Ah, dimenticavo che questi giorni di pioggia sono perfetti per giocare all’x-box…- dissi, ridendo di gusto.
-Sai a cosa stavo pensando in questi giorni?- disse, guardandomi negli occhi.
-A superare il prossimo livello prima del week-end?- dissi divertita.
-No, dicevo sul serio.- disse, con i suoi occhi ancora fissi nei miei e un leggero sorriso.
-Si puo’ sapere o e’ un segreto di stato?- dissi, ironizzando un po’.
-Ogni giorno che passa mi accorgo di essere sempre piu’ innamorato di te, e questo non puo’ che essere un bene. Il nostro rapporto e’ qualcosa di magico, bellissimo,e pertanto mi chiedevo se…Angie, che ne dici di ufficializzare le cose tra noi?- disse, prendendo la mia mano tra le sue e sorridendomi dolcemente.
Fidanzarmi? Ufficialmente? Con Leo? Ero rimasta immobile, pietrificata. Era come se avessi appena ricevuto una secchiata di acqua ghiacciata, un fulmine a ciel sereno. Ed ora? Non avevo via di scampo, niente poteva salvarmi. Ero appena entrata in un vicolo cieco. Lo sapevo, lo sapevo: ecco il prezzo per non avergli detto tutto al momento giusto-Leo, io…- cercai di controbattere, prima di essere interrotta dalla sua voce.
-Non voglio una risposta adesso, prenditi tutto il tempo che vuoi.- disse, prima di baciarmi e dirigersi verso il bagno.
Perfetto. Che diastro, che disastro irrimediabile!Che cosa avrei fatto adesso?
...

-E’ permesso?- dissi, entrando nella sala professori dello Studio.
-Certo, vieni pure!- disse Pablo, facendomi accomodare.
-Oggi e’ una giornata orribile!- dissi, sospirando.
-Credimi se ti dico che si nota…che faccia!- disse, cercando di farmi sorridere, ma da parte mia ricevette solo uno sguardo omicida.
-Leo…Leo mi ha chiesto di ufficializzare le cosa tra noi!- dissi tutt’ un fiato.
-E tu che cosa gli hai riposto?- disse, ancora a bocca aperta per la notizia.
-In realta’ mi ha dato del tempo per pensarci,ma…- cercai di dire, prima che qualche lacrima iniziasse a bagnarmi le guance.
-…ma non sei sicura della risposta!- disse Pablo, concludendo la frase per me.
-E che e’ successo tutto cosi’ in fretta! E se stessi sacrificando la mia felicita’ solo per non vederlo soffrire? E se dovessi rovinarmi la vita solo per…lui? E se dovessi perdere l’amore della mia vita per lui?- dissi, continuando a piangere.
-Angie, io ti avevo avvertita: piu’ tempo lascerai passare, peggio sara’!- disse Pablo, alzando un sopracciglio.
-Lo so, e, per favore, non ricordarmelo…- dissi, abbassando lo sguardo.
-Posso darti un consiglio?- disse Pablo, sorridendomi dolcemente.
-Dimmi…- dissi, tra un singhiozzo e l’altro.
-Parla con lui e…e digli quello che hai appena detto a me. E’ normale che soffrira’, ma e’ inevitabile!- disse, accarezzandomi una guancia.
- …ma…ma non sai quanta paura ho!- dissi, abbracciandolo.
-Dai, vedrai che andra’ tutto bene…- disse, accarezzandomi i capelli.
-Ragazzi, per quant…scusate, ho interrotto qualcosa?- disse Antonio, entrando di corsa in sala professori.
-No, non preoccuparti.- disse Pablo, sorridendogli.
-Bene. Ah, Angie! Visto che sei qui, volevo dirti che U-Mix mi ha parlato del progetto che dovremmo presentare ai ragazzi, cosi’ ti ho liberato un aula per le tue lezioni extra.- disse Antonio, sorridendomi dolcemente.
-Perfetto, quindi…vado a sistemarla un po’…- dissi, nascondendo le lacrime e dirigendomi alla velocita’ della luce in classe, per evitare che qualcuno si accorgesse del mio stato d’animo.
 
 
Era un’aula bellissima e molto grande. Il colore della pareti era il mio preferito, il giallo, ed era anche molto luminosa. C’erano molti scatoloni in giro, ma, per fortuna, Antonio aveva gia’ fatto portare qualche strumento e la mia cattedra.
Ero cosi’ felice di tornare allo studio, anche se non come professoressa: era qualcosa che mi faceva staccare la spina e che mi teneva occupata, cosi’ da non pensare a niente e nessuno.
Dopo aver messo in ordine alcune cose, mi avvicinai alla tastiera e iniziai ad intonare qualche nota.
-…ti confesso che, non so bene cosa fare, forse e’ perche’ non ho tempo per pensare…i miei dubbi sono tanti e non posso andare avanti, ma ora sono stanca,non aspetto piu’…mi svegli ancora qui nel mio mondo, questa sono io…e mi accorgo che quel che sento sta’ cambiando…- canticchiavo, prima che qualcuno mi interrompesse.
-Violetta! Mi hai spaventata…- dissi, sorridendole dolcemente.
-Ti ho mai detto che canti magnificamente?- disse, avvicinandosi al piano e sorridendomi.
-Si, molte volte!- dissi, sorridendo diverita.
-E quest’aula?- chiese curiosa. Difatti, i ragazzi non erano ancora a conoscenza del nuovo progetto internazionale, ideato da U-Mix, e, purtroppo, non potevo ancora dire niente circa l’argomento.
-Bhe’…Antonio me l’ha prestata per…provare! Si, per provare…- dissi, sorridendo nervosamente.
-Ah…certo. Non puoi dirmelo?- disse, non bevendosela e facendo la faccia da cucciola.
-No, altrimenti non ci sara’ piu’ l’effetto sorpresa!- dissi, facendole una linguaccia e sistemando dei documenti.
-Va bene…come mai proprio quella canzone? A chi pensavi?- disse, sorridendomi maliziosa.
-A volte bisogna prendere delle decisioni importanti, ma i dubbi non lo permettono…- dissi, sospirando e diventando improvvisamente seria.
-Hei zia, che cos’hai?- chiese preoccupata.
-Io? Niente, niente…- dissi, sorridendo amaramente.
-Sicura?- disse, alzando un sopracciglio.
-Sicura!- ripetei, abbracciandola.
Sicura, certo. Stavo solo prendendo una delle decisioni piu’ importanti della mia vita, che avrebbe potuto cambiarmela da un momento all’altro; niente di che!
-Ti voglio bene!-disse, abbracciandomi ancora piu’ forte. Ma come faceva quella ragazza a farmi sentire bene solo con un abbraccio?
-Anche io!- dissi, ricambiando l’abbraccio.
-Ho un idea: che ne dici di passare il pomeriggio a casa mia e comporre qualcosa?- disse con un sorriso da orecchio ad orecchio.
-Mi sembra perfetto!- dissi, baciandole una guancia.
 
 
-Ciao testorini, entrate!- disse Olga, facendoci accomodare in casa.
-Ciao Olghina!- dicemmo insieme io e Violetta, prima di sederci al piano.
La casa era stranamente tranquilla e silenziosa, e non c’era ombra di German al momento, per fortuna. Ero cosi’ felice di passare una giornata con la mia Violetta, almeno mi avrebbe fatto pensare ad altro durante la giornata.
Dirle del fidanzamento? No, no, e poi no. D’altronde non ci sarebbe stato piu’ nessun fidanzamento ufficiale, visto che quella sera avrei parlato con Leo, spero.
 -Io avevo pensato ad una melodia dolce, ma allo stesso tempo qualcosa di ritmato…- disse Violetta, mostrandomi un pentagramma e riportandomi con i piedi sulla terra.
-Si, anche se dovresti provare a modificare il “FA” con il “MI”…- dissi, indicandole il rigo.
-Hai ragione, suonerebbe meglio!- disse, modificando la nota.
-Dai, prova a suonarla!- dissi, prendendo posto sul divano per ascoltarla.
Aveva iniziato da poco ad intonare la melodia, quando una porta scorrevole si apri’, ed una voce ci fece sobbalzare.
-Quindi il contratto rimane invariato…- disse German, accompagnato da una donna. Non una semplice donna: bionda, alta e…molto piu’ bella di me, sicuramente.
Angie, ma cosa…? Starai scherzando, vero? Stai per lasciare il tuo ragazzo e ti metti a fare l’analista delle donne di German?
-Certo, quindi ci vediamo la prossima settimana?- disse quella donna, prima di accorgersi della nostra presenza e girarsi.
-Ah, voglio presentarti qualcuno: lei e’ mia figlia, Violetta, e lei e’ mia…cognata, Angeles Saramengo!- disse German, indicandoci.
No, non poteva essere lei. Non poteva essere Priscilla Ferro. Non poteva essere la mamma di Ludmilla. Non poteva essere quella mamma con la quale avevo sempre avuto dei battibecchi. Non poteva essere.
-Professoressa Angie, che piacere rivederla!- disse Priscilla, sorridendo falsamente.
-Signora Ferro! Non immagina come mi rallegra la giornata averla incontrata…- dissi, con il suo stesso tono. Tale figlia…tale madre!
-La mamma di Ludmilla?- chiese Violetta, alzando un sopracciglio.
-Esattamente…Violetta!- disse la donna, con la sua solita espressione da falsa.
-Bene…ti accompagno alla porta Pri!- disse German, accompagnandola all’uscita. Pri? L’aveva chiamata Pri? Ma che…?
-Buona giornata!- disse lei, sorridendogli come una gatta morta e uscendo.
-Papa’, che ci faceva lei qui?- disse Violetta, disgustata dalla sua presenza.
-E’ una mia nuova collega!- disse, con un ghigno in volto al vedere la mia espressione.
-“PRI” una collega di lavoro?- dissi, accentuando la parola “Pri” e accorgendomi solo dopo delle mie parole, abbassando lo sguardo.
-Si…esattamente!- disse, sorridendo maliziosamente.
-Em…ho dimenticato un libro in camera, vado…- disse Violetta, dileguandosi.
-Sbaglio, o qualcuno qui e’ geloso?- disse German, avvicinandosi a me.
Gelosa? Io? HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHA si, e moltissimo.
-Sbagli.- dissi, fulminandolo con lo sguardo e avviandomi verso la porta, prima di essere afferrata da German.
-Sicura?- disse a qualche centimetro da me, con un ghigno.
Mi stava mettendo all prova o stava semplicemente giocando? Dio solo sa quanto avrei voluto urlargli quanto lo amavo e baciarlo…ma, purtroppo non era possibile: anche se ancora per poco, ero la fidanzata di Leo, e cio’ non poteva riaccadere.
-German, per favore, oggi non e’ giornata…- dissi, liberando il mio braccio e andando via.
 
POV German
Gelosa? Ma che gelosa, e’ gelosissima! Che stessi iniziando a guadagnare punti? Era probabile, ma quel Leo era ancora qui intorno.
E se gli regalassi un biglietto aereo per il polo sud? Sarebbe un bel modo per liberarmi di lui!
Comunque, tornando a cose serie, devo trovare il modo di farle ammettere la sua gelosia…oh si, certo che lo trovero’!
-Papa’, e zia?- chiese Violetta, curiosa e facendomi tornare alla realta’.
-Em…e’ andata via.- dissi, sorridendo maliziosamente.
-Che hai fatto?- chiese la ragazza, sospirando.
-Le ho solo chiesto se fosse gelosa, e dopo un suo “Ti sbagli”, ho avuto la conferma!- dissi trionfante.Un attimo, che cosa le avevo appena detto? Okay, sono davvero andato!
-Quindi ammetti di amarla e di volerla riconquistare, come immaginavo?- disse Violetta, sprizzando gioia da tutti i porti.
-Bhe’, io…si!- dissi, sorridendole come un pesce lesso.
-Che bello!! Ah, e sappi che ti aiutero’: Leo puo’ stormi pure simpatico, ma l’idea di Angie come mamma mi piace ancora di piu’!- disse, per poi abbracciarmi. Violetta mi stava appoggiando? La mia Violetta?
Adesso non ci sono dubbi: faro’ di tutto per essere felice e dare una famiglia a Violetta, a maggior ragione adesso che mi appoggia!
 
 
Ero appena tornata al mio appartamento, quando Leo apparve alla mie spalle e mi abbraccio’. Mi ero convinta mentalmente al fatto di dirgli tutta la verita’, ma mi ero appena resa conto che non era per niente facile.
-Leo, dobbiamo parlare!- dissi, facendogli segno di accomodarmi sul divano.
-Dimmi tutto…- disse con un sorriso da orecchio ad orecchio.
-Leo, io…- dissi, cercano di trovare le parole adatte e meno forti.
Angie, forza, puoi farcela: pensa alla tua felicita’ e a…alla tua vita.
-…noi non possiamo piu’ continuare cosi’!- dissi, tutt’un fiato, procuprandomi un’occhiata confusa da parte di Leo.


*Angolo autrice*
Ciao ragazzi!
Era da moltissimo che non aggiornavo, ma, finalmente, mi e' tornata la vena ispiratrice ed eccomi qui.
A molti di voi potra' sembrare frettolosa la scena della proposta del fidanzamento ufficiale, ma , secondo me, era un bel modo per far capire ad Angie quanto avesse sbagliato a non parlare subito!
Personalmente, amo questo capitolo (anche perche' Violetta da il suo appoggio a German) e spero che anche voi la pensiate come me!
E secondo voi? Se Angie dovesse lasciare Leo, come si sviluppera' la sua storia con German? (Mi piacerebbe sapere la vostra opinione, cosi' potrebbe servirmi da spunto per il prossimo capitolo!)
Baci, BlackSong00


 
   
 
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