Scritta per it100. Attenzione, attenzione! Questa fanfic
contiene espliciti riferimenti all’omosessualità e all’incesto, se queste cose
vi turbano non leggete!
Di quadri e di pinguini
La porta cigolò quando Peter l’aprì. Stupendosi di trovarla aperta a quell’ora
del mattino, si affacciò domandando “permesso”, ma non ottenne alcuna risposta.
Il ragazzo era un po’ stanco, a causa della nottata precedente: per la prima
volta Nathan aveva messo da parte i sensi di colpa nei confronti della moglie
ed erano riusciti a… beh, andare oltre al reciproco amore platonico.
E, wow, era stato grandioso.
Quella notte, però, era stato tormentato dai soliti incubi: lui che esplodeva,
Nathan che gli si avvicinava con quella luce negli occhi, e gli diceva che non
lo avrebbe abbandonato… Peter non voleva assolutamente che finisse così.
Perciò l’unica cosa da fare gli era sembrata fosse andare da Isaac: magari
aveva dipinto qualcos’altro, magari c’era una soluzione.
Di certo non si aspettava di trovarlo di fronte al suo ultimo dipinto e
desiderare di sprofondare sotto terra. Isaac lo contemplava con uno sguardo vuoto,
e a malapena si accorse di avere qualcuno accanto.
- Ehm… quello è il tuo ultimo dipinto?
Domandò, senza riuscire a staccare gli occhi da un ritratto suo e di Nathan in
una posa a dir poco osé. Il fratello maggiore aveva ancora lo smoking, ed era
decisamente niente male, perfino su tela.
- Sì. Ma non capisco.
Peter alzò un sopracciglio.
- Cosa non capisci?
- Come ci siano finiti due pinguini nel mio quadro.
Peter ridacchiò imbarazzato. Se fosse riuscito a convincerlo…
- Ehm, non so. Forse i pinguini salveranno la cheerleader.
- E come, facendosi pompini a vicenda?
- Cos… Pompini?! Ma scherzi? No, no, sta solo… ehm, mangiando un tronki.
- Un tronki.
Ripeté Isaac, apparentemente confuso.
- Sì.
Confermò Peter, pregando che se la bevesse.
- E perché quello ha un’espressione del genere?
- Oh. Ehm… deve essere… beh, voleva mangiarlo anche lui e stava sgridando
l’altro pinguino. Ma si è congelato ed è rimasto così.
- Congelato.
- Beh, al Polo fa freddo.
- Quindi sono pinguini congelati. E mangiano un Tronki.
- Ehm… sì, esatto.
Isaac guardò il quadro con sguardo assente, poi esclamò:
- Wow, figo!
Peter rise, e pensò che forse il fatto che fosse un drogato aveva i suoi
vantaggi.
Magari avrebbe potuto convincerlo a venderglielo… sarebbe stato divertente
regalarlo a Nathan: già immaginava la faccia che avrebbe fatto il fratello,
quando nello scartarlo si sarebbe reso conto di cosa si trattava.
Sì, decisamente ci avrebbe provato.
Scritta per it100. Attenzione, attenzione! Questa fanfic
contiene espliciti riferimenti all’omosessualità e all’incesto, se queste cose
vi turbano non leggete!
Di quadri e di pinguini
La porta cigolò quando Peter l’aprì. Stupendosi di trovarla aperta a quell’ora
del mattino, si affacciò domandando “permesso”, ma non ottenne alcuna risposta.
Il ragazzo era un po’ stanco, a causa della nottata precedente: per la prima
volta Nathan aveva messo da parte i sensi di colpa nei confronti della moglie
ed erano riusciti a… beh, andare oltre al reciproco amore platonico.
E, wow, era stato grandioso.
Quella notte, però, era stato tormentato dai soliti incubi: lui che esplodeva,
Nathan che gli si avvicinava con quella luce negli occhi, e gli diceva che non
lo avrebbe abbandonato… Peter non voleva assolutamente che finisse così.
Perciò l’unica cosa da fare gli era sembrata fosse andare da Isaac: magari
aveva dipinto qualcos’altro, magari c’era una soluzione.
Di certo non si aspettava di trovarlo di fronte al suo ultimo dipinto e
desiderare di sprofondare sotto terra. Isaac lo contemplava con uno sguardo vuoto,
e a malapena si accorse di avere qualcuno accanto.
- Ehm… quello è il tuo ultimo dipinto?
Domandò, senza riuscire a staccare gli occhi da un ritratto suo e di Nathan in
una posa a dir poco osé. Il fratello maggiore aveva ancora lo smoking, ed era
decisamente niente male, perfino su tela.
- Sì. Ma non capisco.
Peter alzò un sopracciglio.
- Cosa non capisci?
- Come ci siano finiti due pinguini nel mio quadro.
Peter ridacchiò imbarazzato. Se fosse riuscito a convincerlo…
- Ehm, non so. Forse i pinguini salveranno la cheerleader.
- E come, facendosi pompini a vicenda?
- Cos… Pompini?! Ma scherzi? No, no, sta solo… ehm, mangiando un tronki.
- Un tronki.
Ripeté Isaac, apparentemente confuso.
- Sì.
Confermò Peter, pregando che se la bevesse.
- E perché quello ha un’espressione del genere?
- Oh. Ehm… deve essere… beh, voleva mangiarlo anche lui e stava sgridando
l’altro pinguino. Ma si è congelato ed è rimasto così.
- Congelato.
- Beh, al Polo fa freddo.
- Quindi sono pinguini congelati. E mangiano un Tronki.
- Ehm… sì, esatto.
Isaac guardò il quadro con sguardo assente, poi esclamò:
- Wow, figo!
Peter rise, e pensò che forse il fatto che fosse un drogato aveva i suoi
vantaggi.
Magari avrebbe potuto convincerlo a venderglielo… sarebbe stato divertente
regalarlo a Nathan: già immaginava la faccia che avrebbe fatto il fratello,
quando nello scartarlo si sarebbe reso conto di cosa si trattava.
Sì, decisamente ci avrebbe provato.