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Autore: jussmyeux    21/09/2014    3 recensioni
'Mancavano 72 giorni e tutto questo sarebbe finito.'
**
"Sempre con questa battuta? Cambia ogni tanto" distrattamente afferrai un cuscino e glielo lanciai. Lo fermò prima che il cuscino potesse colpire il suo corpo.
"Non vorrai mica metterti contro di me?" Fece una faccia seria mentre io scoppiai a ridere alzandomi.
"Vai, cosa vorresti fare?" aprii le braccia in segno di sfida mentre lui afferrò un cuscino per gettarlo nella mia direzione. Mi chinai e il cuscino finì sul muro dietro di me.
"Ha!" gridai non vedendo il secondo cuscino colpirmi dritto nello stomaco. Sentii Justin ridere come un bambino mentre disperatamente cercai un cuscino intorno a me da lanciare. Afferrai il più grande e glielo lanciai con tutta la forza che avevo.
"Headshot!" gridai quando il cuscino lo colpì in piena faccia.
**
'Mancavano 2 giorni e l'avrei perso per sempre'
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caitlin, Chaz, Christian Beadles, Justin Bieber, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3.30 p.m/ Day 40 


"Quali erano i tre strumenti mortali?" 
"Mmh ne erano tre" 
"Okay ma ho detto quali" 
"Allora" si grattò la nuca "La coppa mortale, la spada e...." 
"E..?" 
"Aspetta! Lo so.. ce l'ho sulla punta della lingua" 
"Lo sp-..."
"Lo specchio, è vero" ridacchiai. 
"La smettete di parlare di questo maledetto libro?" si lamentò Ryan.
"Dov'era nascosta la coppa?" continuai senza dargli retta.
"Era nascosta in una carta dei tarocchi disegnati da Jocelyn e regalati a Dorotea" annuii sorpresa.
"Mhh, niente male! La grande paura di Jace?" 
"No basta! Io me ne vado..quanto siete noiosi" Ryan si alzò. 
"La...cioè aveva paura....da..." 
"Un animale"
"Ah ce l'ho! Le anatre" annuii "Quanto può essere gay avere paura delle anatre.." lo ignorai e continuai con le domande.
"Come si chiamava il gatto di Magnus Bane?
"Il presidente miao" rispose sicuro di sé.
"Bene! A proposito... Visto che si parla di città di ossa lo sai qual'è l'osso più piccolo del corpo umano?" 
"Ma dai! Questo non ha niente a che fare con il libro... avevi dett-"
"Va bene, va bene. Lasciamo perdere..." scossi la testa "Ultima domanda..."
"Oh grazie a Dio" portò le mani al petto guardando in alto. 
"Da chi è stato scritto il libro?" 
"Da...ah...si... aspetta lo so...da una certa Alessandra mi sembra,no?" ridacchiai scuotendo la testa.
"Da Cassandra Clare" sbuffò "Però devo dire che hai superato la prova e suppongo tu l'abbia veramente letto" sorrise compiaciuto.
"In soli quattro giorni precisiamo" alzò il dito. Eh già Justin non solo aveva letto il libro ma l'aveva finito in soli quattro giorni, ovviamente perchè gli era piaciuto nonostante continuasse a ripetere 'Non era poi così male'
"Che premio mi dai?" 
"Nessun premio! Ricordati che lo dovevi leggere perchè ti eri comportato male" 
"Mi ero comportato male? Solo perchè avevo rifiutato una chiamata? A me non risulta.." roteai gli occhi " Comunque ho visto una vostra foto e devo dire che Josh sembra...gay"
"La smetti? Gay non è nemmeno un insulto poi" 
"Per gli omofobi si"
"Sei omofobo?" 
"Può darsi" scrollò le spalle. Il mio telefono cominciò a vibrare e Justin si alzò per prenderlo. 
"E' il mio" gli porsi la mano.
"Oh pensavo fosse il mio" disse ironico, senza nessuna intenzione di darmelo. "Oh è Josh" disse poi facendo il finto sorpreso. 
"Dammelo Justin" nonostante il mio tono di voce serio non sembrò interessato "Che stai facendo?" 
"Rifiuto la chiamata così mi dai un altro libro da leggere" il telefono continuava a vibrare.
"Justin dico sul serio ridammelo! Mi arrabbio veramente se lo fai" 
"Ops, già fatto" portò la mano sulla bocca facendo finta di essere dispiaciuto.
"Quanto sei immaturo!" glielo sfilai dalle mani furiosa. Digitai poi il numero di Josh intenta a chiamarlo. Rispose al primo squillo "Ehi Joshuaa" 
"Ehi Joshua" Justin cercò di imitare la mia voce guadagnandosi un'ochiataccia da parte mia. 
"Scusami, non ti ho risposto perchè.... stavo con zia in un negozio e..." cercai di inventare una scusa. Ero pessima...
"Mah, che bugiarda" sussurrò Justin. Lo fulminai con lo sguardo per l'ennesima volta. 
"Io bene, tu?" Justin si alzò e si avvicinò per sentire. "Bene, salutameli tutti" 
"Ehi piccola" Justin parlò vicino al telefono per far sì che Josh sentisse. Mi allontanai sperando che non avesse sentito anche se Justin l'aveva detto praticamente urlando. Portai la mano sulla fronte in imbarazzo. 
"No, non era nessuno" la mia voce uscì mezza strozzata e mezza imbarazzata. Justin aveva superato il limite questa volta e non l'avrebbe passata liscia. Josh rimase in silenzio per alcuni secondi e mi sentii crollare il mondo addosso. Nonostante non lo potessi vedere percepii la sua delusione e sospirai abbattuta.
"Va bene ci sentiamo... ciao" sussurrò facendomi sentire ancora più in colpa. 
"Ciao Jo, salutami Jade" sussurrai a mia volta e senza dire più niente riattaccò. Fissai il nulla per alcuni secondi, davo le spalle a Justin. Lui aveva capito che qualcosa non andava, forse aveva capito che si era spinto troppo oltre, e se ne stava in silenzio. Ero arrabbiata con me stessa. Ero arrabbiata perchè non capivo perchè provassi qualcosa di più forte per Justin, che l'avevo conosciuto da poco più di un mese, e non provavo la stessa cosa per Josh, che lo conoscevo da sempre. Ero arrabbiata perchè quando Justin aveva parlato non avevo dato troppe spiegazioni a Josh, forse per non deluderlo ulteriormente, forse per mettere fine a qualcosa di mai esistito. Ero arrabbiata perchè, nonostante il contesto non fosse quello giusto, quando Justin mi aveva chiamata in quel modo avevo sentito uno stupido formicolio allo stomaco. Avevo sempre continuato a sperare che, parlando al telefono con Josh e pensando che aveva lasciato perdere una ragazza per me, mi sarei dimenticata di Justin. Ma non c'era niente che più mi piacesse che stare con Justin, parlare con lui, essere ignorata e poi felice quando mi dedicava attenzioni, arrabbiarmi per poi sorridere quando a modo suo mi chiedeva scusa, fare una battaglia coi cuscini per poi venire abbracciata e sentirlo chiedermi ancora scusa per avermi colpito troppo forte, ignorarlo per poi vederlo cercare in ogni modo di attirare la mia attenzione, sentirlo insultarmi in tutti i modi possibili e immaginabili per poi farmi capire che scherzava, scoppiare dalla gioia dentro quando mentre guardavamo un film mi fissava e poi cercava il mio sguardo per farmi l'occhiolino. Odiavo inoltre ammettere tutte queste cose. 
"Scusa, ho esagerato" finalmente parlò, evidentemente dispiaciuto. Senza dire una parola né degnarlo di uno sguardo cominciai ad allontanarmi, sempre dandogli le spalle. "Ariel ho detto che mi dispiace" continuò. Se solo sapesse che ero arrabbiata con lui per un altro motivo...

6.00 p.m/ Day 41 


Guardavo il soffitto e mi chiedevo se avessi fatto bene o male a non unirmi ai ragazzi a casa di Justin. Ryan aveva fatto di tutto per convincermi, aveva perfino detto che aveva paura di andarci senza di me. Già mi mancavano e la cosa mi spaventava. Mi ero affezionata troppo a loro, era uno dei miei difetti affezionarmi troppo. Mi venne voglia di alzarmi e di andarci perchè mi ero pentita. Stupido orgoglio! Poi pensai a Justin e a quanto fosse bello, lo era veramente. Poi pensai di nuovo al gioco che stava giocando. Ero diventata una sfida per lui, come se volesse far cadere tutte le ragazze ai suoi piedi e con rammarico dovevo ammettere che ci era riuscito anche con me: "la ragazza a cui non importa l'aspetto fisico ma soltanto il carattere". 
'Perchè il suo carattere? Il suo carattere non è altrettanto unico?' 
No. No. No. Smettila di pensare a lui , perchè non ha senso e comunque non hai speranze, quindi leggi. Presi il libro di Stephen King.
<< La gente pensa che io sia una persona strana. Non è vero. Ho il cuore di un ragazzino. Si trova in un vaso di vetro, sulla mia scrivania >>

Beep 

/ Perchè non sei venuta oggi?
Persi un battito. 
Un messaggio da Justin. 
Cosa avrei dovuto rispondergli? Nervosa mi mangiai le unghie pensando alla risposta. 

Beep 

/ Sei ancora arrabbiata con me?
Oh mio Dio! Questo ragazzo mi faceva perdere la testa completamente: era così dolce quando cercava di farsi perdonare e nemmeno lo sapeva. Provai un strana sensazione, ero felice che si fosse degnato di mandarmi un messaggio. Di solito lo faceva solo per sputtanarmi o per ricordarmi quanto fosse figo. 

Scrivo. Cancello. Riscrivo. Ricancello. 
'Non va bene così la risposta'
Sbuffo. Rileggo il suo messaggio. Sorrido. 

Beep 

/ Non basterebbe leggere un libro per farmi perdonare, vero?
Sorrido. Scrivo. Cancello. 

Poi mi venne in mente l'idea di continuare a fingere di essere arrabbiata, non per fare la stronza ma per vedere la sua reazione. Aspettai alcuni minuti fissando il telefono ma nessun altro messaggio arrivò. Poi mi sentii male a non avergli risposto... 

Riprendo il telefono. Scrivo. Cancello. Rimetto il telefono a posto. Prendo il libro. Comincio a leggere. 

 

8.10 p.m 


"Avanti" sussurrai chiudendo il libro. La porta si aprì ma non c'era nessuno, accigliata continuai a fissarla. "Chi è?" chiesi mettendomi seduta. Sembrava la scena di un film horror e la lettura di IT non aiutava affatto. Un pupazzo vi apparve facendomi sobbalzare. 
"Ciao Sirenetta!" nonstante avesse cambiato la voce per rendere credibile il pupazzo riconobbi perfettamente chi era e ridacchiai. " Sono venuto a chiederti scusa da parte di Justin. Tu lo sai quanto è coglione ma non lo fa per cattiveria. Lo perdoni?" scoppiai a ridere.
"No, digli che non lo perdono" 
"Dai Ariel" Justin finalmente si fece vedere con una faccia da cane bastonato. 
"Ti darei 5 minuti di intelligenza per farti capire quanto sei idiota" sorrisi e lui si avvicinò mettendosi seduto accanto a me. 
"E dove li troveresti? Voglio dire.. visto che nemmeno tu sei intellig-.."
"Ehi inizi male così se vuoi farti perdonare" gli puntai il dito contro. 
"Certo che sei proprio stronza. Ti mando tre messaggi e tu nemmeno rispondi" scosse la testa. 
"Non li ho letti.." mentii. 
"Ah no?" Inarcò un sopracciglio "Vediamo se non li hai letti" si alzò per prendere il telefono. 
"Va bene. Va bene. Li ho letti" ammisi roteando gli occhi.
"Ah ecco" si rimise seduto. 
"Ah e dammi il telefono! Non è al sicuro nelle tue mani" lo lasciò sul letto immediatamente. 
"Allora ti piace veramente questo Joshua, eh?" mi chiese con un tono che non saprei definire, imbarazzato forse. 
"Non lo so" mi guardai le unghie " E a te? Ti piace qualche ragazza?" sembrò pensarci. 
"A me piacciono tutte le ragazze... quelle belle ovviamente! E non mi dire che tutte le ragazze sono belle a modo loro perchè sono tutte cazzate" 
"Non ti volevo dire quello.." sospirai guardando per terra. 
"Vuoi sapere su quale gruppo fai parte tu?" mi chiese cercando di trattenere un sorriso. 
"So che dirai che faccio parte delle belle per farti perdonare" 
"Cavolo! Come fai a saperlo?" ridacchiò. Scossi la testa ridendo. "Allora? Che fai? Mi perdoni? Sono venuto a posta per chiederti scusa perchè non lo apprezzi?" 
"Sisi ti perdono, adesso puoi andare" 
"Mi stai cacciando? Non è la prima volta che lo fai"
"No! Hai avuto quello che volevi adesso puoi andare, no?" 
"Non ti sono mancato per niente oggi?" mi chiese mordendosi il labbro inferiore. Perchè? 
"Assolutamente no! Anzi oggi sono stata benissimo. Che bello non vederti per un giorno"
"Ma se non ce la fai a vivere nemmeno un minuto senza di me" 
"Tu non ce la fai" gli puntai il dito contro. 
"Tu" 
"Tu"
"Senti se continuiamo così va a finire che ci avviciniamo sempre di più e ci baciamo" disse cercando di essere serio. 
"Questo succede nei film, nella vita reale invece va a finire che ci picchiamo" 
"Un'altra battaglia con i cuscini?" mi chiese sollevando le sopracciglia. 
"Ci sto" mi alzai. 
E andava sempre a finire che ci prendavamo a cuscinate...


 

 
  
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