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Autore: Tony Stark    21/09/2014    3 recensioni
Dopo la "Battaglia di Racoon City" si credeva che tutto fosse finito che l'orrore fosse scomparso, ma ora a cinque anni di distanza, l'incubo sta tornando e vuole vendetta.
(Per capire questa storia è strettamente necessario aver letto You are Infected)
Genere: Angst, Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Redfield, Claire Redfield, Leon Scott Kennedy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You are Infected Series'
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You are Infected 2: Il ritorno dell’Incubo

                          Capitolo 3: Un segreto svelato e un eroe da salvare

-R.P.D., Uffici della G.A.A.B., Racoon City
I Primi Tredici si erano riuniti dopo una ricerca infruttuosa durata tutta la notte. O meglio buona parte della prima squadra della G.A.A.B. si era riunita all’appello mancavano ancora: Piers e Jensen, scomparsi nei tunnel della metropolitana e ancora dispersi, HUNK con cui si erano persi i contatti e Claire, che al momento era in ospedale per una lieve commozione cerebrale. Leon invece era stato rapito, a quanto pareva da quello che aveva detto Claire.
<< Dobbiamo trovare Kennedy, se è finito nelle mani di Chris. Dio solo sa che gli farà quel bastardo >> disse Nicolas.
-Struttura segreta della Umbrella, Tunnel della metropolitana, Racoon City
Piers e Jensen erano stati catturati dall’ex-Capo ricercatore James Marcus, che aveva promesso di fargliela pagare per aver ucciso le sue meravigliose creature. I due agenti G.A.A.B. erano stati rinchiusi in una sorta di teca di vetro gigante, un terrario per sanguisughe. Voleva farli divorare dalle sanguisughe? Due mimic Marcus uscirono dall’ombra e quando videro i due agenti presero a mutare, la figura umanoide prese un colore verdognolo e le braccia adesso somigliavano a dei lunghissimi tentacoli. Jensen immediatamente cercò la sua pistola spara-dardi ma non la trovò doveva averli disarmati dopo averli storditi, un tentacolo arrivò quasi a colpire Jensen che riuscì ad evitarlo per un pelo e vide che Piers oltre a non portare più la sua sciarpa verde al collo aveva una specie di sottilissimo collare bianco, probabile regalo, non gradito, di Marcus. Una spia rossa si illuminò nel lato destro del collare mentre Piers veniva colpito dalla scudisciata di una delle braccia dei mimic,
<< Piers! >> urlò Williams correndo verso il partner evitando i colpi dei mimic, Piers era immobile lì dove i mimic lo avevano scagliato
<< N-non riesco a muovermi >> disse.
- Livello B-S7, Laboratorio di Birkin, blocco di detenzione delta-4, cella Θ-234, Racoon City
Leon riaprì gli occhi, intorno a lui solo il bianco accecante di quattro pareti perfettamente identiche. Era immobilizzato su una sorta di tavolo operatorio e l’ultima cosa che ricordava erano lui e Claire nella foresta degli Arklay alla ricerca di Chris. Un sibilo lo riportò alla realtà una porta si era aperta dalla parete alla sua destra, Chris entrò nella stanza la divisa da poliziotto blu scuro spiccava sullo sfondo totalmente bianco
<< Ben svegliato, Kennedy >> disse il Redfield avvicinandosi all’agente immobilizzato
<< Che vuoi da me, mostro? >> chiese Leon
<< Si trattano così gli amici, Kennedy? E pensare che io volevo darti un regalo >> rispose il moro con un tono di scherno avvicinando una mano artigliata al viso di Leon accarezzandogli con la punta degli affilati artigli il profilo della mascella fino al collo, facendo rabbrividire l’agente per l’inusuale delicatezza dei gesti del Tyrant << Potrei anche ucciderti, mi basterebbe solo tagliarti la gola con i miei artigli >> disse Chris col tono di chi è perso nei propri pensieri, sottolineando la frase con una maggiore pressione degli artigli sulla giugulare del biondo che rimaneva del tutto immobile per evitare di aggravare la situazione già potenzialmente letale. Eppure Chris non sembrava intenzionato a ferirlo, si limitava ad accarezzargli il collo con la punta di quei letali artigli neri, gli occhi rossi fissi nel vuoto e Leon non capiva, non capiva perché Chris fosse così inoffensivo si aspettava che l’avrebbe torturato “Anche se non mi lamento di come stiano andando le cose” pensò << Voglio farti un piccolo regalo Kennedy >> disse mentre un sorriso terrificante spuntava sul suo viso, un sorriso folle sollevando la mano sinistra in cui stringeva una siringa contenente un liquido color ciano, un azzurro brillante. Gli occhi di Leon si spalancarono mentre tentava di salvarsi da quel destino
<< Oh non preoccuparti Kennedy. E’ un virus sub-stimolato dalla rabbia, non avrà alcun effetto immediato. Si attiverà solo se tu dovessi infuriarti e beh non ricorderai per niente di essere stato qui, ma io farò in modo che tu sappia che sei finito nella mia tana >> disse, poco prima di sferrare una rapida artigliata al petto di Leon lasciando cinque profondi tagli causati dagli artigli, il biondo urlò e infine Chris gli iniettò il virus una sua versione del T-Veronica, mutato in modo da avere effetto solo in caso di un grande stato di rabbia. Dopo qualche secondo dall’iniezione Leon perse conoscenza, Josh e una ragazza dai capelli castano scuro boccolati, che le arrivavano alle spalle, entrarono nella stanza
<< Portatelo a Racoon e ricordatevi di medicare i tagli, in modo che non s’infettino per il resto fate in modo che rimanga la cicatrice >> ordinò
<< Sissignore >> risposero i due.
-Livello B-S6, Laboratorio di Birkin, Racoon City
Nicholai, non avendo al momento alcun ordine, perdeva tempo esplorando quell’immenso laboratorio di cui nessuno conosceva ogni segreto. Avrebbe voluto potersi vendicare ma Chris gli aveva ordinato di rimanere nel laboratorio. Buona parte delle porte erano bloccate o necessitavano di codici per aprirsi, quindi era un continuo camminare da una porta all’altra alla ricerca di una qualche porta aperta che non si aprisse in una stanza completamente vuota. Quel continuo camminare senza una meta lo stava stancando, ma in quel diavolo di laboratorio non lo avevano un poligono di tiro? E poi gli parve che nevicasse, ma era impossibile che nevicasse sottoterra, sollevò lo sguardo non vide il soffitto bianco del laboratorio ma uno scorcio del cielo della sua madre patria la Russia, mentre dei fiocchi di neve scendevano placidi dal cielo, quello era davvero strano gli sembrava di essere davvero in lì in quel momento anche se coscientemente sapeva che si trovava nel corridoio del laboratorio sotterraneo di Birkin. La neve cominciava ad accumularsi sull’asfalto di quell’anonima stradina, mentre un vento gelido cominciava a soffiare trasformando la nevicata in una vera e propria bufera, mentre il paesaggio intorno a Nicholai cambiava di nuovo. Ora era nel mezzo di una bufera di neve e nello sfondo bianco riusciva a distinguere le figure di un paio di pini ghiacciati e quella di un ragazzo tenuto come se fosse crocifisso fra due alti e spogli pini, due robuste catene ghiacciate lo tenevano sollevato con degli uncini piantati nei polsi e quel viso così simile a quello di Nicholai contorto dalla sofferenza, ma non era il viso del mercenario…no era più giovane, era suo fratello Alexei. La pelle aveva una colorazione blu-grigiastra dovuta all’assideramento, Nicholai avrebbe voluto poterlo raggiungere, poterlo salvare ma non poteva muoversi
<< Sergente Ginovaef >> sentì una voce chiamarlo poco prima che si perdesse nel rombare del vento
<< Sergente Ginovaef >> la sentì ancora, ma si perdeva facilmente nel vento. Delle gelide schegge di ghiaccio gli arrivavano contro rapide e taglienti come cocci di vetro, non riusciva più a sentire quella voce. La bufera di neve lasciò spazio al niente, tutto era diventato bianco un unico e omogeneo bianco, un infinito nulla.
-Nel frattempo, Struttura segreta della Umbrella, Tunnel della Metropolitana, Racoon City
Erano disarmati contro i mimic di Marcus e in più Piers non poteva nemmeno muoversi. “Peggio di così non può andare” pensò Jensen quando uno dei due mimic si scompose in centinaia di sanguisughe che veloci come non erano mai state si dirigevano verso l’agente paralizzato “Ecco così imparo a pensare che peggio di così non può andare” pensò Williams, tentando di allontanare gli ectoparassiti mutati dal suo partner. I due non avevano notato che James Marcus li osservava divertito dall’altro lato della lastra di vetro del terrario, non sarebbero sopravvissuti alla vendetta dei suoi figli o almeno Marcus la pensava così.
<< Devo trovare il modo, per levarti questo collare >> disse Jensen al partner, doveva esserci un modo per sganciarlo in qualche modo Marcus glielo aveva messo no? Quindi doveva esserci anche un modo per toglierlo mentre, dopo aver allontanato quelle schifose sanguisughe, controllava quel collare notò che nel lato destro vi erano tre spie intermittenti che brillavano di rosso e Jensen capì, quel collare era un collare magnetico che stava bloccando il flusso di elettricità che le cellule di Piers erano capaci di creare e nel mentre aveva bloccato gli impulsi elettrici che dal cervello arrivavano ai nervi. Per sfortuna della Regina Madre1 era molto facile mandare in tilt quei collari gli bastava solo un qualcosa di metallico abbastanza sottile, doveva trovare qualcosa per farlo. Controllò nelle tasche del suo giubbotto tattico, sotto lo sguardo confuso del suo partner, fino a trovare una piccola linguetta metallica “Questo è perché mi dicono che è inutile portarsi una spatola dosatrice per il cobalto2 in missione” pensò. Con attenzione fece passare la linguetta metallica nell’esiguo spazio che c’era fra la pelle di Piers e la superfice interna del collare, tutte e tre le spie brillarono ininterrottamente di rosso, prima che il collare si sganciasse con uno sfrigolio elettrico
<< Ecco fatto >> esclamò dopo aver levato del tutto il collare dal collo del suo partner << Adesso, escludendo un lieve formicolio, dovresti stare bene >> disse, il secondo mimic si scompose in centinaia di sanguisughe, i due branchi di sanguisughe si unirono in un unico esercito che strisciava rapido verso i due agenti, il sorriso divertito di Marcus si era spento nello stesso momento in cui Jensen aveva levato il collare a Piers, ora i suoi figli erano in pericolo e lui non poteva fermarle, non più, perché avevano scelto il loro pasto.
-Racoon City’s General Hospital, Racoon City
Claire Redfield si era ripresa rapidamente. Solo che adesso era tremendamente preoccupata per suo marito, Leon. Normalmente le Chimere ti eliminavano non ti rapivano e Claire ci avrebbe messo la mano sul fuoco, era certa che fosse opera di Chris.
- Livello B-S7, Laboratorio di Birkin, blocco di detenzione delta-4, cella Θ-234, Racoon City
Chris era tornato nella cella di Leon che ormai sarebbe dovuta essere libera solo per trovare l’agente ancora lì, Katy Roswell, figlia di Benedict e Rosalind Roswell entrambi ricercatori della Umbrella, chinò la testa mortificata
<< Mi dispiace, Signore. Ma Michelle e Josh sono andati a prestare soccorso al Sergente Ginovaef >> disse la ragazza senza guardarlo negli occhi
<< Nicholai non vuole ancora cedere al virus, eh? >> chiese retorico il moro
<< Sembra proprio di sì, Signore >> rispose Katy. Nonostante i suoi ordini fossero stati ignorati Chris ghignò “Avremo un po’ di tempo in più per giocare, Kennedy” pensò entrando nella cella e una volta che la porta si fu chiusa alle sue spalle, svegliando l’agente dalla sua dormiveglia, liberò i suoi tentacoli che lentamente si avvolgevano attorno alle sue braccia quasi a ringraziarlo per averli liberati dopo tutto quel tempo, tornarono poi a muoversi leggeri attorno a Chris. Leon voltò la testa verso di lui, lanciandogli uno sguardo pieno d’astio,
<< Sei venuto qui per finire il lavoro, Redfield? Non ti è bastato trasformarmi in un mostro? >> chiese Leon, come poteva ricordare? Si domandò il Tyrant moro, Leon non avrebbe dovuto ricordare niente
<< In realtà non sei ancora un mostro, ma potresti diventarlo >> disse Chris quasi senza volerlo mentre ammirava la ferita che gli aveva inferto poco prima, che aveva smesso di sanguinare anche se le tracce erano ancora di un rosso vivo. Il Tyrant moro sapeva già che farne del suo prigioniero, doveva solo evitare di farlo infuriare o di ucciderlo.
-R.P.D., Uffici della G.A.A.B., Racoon City
Dovevano trovare Kennedy prima che fosse troppo tardi, eppure non sapevano nemmeno dove cominciare a cercare per trovare Kennedy o Piers e Jensen o HUNK per quanto ne sapevano potevano essere finiti tutti e quattro nelle mani di Chris. I nove rimasti avevano interrotto la ricerca di Chris per cominciare quella dei loro compagni, perché in tredici sarebbe risultato più facile fermare Chris. D’improvviso il Direttore Clayton ordinò di mobilitare la squadra, due Tyrant simili al Redfield erano stato avvistati nella zona della sorgente del Racoon River e avevano catturato una squadra del RPD e alla fine otto, visto che la Redfield era ancora in ospedale, dei Primi Tredici si erano mobilitati per fermare i due Tyrant. Appena entrati nella foresta degli Arklay, notarono prima una scia di sangue e poi degli arti, mani, braccia, gambe, lasciati a mo’ delle molliche di Pollicino. A questo punto non era più una missione di salvataggio, l’unica cosa che potevano fare era eliminare i Tyrant, la scia di morte lasciata dai Tyrant conduceva alla zona della sorgente del Racoon River. Uno dei due Tyrant era chino sul cadavere di uno dei poliziotti del RPD mentre strappava grossi bocconi di carne dal corpo, l’altro invece usava uno dei poliziotti, l’unico superstite, come scudo umano, gli otto agenti non riuscivano a vedere chi fosse quel Tyrant.
<< Aiutatemi >> li supplicò il poliziotto
<< Ti avevo detto di stare zitto >> sibilò il Tyrant all’orecchio del suo prigioniero, lasciando andare ogni cautela per mordere il collo del poliziotto e Nicolas avrebbe riconosciuto ovunque quei capelli candidi come la neve, che visti dalla giusta angolazione parevano biondi, e che proprio come la neve si erano facilmente macchiati del rosso rubino del sangue di quei poliziotti. Quattro agenti puntarono le pistole contro il Tyrant impegnato nel divorare quel poliziotto e gli altri quattro le puntarono contro il Tyrant che aveva ucciso l’unico superstite davanti a loro, prima che i Tyrant li attaccassero Brandon lanciò una granata stordente ad ultrasuoni, un fischio acutissimo si liberò dall’esplosione della granata, un fischio inudibile per un essere umano ma tremendamente doloroso, soprattutto ad una vicinanza del genere, per un Tyrant. Il ragazzo, il primo Tyrant, che era più vicino alla granata svenne per il dolore mentre il secondo Tyrant si allontanò dal poliziotto che aveva appena ucciso, lanciando urlo sofferente. Beltway e Vector approfittando del fatto che il Tyrant fosse al momento inoffensivo per avvicinarsi all’altro e allontanarlo, in modo che Rebecca potesse sedarlo e fatto ciò adesso avevano un solo Tyrant di cui occuparsi per almeno tre ore. Nel frattempo gli altri quattro stavano attaccando il secondo Tyrant, ogni colpo della .44 Magnum Colt Anaconda di Barry andava a segno e i proiettili Dum Dum (Proiettili ad espansione) causavano ingenti danni che impiegavano più tempo a guarire di quanto facessero le normali ferite da proiettile, ma presto l’effetto della granata ad ultrasuoni svanì e il Tyrant scattò, incurante delle ferite riportate, contro di loro. Barry riuscì ad evitare il colpo del Tyrant per un soffio, Brad sparò contro il Tyrant per allontanarlo dal compagno attirando su di sé l’attenzione del mostro infuriato, le iridi azzurro ghiaccio brillavano colmi di una furia inumana
<< Ora, Brandon! >> urlò Brad mentre si allontanava dal Tyrant, l’altro Vikers lanciò una granata elettrica-normalmente mortale con le altre B.O.W. ma che con i Tyrant aveva un effetto paralizzante- contro il mostro, un flash luminoso li accecò. Ora avrebbero solo dovuto sedare quest’altro Tyrant e portarli al R.P.D. per interrogarli, sarebbero stati più utili da vivi che da morti. Eppure il Tyrant non si era fermato avanzava anche se con fatica verso Brad
<< Perché diavolo si muove ancora?! >> gridò Brad mentre ricaricava il più velocemente possibile la sua arma,
<< Non avevamo tenuto in conto la cocciutaggine di Nicholai >> ridacchiò Nicholas, mentre Rebecca sparava un dardo di sedativo verso il Tyrant infuriato, l’effetto del sedativo fu quasi immediato e Nicolas si lanciò verso il Tyrant per evitare che cadendo lateralmente cascasse in acqua
<< Invece di stare lì impalati perché non venite ad aiutarmi? Sapete non è esattamente un peso piuma >> disse Nicolas, tentando di non scivolare sul limo che circondava il lago.
- Livello B-S7, Laboratorio di Birkin, blocco di detenzione delta-4, cella Θ-234, Racoon City
Chris aveva pazientemente riaperto tutte le ferite che aveva causato all’agente, godendo di ogni urlo sommesso che riusciva ad ottenere. E poi prese a leccare via il sangue che colava dalle ferite, solo allora Leon urlò, la saliva del Tyrant moro era come soda caustica passata sulle ferite riaperte. Bruciava quasi come se la carne gli si stesse davvero squagliando
<< Smettila! >> gridò il biondo, ma Chris proseguì con la sua lenta tortura mentre un piccolo sorrisetto soddisfatto si formava sulle sue labbra << Fermati, Chris. >> disse con tono di supplica. Chris si fermò e sollevò il viso, le labbra macchiate di sangue piegate in un sorriso crudele, e lo avvicinò a quello del suo prigioniero
<< E perché mai dovrei farlo, Leon? >> chiese il moro con voce suadente e prima che Leon potesse rispondere posò le sue labbra su quelle dell’agente nella parodia di un bacio passionale, facendo assaporare a Leon il sapore del suo stesso sangue e prima che Leon potesse fare qualcosa per farlo smettere Chris pose fine a quel bacio, guardando l’agente con un’espressione divertita << Mi piace giocare con te, Kennedy >> disse ridacchiando
<< Giocare?! Per te questo è giocare?! Quel virus ti ha fottuto il cervello, Redfield! >> gli gridò contro il biondo, gli occhi azzurri dell’agente brillavano come neon se Chris non trovava il modo di calmarlo il T-Veronica avrebbe cominciato ad alterare le cellule
<< Calmati, Kennedy >> disse, ma in quella frase pronunciata con tono rassicurante era nascosto un ordine Leon era infetto-anche se in modo latente- e quindi avrebbe ascoltato l’ordine del suo Re. E senza che Leon capisse il perché tutta la rabbia sciamò via come se non ci fosse mai stata ed era una sensazione alienante coscientemente sapeva che provava rabbia nei confronti di Chris ma la sua mente pensava l’esatto opposto all’ordine del Redfield aveva smesso di provare quella rabbia che il commento del medesimo aveva causato. Katy entrò d’improvviso nella cella
<< Signore, i Primi Tredici hanno catturato il Sergente Ginovaef e Cliff >> disse preoccupata con gli occhi rosso fuoco opachi
<< Come hanno fatto quei bastardi a catturarli? >> ringhiò il moro
<< Non lo sappiamo, Signore >> chinò la testa dispiaciuta
<< Dove li hanno portati? >> chiese il Tyrant moro rabbioso.
-R.P.D., Stanza interrogatori, Racoon City
Tenere immobilizzati i due Tyrant era stato abbastanza complicato ma alla fine c’erano riusciti. Nicolas aveva chiesto che fosse solo lui ad interrogare i due, un unico uomo contro due delle armi bio-organiche più pericolose che fossero mai state create.
<< Quando Chris verrà a cercarci spero che voi siate pronti >> disse Nicholai
<< Dove avete portato l’agente Kennedy? >>
<< Credi che basti solo quello sguardo da poliziotto cattivo a farmi rispondere? >> chiese Nicholai, invece di rispondere
<< Ti do un'altra possibilità Ginovaef, Dove avete portato Kennedy e gli altri tre? >> disse Nicolas, non voleva davvero chiamarlo, non voleva consegnare Nicholai e quel ragazzino al Macellaio3.
<< E che mi farai se non ti rispondo? >> domandò il russo, con un ghigno
<< L’hai voluto tu, Nicholai. Rurik sono tutti tuoi >> disse il capitano della BIO mentre un uomo entrava nella stanza, e alla sua vista Nicholai sgranò gli occhi terrorizzato come Nicolas non lo aveva mai visto. Rurik Ginovaef, il terzo dei fratelli, gemelli, Ginovaef il maggiore, soprannominato il Macellaio per la sua bravura nello smembrare gli uomini che gli dicevano di torturare senza ucciderli. L’uomo dai capelli argentei fissò con disgusto il fratello minore vedendo quelle innaturali pupille verticali, Nicolas uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle sperando che almeno così non avrebbe sentito le urla, ma quella porta sembrava comunque troppo sottile
<< No! Ti supplico, Rurik. Siamo fratelli, non puoi farlo >> supplicò Nicholai
<< Non sei mio fratello. Mio fratello Nicholai è morto nel momento esatto in cui hai preferito il virus alla tua famiglia >> gli rispose freddo il maggiore. Nicolas rimase fermo difronte alla porta, sperando che nessuno dei poliziotti del R.P.D. passasse di lì, era stato un bastardo a cercare l’ultimo Ginovaef solo per fargli torturare il fratello minore. Più tempo passava più distintamente riusciva a percepire la voce di Rurik che come il cupo rombare di un tuono s’udiva sulle urla di Nicholai o del ragazzo, quale mostro può torturare il fratello? Sì, Nicholai era un Tyrant ma era pur sempre suo fratello. Mentre era perso nelle sue riflessioni Nicolas notò la figura di qualcuno che aveva imparato a conoscere in quei cinque anni, era ancora nascosto dall’ombra del corridoio ma era abbastanza certo che fosse lui, che fosse HUNK eppure man mano che si avvicinava notò che qualcosa mancava, quella maschera che lo aveva sempre contraddistinto che aveva sempre nascosto il suo viso al mondo l’agente Morte lo superò senza degnarlo di uno sguardo mentre avanzava spedito verso gli uffici della G.A.A.B.
- Struttura segreta della Umbrella, Tunnel della Metropolitana, Racoon City
Le sanguisughe vennero completamente neutralizzate dalle scosse elettriche che ancora erano visibili sui corpicini carbonizzati degli anellidi e Marcus era più che determinato a fargliela pagare, li avrebbe uccisi con le sue mani avevano ucciso i suoi figli ancora una volta, come si erano permessi! La porta a tenuta stagna sul lato destro del terrario si aprì, ma i due agenti non sembravano preoccupati
<< E’ giunto il momento che qualcuno metta fine alle vostre miserabili esistenze. >> disse Marcus << E quel qualcuno sono io >> completò ghignando
<< So che un giorno dovrò morire, ma mi dispiace per lei, quel giorno non è oggi. >> rispose Jensen << Ora voglia scusarci ma noi ce ne andremo che lo voglia o no >> finì spostandosi leggermente a destra, su ambedue le braccia del suo partner erano visibili delle piccole saette bianche o lievemente azzurrine e fu un attimo un fulmine di bioelettricità colpì l’ex-capo ricercatore al petto. Ma non ebbe alcun effetto se non quello di far infuriare ulteriormente l’ex-capo ricercatore le tre pareti in vetro del terrario si riempirono di migliaia di sanguisughe che venivano richiamate dalla soave voce di Marcus, della loro Regina Madre. Le sanguisughe aprirono le loro piccole bocche irte di denti aguzzi, sibilando il vetro cominciò a creparsi Jensen si guardava intorno cercando di capire come potessero salvarsi, Piers aveva osato anche troppo con la sua mutazione causata dal C-Virus non potevano rischiare ulteriormente. Erano bloccati per tre lati dalle sanguisughe e per il quarto da James e da altre sanguisughe che stavano cominciando ad assumere un aspetto umanoide, era impossibile che si salvassero e Marcus sorrideva maligno e soddisfatto della situazione
<< E’ il momento di morire, agenti >> disse calmo. E in quell’istante le sanguisughe con il loro peso ruppero il vetro e i mimic avanzarono.
-R.P.D., Uffici della G.A.A.B., Racoon City
Nicolas non aveva raggiunto gli uffici poiché doveva “assistere” all’interrogatorio/tortura di Nicholai. Claire aveva insistito fino a che non l’avevano dimessa in anticipo e in questo momento era lei che fissava scioccata HUNK che nonostante non avesse la maschera antigas a mascherare il suo viso, a nascondere quegli occhi inumani, di un rosso cupo, teneva la testa alta, fiero come sempre era stato. Nessuno aveva detto una parola da quando HUNK era entrato nel ufficio, troppo sconvolti e, in più, tenevano alla loro incolumità quindi avevano preferito non spiccar verbo anche se Claire pareva la più scioccata fra loro.
<< Il Redfield si trova nel laboratorio di Birkin >> riferì l’Agente Morte, l’informazione che mancava, la tana del mostro e questo fece quasi passare in secondo piano quegli occhi inumani nel loro colore e nella loro freddezza. Ogni domanda passò in secondo piano, dovevano raggiungere Chris e avevano bisogno della squadra al completo, anche se uno di loro era un Tyrant o un mezzo Tyrant.
<< Chiamate Nicolas e ditegli di portare Nicholai e Cliff li useremo per uno scambio loro per Leon, Piers e Jensen >> disse Claire, determinata riscossasi dallo sbigottimento. La G.A.A.B. non sottostava ad alcuna legge di stato, era indipendente e lo era finché i suoi membri si occupavano strettamente di fermare un attacco Bioterroristico e Chris Redfield era il numero uno nella lista delle minacce da eliminare, quindi i Primi Tredici potevano benissimo infrangere un paio di leggi pure federali finché erano sulle tracce del Redfield.
-Livello B-S7, Laboratorio di Birkin, Racoon City
<< Ormai staranno arrivando, perché non prepariamo il nostro spettacolo? >> disse Chris, mentre assicurava i ganci metallici che cingevano i polsi di un uomo identico all’agente Kennedy, un certo Owen Griffin, preparò la siringa contente la versione standard del T-Veronica Virus e pazientemente attese che Claire e i suoi uomini arrivassero chiedendosi poi cosa la polizia si stesse inventando per mascherare gli omicidi e i rapimenti da lui commessi, o commessi dai suoi “discepoli”. Non avrebbero mai ammesso la verità, lui era un mostro che doveva rimanere relegato alla storia andata o ad una qualche storiella per spaventare i più impavidi ma non doveva per niente tornare reale. In quel momento i Primi Tredici arrivarono nella sala del Proto-T-002
<< Finalmente siete arrivati >> disse Chris << Stavo cominciando ad annoiarmi >>continuò, accertandosi che non ci fossero bolle d’aria nella siringa e in quel momento Claire riconobbe nell’uomo, che pareva il clone di Leon, l’agente Kennedy
<< Leon! >> gridò la rossa, senza che il falso Leon reagisse, visto che Chris aveva fatto in modo che non potesse muoversi se non dopo l’iniezione. << Tu lascia andare Leon e gli altri due e noi ti daremo i tuoi uomini >> disse Nicolas
<< Vi sembra che io sia in vena di trattative? Quei due possono liberarsi quando vogliono, solo che il piano era questo >> rispose Chris, iniettando il T-Veronica nel falso Kennedy che aprì gli occhi di scatto, il verde dell’iride sfumava sempre di più nei toni del viola, così come la pelle andava scurendosi raggiungendo una tonalità grigio-verdastra, l’uomo si dibatteva urlando e contorcendosi mentre il virus scorreva implacabile nelle sue vene e la Redfield stringeva una pistola spara-dardi ad Anti-Tyrant virus mentre le lacrime le offuscavano la vista anche gli altri parevano come pietrificati, mentre le urla del falso Leon rimbombavano fra le pareti bianche della stanza. Le urla dell’uomo diventavano sempre più mostruose adesso pareva di sentire l’urlo del Nosferatu4, le ossa che formavano le dita, della mano destra, si erano fuse in un'unica lama ossea, bianca e opaca coperta di sangue che colava in piccoli rivoli sul tavolo operatorio, il cuore batteva forte, pulsava, brillava spingendo contro lo sterno mentre s’ingrandiva. Il falso Leon continuava ad agitarsi, i ganci cominciavano a cedere non erano stati fatti per fermare un mostro del genere, una nebbia viola si espandeva come un alone tossico attorno al mostro
<< Creatura rilevata nella sala 6, blocco della struttura in corso. Creatura rilevata nella sala 6, blocco della struttura in corso… >> diceva l’A.I del laboratorio, mentre un allarme silenzioso illuminava di una luce rossa l’intera sala e le porte si sigillavano, “Come hai potuto farlo, Chris?” si chiese Claire. Il falso Leon si liberò rimettendosi in piedi, lanciando un acuto urlo, un terribile richiamo, fissando i suoi occhi violetti verso i Primi Tredici, Nicholai e Cliff si liberarono dalle manette che li avevano bloccati finora e corsero al fianco del loro Re
 << Lo scontro può cominciare >> disse Chris con un sorrisetto mentre lui e i suoi uomini rimanevano indietro lasciando avanzare il falso Leon, Claire indietreggiò mentre HUNK e Vector caricavano le armi puntandole contro il mostro, uno sparo rimbombò fra le pareti un dardo di AT-Virus raffinato era piantato nella spalla del mostro che si lasciò sfuggire un sibilo senza che però rallentasse o morisse
<< C-Cosa? Com’è possibile? >> esclamò Lorelai scioccata
<< Mi ero scordato di dirvi che ho apportato alcuni miglioramenti ai virus Umbrella. Il vostro AT, non può fare più niente >> disse Chris ridacchiando, mentre il mostro si scrollava di dosso il dardo, Claire aveva lasciato cadere la pistola spara-dardi, prendendo la sua Silver Viper ma non riusciva comunque a puntarla contro quello che credeva fosse stato suo marito, HUNK e Vector spararono contemporaneamente contro la creatura ma il sangue oramai contaminato prendeva fuoco a contatto con l’ossigeno creando degli sbuffi di fuoco che incendiavano anche il gas tossico prodotto ad ogni respiro del T-Veronica Vettore, Nicolas puntò il mitra Revanger contro il cuore brillante della creatura sparando una raffica di colpi che si trasmutò in una vampata di fuoco che quasi colpì la Redfield. La creatura arrestò la sua avanzata urlando mentre un paio di zampe simili a quelle di un insetto spuntavano dalla sua schiena, con la più grande che s’innalzava dalla spalla destra tentò di colpire Claire, che riuscì ad evitarlo ricordandosi il modo in cui aveva combattuto contro il Nosferatu a Rockfort Island poiché il modo in cui si avvicinava e attaccava era simile a quello. Il T-Veronica vettore si mosse veloce verso il resto dei componenti dei Primi Tredici che riuscirono ad evitare le sue cariche e ad evitare che il gas tossico emesso dalla creatura li avvelenasse, mentre il mostro si allontanava e si riavvicinava di scatto Barry riuscì a sparare al cuore della creatura che però non si fermò anzi accelerò i suoi movimenti, sempre identici. Uno schema che si ripeteva all’infinito mentre l’A.I scandiva sempre le stesse parole “Creatura rilevata nella sala 6, blocco della struttura in corso”, dopo quelle che parevano essere state ore la creatura stramazzò al suolo e improvvisamente le luci si spensero facendo calare l’oscurità nella sala, l’unica cosa adesso visibile erano gli occhi brillanti dei tre Tyrant, che sparirono d’improvviso riapparendo davanti ai dieci componenti dei Primi Tredici
<< La nostra vendetta sta per cominciare >> disse Nicholai, fissando lo sguardo su Nicolas
<< E voi vi pentirete di averci permesso di tornare >> disse Cliff
<< Già, già e Racoon City sta per cadere e voi state per morire >> finì Chris sorridendo malefico nel buio, ai dieci parve che i tre si stessero per avvicinare, la luce si riaccese illuminando tutta la sala nuovamente dei tre Tyrant non c’era traccia, quasi fossero svaniti con le ombre. Claire corse verso il cadavere della creatura, le lacrime che cadevano senza sosta
<< Leon >> sussurrò disperata, mentre scostava le ciocche di capelli biondo sporco che gli erano cadute davanti a quei mostruosi occhi viola rimasti spalancati e senza palpebre, qualcuno le posò una mano sulla spalla, lei sollevò lo sguardo, gli occhi lucidi di lacrime, era Barry. Ma a interrompere il loro capitano e a rimetterla sulla giusta linea per guidare la squadra fu Nicolas che le consegnò un foglio ripiegato che gli era stato consegnato da Nicholai su di esso era scritto, in nero con l’elegante scrittura del russo, questo:
Blocco di detenzione delta-4, Cella Θ n°234. Codice d’apertura: UM-087-639-136. Vi consiglio di raggiungerlo in fretta
<< Possiamo fidarci? >> chiese Claire asciugandosi le lacrime con l’orlo della manica della maglia termica,
<< Possiamo fidarci di lui quanto possiamo fidarci di Chris, solo che Nicholai preferirebbe ucciderci di persona che non farci ammazzare da una BOW >> rispose Nicolas << Ed in più è l’unico indizio che abbiamo >> continuò e guidati dagl’ex- membri della Umbrella Security Service, andarono verso il blocco di detenzione Delta-4
- Struttura segreta della Umbrella, Tunnel della Metropolitana, Racoon City
I due agenti erano circondati, Marcus rimaneva immobile e ghignante nel mezzo dell’esercito di sanguisughe che cominciarono a sollevare le teste dentate per balzare contro i due agenti, era impossibile che si salvassero, non c’era niente che potessero fare. Le sanguisughe “balzarono” contro i due, ma prima che riuscissero ad arrivare contro uno dei due vennero carbonizzate da una scossa elettrica, Jensen voltò il viso verso Piers, la bioelettricità cominciava a danneggiare l’epidermide ad ogni nuova saetta che lanciava, lui sapeva che non avrebbe potuto continuare per molto senza innescare una mutazione incontrollata ma sapeva anche che quello era l’unico modo per sopravvivere. Entrambi gli occhi brillavano di giallo. Per un attimo le sanguisughe continuavano ad avanzare per poi ritirarsi tutte verso Marcus che cominciò a mutare a trasformarsi una mostruosa creatura che aveva perso tutti i tratti umani, pareva un misto fra un leech zombie e un alligatore più dei tentacoli che gli spuntavano dalla schiena e dalle spalle, la pelle di un colore verde scuro, due braccia che potevano allungarsi a dismisura e una grande bocca che si apriva in tre sezioni con tre file di denti aguzzi, Marcus-Queen Leech fissò tutta la sua attenzione sul agente G.A.A.B. mutato dal C-Virus, menando frustate contro Piers mentre Jensen veniva completamente ignorato dalla creatura. La pelle dell’agente G.A.A.B. cominciava a scurirsi mentre veniva danneggiata dall’elettricità. Marcus si lanciò contro l’agente la bocca da sanguisuga completamente aperta quasi volesse ingoiarlo in un sol boccone, un fulmine di bioelettricità colpi la bestia dritta in gola che gridò agitandosi delle sanguisughe si staccavano dalle braccia cadendo inerti al suolo, il corpo della Queen Leech cominciò a scomporsi, Marcus era ancora lì nel centro di quel corpo mostruoso e lanciò uno sguardo implorante verso i due prima che le sanguisughe sopravvissute tornassero nuovamente contro il padre, obbligandolo ad una mutazione da lui non voluta. La postura della nuova creatura era quadrupede, buona parte del corpo era formato da una gigantesca bocca divisa in quattro sezioni e a varie altre aperture dentate sugli arti alcuni tentacoli spuntavano da quel poco del corpo che non era sovrastato dalle fauci, la creatura avanzava lentamente, Piers evitava di colpirla aspettando che spalancasse le fauci per colpirla con un colpo di grazia e nel mentre caricava come una dinamo il colpo. Jensen non sapeva che fare, sapeva che con quell’ultimo colpo avrebbe perso anche il suo partner, quegli occhi normalmente verdi brillavano gialli con pagliuzze color oro. La Queen Leech accelerò i suoi passi aprendo le fauci e voltando il corpo verso Jensen che prese ad indietreggiare, le luci che illuminavano il terrario saltarono a causa della tensione statica l’unica cosa che illuminava leggermente l’ambiente era Piers e le sue saette celesti che davano ombre inquietanti sul suo corpo, un ultimo flash di luce, una saetta colpì la Queen Leech e un urlo terrificante lanciato da quest’ultima poi il buio calò su tutto
<< Piers? >> sussurrò Jensen preoccupato, nessuna risposta. Ci volle qualche minuto perché riuscisse ad abituarsi al buio e che a tentoni riuscisse a trovare il suo partner, riusciva a vedere la sagoma di Piers che ad un primo sguardo pareva umana, nessuna mutazione, l’unica cosa certa era che il suo partner era svenuto o forse peggio. Mentre si avvicinava per controllare il battito sentì una sostanza collosa coprire il corpo del suo partner “No! Tutto ma non una crisalide.” Un rumore secco riempì l’aria, uno sbuffo di vapore che puzzava di marcio colpì Jensen in pieno viso, la crisalide si stava aprendo
<< J-Jensen? >> Piers lo chiamò con un sussurro, “Oh Dio, grazie “pensò il chimico
<< Sono qui, Piers >> disse.
-Blocco di detenzione Delta-4, Laboratorio di Birkin, Racoon City
I dieci continuavano ad avanzare nella struttura Umbrella, senza che Nicholas, Chris o altri li bloccassero. Buona parte delle celle del blocco delta-4, avevano una parete in vetro antisfondamento-quella che dava sul corridoio- tre celle dalla 228 alla 231 avevano al loro interno delle formiche grandi tre volte un essere umano, l’esoscheletro rosso fuoco era percorso da solchi neri che si collegavano agli occhietti composti nero lucido della creatura, due grosse mandibole violacee scattavano in continuazione producendo un rumore secco e fastidioso. La formica corse verso la parete colpendola con una testata, il vetro vibrò ma non si spaccò, i dieci proseguirono oltre fino alla 234 era l’unica cella che non aveva una lastra in vetro, ma che in realtà era chiusa da una porta blindata molto resistente con il logo della Umbrella impresso in rilievo al centro, Claire si accostò alla tastierina digitando il codice di apertura, la porta si aprì con un sibilo, otto entrarono nella stanza mentre due rimasero, all’esterno, di guardia. La stanza era vuota ad eccezione di un tavolo operatorio su cui si trovava bloccato il vero agente Kennedy, Claire lo osservò circospetta, suo marito era appena morto quindi chi o cos’era quello? Leon voltò il viso verso di loro aspettandosi di vedere il Redfield pronto ad una nuova e fantasiosa tortura, vedendo invece Claire e il resto della squadra
<< Claire >> la richiamò con voce roca, arrochita dalle urla di dolore che aveva lanciato a causa delle torture di Chris,
<< Cosa sei? >> chiese la Redfield con tono freddo puntandogli una pistola contro e questo ferì Leon come poteva non riconoscerlo?
<< Sono io Claire, sono Leon >> le rispose
<< Non è possibile, mio marito è morto >> disse lei
<< Claire, credimi. Sono io. Non so cosa Chris ti abbia fatto vedere ma io sono Leon, sono tuo marito >> disse quasi urlò il biondo, anche se così facendo le ferite sul torace si riaprirono. Claire decise di tentare, tanto se non fosse stato lui non avrebbe potuto rispondergli,
<< Quando è stato il nostro primo appuntamento? >> chiese la rossa
<< L’11 Gennaio 2007 è stato anche il giorno in cui ti ho chiesto di sposarmi, eravamo andati in quel bistrò francese sulla Western Street, io avevo preparato un bel discorso per non cadere nel classico cliché, ma, nonostante le prove che avevo fatto, me lo ero scordato quindi ti chiesi: “Claire Redfield vuoi diventare mia moglie?” davanti a più di mezzo bistrò e allo chef che si era appena licenziato, e tu Claire lo ricordi? >> rispose e domandò Leon, solo in quel momento Claire gli credette
<< Leon non sai quanto sono felice di sapere che sei ancora vivo >> disse la rossa e poi notò i tagli più o meno profondi che costellavano il petto di Leon << E’ stato Chris a farti questo vero? >> chiese, preoccupata vedendo che la pelle attorno ai tagli era arrossata rischiava un infezione
<< Si è divertito un bel po’ con me >> disse Leon, Claire chiamò Rebecca che dopo aver analizzato le ferite con un cipiglio preoccupato, aveva estratto un paio di garze sterili dal piccolo borsello beige che portava al fianco seguite poi dal disinfettante contenuto sempre nello stesso borsello e dopo averlo fatto bagnò alcune garze col disinfettante e cominciò a pulire delicatamente le ferite, passandogli poi un unguento alle erbe verdi e, dopo aver aperto i ganci che lo bloccavano al tavolo operatorio, proseguì col bendare l’area appena medicata per evitare un ulteriore contatto con l’aria del laboratorio
<< Non sforzarti troppo o le ferite si riapriranno >> disse Rebecca con tono gentile ma allo stesso tempo severo. La squadra si riunì
<< Leon hai per caso sentito Chris parlare di Piers o Jensen? >> chiese Lorelai
< No. Sono scomparsi anche loro? >> rispose e chiese Leon.
<< Purtroppo sì, ma non sappiamo dove siano, pensavamo che Chris li avesse rapiti ma a quanto pare sono da qualche altra parte >>rispose Claire. Chris, Nicholai, Cliff e gli altri cinque Tyrant perfetti erano nella sala di sorveglianza ad osservare il monitor che era collegato alla telecamera del corridoio del blocco di detenzione delta-4
<< Peccato che non sanno di aver portato con loro un infetto >> disse, ghignando, Chris.
-Struttura segreta della Umbrella, Tunnel della metropolitana, Racoon City
Jensen e Piers erano riusciti ad uscire fuori dal terrario gigante, sigillando nuovamente la porta prima che la regina fosse sopravvissuta. Adesso si trovavano all’interno del laboratorio di Marcus, che sembrava in tutto e per tutto un laboratorio abbandonato, la polvere copriva buona parte delle cose e delle strane uova sferiche coperte da una specie di liquido colloso trasparente, si trovavano ovunque spesso negli angoli o nei corridoi, alcuni neon brillavano ad intermittenza quasi fulminati, le estremità di alcuni neon erano annerite. I due comunque cercavano ancora le loro armi e un modo per uscire di lì.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autore
Scusate il ritardo spero che con la lunghezza del capitolo mi sia fatto perdonare e che con la scuola sto rallentando un poco. Spero che questo capitolo vi piaccia, ringrazio Mattalara per aver recensito lo scorso capitolo e Cardy per averla messa fra le ricordate. Non ci sarà alcuna Leon/Chris, forse una Jensen/Piers ma non ne sono certo l'unica cosa di cui sono certo è la LeonXClaire (o Cleon)
Piccole note:
  1. =” Regina Madre” qui mi riferisco al fatto che Marcus è stato riportato in vita dalla Sanguisuga Regina, e che quindi è la Regina delle sanguisughe (o il ragazzo sanguisuga come lo chiama mia cugina:)
  2. =” Spatola dosatrice per il cobalto” è una piccola linguetta metallica spessa un paio di millimetri e larga un centimetro, usata per dosare l’ossido di cobalto, che è altamente tossico e può prendere fuoco a contatto con l’aria.
  3. =” Macellaio” è il soprannome che è stato dato a Rurik Ginovaef, visto il modo in cui tortura le vittime, macellandole. Rurik è il fratello maggiore di Nicholai come risulta con InsertedEvil.
  4. =” Nosferatu” Alexander Ashford dopo essere stato infettato dal T-Veronica Virus.
Questa è la Queen Leech ( se non avessi saputo descriverla):


E per la formica mi sono basato su la Fire Ant di Fallout (Questa qui|):
http://img1.wikia.nocookie.net/__cb20110505200116/fallout/images/0/05/Fire_ant.png (Vi do il Link perché sennò si straforma la pagina)

 Alla Prossima
-Anthony Edward Stark
   
 
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