Malattie
e nuove conoscenze
Pov
Katara
Arrivammo in
pizzeria, e li trovammo i ragazzi ad aspettarci:
quando i miei occhi incontrarono quelli di Zuko mi mancò il
respiro. Possibile
che proprio il ragazzo della mia peggior nemica in poco tempo fosse
diventato
il mio migliore amico? Nonché colui che mi aveva rubato il
cuore?
Rimasi incantata
a guardarlo per un tempo di dubbia durata,
incurante di ciò che mi accadeva intorno. Quando finalmente
i nostri sguardi
collisero, due sorrisi si aprirono, il suo, rilassato e luminoso, ed il
mio,
impacciato e contornato dal rossore
sulle guance .
Sapevo
però, di non
potermi fare illusioni, lui sorrideva perché mi considerava
come un’amica, ma
non avrebbe mai ricambiato quello che io provavo per lui, era
innamorato di
Suki, non avrebbe mai lasciato una ragazza così per una come
me.
Cercai di
distrarmi, così iniziai ad osservare meglio i miei
amici. Ty Lee si comportava esattamente come me, guardava Sokka di
soppiatto e
ogni tanto sospirava silenziosamente, eravamo destinate a condividere
lo stesso
dolore.
I ragazzi di cui
eravamo innamorate, erano entrambi persi
della bella Suki, ma speravo che almeno Sokka un giorno avrebbe capito
cosa si
celava dietro quegli occhi così provocanti.
Spostai ancora
lo sguardo e notai Mai e Jet che si facevano
spudoratamente il filo davanti ai nostri occhi, erano molto innamorati
l’uno
dell’altra, forse prima o poi si sarebbero messi insieme.
Haru invece
aveva lo sguardo fisso su Azula, lei dal canto
suo cercava in tutti i modi di fingere indifferenza, ma si vedeva
benissimo
come cercasse di guardarlo con la coda dell’occhio.
Quelle due erano
davvero fortunate, avevano l’opportunità di
stare con il ragazzo che amavano, e non volevano dichiararsi soltanto
per paura
di fare il primo passo.
Le serata
sarebbe stata davvero perfetta, se non per un
piccolo imprevisto.
Stavamo
mangiando tranquillamente, quando al nostro tavolo si
avvicinarono dei ragazzi –Salve possiamo unirci a voi?-
Chiese uno di loro
tenendo lo sguardo fisso su di me.
-Mi dispiace ma
stavamo andando via- Rispose Zuko alzandosi
seguito dagli altri, il ragazzo non si fece scoraggiare, anzi si
avvicinò a me
e mi sussurrò –Sei
molto carina, perché
non vieni a fare un giro con me?-
Mi
spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e
mi
sorrise –Ehi, sta lontano da mia sorella!- Sokka si
infilò tra me ed il tipo
senza troppe cerimonie.
-Va bene, va
bene- Sospirò alzando le mani in segno di resa
–Ci vediamo presto piccola- Disse facendomi
l’occhiolino.
Pov
Azula
Uscimmo dalla
pizzeria, Sokka stava ancora inveendo contro
quel ragazzo, ma la cosa che mi aveva stupito di più era la
reazione che aveva
avuto mio fratello.
Aveva chiuso gli
occhi e stretto i pugni, come se volesse
trattenersi.
Sapevo cosa
significava quell’atteggiamento, si comportava
così quando una cosa gli dava tremendamente fastidio.
Si comportava
così perché si era affezionato molto a Katara e
avevano instaurato una splendida amicizia, ma speravo davvero che quel
suo
atteggiamento fosse dettato da qualcosa di più forte.
-Azula, io sono
in moto, torni a casa con me?- Chiese Zuko
distogliendomi dai miei pensieri.
-Zuko
perché non accompagni Ty Lee visto che abita molto
lontano? Ad Azula ci penso io, ti prometto che arriverà a
casa sana e salva-
Disse Haru rivolto
a mio fratello,
com’era carino…
-Va bene,
però mi raccomando, tratta bene mia sorella o te la
vedrai con me- Zuko gli puntò un dito contro, cosa che fece
tremare di paura il
povero ragazzo.
-Ty andiamo?-
Disse rivolto alla mia amica mentre le passava
il casco, vidi Katara rabbuiarsi leggermente, forse sperava di poter
passare un
po’ più di tempo con lui.
Dopo che Zuko e
Ty Lee furono andati via, ci avviammo tutti
verso le rispettive case, i due fratelli ci lasciarono subito, mentre
Mai e Jet
ci salutarono poco dopo.
Io e Haru
rimanemmo finalmente da
soli, era da tanto che immaginavo come
sarebbe stato quel momento, ma nella mia fantasia era decisamente
meglio:
almeno li riuscivo a spiccicare due parole in croce.
Camminammo in
silenzio fino a casa mia. Ero ormai decisa a
lasciar perdere ed entrare quando lui mi afferrò la mano
facendomi voltare di
botto.
-Azu io devo
dirti una cosa-
-Haru
io…- Cercai di improvvisare qualcosa, ma fui
interrotta, dalle sue morbide labbra poggiate delicatamente sulle mie.
Quando si
ritrasse, con la stessa gentilezza con la quale era
arrivato, entrambi non potemmo fare a meno di sorridere, avrei voluto
baciarlo
ancora, ma in lontananza sentii il rombare della moto di mio fratello.
-Vedo che siete
tornati davvero sani e salvi- Disse in modo
scherzoso, cosa che probabilmente Haru non riuscì a capire.
-Si…
Ehm… certo…-
–Ehi
amico rilassati, stavo solo scherzando- Continuò Zuko
amichevolmente, mentre si dirigeva verso la porta di casa.
-Azula
entriamo?-
–Si
certo, Buonanotte Haru-
–Notte
Amico- Gridò mio fratello che incominciò ad
entrare in
casa, approfittai di quel momento per lasciare un ultimo bacio sulle
labbra di
Haru.
Entrammo
finalmente in casa e ed io ripresi a respirare, se
Zuko avesse scoperto in quel modo del bacio sarebbe andato su tutte le
furie.
Dal giorno in
cui nostra madre morì, aveva assunto un
comportamento iperprotettivo nei miei confronti, sarebbe stato meglio
se ne
avessimo parlato a quattrocchi.
-Zuko posso
parlarti?-
–Adesso?-
Sbadigliò leggermente, forse per farmi afferrare il
messaggio che io finsi accuratamente di non aver recepito –Si
adesso- Risposi
andandomi a sedere sul divano.
-Dimmi tutto
allora- Disse lui accomodandosi accanto a me,
presi fiato.
–Io e
Haru poco fa ci siamo baciati-
-Provi qualcosa
per lui?- Annuii –Sono innamorata di lui-
Dissi abbassando lo sguardo, lui mi alzò il mento.
–Allora
sono felice
per te sorellina-
Istintivamente
lo abbracciai –Credevo che ti saresti
arrabbiato-
Lui si stese
trascinandomi con se, tenendomi ancora
abbracciata –Perché dovrei? Se sei felice, io sono
felice per te- Disse
sorridendo.
Rimanemmo
così ancora per un po’, fino a quando entrambi ci
addormentammo.
Pov Katara
Mi alzai di buon
umore, mi vestii e uscii dalla mia stanza.
In cucina non c’era nessuno, mi avviai verso la stanza di
Sokka.
-Sokka? Dobbiamo
andare a scuola ed è tardi- Lui si girò a
guardarmi rosso in viso –Katara non sto molto bene- Aveva gli
occhi rossi,
avvicinai la mia mano alla sua fronte, scottava.
-Sokka ma tu hai
la febbre-
–Lo
so, credo che dovrai andare da sola a scuola oggi- Disse
con aria dispiaciuta.
-Io non vado a
scuola con te in queste condizioni!- Esclamai
–Sei solo e la nonna non è qui, io rimango qui con
te!-
-Katara tu devi
andare, non puoi perdere un giorno di scuola
per colpa mia, io me la caverò-
-E va bene
fratellone, però riposati mi raccomando- Gli
lasciai un bacio sulla fronte.
-Lascia la porta
aperta, così se dopo sto dormendo puoi
entrare in casa- Disse prima di addormentarsi.
Uscii di casa e
mi avviai verso la scuola, per la fretta non
avevo fatto colazione, così mi fermai davanti ad un bar, ma
prima che riuscissi
ad entrare, qualcuno tirò indietro la sedia a rotelle
facendola girare.
Era un ragazzo
abbastanza alto, con capelli neri e occhi
azzurri come il ghiaccio, aveva un aria vagamente familiare.
-Ciao bambolina-
Riconobbi subito la voce, era il ragazzo
della sera prima, aveva uno stupido sorriso stampato in volto e mi
guardava
come una tigre guarda la sua povera preda.
-Che ci fai qui
tutta sola?-
–A te
che importa? Nemmeno ti conosco!-
-Hai ragione,
non mi sono presentato, io sono Aang, tu non
hai bisogno di presentarti, sei Katara la ragazza
“nuova”-
-Tanto nuova non
sono, vivo qui da più di due mesi!- Affermai
io seccata cercando di andarmene, ma lui mi bloccò di nuovo.
-Perché
sei così scontrosa?- Disse avvicinandosi un po’ di
più a me –Lasciami andare-
-Va tutto bene
qui?- Una voce ormai familiare interruppe le
mie macchinazioni sulle possibili vie di fuga.
-No Zuko,
è tutto a posto, Aang se ne stava andando- Risposi
invitando il ragazzo ad andarsene con lo sguardo.
-Certo, ci
vediamo presto Katara- Cercò di sfiorarmi una guancia,
ma io spostai il viso appena in tempo.
-Che tipo,
è davvero insopportabile- Disse Azula mentre Zuko
si avvicinava a me e incominciava a spingermi –Lo conoscete?-
Chiesi curiosa.
-Chi non lo
conosce, si chiama Aang ed è un anno più piccolo
di Zuko, si diverte ad abbordare le ragazze più piccole,
è un vero e proprio
donnaiolo, l’anno scorso ci ha provato anche con me, ma Zuko
l’ha messo a
posto, vero fratellone?-
-Certo, sta
tranquilla Katara, non darà fastidio nemmeno a te
e se lo farà, non credo che Sokka glie la farà
passare liscia e io sarei molto
felice di dargli una mano- Sorrise, probabilmente all’idea di
una bella rissa
con Aang.
Arrivammo
finalmente davanti a scuola, Azula abbandonò subito
il braccio di suo fratello per correre incontro ad Haru, io guardai
Zuko con
aria interrogativa –Mi sono persa qualcosa?-
-Effettivamente
si, da ieri quei due…stanno insieme- Disse
lui con un certo sforzo, forse non gli andava giù
l’idea che ci fosse un altro
ragazzo nella vita della sua amata sorellina. Sorrisi a questo
pensiero, Zuko
era identico a Sokka.
Pensare a mio
fratello mi fece perdere un po’ il sorriso, lo
avevo lasciato a casa con la febbre, forse sarebbe stato meglio rimanere a fargli
compagnia.
-Cos’hai
?- Chiese Zuko con aria preoccupata
–Sokka aveva la febbre e sono un
po’ preoccupata perché adesso è a casa
da solo-
In quel momento
a noi si avvicinò Suki, che come al solito mi
squadrò con aria di superiorità –Zuko
amore, andiamo abbiamo lezione-
Aveva calcato
molto la parola amore, come se volesse farmi un
dispetto.
Pov
Suki
Appena arrivata
a scuola, mi si presentò davanti una visione
a dir poco nauseante: il mio ragazzo, con un’espressione da
ebete spingeva la
storpietta per accompagnarla in classe. Era davvero troppo, come osava
rendermi
ridicola in quel modo? Se ne andava in giro con lei senza alcun ritegno
invece
di cercarmi.
Mi avvicinai a
passo spedito verso quei due, quella ragazzina
me l’avrebbe pagata prima o poi.
Ero quasi
arrivata, quando sentii la ragazzina dire a Zuko
che Sokka era a casa con la febbre.
Mi fermai un
attimo ad ascoltare, poi decisi di
avvicinarmi e trascinarmi via quello che era
ancora il mio ragazzo.
Una volta
arrivati di fronte alla classe ebbi un idea, se la
storpietta era scuola, significava che Sokka era solo a casa e sarei
potuta
andare a trovarlo indisturbata!
Ero davvero un
genio –Zuko- Dissi tirandogli un braccio e
improvvisando una faccia dolorante –Cosa
c’è Suki?- Sospirò annoiato, ma come
si permetteva?
-Non mi sento
molto bene, credo che andrò a casa-
-Vuoi che ti
accompagni?-
-No, non
preoccuparti, tu resta a scuola, a casa ci torno da
sola- Gli diedi un bacio, poi scappai via con un sorriso a trentadue
denti.
Dieci minuti
dopo ero a casa di Sokka, avevo corso come una
pazza per arrivare il prima possibile.
La porta era
aperta, entrai senza nemmeno bussare, dalla
cucina si sentivano dei rumori.
Quando entrai
nella stanza, trovai Sokka intento a prepararsi
qualcosa da mangiare per fare colazione, ma era evidente che fosse un
totale
disastro.
-Lascia faccio
io- Dissi toccandogli una spalla. Appena udì
la mia voce lanciò un urlo e fece un salto alto due metri
cadendo rovinosamente
sul pavimento.
-Sei forse
impazzita? Mi hai fatto spaventare!- Mi
inginocchiai e gli sfiorai il naso con un dito –Ma come, il
grande e potente
Sokka si spaventa così facilmente?- Dissi iniziando a
ridere, ma smisi subito,
anche perché sembrava davvero arrabbiato.
-Che ci fai qui
Suki?- Chiese mentre si rialzava. Intanto io
cercai di salvare il possibile di quella colazione.
-Ho sentito tua
sorella dire a Zuko che stavi male, così
eccomi qui-
–E
come mai? Sei qui per ridere di me?- Chiese lui sarcastico
incrociando le braccia.
-No, per
prendermi cura di te- Dissi mentre gli sfioravo
nuovamente il naso con un dito.
Salve
a tutti, mi scuso per l’immenso ritardo
ma ho avuto problemi di famiglia, ora sto cercando di rimettermi in
carreggiata
con tutte le storie…
Ecco
a voi il nuovo capitolo, finalmente è
comparso Aang, ovviamente del tutto diverso
dall’originale…
Spero
che il capitolo vi piaccia =)
Baci
Baby <3