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Autore: barbara91    21/09/2014    2 recensioni
Questa storia è arrivata seconda al contest "It's difficult..." di Xxthe recklessxX.
Katara era giovane, bella, solare e simpatica.
Ma il destino, desideroso di mettere alla prova la sua forza morale, decise di farle prendere parte ad un piano più grande, del quale lei non sarebbe venuta a conoscenza tanto presto.
Fu così che la bella Katara perse l’uso delle gambe, in seguito ad un incidente dal quale uscì conservando intatto il suo grande cuore, al contrario di sua madre.
Quelli che le potevano definirsi amici si contavano sulle dita di una mano, e di certo i suoi continui trasferimenti a causa del lavoro di suo padre, non giovavano alla causa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katara, Quasi tutti, Zuko
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Malattie e nuove conoscenze

Pov Katara

Arrivammo in pizzeria, e li trovammo i ragazzi ad aspettarci: quando i miei occhi incontrarono quelli di Zuko mi mancò il respiro. Possibile che proprio il ragazzo della mia peggior nemica in poco tempo fosse diventato il mio migliore amico? Nonché colui che mi aveva rubato il cuore?

Rimasi incantata a guardarlo per un tempo di dubbia durata, incurante di ciò che mi accadeva intorno. Quando finalmente i nostri sguardi collisero, due sorrisi si aprirono, il suo, rilassato e luminoso, ed il mio, impacciato e contornato dal rossore  sulle guance .

Sapevo però, di  non potermi fare illusioni, lui sorrideva perché mi considerava come un’amica, ma non avrebbe mai ricambiato quello che io provavo per lui, era innamorato di Suki, non avrebbe mai lasciato una ragazza così per una come me.

Cercai di distrarmi, così iniziai ad osservare meglio i miei amici. Ty Lee si comportava esattamente come me, guardava Sokka di soppiatto e ogni tanto sospirava silenziosamente, eravamo destinate a condividere lo stesso dolore.

I ragazzi di cui eravamo innamorate, erano entrambi persi della bella Suki, ma speravo che almeno Sokka un giorno avrebbe capito cosa si celava dietro quegli occhi così provocanti.

Spostai ancora lo sguardo e notai Mai e Jet che si facevano spudoratamente il filo davanti ai nostri occhi, erano molto innamorati l’uno dell’altra, forse prima o poi si sarebbero messi insieme.

Haru invece aveva lo sguardo fisso su Azula, lei dal canto suo cercava in tutti i modi di fingere indifferenza, ma si vedeva benissimo come cercasse di guardarlo con la coda dell’occhio.

Quelle due erano davvero fortunate, avevano l’opportunità di stare con il ragazzo che amavano, e non volevano dichiararsi soltanto per paura di fare il primo passo.

Le serata sarebbe stata davvero perfetta, se non per un piccolo imprevisto.

Stavamo mangiando tranquillamente, quando al nostro tavolo si avvicinarono dei ragazzi –Salve possiamo unirci a voi?- Chiese uno di loro tenendo lo sguardo fisso su di me.

-Mi dispiace ma stavamo andando via- Rispose Zuko alzandosi seguito dagli altri, il ragazzo non si fece scoraggiare, anzi si avvicinò a me e mi sussurrò  –Sei molto carina, perché non vieni a fare un giro con me?-

Mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi sorrise –Ehi, sta lontano da mia sorella!- Sokka si infilò tra me ed il tipo senza troppe cerimonie.

-Va bene, va bene- Sospirò alzando le mani in segno di resa –Ci vediamo presto piccola- Disse facendomi l’occhiolino.

 

Pov Azula

Uscimmo dalla pizzeria, Sokka stava ancora inveendo contro quel ragazzo, ma la cosa che mi aveva stupito di più era la reazione che aveva avuto mio fratello.

Aveva chiuso gli occhi e stretto i pugni, come se volesse trattenersi.

Sapevo cosa significava quell’atteggiamento, si comportava così quando una cosa gli dava tremendamente fastidio.

Si comportava così perché si era affezionato molto a Katara e avevano instaurato una splendida amicizia, ma speravo davvero che quel suo atteggiamento fosse dettato da qualcosa di più forte.

-Azula, io sono in moto, torni a casa con me?- Chiese Zuko distogliendomi dai miei pensieri.

-Zuko perché non accompagni Ty Lee visto che abita molto lontano? Ad Azula ci penso io, ti prometto che arriverà a casa sana e salva- Disse  Haru rivolto a mio fratello, com’era carino…

-Va bene, però mi raccomando, tratta bene mia sorella o te la vedrai con me- Zuko gli puntò un dito contro, cosa che fece tremare di paura il povero ragazzo.

-Ty andiamo?- Disse rivolto alla mia amica mentre le passava il casco, vidi Katara rabbuiarsi leggermente, forse sperava di poter passare un po’ più di tempo con lui.

Dopo che Zuko e Ty Lee furono andati via, ci avviammo tutti verso le rispettive case, i due fratelli ci lasciarono subito, mentre Mai e Jet ci salutarono poco dopo.

Io e Haru rimanemmo finalmente  da soli, era da tanto che immaginavo come sarebbe stato quel momento, ma nella mia fantasia era decisamente meglio: almeno li riuscivo a spiccicare due parole in croce.

Camminammo in silenzio fino a casa mia. Ero ormai decisa a lasciar perdere ed entrare quando lui mi afferrò la mano facendomi voltare di botto.

-Azu io devo dirti una cosa-

-Haru io…- Cercai di improvvisare qualcosa, ma fui interrotta, dalle sue morbide labbra poggiate delicatamente sulle mie.

Quando si ritrasse, con la stessa gentilezza con la quale era arrivato, entrambi non potemmo fare a meno di sorridere, avrei voluto baciarlo ancora, ma in lontananza sentii il rombare della moto di mio fratello.

-Vedo che siete tornati davvero sani e salvi- Disse in modo scherzoso, cosa che probabilmente Haru non riuscì a capire.

-Si… Ehm… certo…-

–Ehi amico rilassati, stavo solo scherzando- Continuò Zuko amichevolmente, mentre si dirigeva verso la porta di casa.

-Azula entriamo?-

–Si certo, Buonanotte Haru-

–Notte Amico- Gridò mio fratello che incominciò ad entrare in casa, approfittai di quel momento per lasciare un ultimo bacio sulle labbra di Haru.

Entrammo finalmente in casa e ed io ripresi a respirare, se Zuko avesse scoperto in quel modo del bacio sarebbe andato su tutte le furie.

Dal giorno in cui nostra madre morì, aveva assunto un comportamento iperprotettivo nei miei confronti, sarebbe stato meglio se ne avessimo parlato a quattrocchi.

-Zuko posso parlarti?-

–Adesso?- Sbadigliò leggermente, forse per farmi afferrare il messaggio che io finsi accuratamente di non aver recepito –Si adesso- Risposi andandomi a sedere sul divano.

-Dimmi tutto allora- Disse lui accomodandosi accanto a me, presi fiato.

–Io e Haru poco fa ci siamo baciati-

-Provi qualcosa per lui?- Annuii –Sono innamorata di lui- Dissi abbassando lo sguardo, lui mi alzò il mento.

 –Allora sono felice per te sorellina-

Istintivamente lo abbracciai –Credevo che ti saresti arrabbiato-

Lui si stese trascinandomi con se, tenendomi ancora abbracciata –Perché dovrei? Se sei felice, io sono felice per te- Disse sorridendo.

Rimanemmo così ancora per un po’, fino a quando entrambi ci addormentammo.

 

Pov  Katara

Mi alzai di buon umore, mi vestii e uscii dalla mia stanza. In cucina non c’era nessuno, mi avviai verso la stanza di Sokka.

-Sokka? Dobbiamo andare a scuola ed è tardi- Lui si girò a guardarmi rosso in viso –Katara non sto molto bene- Aveva gli occhi rossi, avvicinai la mia mano alla sua fronte, scottava.

-Sokka ma tu hai la febbre-

–Lo so, credo che dovrai andare da sola a scuola oggi- Disse con aria dispiaciuta.

-Io non vado a scuola con te in queste condizioni!- Esclamai –Sei solo e la nonna non è qui, io rimango qui con te!-

-Katara tu devi andare, non puoi perdere un giorno di scuola per colpa mia, io me la caverò-

-E va bene fratellone, però riposati mi raccomando- Gli lasciai un bacio sulla fronte.

-Lascia la porta aperta, così se dopo sto dormendo puoi entrare in casa- Disse prima di addormentarsi.

Uscii di casa e mi avviai verso la scuola, per la fretta non avevo fatto colazione, così mi fermai davanti ad un bar, ma prima che riuscissi ad entrare, qualcuno tirò indietro la sedia a rotelle facendola girare.

Era un ragazzo abbastanza alto, con capelli neri e occhi azzurri come il ghiaccio, aveva un aria vagamente familiare.

-Ciao bambolina- Riconobbi subito la voce, era il ragazzo della sera prima, aveva uno stupido sorriso stampato in volto e mi guardava come una tigre guarda la sua povera preda.

-Che ci fai qui tutta sola?-

–A te che importa? Nemmeno ti conosco!-

-Hai ragione, non mi sono presentato, io sono Aang, tu non hai bisogno di presentarti, sei Katara la ragazza “nuova”-

-Tanto nuova non sono, vivo qui da più di due mesi!- Affermai io seccata cercando di andarmene, ma lui mi bloccò di nuovo.

-Perché sei così scontrosa?- Disse avvicinandosi un po’ di più a me –Lasciami andare-

-Va tutto bene qui?- Una voce ormai familiare interruppe le mie macchinazioni sulle possibili vie di fuga.

-No Zuko, è tutto a posto, Aang se ne stava andando- Risposi invitando il ragazzo ad andarsene con lo sguardo.

-Certo, ci vediamo presto Katara- Cercò di sfiorarmi una guancia, ma io spostai il viso appena in tempo.

-Che tipo, è davvero insopportabile- Disse Azula mentre Zuko si avvicinava a me e incominciava a spingermi –Lo conoscete?- Chiesi curiosa.

-Chi non lo conosce, si chiama Aang ed è un anno più piccolo di Zuko, si diverte ad abbordare le ragazze più piccole, è un vero e proprio donnaiolo, l’anno scorso ci ha provato anche con me, ma Zuko l’ha messo a posto, vero fratellone?-

-Certo, sta tranquilla Katara, non darà fastidio nemmeno a te e se lo farà, non credo che Sokka glie la farà passare liscia e io sarei molto felice di dargli una mano- Sorrise, probabilmente all’idea di una bella rissa con Aang.

Arrivammo finalmente davanti a scuola, Azula abbandonò subito il braccio di suo fratello per correre incontro ad Haru, io guardai Zuko con aria interrogativa –Mi sono persa qualcosa?-

-Effettivamente si, da ieri quei due…stanno insieme- Disse lui con un certo sforzo, forse non gli andava giù l’idea che ci fosse un altro ragazzo nella vita della sua amata sorellina. Sorrisi a questo pensiero, Zuko era identico a Sokka.

Pensare a mio fratello mi fece perdere un po’ il sorriso, lo avevo lasciato a casa con la febbre, forse sarebbe stato  meglio rimanere a fargli compagnia.

-Cos’hai ?- Chiese Zuko con aria  preoccupata –Sokka aveva la febbre e sono un po’ preoccupata perché adesso è a casa da solo-

In quel momento a noi si avvicinò Suki, che come al solito mi squadrò con aria di superiorità –Zuko amore, andiamo abbiamo lezione-

Aveva calcato molto la parola amore, come se volesse farmi un dispetto.

 

Pov Suki

Appena arrivata a scuola, mi si presentò davanti una visione a dir poco nauseante: il mio ragazzo, con un’espressione da ebete spingeva la storpietta per accompagnarla in classe. Era davvero troppo, come osava rendermi ridicola in quel modo? Se ne andava in giro con lei senza alcun ritegno invece di cercarmi.

Mi avvicinai a passo spedito verso quei due, quella ragazzina me l’avrebbe pagata prima o poi.

Ero quasi arrivata, quando sentii la ragazzina dire a Zuko che Sokka era a casa con la febbre.

Mi fermai un attimo ad ascoltare, poi decisi di  avvicinarmi e trascinarmi via quello che era ancora il mio ragazzo.

Una volta arrivati di fronte alla classe ebbi un idea, se la storpietta era scuola, significava che Sokka era solo a casa e sarei potuta andare a trovarlo indisturbata!

Ero davvero un genio –Zuko- Dissi tirandogli un braccio e improvvisando una faccia dolorante –Cosa c’è Suki?- Sospirò annoiato, ma come si permetteva?

-Non mi sento molto bene, credo che andrò a casa-

-Vuoi che ti accompagni?-

-No, non preoccuparti, tu resta a scuola, a casa ci torno da sola- Gli diedi un bacio, poi scappai via con un sorriso a trentadue denti.

Dieci minuti dopo ero a casa di Sokka, avevo corso come una pazza per arrivare il prima possibile.

La porta era aperta, entrai senza nemmeno bussare, dalla cucina si sentivano dei rumori.

Quando entrai nella stanza, trovai Sokka intento a prepararsi qualcosa da mangiare per fare colazione, ma era evidente che fosse un totale disastro.

-Lascia faccio io- Dissi toccandogli una spalla. Appena udì la mia voce lanciò un urlo e fece un salto alto due metri cadendo rovinosamente sul pavimento.

-Sei forse impazzita? Mi hai fatto spaventare!- Mi inginocchiai e gli sfiorai il naso con un dito –Ma come, il grande e potente Sokka si spaventa così facilmente?- Dissi iniziando a ridere, ma smisi subito, anche perché sembrava davvero arrabbiato.

-Che ci fai qui Suki?- Chiese mentre si rialzava. Intanto io cercai di salvare il possibile di quella colazione.

-Ho sentito tua sorella dire a Zuko che stavi male, così eccomi qui-

–E come mai? Sei qui per ridere di me?- Chiese lui sarcastico incrociando le braccia.

-No, per prendermi cura di te- Dissi mentre gli sfioravo nuovamente il naso con un dito.

 

Salve a tutti, mi scuso per l’immenso ritardo ma ho avuto problemi di famiglia, ora sto cercando di rimettermi in carreggiata con tutte le storie…

Ecco a voi il nuovo capitolo, finalmente è comparso Aang, ovviamente del tutto diverso dall’originale…

Spero che il capitolo vi piaccia =)

Baci Baby <3

  
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