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Autore: Adhara_    22/09/2014    2 recensioni
Dal testo: "Cosa c'è dopo la morte? L'oblio? Il vuoto assoluto?
Continuo a farmi questa domanda, una litania nella mia testa."
Posso definire questa fanfiction un mio piccolo sfogo di cui avevo bisogno.
C'è un accenno SasuSaku, ma la coppia non è il centro della storia.
Be, buona lettura :3
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Military




Sento di essere una persona egoista, crudele, insensibile. Ed ho paura. Paura di me stessa, dei miei pensieri, dei miei ideali, del mio essere così meschina.
Ho abbandonato tutto e tutti, senza ascoltare le loro preghiere e le loro suppliche. Non ho voluto vedere nemmeno le loro lacrime amare e il loro dolore.
Ho fatto la mia scelta senza guardare in faccia nessuno, come se fossi sola al mondo, come se non avessi persone meravigliose che mi vogliono bene, che mi amano. I miei genitori, mia sorella, i miei amici... Il mio ragazzo. Nessuno di loro è riuscito a farmi cambiare idea. Nessuno di loro mi ha capita e sostenuta. Non fino in fondo almeno.

Ed ora sto per morire, una gocciolina di sudore che scende dalla mia fronte per il terrore che provo per questa parola.
Cosa c'è dopo la morte? L'oblio? Il vuoto assoluto?
Continuo a farmi questa domanda, una litania nella mia testa.

 

 

Io, Sakura Haruno, sono un militare. Ho fatto questa scelta per poter dire di aver fatto qualcosa di utile nella mia esistenza, di aver dedicato la mia vita alla protezione di altre.
Ho scelto l'amore per la Mia Patria, per la Mia Bandiera. Ho deciso di dare speranza.
Sto dando anima e corpo perché credo che qualcosa possa cambiare, che il mondo possa migliorare. Sto dando la mia vita nella speranza che il mondo si possa salvare da tanta povertà e brutalità. Da tanta ingiustizia e rivalità.
Oggi morirò in Afghanistan, lontano dal mio paese, lontano dalle persone che amo.
Morirò e di me resterà solo un vano ricordo.

 

 

Mi risveglio dai miei pensieri quando sento premuto con forza sulla schiena la canna del fucile di un talebano, mi ordina di avanzare.
Mi guardo attorno, e vedo gli altri tre miei compagni camminare verso la morte come me. Rassegnati e sottomessi ad essa.
La nostra missione era quella di neutralizzare una cellula operativa del al-Qaeda in Afghanistan, ma non avremmo mai pensato di ricevere un'imboscata. Ci avevano catturato in pochi minuti, erano in quindici e la nostra era stata una resistenza di breve durata; circondati e stremati, eravamo caduti ai loro piedi.

Ora stiamo camminando verso il centro del loro villaggio, dove avvengono le esecuzioni. Gli occhi degli abitanti ci guardano con odio e disprezzo. Ognuno di loro non aspetta altro che poter infierire sui nostri corpi freddi.
Avanzo a testa alta e sguardo fiero, è l'unica cosa che posso fare. Itachi, il capo della missione, ci guarda, gli occhi che chiedono solo perdono. Perdono per non essere riuscito a portarci sani e salvi a casa. Scuoto la testa, comprendendo il suo dolore.

Ci allineano in mezzo alla piazza spoglia, uno di fianco all'altro, circondati solo dalle piccole capanne e dai suoi proprietari. Il talebano di fronte a noi è pronto a sparare, aspetta solo il cenno del capo villaggio.
Non potrò più dire ai miei genitori che gli voglio bene, non potrò più dire a Sasuke che lo amo. Chiudo gli occhi, e, per la prima volta nella mia carriera militare, lascio che le lacrime scendono sulle mie guance, mi lascio cullare dal pensiero che la mia famiglia sta bene, che Sasuke sta bene.

Il nemico apre il fuoco, e sento il tonfo di un corpo che cade a terra. Non apro gli occhi, non voglio sapere chi è, non voglio vedere il suolo sporcarsi di sangue.
Il silenzio che segue è carico di sofferenza, rassegnazione e paura. Ognuno di noi pensa ai propri cari, ma allo stesso tempo siamo orgogliosi di noi stessi, delle nostre azioni. Poi il silenzio viene rotto da un secondo sparo e un dolore acuto, incondizionato, si propaga dal mio addome a tutto il corpo. I miei occhi si aprono di scatto, la mia bocca emette un grido muto. Cado sulle ginocchia, mentre un terzo sparo mi colpisce in pieno petto; il sangue in gola che mi impedisce di respirare.
Il mio corpo è ormai riverso a terra, in una pozza di sangue. Un paio di scarponi neri e sporchi di rosso si avvicinano, e quella è l'ultima immagine che vedo.
Poi, solo buio e vuoto.

 

 

 

In quell'angolo di cielo riservato a tutti noi...

Dove vivono in eterno Martiri, Santi ed Eroi (Tuscania)

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

Eccomi di nuovo con un'altra piccola fanfiction. Anzi, reputo questa storia un mio piccolo sfogo, alcuni pensieri di Sakura posso dire che sono autobiografici. Non è proprio uscita come l'avevo partorita, potrei aggiungere o modificare da un momento all'altro... Ma spero possa essere apprezzata.

Io ho messo “one-shot” ma non sono sicura che la sia, ditemelo se ho sbagliato :3

Non penso di avere altro da dire... Se non ringraziare chiunque è arrivato fin qua e soprattutto a chi lascerà il proprio parere.

Un abbraccio. 

  
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