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Autore: Midnight Lies    22/09/2014    3 recensioni
E se quando Ryuk lasciò sulla Terra il Death Note, Light non fosse stato l'unico a vederlo cadere?
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[Dal testo:]
"Nora seguiva dei valori che riteneva importantissimi, come l'amicizia e la lealtà, per questo Light sapeva che avrebbe mantenuto il segreto sia che lo ritenesse giusto sia che lo ritenesse sbagliato, raccapricciante. Non avrebbe detto nulla a nessuno a prescindere, su questo Light non aveva dubbi.
Il punto era che uno dei più grandi valori, insieme a quelli, per lei era anche la vita."
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"«Forza, prova a uccidermi. Forza. Prova a uccidermi. Ti vuoi muovere?»
E, senza rendersene conto, i due adolescenti pensarono la stessa cosa.
"Ma che..." "...bastardo."
Eppure, quel "bastardo" iniziava leggermente a piacere, a Nora.
Schietto, provocatorio, attento ad ogni dettaglio, che fosse rilevante o meno. Sotto quell'aspetto erano uguali.
Sotto altri probabilmente erano agli opposti."
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"«Mi chiedo perché, a detta tua, io non debba pensarlo.» rispose semplicemente il ragazzo di fronte a lei.
«Vedi, se fossi un serial killer, non ucciderei come fa Kira. Perché avanti, se non ci si sporca le mani non c'è gusto.»"
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I PENSIERI COLORATI SONO STATI UN'IDEA DI "RYUZAKI ERU", MERAVIGLIOSA AUTRICE DI "ANOTHER WORLD" (splendida fanfiction)
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Ryuuk, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a te che leggi e grazie di essere qui. Volevo scusarmi per aver scritto un po' tardi, ma soprattutto volevo avvisare che, visto che sto traslocando all'estero, per una settimana o poco più non potrò pubblicare.... Mi spiace... Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia, anche perchè scriverlo con tutto il casino che c'è da me è sata una vera impresa, malgrado il risultato non sia l'epicità assoluta.
Comunque sia, buona lettura!

NB: il capitolo precedente ha subito qualche lieve variazione, ma i principali avvenimenti narrati non sono stati modificati.


 

4. Shinigami




«Ma come... Riesce a vedermi?»
Nora si coprì la bocca con entrambe le mani, incapace di emettere un solo lamento. Il cuore le martellava in petto e sembrava non avere intenzione di rallentare.
Nella sua testa la parte più fredda iniziò a criticarla.

"Sei incredula. Perché sei incredula? Non hai mai avuto problemi a credere a fantasmi, spiriti, demoni, e addirittura allo Slenderman. E ora che hai qualcosa di diverso di fronte, qualcosa che da sempre ti affascina, hai paura?"
Al contempo, un'altra parte di lei ragionava su piccoli dettagli importanti. 
"Vola: non è una persona. Light era tranquillo fino a poco fa, malgrado la sua presenza: non mi farà del male. Forse. Ha chiesto se posso vederlo. Quindi non dovrei."
Abbassò le mani lentamente, ancora sotto shock. Guardò per un secondo Light: era immobile, in silenzio, a guardarli. La situazione sembrava stupire anche lui, ma Nora ebbe l'impressione che non fosse la presenza di quell'essere a turbarlo.
«Tu lo vedi...» disse con un filo tremante di voce dopo un'ultimo attimo di silenzio.
Torno ad osservare l'essere di fronte a lei.
Era alto almeno due metri, la sua testa era grande il doppio di quella di qualunque persona normale. Quelli che probabilmente erano i capelli si alzavano dritti verso l'alto, scuri quasi quanto i vestiti che indossava, al contrario della pelle pallidissima, quasi azzurrina.
Due grandi occhi rossi brillavano nella penombra della camera. 
«Oddio...», sussurrò, socchiudendo gli occhi e guardandolo meglio, quasi affascinata da quella sua soprannaturale presenza. «Non ci posso credere...» e sorrise, alzando leggermente gli angoli della bocca.
«Lo vedi anche tu, non lo sto immaginando» lanciò uno sguardo al ragazzo.
«Di cosa stai parlando? Io non vedo proprio niente» mentì lui.
«Non prendermi per i fondelli.»
«Light... sembra che la tua amica abbia toccato il quaderno» sghignazzò la creatura, dimostrando di non voler aiutare minimamente il giovane in quella scomoda situazione.
Aveva una voce che lei non si sarebbe aspettata da uno che sarebbe stato comunemente definito "un mostro" da chiunque. Non aveva nulla di particolare, nulla di ultraterreno. Era una voce normalissima, che poteva comunemente essere scambiata per quella di una persona qualsiasi.

"Ha detto il suo nome. Lui conosce Light. Quindi Light conosce lui. Oddio, magnifico...." pensò un lato di lei, mentre quello freddo pensava a tutt'altro: "che accidenti ha, quello, da sghignazzare?" «Aspetta... quale quaderno?»
Solo per un momento, Light serrò i pugni, irritato. "Ha toccato il Death Note. Subito dopo di me. E sono stato io a porgerglielo! Come ho potuto dimenticare una cosa così importante?!" 
«Io sono Ryuk, lo Shinigami di Light» si presentò l'altro, con un ghigno sulle labbra blu che si estendevano zigzagando leggermente agli zigomi.
«Io sono Nora... » rispose lei, esitante ma quasi divertita. Non poteva crederci... Davvero una delle creature fantastiche in cui tanto credeva le si era appena presentata?
«Nora?» Ryuk sghignazzò, di nuovo. «E' un bel nome, Nora...» e ancora rise, dopo aver calcato sulla parola. Ma perché il suo nome la divertiva tanto? Aveva fatto così anche con Light?
Lei ringraziò, nervosa. Stava veramente chiacchierando con uno Shinigami? Fantastico! 
«...deriva dall'arabo e vuol dire "luce", o cose così...»
«Il vostro nome ha lo stesso significato» notò, riferendosi anche a quello di Light.
«Così pare...» Nora continuò a guardarlo, affascinata.
Ma ripensò alle sue precedenti parole: quale quaderno aveva toccato?
E qualcosa, finalmente, scattò nella sua testa, innescando pensieri che si azzuffarono l'uno contro l'altro, reclamando la precedenza.

"Shinigami. Dio della Morte. God of Death. Death. Quaderno. Note. Death Note. Quaderno della Morte. Dio della Morte." «Oddio...» sussurrò, girandosi lentamente a guardare Light, che stava "rispondendo" al suo sguardo incredulo osservandola apparentemente impassibile, con una punta di freddezza negli occhi. Lei proseguì. 
«Death Note... The human whose name is whritten in this note shall die... Il quaderno è... autentico

Tutta quella storia era assurda, incredibile, magnifica... ma soprattutto raccapricciante.
E si sentì importante ugualmente, perché Light non avrebbe mai raccontato a nessun'altro quello che le aveva appena svelato, mai, per nessun motivo. E così si era ritrovata seduta a gambe incrociate sul suo letto, ad ascoltare ciò che lui le aveva da dire.
E, come al solito, i due lati opposti della sua mente avevano iniziato a "discutere".

"Light ha ucciso..."
"E allora? Non è l'unico che abbia mai fatto fuori qualcuno."
"Ma non in questo modo. A diciassette anni, poi..."
"Ah, Nora. Perché criticarlo? Dopotutto anche tu hai ucciso, a soli sedici anni."
 
 
   
 
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