Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Inathia Len    22/09/2014    5 recensioni
E se la storia della Bella e la Bestia non fosse come ve l'hanno sempre raccontata? E se i protagonisti fossero altri?
Leggete di John, che sacrificò se stesso per salvare la sorella Harry, ma finì col trovare l'amore.
Leggete di Sherlock, del principe senza cuore che la fata Irene trasformò in una Bestia orrenda e che riuscì a redimersi grazie all'amore.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

From "Beast" to "Sherlock" in just one look



-Fa male- ringhiò Sherlock ritraendo il braccio per l'ennesima volta e John alzò gli occhi al cielo. Anche se da quando gli aveva salvato la vita, qualche ora prima, ai suoi occhi aveva cessato di essere "la Bestia" per diventare semplicemente "Sherlock", quell'atteggiamento stizzito e non collaborativo si conformava poco con l'immagine del principe trasformato in una belva feroce. Gli mancava ancora qualche pezzo, ma il quadro cominciava a farsi più chiaro. E il suo sesto senso gli diceva che il caratteraccio di Sherlock avesse qualcosa a che fare con l'intera faccenda.

-Se tu stessi fermo ...- lo riprese John, cercando di appoggiare il fazzoletto con il disinfettante al braccio. -Se tu stessi fermo- ricominciò, bloccandolo con una mano e poggiando la benda con l'altra, -avremmo già finito.-

-Se tu non fossi scappato, non saremmo in questa situazione- lo rimbeccò Sherlock, facendo una smorfia molto poco bestiale e fissando ostinatamente lo sguardo sul fuoco.

Attorno a loro, Lestrade, Mycroft, Molly e la signora Hudson assistevano al siparietto ridacchiando sotto voce e divertendosi più di quanto non avrebbero mai ammesso.

-Se tu non mi avessi spaventato, non sarei scappato- ribatté John, vendicandosi mettendogli un'altra benda con dell'alto disinfettante.

-Se tu non fossi entrato nell'Ala Ovest, non ce ne sarebbe stato bisogno- non demorse Sherlock, stringendo le zanne e i pugni per il bruciore.

-Se tu non avessi un pessimo carattere, non avrei rifiutato la cena e quindi non avrei sentito la necessità di vagare per il castello di notte- concluse John, lasciandolo senza parole e mettendo una pomata e bendando il tutto. -Ecco fatto, un paio di settimane e dovrebbe guarire.-

Sherlock guardò il braccio fasciato come se non fosse più il suo, poi lo mosse leggermente, quasi ad assicurarsi di poterlo usare ancora.

-Oh, guardate!- esclamò la signora Hudson, lo sguardo estasiato verso la finestra. -Sta sorgendo il sole!-

-L'alba di un nuovo giorno- rifletté John ad alta voce. -Grazie per avermi salvato, Sherlock.-

Permettimi di fare lo stesso con te, dicevano i suoi occhi.

 

 

 

John si svegliò che era tardo pomeriggio, ma non fu sorpreso di trovare la signora Hudson e Clara già in camera. Quello che lo stupì, invece, fu il carrello pieno di cose da mangiare su cui erano silenziosamente entrate.

-Il padrone non sapeva cosa avresti preferito, così ha ordinato che ti portassi tutto quanto- ridacchiò la teiera, mostrando con lo sguardo le varie leccornie. C'era davvero di tutto, dal dolce al salato. Dalla sua torta preferita alla bistecca di manzo, dal the insieme al latte ai calici di vino e spumante.

-Non ha mai fatto niente di tutto questo per nessuno- commentò Clara, zampettandogli in braccio.

-Questo mi rende speciale?- chiese John, a metà tra il curioso e il divertito.

Qualcosa era cambiato tra lui e Sherlock -già il fatto che nella sua mente non fosse più "la Bestia" la diceva lunga- ma anche quel carrello di cibo infinito sembrava un'offerta di pace niente male. Forse erano davvero semplicemente partiti con il piede sbagliato.

-Ti offenderesti molto se saltassi? Credo che tra un po' sarà ora di cena e ...- cominciò John, non sapendo bene come continuare.

-E vorresti che cenaste insieme?- completo la signora Hudson, i cui occhi già brillavano.

-Sì, giusto. Cenare insieme. Per ringraziarlo di ieri. O questa notte. Gesù, non ci sto capendo più niente- mormorò lui prendendosi la testa tra le mani, mentre Clara gli faceva l'occhiolino. Doveva essere stata un bel tipetto, quando era umana. Sarebbe andata di sicuro d'accordo con sua sorella, Harry.

-Il padrone è in giardino, puoi comunicarglielo tu stesso- squittì la signora Hudson e John non fece in tempo a ribattere che era già sparita, il carrello e Clara al seguito.

-Io. In giardino. Con Sherlock. E anche a cena- rifletté e voce alta, guardando fuori dalla finestra.

Sherlock era effettivamente là all'aperto, in compagnia di Lestrade e Mycroft, che sembrano tentare disperatamente di insegnargli a pattinare. A John sfuggì una risata e, in meno di due secondi, si ritrovò a chiedere al guardaroba un completo invernale e un paio di pattini.

Quando fece la sua comparsa al laghetto ghiacciato, Sherlock era la quarta volta che cadeva e stava guardando in modo davvero poco principesco i pattini e il ghiaccio, borbottando delle parole ben poco principesche.

-E così il temibile Sherlock non sa pattinare- lo prese in giro, il sorriso sulle labbra, sfrecciandogli davanti ed esibendosi in una piroetta perfetta.

-Che ci fai tu qui?-

-Oh, a quanto pare ci abito- rispose leggero John, aggiungendo poi con voce profonda. -"Per sempre", non è così che hai detto? Anche se devo dire che con i lampi e i tuoni in sottofondo suona meglio.-

Sherlock sbuffò e tentò di rimettersi in piedi, ma fece leva sul braccio ferito e questo lo fece gemere di dolore.

-Aspetta, ti aiuto- si fece avanti John e Sherlock si appoggiò a lui.

-Grazie per ieri notte- borbottò a un certo punto Sherlock, allontanandosi piano da John ma senza interrompere il contatto visivo.

-E grazie a te per tutta quella roba che mi hai mandato in camera- ripose John, imbarazzato tanto quanto l'altro in questa cosa dello scambio delle scuse.

-Ti sono piaciute?- si illuminò Sherlock. -Ho cucinato io ...-

-In realtà non ho toccato nulla- confessò, sentendosi molto in colpa dopo l'ammissione dell'altro.

-Oh- fu l'unico commento di Sherlock, che si sedette sul ghiaccio e cominciò a sfilarsi quella specie di pattini che aveva sulle zampe. -Avrei dovuto immaginare che non ti sarebbe piaciuto. La signora Hudson aveva ragione, avrei dovuto lasciar cucinare lei o il cuoco ...-

-No, no, no!- lo interruppe John, quasi divertito da quella ammissione di colpe. Poteva essere quell'essere la stessa Bestia che lo aveva terrorizzato e fatto infuriare il giorno prima? -Non ho mangiato perché non volevo rovinarmi l'appetito prima di cena.-

Sherlock si voltò a guardarlo, stupore e sorpresa negli occhi.

-Cena?-

-Io, te, un tavolo con delle pietanze sopra ... Cena- spiegò, scrollando le spalle cercando di nascondere l'imbarazzo.

-Cena- ripeté Sherlock. -Io e te.-

-Sono fortemente convinto che siamo partiti con il piede sbagliato ieri. E mi dispiace per tutto quello che è successo. Davvero- disse, cercando gli occhi di Sherlock per dimostrare la verità della sue parole.

-Io e te- mormorò di nuovo quello. -Cena.-

-Si è incantato il disco?- lo prese in giro John. -Non era quello che volevi anche ieri?-

Sherlock non rispose, limitandosi a fissarlo con gli occhi sgranati.

-Ok. La cosa si sta facendo preoccupante. La smetteresti di guardarmi così?-

-Vuoi davvero cenare con me?- chiese allora Sherlock, come riscuotendosi. -Non lo fai perché ti sentì in colpa o altro?-

-No, lo voglio davvero. E ora alzati e rimettiti quei pattini. È tempo che qualcuno ti insegni a pattinare.-

Passarono così tutto il resto del pomeriggio.

John che tentava di far rimanere in piedi Sherlock e quest'ultimo che, regolarmente, franava sul ghiaccio. Ci furono delle risate, soprattutto da parte di John, mentre Sherlock sembrava ancora dover capire come comportarsi in sua presenza. C'erano momenti in cui si lasciava andare ed era davvero piacevole stare con lui, mentre in altri riemergeva il caratteraccio e John era stato tentato più e più volte di lasciar perdere tutto e tornarsene in camera. Ma poi Sherlock faceva qualcosa che lo sorprendeva oppure cadeva e basta, mettendo su una faccia da fine del mondo, e il malumore di John scompariva, lasciando posto alle risate.

Poi, a poco a poco il sole cominciò a calare, e Sherlock tornò ad essere silenzioso e scostante.

-Vado su a prepararmi- disse John a un certo punto, ben interpretando il malumore dell'altro. Più ci passava del tempo insieme, più capiva che, in fondo, era solo un timido insicuro, che fingeva di stare bene da solo ma, più di ogni altri, sentiva la necessità della compagnia umana. Era un solo, un emarginato, e John lo sentiva vicino proprio per quello. Quando era al villaggio lo avevano considerato strano, lo avevano giudicato dal primo momento, ma finalmente lì poteva essere se stesso. Chi l'avrebbe mai detto che la prigionia che l'avrebbe dovuto privare della libertà gliene avrebbe regalata una del tutto diversa?

Salì in camera come di corsa e urlò all'armadio, già dal corridoio, di tirargli fuori qualcosa di bello per quella sera.

-Il signorino farà una splendida figura con questo- esclamò il guardaroba, allungandogli una giacca di velluto blu e un paio di pantaloni in tinta, leggermente più scuri. Sulle maniche della giacca, ricami in argento.

Era incredibilmente della sua taglia, ma John aveva deciso di smetterla di farsi domande su queste cose. Il suo armadio gli parlava e gli dava consigli sul vestiario e lui ancora si stupiva perché una giacca sembrava esattamente confezionata per lui.

Scosse la testa e poi sorrise quando il guardaroba gli gridò un in bocca al lupo, e cominciò a correre lungo il corridoio.

Si fermò in scivolata davanti alla grande porta della sala da pranzo, il cuore inspiegabilmente in tumulto.











Inathia's nook:

salve salvino :) scusate il ritardo, ma sono stata senza computer per tutto il week end :)
comunque eccoci qua. in molto avevano scritto che non vedevano l'ora di leggere dell' "avvicinamento" tra i due, e così eccoci qui. è solo l'inizio, ma ne vedrete delle belle .
io scappo, lasciandovi il capitolo, perchè internet ha ricominciato a fare i capricci :)
baci baci e alla prossima (spero riuscirò ad essere più puntuale)

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Inathia Len