Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Tomoko_chan    22/09/2014    5 recensioni
Il post guerra è forse più doloroso della guerra stessa, perché la salita è più ripida di quanto non fosse prima. Il ritrovamento casuale di una tecnica antichissima del Clan Uzumaki riporterà indietro nel tempo una preoccupatissima Hinata e un Naruto ultra bisognoso dell'affetto dei genitori. Un viaggio che è effettivamente la ricerca di quel qualcosa che manca: perché una guerra sconvolge e lascia tante ferite, tante cicatrici, ma ti lascia senza amore. Un viaggio che metterà a dura prova i sentimenti di Naruto, che cercherà ancora una volta l'aiuto della nostra moretta. Come finirà?
***
[NaruHina doc.] [Accenni MinaKushi]
Vincitrice del contest "Il linguaggio dei fiori" indetto da Naruhinafra sul forum di EFP e dei premi "Miglior affinità di coppia", "Miglior IC", "Premio Grammatica" e "Premio fiore".
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto, Minato/Kushina
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
In cerca di... (te)​
 
♦ Qualcosa per andare avanti.


 
Stavolta l’atterraggio fu più dolce; quando Hinata si svegliò non era ancora giorno, fuori la pioggia scrosciava impetuosa e Naruto era accanto a lei, seduto, le gambe al petto strette in un abbraccio.
Si mise a sedere, provata da quanto accaduto e gli si accostò, avvolgendolo ancora con le sue braccia sottili e appoggiando la testa alla sua: Naruto singhiozzava debolmente, con il viso nascosto fra le braccia e il corpo tremante, come un bambino solo e frustrato.
Si può perdere qualcuno per la seconda volta? Sembra impossibile, eppure era appena successo. Su Naruto, adesso, gravava la doppia morte dei suoi genitori, eroi di un villaggio, purtroppo genitori assenti.
Cosa avevano ottenuto tornando nel passato? Hinata non riusciva a trovare una risposta positiva mentre lentamente gli accarezzava i capelli, tentando di calmare il ragazzo. Soltanto tanta tristezza, una buona dose di dolore e una fetta di nostalgia. Non ne avevano avuto abbastanza negli anni della loro vita? Morti, morti, guerre e morti, ecco ciò in cui erano cresciuti. A cosa serviva quella stupida tecnica se non esisteva un modo per usarla a fin di bene? Non riusciva a trovare le parole per consolarlo, nessuna, perché conosceva quel dolore ed era troppo forte per seppellirlo con quattro parole dolci di conforto, che poi neanche esistevano. Allora pensò alla propria situazione, a sua madre, con cui non aveva neanche avuto il coraggio di parlare, alla sua figura longilinea, al suo amore per il padre. Se ci avesse parlato, se l’avesse messa in guardia, forse sua madre avrebbe potuto salvarsi? Forse. Ma lei, Hinata Hyuga, non sarebbe più stata quello che era ora, cioè una donna che aveva imparato ad essere forte, meno timida, più decisa e “testarda”, tanto da riuscire a creare nuove tecniche con la sua arte oculare, tanto da rischiare il tutto per tutto pur di salvare i suoi cari. Aveva faticato tanto per essere quello che era adesso, ed era qualcosa di irrinunciabile per lei. Cosa sarebbe cambiato nel presente, se avesse modificato il passato?
<< Almeno loro ti hanno conosciuto, hanno compiuto il loro sacrificio con la sicurezza nel cuore perché sei diventato un’ottima persona anche senza di loro. >> mormorò, tanto vicino al suo orecchio da sentirlo tremare << Lo so che non ti è di conforto… ma loro hanno deciso di non essere salvati. Per te. >>
Naruto non rispose, ma parve calmarsi leggermente. Hinata si alzò e costrinse anche lui a fare lo stesso, per poi accompagnarlo sul letto. Andò in cucina, gli  preparò nuovamente un thè e glielo porse, mentre distrattamente ascoltava lo scrosciare della pioggia. Attese in un angolo buio della stanza che Naruto si calmasse completamente, sorseggiando la sua bevanda. Si rese conto ancora una volta che Naruto non era la persona superficiale e sempre sorridente che tutti pensavano. Lui ne aveva di morti da piangere, e chissà quante volte si era trovato in quello stato catatonico, senza nessuno a consolarlo o a tendergli una mano d’aiuto. Nessuno a fargli una carezza, nessuno a coccolarlo, a prendersi cura di lui, a consolarlo, quante volte Naruto aveva vissuto quella situazione terribile? Certo, non che lei fosse da meno. Non aveva madre, con il padre stava recuperando il rapporto solo negli ultimi tempi e davanti alla sorellina cercava sempre di dimostrarsi forte e salda. Forse, lei e lui erano più simili di quanto sembrasse.
Naruto si era calmato e, da alcuni minuti, fissava inerte il fondo della tazza vuota che teneva fra le mani. In quel momento la mora non seppe bene che fare: forse Naruto voleva stare da solo adesso, voleva riposare, fare qualsiasi cosa, ma senza di lei. Si alzò e lentamente raccolse le proprie cose, lasciando in un angolo del tavolo il libro di Kushina e il ciondolo. Indossò su una spalla la sua borsa e si chiese come doveva salutare Naruto, ormai vicina alla porta: doveva avvicinarglisi, oppure salutarlo tranquillamente, senza aggiungere nessuna spiegazione?
 Un tocco leggerò sfiorò la sua mano, poi alcune dita, bollenti, si avvolsero alla sua. Si voltò e vide Naruto in piedi dietro di lei, mentre si appoggiava con la fronte contro la sua spalla.
<< Ti prego… >> si stupì di sentire quella voce così tremante e grave provenire dal suo Naruto << Non te ne andare. Rimani qui stasera, dormi con me… >>
Hinata si voltò, si alzò sulle punte e strinse Naruto in un abbraccio, spingendosi le sue spalle contro il petto. Una lacrima le scivolò via lungo la guancia.
<< Te ne vai? >> chiese ancora il biondo, in un sussurro.
<< No. >> rispose la mora, accarezzandogli ancora una volta i capelli color grano << Ci sarò sempre per te, Naruto. >>
Sciolse l’abbraccio, Naruto la prese per mano e tornarono nella sua camera, dove si sedette sul letto.
Hinata lo strinse contro il proprio petto con dolcezza, ma il biondo la prese per un braccio e se la buttò addosso, a cavalcioni su di lui, e nel buio della stanza, la debole luce della luna a illuminargli il viso, si perse in quegli occhi bianchi che l’avevano sempre tenuto d’occhio. Si avvicinò alle sue labbra, gli strappò via un bacio, stavolta più bisognoso e passionale, tirando con i denti le sue labbra. La sentì sospirare quando infilò una mano sotto la sua maglietta, sfiorando la pelle candida della ragazza con i polpastrelli. Niente di tutto quello che stava accadendo era programmato, neanche quando l’aiutò a levarsi di dosso la sua maglietta, baciandole i fianchi. La ammirò, in tutto il suo splendore, passando lo sguardo sulla pelle morbida e fresca di lei, che tramava appena contro la sua, bollente. La fece stendere sul letto, portandosi su di lei, liberandola e liberandosi da tutti quei vestiti che non gli appartenevano, ma che erano di due persone amate che si erano amati esattamente come loro.
La baciò, la passione lo travolse, inspirò il suo profumo tornando a vivere, si sentì ardere, si sentì vivo, finalmente, riprendendo la prima boccata d’aria dopo una vita che lo aveva stravolto e una guerra che lo aveva scioccato. Naruto rinacque fra le sue braccia, mentre spinto da un desiderio che non sapeva di avere, si lasciava toccare, coccolare, baciare, amare.
 
Si erano amati solo di notte. Perché? Naruto se lo chiedeva, camminando per le strade quella mattina presto, mentre alcune ciocche di capelli, inumidite per l’afa, gli si attaccavano alla fronte madida di sudore.
Non si erano più visti da quella notte e ormai era passata una settimana. Non aveva più piovuto, era cominciata la primavera calda che tanto amava. Non aveva piovuto, nella sua vita, né i suoi occhi si erano più lasciati andare in una pioggia disperata. Le nuvole nere erano andate via, portate lontano da un vento caldo e leggero, lasciando spazio nella sua vita a un cielo terso e calmo, soave. Per lui, per Naruto Uzumaki, era finito il maltempo: niente più piogge, acquazzoni, mareggiate o uragani. Solo calma.
Dopo quella notte, in cui aveva viaggiato nel tempo, rincontrato i suoi genitori, baciato per la prima volta una ragazza, rischiato di distruggere la sua dimensione temporale, scoperto di amare quella ragazza in un modo talmente forte da restare senza fiato, fatto con lei per la prima volta l’amore – niente di che, una notte proprio tranquilla, eh - , si era sentito meglio, libero e sicuramente meno solo. Nonostante non l’avesse più rivista, perché ovviamente più impegni c’erano a scombussolargli la vita meglio era, sapeva che entrambi portavano il ricordo segreto di quella notte surreale, da non crederci. Aveva a malapena avuto il tempo di fare un giro nel suo mondo per controllare che tutto fosse al proprio posto, che i suoi amici non fossero cambiati, che gli avvenimenti si fossero svolti esattamente nel modo in cui ricordava, ma non era proprio riuscito a trovare la bella fanciulla da nessuna parte, troppo impegnata anche lei, probabilmente.
Eppure, quella mattina, esattamente una settimana dopo, aveva deciso che era passato troppo tempo, così si era svegliato, agitato e nervoso, si era fatto una doccia fulminea e aveva cominciato a correre ovunque alla sua ricerca, prima che qualcos’altro da fare o persona da aiutare lo interrompesse ancora.
Era presto, davvero tanto presto, troppo per vedere qualcuno come lui girare alla velocità della luce per una Konoha quasi deserta, mentre i negozianti si apprestavano a sistemare e ad aprire le loro baracche.
Eppure sentiva che quella volta l’avrebbe trovata e sapeva anche dove. Non sapeva cosa fosse a suggerglielo, ma era fermamente convinto di aver imparato a conoscerla, quindi doveva trovarsi lì, a quell’ora.
Si fermò appena il tempo necessario per prendere in un bar il ghiacciolo all’arancia, quello con due stecchi, che usava dividere con Jiraya – quello del momento di pausa, di calma, di festa – e poi ricominciò la sua folle corsa verso il boschetto vicino all’ospedale, dove era sicuro si trovasse Hinata. Quando poi, finalmente, la trovò, non credette ai propri occhi: proprio davanti a lui, un campo di tulipani rossi appena sbocciati che non si aspettava proprio di ritrovare in quel momento e, più il là con lo sguardo, la bella figura di Hinata, seduta lì in mezzo, con i capelli più belli del mondo al vento e con il volto rivolto verso il cielo sereno.
Ritrovarla, finalmente, lo calmò, ma il suo cuore aveva cominciato a battere più veloce nel petto, quasi volesse uscire e correre veloce verso di lei. Il suo fisico, però, non rispondeva a quel desiderio, anzi, le gambe gli erano diventare all’improvviso molli e tremanti. Camminò, lentamente, verso di lei.
<< Hai fatto colazione? >> chiese, quando la raggiunse, porgendole il ghiacciolo ancora intero per miracolo, con la tacita richiesta di potersi sedere accanto a lei.
Lei rivolse finalmente il suo sguardo bianco verso di lei; Naruto si sentì esaminato da quegli occhi grandi, enormi, dalle lunghe ciglia scure, ma quando vide un piccolo sorriso affiorare sulle sue labbra si sentì un poco meglio.
<< No. >> disse lei, tendendo la mano per afferrare la stecca << Grazie. >>
Si sedette accanto a lei, gustando il proprio ghiacciolo, guardando distrattamente il paesaggio: in realtà la osservava con la coda dell’occhio e non poté fare a meno di pensare a quanto fosse bella, con i capelli lunghi sciolti nel vento, lo sguardo sognante, una maglia smanicata lillà che metteva in mostra il decolleté e… i pantaloni di sua madre? Erano loro?
<< Sai, anche a me piacciono molto questi fiori. >> si confidò, ricordando la madre << Mi ricordano molto okaa-chan. >>>
<< Tua madre è davvero una donna bellissima. >> affermò la mora, pensandola con un sorriso << Nessuno può tenere il confronto di Kushina-san. >>
Tu puoi, Hinata, si ritrovò a pensare il biondo, sorpreso per i suoi stessi pensieri. Ma d’altronde era vero, e non poteva stupirsene, dopo tutti quei giorni passati pensando unicamente a lei.
<< Sai, Naruto… >> la sua voce soave e gentile lo riportò alla realtà << Non è cambiato molto dopo il nostro viaggio, a parte questo posto. >> chiuse gli occhi, voltando poi il viso verso il sole, che la accarezzò delicatamente << Però adesso ho dei ricordi in più che prima non avevo. Ho passato quattro primavere e quattro estati della mia infanzia in questo posto, giocando sotto lo sguardo allegro di mia madre. >>
Naruto si voltò, la osservò e capì quanto fosse contenta.
<< Ne sono felice. >> disse, perché se era felice lei lo era anche lui.
<< C’è… c’è una cosa che devi vedere. >> mormorò la ragazza.
La vide cercare qualcosa nella tasca dei pantaloni scuri finché non vide la sua mano porgergli un foglietto ripiegato su se stesso.
<< Leggi. >> disse la mora, per poi voltarsi e continuare a mangiare il ghiacciolo con lo sguardo rivolto al cielo.
Naruto non se lo fece ripetere due volte e con una mano aprì il biglietto, per poi osservare attento quelle righe scritte in bella grafia.
 
“Cara Hinata,
non so dirti quanto davvero sei diventata cara, per me, ma volevo ringraziarti. Spero che questo biglietto passerà nella tua dimensione temporale, altrimenti farò tanta fatica per scrivere quattro parole in croce per nulla! Sei una ragazza fantastica, davvero forte e tenace, ma anche dolce e aggraziata. Non capisco proprio come tu possa amare mio figlio che, a quanto vedo, ha preso tutti i miei folli difetti. Ti devo ringraziare, perché è solo merito tuo se ho conosciuto mio figlio, molto più di quanto io possa solo immaginare, ne sono sicura. Ho visto come ti sorride e il modo in cui parla di te e ho capito una cosa: tu lo hai salvato. E ti devo ringraziare ancora una volta, perché so che lo amerai e che avrai cura di lui meglio di chiunque altro.
Grazie, Hinata.
Kushina. “
 
<< Ha ragione, sai? >> affermò il biondo, infilandosi la stecca del ghiacciolo finito nella tasca dei pantaloni, per poi guardarla con sguardo deciso ma dolce << Mi hai salvato. >>
La vide boccheggiare, stupita, in cerca di qualcosa da dire. Lui intanto pensò a quella sera della settimana prima, quella sera solitaria e nostalgica, quando si era ritrovato il volto arrossato di Hinata sulla soglia.
<< Non… non capisco. >> mormorò lei, confusa << Da cosa? >>
<< Dall’oblio. >> fu la risposta pronta di Naruto << Stavo lentamente cadendo nell’oblio della tristezza e della solitudine. Come non mai, nei mesi dopo la guerra mi sono mancati i miei genitori. A me non era restato niente… e poi sei arrivata tu. >>
<< Ma io… >> era arrossita leggermente sulle guance, in un modo dolcissimo << Io non ho fatto niente! >>
<< Mi hai fatto innamorare di te. >> Naruto lo disse con voce profonda, ma con il sorriso più bello del mondo che pian piano affiorava sul suo viso << Mi sono innamorato di te. >>
Hinata socchiuse la bocca, stupita. Quanto aveva aspettato quel momento? Tanto, tanto da non sperarci più. Eppure Naruto era lì, davanti a lei, che le confessava il suo amore con dolcezza e sincerità. Finalmente.
Naruto la afferrò per le spalle e il ghiacciolo le cadde di mano. Hinata non riusciva ancora a crederci, neanche mentre Naruto la baciava con dolcezza e lei a rilento cominciava a rispondere al bacio.
<< Ti amo, Hinata. >> lo sentì sussurrare con voce emozionata, fra un bacio e l’altro << Non posso vivere un altro minuto in più senza stare con te… >>
Naruto l’amava come lei amava lui. Ci era voluto soltanto un viaggio nel tempo per farglielo confessare.

 



 

Angolo Autrice~
Ciao miei fedeli! E' lunedì, e come promesso sono tornata e... mi sono resa conto che questo che ho pubblicato era il file sbagliato!
Non so neanche se alla giudice sia arrivato quello giusto, in realtà, è semplicemente scomparso. Ma non c'era molto in più, soltanto
qualche dettaglio - riferiti per lo più allo stato di salute di Hinata durante la storia, che nonostante sia moooolto dolorante aiuta 
sempre Naru-chan - e qualche correzzione. Niente di importante, ma sappiate che la correzzione era migliore di questo obbrobrio!
Infine, volevo annunciarvi che questo NON E' l'ultimo capitolo. Ce ne sarà un altro, il decimo,un piccolissimo epilogo che spero vi
farà sorridere. Ringrazio infinitamente le sette persone che mi hanno lasciato le recensioni allo scorso capitolo *.* - un recensore
per ogni vizio capitale, attenti che Dante colpisce! - ma i dovuti ringraziamenti saranno fatti al prossimo "episodio".
Detto questo vi rimando alla mia serie e a qualche altro mio lavoro, con la speranza di ritrovarvi tutti! Besos!



 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Tomoko_chan