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Autore: SaraRocker    22/09/2014    2 recensioni
[FinnxMarceline]
E' un giorno come tanti quello in cui Finn e Jake trovano il corpo di Marceline esanime. Dopo essere stata coinvolta nell'ennesima imboscata da parte di un nemico che non conosce, la regina dei vampiri deciderà di dire la verità ai due amici e di chiedere il loro aiuto nonostante il suo smisurato orgoglio.
La decisione più saggia per la salvezza della ragazza sarà quella di farla rimanere ad abitare con loro. Ma quando l'amicizia che lega l'avventuriero e la vampira inizia ad intensificarsi -sconvolgendo la vita di entrambi-, cosa accadrà?
Estratto prologo.
Finn la vide deperita, come se non avesse mangiato per giorni. Effettivamente, si ritrovò a riflettere, non la vedeva da mesi, ma non si era neppure posto il problema di preoccuparsi per la ragazza. Lei infondo era uno spirito libero: poteva sparire anche per anni e poi ritornare come se nulla fosse mai accaduto. Quella volta, invece, qualcosa era accaduto eccome.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn, Jake, Marceline, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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11-

 
[Abracadaniel!]

















Si allontanarono l'uno dall'altra solo quando il respiro andò a mancare al ragazzo -infondo lei era una vampira-. Finn aveva il viso arrossato e gli occhi lucidi, Marceline invece aveva un'espressione così intensa da rendergli le ginocchia gelatina. Effettivamente, riflettè senza fiato l'umano, lo sguardo di lei era così incredibilmente affascinante da confondere. E, a questo proposito, i pensieri di Finn si erano fatti decisamente sconclusionati. La sola cosa che sapeva era che lei era lì, proprio di fronte  a lui, e che era assolutamente perfetta, l'essere più Jacosmico dell'universo. Deglutì a vuoto, schiudendo leggermente le labbra. Voleva dire qualcosa, anche se non era esattamente certo di che cosa.
Marceline aveva smesso di guardarlo, ed ora il suo sguardo era rivolto oltre le sue spalle, esattamente verso le strade illuminate a festa della città.
"Ehi, Finn..." lo chiamò poi, afferrandolo per una spalla e costringendolo a voltarsi "Per caso è quello Abracadaniel?"
Il giovane, dimentico di ciò che doveva dire o fare pur di sembrare anche solo lontantamente romantico, affilò lo sguardo e scrutò attento fra gli innumerevoli maghi che percorrevano le varie strade. Tra i tanti, notò immediatamente un caschetto color blu intenso che non avrebbe mai potuto confondere con quello di nessun altro. Scattò in piedi, lanciando una veloce occhiata d'assenso alla vampira, per poi buttarsi in direzione di quella figura. Dovettero inseguirlo per un po', spingendo con fare sbrigativo i maghi che li circondavano ed andando avanti chiedendo scusa nel caso li avesser urtati con troppa forza. Fu Marcy, infine, stanca di muoversi tra tutta quella gente, che decise di sollevarsi in volo e puntare velocemente in direzione del mago che li interessava. Lo raggiunse velocemente e, una volta arrivatagli di fronte, gli rivolse un sorriso gentile. Il maghetto sussultò spaventato.
"C-Chi sei?" le domandò, tentando di arretrare, finendo però contro un gruppo di persone. Rimase perciò di fronte alla vampira.
"Piacere! Il mio nome è Marceline, ed ho un estremo bisogno di te." disse lei, ostentando un tono incredibilmetne cordiale, decisamente falso. Il ragazzo si guardò attorno, per poi indicare insicuro se stesso.
"Me?" le domandò strabiliato lui. La vampira annuì semplicemente. Fluttuava a pochi centimetri dal terreno, e la sua pelle era ancora dipinta per poterla fare sembrare una strega.
"Probabilmente mi hai confuso con un altro! Io sono solo Abracadaniel! Non so fare molte magie!" 
La ragazza, spazientita,   ruotò lo sguardo verso il cielo notturno, prima di puntarlo nuovamente verso il mago "Non mi sono affatto sbagliata."
Proprio in quel momento, affaticato e senza fiato, li raggiunse anche Finn. Poggiò una mano sulla spalla di Abracadiel, costringendolo a voltarsi, ed immediatamente gli rivolse un sorriso amichevole. Il maghetto ricambiò insicuro.
"S-Sei con lei?" gli domandò poi, indicando Marceline alle sue spalle. L'avventuriero annuì.
"Sì, abbiamo un disperato bisogno di te." ribadì il biondo, mentre il volto di Abracadaniel si faceva sempre più teso. Infine, quest'ultimo si accostò all'orecchio di Finn, e parlò.
"Sai che se scoprono che non sei un mago, ti trasformano in uno stuzzicadenti?"
Il biondo annuì ben consapevole della situazione "Certo che lo  so, ma non mi interessa." spiegò l'umano, mentre Marceline continuava a rimanere ferma alle sue spalle con un sorriso in volto "Ci sono cose più importanti a cui pensare."
"P-Più importanti delle guardie? Non cred-" "Oh, sì invece. E si da al caso che se aspettiamo il sorgere del sole, io non sopravvivero abbastanza per poterle vedere." lo interruppe con fare brusco la vampira. Finn puntò immediatamente lo sguardo verso di lei, incontrandola concentrata nella contemplazione attenta del firmamento. Dovevano fare in fretta; avevano perso il cappello di Marcy, e vi era un lungo viaggio da percorrere sul dorso di Stormo.
"Giusto." disse quindi Finn prima di volgersi nuovamente verso Abracadaniel "Allora, andiamo?"







Il maghetto dai capelli blu non aveva avuto realmente voce in capitolo. Senza neppure attendere una sua risposta, Finn lo aveva afferrato, sollevato, e se lo era portato in spalla sino a che non furono saliti su Stormo, la maestosa creatura dai capelli lunghi e biondi -come quelli dell'avventuriero-. Ed in quel momento, mentre volavano con fare incredibilmente orgoglioso sulle splendide valli di Ooo, tutto ciò che Abracadaniel stava facendo era tenersi aggrappato con ansia all'animale, e mugugnare in preda al terrore. Marceline ne era stanca.
"Finn," esordì, non prendendo neppure vagamente in considerazione la presenza del mago "se non la smette di frignare, lo spingo di sotto."
L'avventuriero sgranò lo sguardo "Marcy, no!" esclamò "Lui è la chiave per salvare tuo padre... A detta di Re Ghiaccio."
La ragazza emise un piccolo verso stizzita, mentre osservava il ragazzino dai capelli blu reggersi con sempre maggiore timore. Sembrava non avere udito le sue parole perciò, disinteressata, proseguì il discorso.
"Scommetto che ci sono altre centinaia di chiavi! Bisogna solo cercarle!"
"Ma questa chiave la conosciam-" un grido insopportabilmente acuto di Abracadaniel costrinse Finn a corrugare la fronte per il fastidio. Ad essere sinceri, sopportava davvero poco quell'esserino. Marceline sorrise, notando quella reazione. Il vento le muoveva i capelli, e la notte la avvolgeva in un familiare abbraccio. Si passò la lingua sui denti aguzzi.
"Dicevi, amore?"
Per poco l'avventuriero non perse l'equilibrio, rischiando di scivolare dalla groppa di Stormo. Semplicemente, sentire Marcy chiamarlo in quel modo, gli aveva fatto avvertire l'adrenalina pervaderlo. Sapeva che lo aveva detto soprattutto in tono divertito, ma la parola -e con essa il suo significato- non cambiava. Oddio, si disse con la gola improvvisamente secca, ancora non si sentiva le gambe per il bacio che si erano scambiati solo poco prima. Si passò la lingua sul labbro inferiore, ricordando istantaneamente il suo meraviglioso sapore. Il fatto che stavano insieme significava che si sarebbero potuti baciare ogni volta che lo volevano?
Gli sembrava incredibile. Gli sembrava assolutamente meraviglioso potersi beare dell'assuefacente sapore di lei ogni volta che ne avesse avvertito il bisogno.

I pensieri del ragazzo vennero distratti dalla voce di Marceline che, sollevata all'idea di non dovere più sopportare Abracadaniel, stava indicando il palazzo di Re Ghiaccio poco distante "Lo vedo, Finn! Accellera, dai!"
Subito, il ragazzo diede un lieve colpo sul fianco dell'animale. Quest'ultimo aumentò istantaneamente velocità, sferzando il vento con furia e facendolo sibilare. L'umano sorrise, Marceline esultò, ed Abracadaniel... Beh, lui continuò a gridare sino a che Jake non lo aiutò a smontare dalla groppa dell'enorme animale.

Una volta dentro, Finn si sfilò la mantella di Re Ghiaccio, e lo stupidissimo cappello a cono che si era imposto di mettere per mimetizzarsi. Marcy annullò le proprie mutazioni, tornando pallida come cera.
"Dov'è Re Ghiaccio?" domandò il biondo a Jake una volta arrivati all'interno del soggiorno. Il cane sollevò le spalle, per poi sospirare. La risposta era abbastanza assurda -ma infondo si trattava di Re Ghiaccio, no?-.
"Ha detto che sarebbe andato a radunare tutti i suoi Gunter ed avrebbe fatto una riunione." bofonchiò dunque il cane. Finn e Marceline lo squadrarono increduli.
"Di cosa tratterebbe una riunione con pinguini?" domandò infine la vampira, la fronte corrugata ed un sorriso divertito ad arricciarle le labbra. L'animale magico le rispose immediatamente.
"Diete povere di sale." tutti osservarono straniti il cane. Jake sollevò le mani in segno di innocenza "Che posso dire? A detta sua, Gunter deve seguire una dieta povera di sale!"
Il biondo sorrise, passandosi una mano tra i capelli spettinati "Stare con Re Ghiaccio ti ha fatto ammattire."
"Puoi dirlo forte!" esclamò Jake, per poi accostarsi all'orecchio dell'amico "Non permettermi mai più di restare con lui, fratello."
Finn non potè evitare di sghignazzare divertito, mentre Marcy sospirava semplicemente. Evidentemente, lei non faticava a credere ad una cosa del genere. Si portò le mani sui fianchi e, sollevata di qualche centimetro dal pavimento, lanciò un'occhiata all'umano.
"Io vado a cercare Simon. Intanto lascio questo qui" disse, indicando Abracadaniel "nella sua camera, ok? Ci becchiamo dopo, ragazzi."
L'avventuriero le rispose con un sorriso, mentre Jake la salutava con un cenno della mano. Quando infine i due restarono soli, Finn notò un particolare non trascurabile "Che fine ha fatto Maggiormenta?"
"In camera sua." fece stizzito il cane, non potendo evitare di ostentare un'espressione tutt'altro che amichevole "E' rimasto una mezz'oretta e, dopo avere insistito sul fatto che non sareste tornati e che le guardie della Città dei Maghi vi avrebbero eliminati, se ne è andato a letto."
Dall'espressione dell'amico magico, Finn comprese all'istante quanto il piccolo dolcibotto non gli andasse a genio e, beh, poteva capirlo benissimo. Maggiormenta non era esattamente una creatura positiva, anzi. Eppure, dovevano essergli grati -almeno un minimo- per avere rivelato loro la verità sull'essere che aveva preso possesso della Nottesfera.
Beh, si disse il biondo, quello non era il momento per preservare rancore, o per pensare a cose brutte. Doveva parlare con Jake, e quello sembrava decisamente il momento migliore. Lanciò un'occhiata all'amico, per poi accomodarsi sul divano.
"Devo dirti una cosa, Jake." il cane drizzò istantaneamente lo orecchie, accomodandosi al fianco dell'amico "E' successa una cosa con Marcy."
Lo sguardo dell'animale magico si fece preoccupato, ma subito l'umano placò ogni sua apprensione.
"Stiamo insieme." rivelò senza alcuna censura, arrossendo appena per avere detto una cosa del genere ad alta voce.
Il volto di Jake, invece, si aprì sempre di più in un'espressione di sana sorpresa e felicità. Era andato avanti a lungo a dire all'amico ciò che, da anni, era convinto stesse accadendo tra i due, ed infine Finn aveva ceduto. Voleva sapere tutto, ogni più piccola sfacettatura, sin nei minimi dettagli. Si accollò al ragazzo, guardandolo con una certa malizia nello sguardo.
"Vi siete baciati?"
"Oh, sì." rispose senza fiato Finn, ancora agitato come non mai per quell'incontro di labbra che di tranquillo aveva avuto ben poco. Si era sentito avvolto da mille sensazioni, ma dalla tranquillità neppure per un minimo istante. Jake sorrise sghembo.
"E?" domandò con fare curioso.
"Ed è stato decisamente esplosivo." commentò incerto il biondo. Non sapeva davvero come descrivere il bacio con Marcy, se non con quel semplice aggettivo: esplosivo. Infondo conteneva tutto, no? Amore, follia, bisogno, elettricità... 
Sì, esplosivo.
"Ma c'è una cosa..." disse poi Finn, facendo sussultare il cane magico.
"Che genere di cosa?" domandò quindi Jake, il viso insicuro e la voce curiosa.
"Lei è... Meravigliosa, Jake." mormorò l'umano, inumidendosi le labbra con la lingua "Ed ogni cosa che fa è come se mi ipnotizzasse. E poi... Wow... E' diretta, e il suo corpo è..." prese una pausa, corrugando la fronte "Beh, wow."
Il cane, ancora fermo al fianco del sedicenne, non potè che sorridere sghembo, mentre sollevava le sopracciglia con fare ammiccante "Quanti altri wow devi ancora dirmi, Cosetto?"
Finn si voltò bruscamente verso l'amico, lo guardò attentamente, per poi abbassare il viso sulle sue mani, strette fra loro per la tensione "Ma mi sento strano... Nessuna mi è mai sembrata così-" "Wow?" lo interruppe divertito il cane. L'umano gli lanciò un'occhiataccia, prima di correggerlo.
"Presente. Mi fa sentire scariche ovunque, ed un mare di sensazioni mai sentite prima." spiegò l'avventuriero, mentre il cane si alzava finalmente in piedi. Proprio come pochi giorni prima, aveva fatto apparire attorno ai propri occhi, un paio di occhiali rotondi. Aveva trasformato la mano sinistra in un taquino, mentre la destra in una penna. Si era nuovamente trasformato in quello che definiva suo psicologo.
"La diagnosi, signor paziente, è prontissima!" esclamò poi una volta trasformatosi. Finse di prendere un paio di appunti, ed annuì a vuoto qualche volta. Finn lo scrutò divertito.
"E sarebbe?"
Jake trasformò le proprie mani in due cuori pieni. Si gonfiavano e sgonfiavano ritmicamente, imitando un battito cardiaco "Sei innamorato."
"I-Innamorato?" gli fece eco Finn, un ciuffo scomposto che gli ricadeva disordinatamente sul viso, coprendogli un occhio. Sembrava più adulto con quell'aspetto trasandato ma non troppo, constatò con una punta d'orgoglio il cane. Il viso stava assumento, anno dopo anno, un aspetto più adulto, ed il suo sguardo, per quanto brillasse ancora come quando aveva dodici anni, era più sottile ed elegante.
Jake annuì.
"L'amore, quel sentimento che si prova una sola, vera volta in tutta la vita!" spiegò il cane, formando sulla propria testa un piccolo cappello simile a quello dei bardi. L'avventuriero sorrise, mentre Jake decantava le proprie parole con fare poetico.
"Anche tu sei innamorato, Jake?" domandò quindi l'umano all'amico. Quest'ultimo annuì immediatamente, per poi lanciare un'occhiata alla finestra, oltre l'immenso terrazzo in ghiaccio, come potesse vedere qualcosa di davvero distante oltre esso.
"Certo, di Lady Iridella!"
Finn continuò ad osservare l'altro "E sentite anche voi tutte queste sensazioni?"
Il cane sorrise raggiante, per poi iniziare a saltellare per la stanza "Certo che sì! Non c'è niente che non va in te! Come devo spiegartelo, Coso?" domandò, ingigantendosi ed afferrando l'amico "E' l'amore, ed è travolgente e senza senso!"
Finn rise divertito, mentre l'enorme muso del cane magico continuava a guardarlo sorridente 
"Beh, questo è la tua prima dritta in amore a cui credo davvero!"



Ciò che i due non sapevano era che però, proprio dietro l'angolo, ad origliare all'intera conversazione vi era niente popodimeno che Marcy con un sorriso completamente sincero ad adornarle il volto. Finn era davvero il ragazzo più finntastico del mondo, si disse, ed era completamente suo.















 
  
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