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Autore: Gnana    22/09/2014    0 recensioni
Una bambina con un alieno nelle mutande, una signora pelosa, paradossi temporali e tante tante cose random.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LE AVVENTURE MESTRUOSE
PARTE I

La storia che vi sto per raccontare riguarda una bambina. Precisamente una bambina che stava per diventare signorina.
Era un po’ strana questa bambina: aveva la barba e i capelli sotto le ascelle, ma era comunque molto graziosa e i genitori l’amavano. 
Un giorno Laila (la bambina), che era molto infelice, chiese ai genitori che per il suo compleanno le facessero una grande festa con tanti invitati e che la portassero fuori.
“OCCHECCAPPERI” disse il papà “Vuoi far morire tutti?”
La mamma molto si arrabbiò, tanto tanto e gli fece tò tò sul popò e lui si stette zitto.
“Non preoccuparti, figlia mia, sistemeremo tutto a dovere.”
La bambina tanto felice andò nel suo lettino a raccontare tutto alla sua bambola. Ma la bambola come al solito non dava segni di vita e per l’ennesima volta Laila provò la respirazione bocca a bocca, senza risultati, così pensò che forse era nata così.
E si addormentò.
Una settimana dopo la mamma dà la bella notizia a Laila e alla sua bambola sempre morta.
“Laila, ho organizzato tutto. Stasera andremo in un ristorante molto in, chic, trandy e zuzzurullo e ce la spassiamo!”
“Beniffimo, mamma!”
Eh si, Laila aveva anche la zeppola tra i denti e sembrava tanto Jovanotti con le convulsioni, ma era ancora tanto graziosa e la mamma la amava così com’era (brutta).
Così andarono tutti insieme appassionatamente verso la macchina, Laila, i genitori e la bambola morta. Ma attenzione! Laila era diventata bellissima: la mamma l’aveva lavata, finalmente, e le aveva fatto la barba e tolto i peli (ci ha messo 2 ore, era una scimmia) e l’aveva tutta improfumata come un barboncino in una gara di cani.
Il padre non l’aveva riconosciuta e si è messo a rincorrerla gridando “Brutta bambina! Ridammi la bambola di mia figlia, ladra!” Poi inciampò e la mamma ebbe il tempo di dirgli che era Laila.
Finalmente partono.
Arrivano al ristorante Da Hitler.
Ah mi sono dimenticata di dirvi che la famiglia di Laila era nazista e fascista e odiavano gli ebrei (bleah brutti gne gne via sciò) e anche tutti i loro conoscenti.
Laila non aveva ancora capito cosa significasse la cultura in cui stava crescendo, ma era demente, quindi.
Prese la sua bambola e incominciò a correre per tutto il ristorante e a rompere le palle ai camerieri, agli invitati e al padreternoamen. Rompeva talmente che Hitler sull’insegna del ristorante si vergognava di essere della sua razza.

Adesso, però, sto per descrivere una oscena molto scena scena molto oscena. Mandate a letto i bambini che non si può leggere, eh.
Laila ha avuto un fortissimo mal di pancia e corse a cercare il bagno.
“Bagno bagno bagno bagno bagno” ripeteva in continuazione “bagno bagno bagno bagno bagno” e intanto camminava “bagno bagno bagno bagno” e non chiedeva neanche ai camerieri, era proprio demente.
Finalmente lo trova, ma è occupato. Anzi, è occupatissimo. Aveva spiato dal buco e c’erano due uomini in posizioni strane che si lamentavano.
Li aveva riconosciuti: il cameriere Brad, che si credeva fosse ebreo e Tomas, il titolare del locale e anche capitano delle SS! Incominciò a gridare.
“Bagno bagno bagno bagno bagno!”
“Ma chi è?” risposero da dentro “Sarà un alieno, scappiamo!” e spalancarono la porta ancora nudi. Così fecero una figura di cacca e Brad venne portato molto lontano da lì chissà per cosa, ma a Laila non importava. Si sarebbe ritrovata lei nella cacca se non si fosse seduta subito su quel cesso (non sono volgare, è un vocabolo italiano). Si, perché Laila era convinta di stare per farsi la cacca sotto, non avrebbe mai immaginato di trovare un alieno nelle mutande.
Era un grumo di sangue talmente grumoso che anche i grumi erano grumosi e facevano a gara a chi era più grumoso. Era gigantesco e Laila si spaventò e svenne.


vvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvvv

Ebbene sì, mi sono data al demenziale. Questa è una storia demente dalla trama intelligente, proprio come me, all'apparenza demente, sotto sotto intelligente. ''Che il Dottore ci protegga.''
   
 
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