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Autore: Serenella88    22/09/2014    7 recensioni
Ed eccomi qua, di nuovo loro ad ispirarmi, la mia storia di Sara e Lorenzo è però un pò diversa da quella che è andata in onda nella fiction tv. Sara lascia Lorenzo e vuole andare via da Roma, ma una scoperta sconvolgente cambierà i suoi piani. E quella scoperta riguarda entrambi. Sara riuscirà a portare a termine la sua scelta di vita? Come reagirà Lorenzo quando capirà il sacrificio che lei sta compiendo? Cos'ha ancora in serbo per loro il destino?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16. Senza di te

(Maria)

Vedo Lorenzo  tornare in corridoio e ripercorrerlo avanti e indietro con una strana lentezza, è così assorto nei suoi pensieri che non si renderebbe conto di ciò che gli capita intorno nemmeno se fosse sotto un bombardamento. E’ proprio vero che noi medici siamo le persone meno adatte ad intervenire negli stati di emergenza che riguardano noi stessi o le persone a noi più care ed anche un chirurgo di fama internazionale come Lorenzo non ha fatto eccezione, poco fa non è riuscito a muovere un dito per rianimare Sara. Certo ricevere quella confessione avrebbe sconvolto chiunque, alla fine la mia coraggiosa cognatina è riuscita a far da sola ciò che avrebbe dovuto fare già mesi fa.

Ora Lorenzo sa tutto, ma proprio tutto, credo anche sia fuori di sé e non lo biasimo perché sicuramente si è sentito tradito e deluso da noi tutti ed in particolare da Marco e da me, spero che possa capire che Sara le ha provate tutte disperatamente per proteggere lui e noi abbiamo solo cercato di assecondare e tutelare lei. Abbiamo sbagliato non vi è dubbio, ma a modo nostro volevamo solo aiutarli ed ora il nostro obiettivo è non lasciarli soli qualunque cosa accada.

(Maria) “Lorenzo”

Lui si blocca immediatamente e mi fissa abbattuto “Si è ripresa, vero?” mi chiede preoccupato.

“Si… si… ora va meglio. Lorenzo non devi certo sentirti in colpa, è naturale quello che è successo poco fa, oggi è stata una giornata difficile, sarai stravolto ed è normale”

“Stravolto?” ripete lui alzando la voce “Giornata difficile la definisci tu? Io direi assurda, irreale, illogica, irrazionale, paradossale, impossibile. Stravolto… no io non lo so nemmeno come mi sento. Ma come mi dovrei sentire?”

“Io ti capisco…”

“No Maria, non mi capisci, nemmeno tu che sei una terapeuta mi puoi capire, non puoi. Mi sapresti spiegare quale è lo stato d’animo che si addice ad un uomo che scopre che la donna che ama sta morendo, anzi si sta suicidando per far nascere sua figlia, la loro figlia? No aspetta forse così può essere anche facile, in fondo in fondo non sarei nemmeno il primo o l’unico che si trova di fronte al dramma di poter perdere o la donna che ama o la figlia. Anche la tragedia per noi doveva essere singolare, certo. Effetti speciali, menzogne dette ad arte, lontananze. E allora perché dirmelo che era malata da prima di conoscerci, perché dirmi che era rimasta incinta, perché dirmi che si sta lasciando morire per dare solo pochissime possibilità di vita alla bambina, mah no dai è più semplice riempiermi di bugie, di omissioni, di false idee. Diciamogli che sto con un altro, inventiamo solo stupidaggini e chissenefrega mai se dovesse soffrire come un cane. In fondo si tratta solo di metterlo dinanzi al fatto compiuto”

“Non essere ingiusto Lorenzo, non è andata così”

“Tu dici, io non credo. So solo che in questo momento ho tanta rabbia in corpo Maria, sono deluso, arrabbiato, mi sento tradito, mi sento messo al muro, mi sento solo, ho una fottuta paura che mi rende difficile anche respirare. La sto perdendo Maria, la sto perdendo per sempre” e le lacrime riempiono i miei occhi

(Maria)

Vedo mio cugino che sta per scoppiare a piangere e commuove anche me, lui e Sara mi fanno una tenerezza incredibile e spero tanto che questa prova così difficile che stanno per affrontare si possa risolvere al meglio. Nessuno dei due vuole perdere l’altro e noi Martini ormai non possiamo fare a meno di loro.

Stefano e Marco ci interrompono

(Maria) “Oscar ed Emilio sono ancora dentro” chiedo a mio marito per ricompormi

(Marco) “Stavano uscendo, Sara si è svegliata”

Lorenzo ci sorpassa e si dirige di nuovo in quella stanza, stavolta è il momento di un confronto tra lui e Sara ed io e mio marito ci cerchiamo con lo sguardo condividendo la pena per quello che sta accadendo.

Sara

Quando apro gli occhi, mi sento così stanca, senza forze, metto a fuoco lentamente dove mi trovo e poi riconosco le voci di Oscar e del professor Scarfoglio, da fuori la stanza mi sembra di intravedere di spalle Marco e Stefano, e Lorenzo? Allora l’ho davvero solo sognato?

“Come va?” mi chiede Oscar

“Mhm” mugugno

“Inutile nascondere la situazione signorina Levi, proverò a sentire il Ministero per ottenere l’autorizzazione a somministrarle il mio farmaco, non le restano più che pochi giorni ormai, la situazione sta precipitando ogni ora è preziosa per il suo cuore”

Le lacrime scendono senza che io riesca a fermarle, cerco di farmi forza ancora una volta. “Non si piange Sara, non si piange” mi ripeto come un mantra. Ed ancora una volta mi manca lui.

(Lorenzo) “Oscar, Emilio posso restare solo con Sara”

Quando rialzo lo sguardo in direzione della porta mi accorgo che è davvero inutile piangere e pensarlo sospirando perché Lorenzo è qui di fronte a me, non è un miraggio ne una fantasia e a giudicare dalla sua espressione del viso, dal suo tono di voce è giunta la resa dei conti anche tra noi due, temo ci saranno morti e feriti e forse non solo figurativi.

“Va bene, però mi raccomando Lorenzo, mi raccomando sai benissimo quale sono le sue condizioni” quasi lo prega Oscar

“Dopo ho bisogno di parlarti urgentemente, ti aspetto nel tuo studio” gli intima il professor Scarfoglio.

Quando richiudono la porta, sento il suo sguardo su di me, lo ricambio ed in quegli occhi in cui mi rispecchio leggo i sentimenti e le emozioni che ho cercato di evitargli per quasi 6 lunghi mesi, non riesco più a proteggerlo ora, non posso fare più niente e fa male… fa male a me e a lui.

“Cosa sai?” gli chiedo quasi per rompere il ghiaccio

“Tutto… ora so tutto… faccio parte del gruppo di ricerca di Emilio e per lunghi mesi ho lavorato alla sperimentazione di quel farmaco, al suo utilizzo in America ma non sapevo che tu eri tra le pazienti di Scarfoglio, non lo sapevo che il Caso1 che non ci faceva dormire la notte eri tu, poi qualcosa ha cominciato a non quadrarmi, io non so come ne perché, so solo che stamattina in aereo ho fatto il viaggio peggiore della mia vita, quel volo New York – Roma è stato un incubo”

“Che strano pensavo che il viaggio peggiore della tua vita fosse stato quando ci siamo conosciuti, il vero incubo sono stata sicuramente io durante il volo New York - Roma” mi sforzo di scherzare per sdrammatizzare, le sue labbra si increspano in un mezzo sorriso ma l’effetto non è quello sperato

“Tu sei stata la cosa più bella che potesse capitare nella mia vita ed io non me ne ero nemmeno reso conto, durante il volo di stamani tutti i pezzi del mosaico sono andati al loro posto, ho pensato e ripensato così tanto a te, a noi, ho cominciato a sospettare che la paziente di Scarfoglio fossi tu, i tuoi occhi Sara, ogni volta che ti ho guardato nonostante la gravidanza, nonostante mi dicevi quanto amavi Stefano ed eri felice con lui, loro non erano felici, tu non eri felice, eri tormentata e poi ho ripensato alla risonanza che non hai mai voluto fare con me, al fatto che hai lasciato il mondo delle corse, alle volte in cui sei stata male, quando sono atterrato ho chiamato Tommy e quando mi ha detto che erano tutti qui per te niente è stato più lo stesso. Una parte di me continua a sperare che sia solo un incubo, ma nessun incubo dura dieci ore ininterrotte ed ogni momento che passa tutto diventa più drammatico e più difficile. Sono disperato Sara, non voglio perderti”

“Lorenzo noi dobbiamo lottare insieme ma non per me, io…”

 “So anche della bambina ed è quella la cosa a cui non riesco più a smettere di pensare”

“Chi te l’ha detto?”

“Tu”

Lo guardo incredula… allora prima…

“Prima mi hai supplicato di salvare nostra figlia”

“Lo farai?”

“Tu prima l’hai affidata a me Sara ed io non sono stato neanche capace di rianimarti, io non posso salvarla Sara, non posso salvarla, ma se c’è una cosa che posso fare è operarti, posso salvare te, l’ho capito proprio poco fa quando sono uscito da quella porta ed ho percorso quel corridoio su e giù forse cento volte, non ti lascerò morire Sara, non è questo che il destino ha deciso per noi”

“Ma questo significa rinunciare a nostra figlia? Io non voglio perdere la mia bambina, non rinuncerò mai a lei”

“Sara ragiona ci vorrà del tempo, ma se tu vorrai ne potremo avere altri di figli, Sara io ti amo, non ho mai smesso di amarti anche quando hai fatto di tutto per mettermi in condizione di odiarti ed ora so per certo che neanche tu hai mai smesso, tu non mi hai mai lasciato per Stefano, noi due possiamo ancora avere un futuro”

“Non si può ragionare Lorenzo, non posso ragionare e pensare di liberarmi di nostra figlia, della mia bambina, se non ti ho mai confessato di essere incinta e perché sapevo che mi avresti chiesto di rinunciare a lei, sapevo che mi avresti posto di fronte a questa scelta ed io voglio che la mia piccola viva più di ogni altra cosa”

“Sara non posso accettarlo… non posso… Non lo capisci che il tempo che resta è troppo poco, ogni opportunità che concedi a lei è una in meno per te, ti prego amore, non me ne frega niente se fino ad adesso abbiamo commesso tanti sbagli, non ci siamo amati nel modo giusto, nei momenti più opportuni, siamo stati lontani però ti prego Sara dammi ascoltami e permettimi di intervenire”

“Mai Lorenzo, mai, per me il discorso si chiude qui, avevo messo in conto che non saresti stato dalla mia parte, promettimi solo che avrai cura di lei, non dovrà essere lei a pagare il prezzo delle mie scelte”

“Senza di te io non potrò avere più cura di nulla, mi dispiace Sara” mi dice in lacrime andandosene, adesso siamo in due ad avere un cuore sanguinante. In pezzi.

  
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