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Autore: LouisDePointeDuLac    23/09/2014    4 recensioni
La convivenza, si sa, è una delle prove più ardue che ci si possa trovare ad affrontare.
Sopratutto con certi soggetti. O con i loro amici. O i loro problematici ed ingombranti drammi esistenziali che vanno a sommarsi a quelli personali, dando vita a risvolti imprevisti e non sempre graditi.
Perché la vita è un cubo di Rubik: molteplici facce, combinazioni, conseguenze e frustrazioni derivanti da ogni singola tessera e i suoi movimenti.
Dove non bisogna stare attenti all'introvabile soluzione, ma a ciò che accade nel mezzo della ricerca.
Sopratutto, a quali tiri mancini il dannatissimo cubo tenta di tirarti.
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NdA:
Salve! Bentornati sulle frequenze del Cubo!
Con questo capitolo si chiude la trilogia vacanziera, in perfetta sintonia con il mese di Settembre…Ovviamente, dati i casini del capitolo precedente, questo è piuttosto corposo e lungo, quindi se avete tenuto il foglio di appunti…riprendetelo! ;)
Ci tengo a ringraziarvi ancora tutti per la pazienza, le recensioni e per l’alta frequenza di letture che date a questa storia. Vi assicuro che aprire la pagina autore e vedere certe cifre mi riempie d’orgoglio e mi sprona a dare il meglio, nonostante le mie tempistiche discutibili…
Senza contare la sorpresa nel notare che solo il capitolo 6, ovvero ‘Take Me Or Leave Me’ ha ormai raggiunto qualcosa come 1000 visite…devo dare più spazio a Kanon nudo, ne deduco! ;)
Ad ogni modo, una volta terminata la sequenza delle vacanze e questo primo blocco di capitoli, se non volete recensire ma volete comunque esprimere un qualsivoglia parere o aprire un dibattito su qualsiasi aspetto del RubiksUniverse, vi aspetto sulla pagina Fb (così facciamo anche salire un po’ l’audience) ;)
A presto!
Louis
 
Summer Nights/
Oops!...I Did It Again
 
 
 
 

- Non sei tanto male a giocare.-
-  Oh. Grazie. –
- Sei in una squadra? –
- Lo ero al liceo. –
- Ruolo? –
- Portiere. –
- Scelta difficile. –
- …ti sto annoiando, scusa. –

- Al contrario. Continua. -

- Be’…io…niente di che, ho fatto un anno solo, poi ho mollato. –
- Perché? –

- Perché ero una pippa e non mi andava di svegliarmi presto la domenica mattina.-

Lo trova divertente. Buffo.
- Una risposta niente male. –

- Allora forse…ci becchiamo. –
- Può essere, sì. –
- Ciao -

- Oh sì. Ciao.[1]-

‘Summer loving had me a blast, oh yeah, summer loving happened so fast,
I met a girl crazy for me,
Met a boy cute as can be…
[2]

Fantastico.
Adesso non solo il mio cervello mi punzecchia in sogno con frammenti insignificanti di conversazioni il cui significato oscuro è tutto frutto dei miei film mentali. Oh no.
Ci aggiunge anche la colonna sonora.
Dettaglio che come minimo mi rimarrà in mentre per i prossimi tre giorni.
Uf. Nella mia testa è tutto un musical, certe volte.
Forse dovrei cominciare seriamente a considerare l’ipotesi di un check-up ospedaliero. Magari ho un tumore, come quella tizia in Scrubs.[3]

Suppongo potesse andarmi peggio, però. La scelta poteva ricadere su Mamma mia!, che per inciso non apprezzo affatto, come è accaduto dopo il compleanno di Aldebaran.
Maledetti ABBA. Maledetto Dohko.
A proposito del cinese, potrebbe anche mettersi a cantare, così il mio cervello passerebbe da Grease a…
A…
…Puzzetta?
- Ehi! – protesto, aprendo gli occhi quando il cane decide di augurarmi di nuovo il buongiorno con una sonora leccata sul viso – Sì sì…ciao anche a te! -
A giudicare dal suo alito, la baby-sitter deve averlo già nutrito…
Oppure si è finalmente mangiato il calzino di DM.
Puah.
Cerco velocemente il mio zaino, alla ricerca di un pacchetto di fazzoletti per togliermi un po’ della bava che ha voluto regalarmi, mentre l’animale decide di aver assolto il suo dovere ed esce dalla mia parte di tenda, spero per lui NON per andare a svegliare Lili, pena la vita.
Come diavolo avrà fatto a…?
Oh giusto. Ho lasciato gran parte della cerniera che chiude la mia zona aperta, ieri sera. O stamattina?
Dettagli.
Sta di fatto che è così. Che incosciente che sono. A cosa servirà mai l’ossigeno, in fondo!

Sospiro, alzandomi e stirandomi la schiena per dei lunghi istanti. Mi ronzano ancora le orecchie a causa della musica ad alto volume della discoteca, ho decisamente bisogno di una doccia e non ho la più pallida idea di cosa troverò uscendo di qui.
Ipotizzo uno scenario alla Una notte da leoni. Uh, e sono solo le undici e quarantacinque, mi informa l’orologio del mio cellulare quando lo controllo.
Considerato che siamo rientrati alle quattro e mezza, non è male.
Il sonoro brontolare del mio stomaco mi comunica la necessità imminente, così esco dalla mia “stanza”, ben decisa ad andare a procacciarmi qualcosa da mangiare, dato che non credo siano rimaste scorte o che Dohko sia già di nuovo operativo. A dire il vero, a giudicare dal poco rumore che sento provenire dall’esterno, molti di noi non sono rientrati o non sono ancora tornati al mondo cosciente.
Oh, giusto, escludiamo Elle da queste cerchie. La sua parte di tenda aperta e vuota mi comunica che è già sveglia e uscita a fare un giro, ovviamente, e…
AHIA!
All’esclamazione mentale segue un porca trota! piuttosto sentito e ad alta voce, a causa dell’inciampare improvviso che mi ha destabilizzato. Per poco non mi ammazzavo, ben poco gloriosamente.
Sparo un’altra imprecazione, abbassando inconsciamente il tono nel controllare il piede e nell’accorgermi che ciò su cui sono inciampata ha appena emesso un grugnito e si è…mosso.

Ma cos…?
- Che accidenti…? – bisbiglio perplessa, notando come l’aver preso in pieno un braccio non abbia minimamente scalfito l’inaspettato ospite, intento a dormire come un sasso nella parte centrale della nostra tenda.
Non c’era quando sono rientrata. Ne sono certa. Assolutamente sicura, quando io e Elle ci siamo chiuse nelle rispettive parti, c’eravamo solo io e lei qui.

Quando e perché è arrivato?
Oddio. Considerando quanto io abbia il sonno pesante, comprensibile che non l’abbia sentito, ma Elle?
Il perché…ah, giusto. L’alcol.
Dovremmo cominciare seriamente a parlarne.
Ma soprattutto, come diavolo fa a dormire in quella posizione?!
Insomma, ne deduco che stesse cercando di sfilarsi la maglietta, quando è collassato, altrimenti non mi spiego l’indumento bloccato a metà del suo torace, di traverso, con la spalla sinistra fuori dalla manica corrispondente.
Grazie al cielo i pantaloni sono solo appena slacciati.
Scuoto la testa. Come perdere la dignità in due nanosecondi, lezione uno.
Tiene pure la bocca aperta.
Ad essere cattivi, ci sarebbe da chiamare Kanon per delle foto compromettenti e…
Un attimo.
Faccio scorrere gli occhi sulla figura distesa accanto a lui. Meglio, molto vicino a lui.

Non può essere.

O forse sì?
Io però non ho sentito niente. E un avvenimento del genere non puoi non udirlo, intendiamoci.
Il meglio che posso fare, ora, è uscire e cercare una conferma, dall’unico altro testimone di cosa è (ipoteticamente) successo.
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Elle! Elle! – esclamo, quando una volta uscita dalla tenda la trovo seduta accanto alla siepe a disegnare sul suo blocco, i capelli sparati in tutte le direzioni. Dalla tazza accanto a lei, ne deduco che sia riuscita a scroccare del caffè americano a qualcuno. Suppongo degli estranei, dato che i nostri non sono ancora in giro.
- Che c’è? Ha sbagliato cerniera e ti è piombato addosso? – ribatte lei senza alzare gli occhi.

- È quello che è successo? – domando, perplessa.
- Non ne ho idea. Mi sono alzata e li ho trovati. –
- Quindi…? –
- Quindi boh! – chiude lei, continuando nel suo lavoro.
Rimasta senza parole, scuoto la testa e mi guardo attorno, notando alcuni (pochi) di noi già in attività. La maggior parte dorme ancora. A giudicare dall’aria spaesata di Mur, Shaka si dev’essere dato alla macchia. Gli unici che vedo in giro sono: Aldebaran e Aphrodite, intenti a risistemare le proprie tende; Hyoga, palesemente di ritorno dalle docce; Sirio, Shun, Nemes e Shunrei che chiacchierano dall’altra parte della nostra piazzola; Ioria e Marin al loro solito posto; Camus seduto a leggere sull’uscio della sua tenda, mentre Shura, senza tanti complimenti, mangia.
Proprio mentre il mio sguardo torna verso la nostra zona, scorgo la figura del nostro ospite fare capolino dell’uscio della nostra tana, i capelli ridotti ad un ammasso informe, la maglietta che sta faticosamente tornando al suo posto e l’espressione di chi non sa nemmeno di essere al mondo.

- Ciao, Milo. – saluto, non sapendo bene che altro dire o fare.
- Ehm… Ciao. – fa lui, strofinandosi il capo e tornando verso la propria tenda dopo un paio di istanti di esitazione.
Suppongo che si sia reso conto della situazione. E per sbrogliare quell’ammasso di capelli ci vorrà un bel po’.
- Ehi Milo! – esclama Ioria, andandogli incontro e passandogli un braccio attorno al collo - Dov’eri finito, eh? Muoviti su, ho prenotato il surf per oggi! E anche lo sci d’acqua! –
- Mmmmhh…- mugugna l’altro, sbadigliando ampiamente. - Ioria, abbassa il tono, ho mal di testa…e poi hai visto che tempo? Non credo sia una buona idea…-
Effettivamente, ora che ci faccio caso, oggi il cielo è coperto. Fa anche un po’ più fresco, per fortuna. Altrimenti a stare in tenda mi sarei già squagliata.
- Schiarisce nel pomeriggio! – ribatte Ioria - Andiamo, su! –
- To’ guarda, Aiolia diventa socievole dopo il sesso. – commenta apaticamente Elle, mentre il soggetto in questione trascina via l’amico, Castalia che scuote rassegnata la testa.
Chissà, forse si sente in colpa.
Vedo Milo opporre una leggera resistenza, reclamando almeno il diritto di procurarsi il costume e passare al bagno; richieste che Aiolia gli concede, non senza una certa impazienza, seguendolo verso i bagni per assicurarsi che faccia in fretta.
Passando davanti a noi, colgo perfettamente l’occhiata perplessa che lancia oltre le nostre spalle, verso la tenda, prima di tornare a concentrarsi sul camminare e non inciampare.

Non so che dire.
Mi volto per tornare al mio zaino e prendere il necessario per il passaggio al bagno, notando Camus fissare prima il greco allontanarsi, poi la nostra tenda con una lunga ed inespressiva occhiata, senza dire nulla, ed infine tornare a concentrarsi sul proprio libro.

Lo sa già. O almeno deve avere un’idea, probabilmente simile alla mia e a quella di Elle. In fondo non possiamo esserne del tutto certi, no? Dobbiamo aspettare e sperare che ci venga spiegato o fatto chiaramente intendere da Milo e…
- Merda. –
Be’, dall’altra figura presente nella nostra tenda e che ora sta proprio sull’uscio, in uno stato simile a quello del greco, l’aria di chi ha decisamente cominciato la giornata con il risveglio sbagliato, appena descrivibile con questa sua prima esclamazione.
Elle alza lo sguardo dal foglio e, manco a farlo apposta, apre bocca proprio nell’istante in cui decido di farlo io, siglando la scena con un banale e limitativo:
- Ciao, Lili. –
ΩΩΩΩΩΩ
 
 

Lili fa un cenno col capo, guardandosi velocemente attorno. Constatando l’assenza di Milo, posa gli occhi su di noi.
- Che avete da guardare?! Sembrate delle cocorite! – sentenzia poi.
- Delle cocorite molto curiose. – specifica Elle.
- E perplesse. – aggiungo io.
- E rimarrete tali! – conclude lei, sistemandosi la bretella della canottiera – Non ho risposte per le vostre prevedibili domande. –

- Come sarebbe a dire? – domando.
- Sarebbe a dire che non cosa sia successo. – risponde, sedendosi di fianco ad Elle – C’è ancora caffè? Ne necessito in grande quantità. –
- Gli americani. Alla piazzola all’inizio del sentiero. – risponde l’altra – Andrei io a prendertelo ma sarebbe la terza volta. Non vorrei spaventarli. –
- Ci penso io. – intervengo, armandomi di faccia tosta e andando a recuperare il genere di prima necessità richiesto.
I nostri spacciatori sembrano divertiti da questa migrazione d’emergenza che ha portato due di noi a rifornirci alle loro scorte, ma le regole del “buon vicinato” vengono rispettate anche qui e non solo rimedio una tazza enorme di caffè americano, ma pure una fetta di torta.
Ringrazio calorosamente per il tutto, tornando ben contenta alla tenda e sedendomi accanto alla altre due, porgendo il bottino a Lili.
- La torta mangiala pure tu – mi dice lei, concedendomi quindi la colazione.
Ringrazio e mi affretto a dare un morso, placando i brontolii del mio stomaco, decidendo poi di riprendere il discorso di prima:
- Piuttosto, tralasciando l’incertezza di ieri e di stanotte…stamattina, cioè, poco fa? Com’è andata? –
Lili sorseggia il caffè per qualche istante, prima di rispondermi:
- Non lo so. Ci siamo svegliati, ci siamo guardati…-
- E? – la incita Elle.
- “E” niente! Mi ha detto “ciao” ed è calato un silenzio imbarazzante. Temo che nessuno dei due abbia idea di cosa sia successo. – confessa l’altra, fissandoci poi con attenzione – Voi…? -
- Io non ho sentito nulla. – dico.
- Nemmeno io. – conferma Elle, scrollando le spalle – E non ho sentito nemmeno nessun commento da parte di altri. –

- Probabilmente nulla è accaduto. – deduco, notando l’espressione pensierosa che assume il viso di Lili di fronte a tali affermazioni. – Insomma, per quello che mi riguarda va bene avere il sonno pesante, ma credo che…-
- Credo di averlo baciato. Più volte. –

Io ed Elle ci scambiamo un’occhiata, spostando poi in contemporanea gli occhi sulla nostra coinquilina per intimarla a spiegarsi meglio.
- Ho il ricordo di averlo fatto. – riprende Lili lentamente – Mentre tornavamo qui. O forse ci siamo fermati, voi siete andati avanti e siamo arrivati dopo...non lo so. La sbronza ha avuto la meglio. –

- E adesso? – mi azzardo a chiedere dopo qualche secondo di silenzio.
- E adesso niente. Non sapendo cos’è successo…chiusa qui, no?- mi risponde Elle.

- Uhm. – bisbiglia Lili con espressione poco convinta – Non lo so. Vedremo. -
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Guardalo. Il gatto che si lecca i baffi. – sento commentare qualche minuto dopo proprio da Lili.
Alzo lo sguardo dal mio zaino in cui sto disperatamente cercando lo spazzolino da denti, scorgendo la figura di Saga che rientra con nonchalance dalla sua nottata passata in una tenda diversa dalla sua.
In cui Aiolos, da quello che riesco a vedere quando apre la cerniera, non c’è.
Quale nobile impresa sarà in giro a compiere?
To’, eccolo che arriva tutto pimpante dall’inizio del sentiero.
- Ehi Aiolos, in piedi così tardi? – lo apostrofa Lili – Non è da te! -
- Cosa? – fa lui, sorpreso da tale affermazione -  Oh no! Veramente sono già andato a correre, ho sistemato la tenda, aiutato la signora Jannsen con i bambini e ora arrivo dall’infermeria. –
- Hai salvato una donna che stava annegando? Un gattino dall’albero? – lancia Aphrodite.
- Chi è la signora Jannsen? – chiede Kiki sbadigliando.
Si è appena svegliato ed è già venuto a vedere se a Lili è avanzato del caffè. Seh, come no.
- La signora olandese poco più giù. – gli ricordo.
- Che ci facevi in infermeria? – domanda Nemes perplessa.
- Oh, uno dei bimbi si è sbucciato piuttosto in profondità un ginocchio e la madre doveva stare dietro agli altri. Il padre ha portato il più grande a fare un’escursione. Così mi sono proposto io. – spiega Aiolos con un sorriso, voltandosi poi verso Castalia e chiedere: - Dov’è Ioria? –
- In spiaggia con Milo, a fare surf. – è la risposta.
- Oh. Peccato. – dice Micene, sinceramente dispiaciuto – Volevo proporgli di venire a fare un giro…Marin che ne dici? –
- Ehm…veramente…ho promesso a Shaina che saremmo andate a correre e poi a provare lo sci d’acqua con Ioria e Milo. – si giustifica la ragazza velocemente per evitare di venire incastrata in una mezza giornata con quello che direi si possa definire “cognato”.
Una palese scusa, se consideriamo che né Tisifone, né Phoenix si vedono in giro….
- Oh. Saga? –
- Veramente sto andando a dormire. – risponde l’amico, sorpreso che l’altro non si sia accorto del suo sistemare il sacco a pelo per sprofondarci per le prossime tre ore, come minimo.
- Ah. – si limita a commentare Micene – Be’, in questo caso… -
Si guarda velocemente attorno.
Uh. Certe volte sappiamo essere veramente cattivi. Aphrodite ha messo il guinzaglio al cane e si sta dileguando, sostenendo che “in fondo una passeggiata non può fargli male”. Peccato che Puzzetta stesse liberamente pascolando su tutte le piazzole fino a pochi secondi fa.
Aldebaran e Mur sono molto occupati, o così sostengono di essere, a fare la lista delle scorte di cibo da fare, dato che Dohko ancora non si vede; Lili, Kiki e i suoi, che si sono aggiunti da poco…si deduce dalla loro posa che non si muoveranno dalla proprie postazioni. Quanto a Camus, sta leggendo con molta concentrazione, anche troppa.
- Aiolos, se vuoi ci veniamo noi con te! – esclama Shun, attirandosi uno sguardo rassegnato di Nemes.
- Davvero? Ottimo! – esclama Micene con un gran sorriso – Vado a chiedere una piantina all’ufficio escursioni e…-
- Ne ha già una Shura! – lo informa Andromeda, facendo sussultare lo spagnolo, a cui passa un’ombra di panico negli occhi – Lui ed Elle si sono già organizzati per fare un giro, oggi! -
- Davvero? – domando stupita, volgendo gli occhi sgranati sulla mia coinquilina.
- Davvero. In spiaggia mi annoio e con questo tempo non c’è granché da fare. – mi risponde lei, alzandosi e andando a sistemare il taccuino, decisa a mettere in atto il programma.
- E Shura? – domanda maliziosamente Benam, sdraiatosi sull’erba accanto a Lili e Kiki in una palese posa di fancazzismo post-serata.
- Le ragazzine sono sempre in agguato. – è la semplice replica di Elle
- Come no.– biascica Kiki.
- Davvero? Perfetto, andiamo tutti insieme! – esclama Aiolos in questo istante rivolgendosi allo spagnolo,  la cui espressione ha assunto una sfumatura di disperazione pura.
- Ringraziate Andromeda. – dice Lear, notando June scuotere la testa, prima di alzarsi e andare ad organizzare il proprio zaino con una lentezza ben diversa dall’entusiasmo che ci sta mettendo Aiolos.
Intanto, Shunrei sostiene di dover dare una mano con la lista delle provviste e l’organizzazione del cibo. Mansione a cui Sirio si unisce, da bravo economo che potrebbe rendersi utile con le proprie spiccate capacità in materia.
Strano, eh? Fino a qualche giorno fa sarebbe andato con il fratello di Aiolia. Ma ora che le cose con Fiore di Luna si stanno muovendo…
- In verità, in verità vi dico…uno di voi mi tradirà! – commento, facendo ridere Lili che coglie perfettamente l’allusione.
Come sono blasfema.
Micene non fa caso alla manovra di Shiryu, è troppo contento di essere riuscito a trovare comunque dei partner per l’escursione. Mentre questi si preparano in fretta, scuoto la testa e torno a guardare Elle:
- Sicura di volerci andare, a questo punto? –
- Oh sì. – fa lei senza esitazione – Che Micene e Andromeda si uniscano. Vedremo se ne usciranno vivi. -

Inquietante.
Soprattutto perché quando Shura si avvicina, pronto al peggio, sento Elle bisbigliargli:
- Hai già controllato il sentiero? –
- Se ti riferisci al fatto di aver controllato se ci siano fossati o luoghi volendo pericolosi ma in questo caso perfettamente adatti per occultare i cadaveri, sì, l’ho fatto. Niente da fare. – risponde il ragazzo a denti stretti per evitare di farsi sentire.
- Forza ragazzi! Ci aspetta un giro fantastico! Muoversi! – lancia Aiolos, praticamente già in cammino verso il cosiddetto punto di partenza del sentiero, Shun alle calcagna e Nemes poco distante.
- Sì. Andiamo. – ripete lentamente la mia coinquilina, toccando con fare malevolo il suo coltellino nel sistemarlo con l’attrezzatura, pronto all’uso.
-Elle! – esclamo, preoccupata.
- Che c’è?!- ribatte lei, infilandosi lo zaino ed incamminandosi -  Può sempre tornarmi utile!–
Preferisco non sapere in che modo.
- Muoviti Shura! – la sento chiamare poi per incitare il ragazzo a stare al passo e non lasciarla sola con gli altri tre. Lo spagnolo alza gli occhi al cielo, sbuffando e regolando le cinghie del proprio zaino, mentre Saga osserva la schiena di Aiolos, commentando:
- Un bravo ragazzo eh…-
- Ma certe volte sarebbe da ammazzare. – completa Shura.
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
La piccola comitiva partita, Lili in coma sul prato con Kiki e gli altri tre, mi dirigo verso i bagni con Marin. Mentre cerco di convincere la mia faccia che è ora di tornare almeno ad una condizione di simil-vita dopo il devasto della discoteca, mi viene in mente uno dei tanti discorsi buttati in mezzo alla confusione della giornata di ieri.
Forse è solo una mia impressione. Insomma, in genere è così. Faccio tante macchinazioni, e poi…puf! Oscar per il miglior film mentale.
Ma suppongo che tentare …
Oh bè.
Di ritorno dal bagno, mollo tutto nello zaino, fissando per qualche istante i libri che mi sono portata, abbandonati sul materassino. Quello già iniziato merita di essere finito.
Uhm. Forse dopo.
Esco, spostandomi verso la piazzola vicina, decisa a togliermi il dubbio con il diretto interessato. Insomma, con Lili ed Elle posso sempre parlarne più tardi.
- Camus? – esordisco piano.
Il francese alza lo sguardo su di me, invitandomi silenziosamente a proseguire.
 – Posso farti una domanda? – chiedo allora.
- Te ne concedo una seconda. – afferma, mettendo momentaneamente il segnalibro.
Mi mordo lievemente il labbro inferiore, prima di decidermi a chiedere:
- Cosa intendevi con quella frase su Isaac, ieri sera? –
Il francese mi scruta per un lungo istante con espressione indecifrabile, prima di muovere appena le labbra e dire:
- Quello che intendevo: che pensavo che stessi scherzando. Non credevo che l’interesse per Abadir fosse una cosa seria. –
È dannatamente bravo. Non ho dovuto nemmeno spiegargli a cosa mi stessi riferendo.
- Oddio, “seria”…- faccio, limitando la portata della faccenda.
- Però non ti dispiacerebbe. – butta lì il francese, diretto come sempre, passando pensosamente una mano sulla copertina del libro come per pulirla.

- Be’…no. In effetti no. – ammetto – È…Cioè, mi è sembrato…carino. A trecentosessanta gradi, intendo, non solo esteticamente. Così ho pensato che…-
Ho un attimo di esitazione. Non so bene come spiegarmi, a dire il vero. Lascio Camus in attesa per qualche istante, prima di concludere: - Niente. Era tutto un film mentale mio, scusa. –

- Riguardo a cosa, esattamente, se posso chiedere? Non ho capito cosa intendi dire. – afferma lui poi.
Uhm. Meglio che mi spieghi con più chiarezza, effettivamente , o va a pensare che abbia pensato che si stesse ingelosendo, a supporto della teoria comune secondo cui io e lui staremmo insieme.
- Pensavo mi avessi detto quella frase…che so, cercando involontariamente di mettermi in guardia. Insomma, io ho avuto una buona impressione di Isaac, ma… magari è solo gentile…magari è gay…-
- Continuo a non capire, ma grande. – fa, sinceramente perplesso.
Sospiro, sedendomi accanto e lui e prendendomi qualche attimo di riflessione, prima di continuare:
- Isaac…insomma, come dire…-
- Ha attirato la tua attenzione. – mi viene in aiuto lui. – Di questo siamo sicuri. Tutti. -
- Sì – ammetto controvoglia - E…mi è parso…non so, eh, probabilmente sbaglio…in questo caso correggimi…insomma, mi è parso di aver attirato la sua. Però sono una frana in queste situazioni, potrei aver preso un abbaglio…quindi dalla tua affermazione innocente ho ricavato un film mentale assurdo secondo cui mi sarei illusa di tutto e in realtà non ho speranze, ho fatto la figura della cretina  e devo cambiare paese. – dico a tutta velocità.

Odio quando mi fissa in questo modo. Come se non mi sentissi già abbastanza cretina di mio.
Per fortuna, il mio imbarazzo viene spezzato dal caotico risveglio di Dohko, che si ribalta letteralmente fuori dalla tenda, l’aria di chi non sa nemmeno di esistere.
- Ohibò! – esclama, una volta presa coscienza di dove si trova e perché. Si rialza con un balzo, stirandosi con cura, controllando sconsolato la mancanza di scorte.
- Le tedesche Dohko, le tedesche! – gli urla Lear – Frau Schmidt ti aspetta! –
Il cinese alza il pollice in segno d’assenso, dirigendosi poi baldanzoso verso la roulotte teutonica, in canottiera scomposta e dei discutibili pantaloncini di palese derivazione hippie. Magari di fatture recente eh, ma comunque figli degli acidi.
- È un ragionamento…contorto. – afferma Camus, facendomi distogliere lo sguardo da questa scena e ripristinando la conversazione. - Pensi o vuoi che sia così? –
- Come, prego? – faccio di rimando.
Camus sposta di nuovo gli occhi su di me, deciso a spiegarsi:
- Citando il tuo… “film mentale”, come lo hai chiamato…non conosco Isaac così bene, è semplicemente stato uno dei miei studenti…Non posso permettermi di sconsigliarti un…approccio con lui. Né lo farei e lo sai. Queste dinamiche non mi hanno mai interessato granché e sono faccende che riguardano te in prima persona. Tuttavia, dal modo in cui me ne hai parlato, e dai dubbi che hai espresso, sembra più che tu ti stia auto convincendo che ci sia stata una tua macchinazione e che la seconda opzione non sia realizzabile. –
Ah, la seconda opzione. Passare all’azione. O considerare un effettivo e reale interesse da parte di Isaac.
 - Non è che non sia…fattibile. – comincio sommessamente, soppesando le parole con attenzione – È solo che…oh sì, hai ragione… probabilmente sto cercando di auto convincermi. -

- Perché? – prosegue con calma.
Scrollo le spalle. Per la miseria, credo che Dohko ci abbia messo un po’ troppa forza ieri, nel prendermi per le braccia. Mi sento piuttosto indolenzita.
- Perché…perché…non ho…il materiale per poter ipotizzare il contrario. Senza contare che non saprei cosa fare. Mi sono sempre sbagliata in queste situazioni e …è un riflesso condizionato. – spiego.

- Ti sto annoiando. Scusa. – aggiungo dopo un po’.
- Se mi stessi annoiando te lo farei capire. – ribatte tranquillamente, facendo scorrere gli occhi sulle piazzole ed inarcando un sopracciglio nel notare Puzzetta venire scaraventato fuori dalla tenda in cui un incazzoso DM, di ritorno da ieri, si è appena infilato.
Il cane rimane un attimo a fissare la cerniera brutalmente richiusa, agitando la coda, per poi gettare la spugna e optare per venire verso di noi in cerca di un po’ di comprensione, sedendosi accanto a me per strappare dei grattini.
- Oh bè, che vuoi farci – dico a Camus grattando la testa all’animale – Proverò…con la seconda opzione e fallirò. –
Miseramente. Come sempre.
Meglio che tenga questi pensieri per me.
- Senti, che mi dici di…- azzardo, lasciando in sospeso i soggetti a cui mi riferisco.
- Milo e Lili? – completa lui.
Annuisco, mentre si prende un attimo di pausa e poi scrolla le spalle.
- Non è successo niente, da quello che sappiamo. – riassumo dubbiosamente.
Camus sembra riflettere ancora qualche secondo, prima di riaprire il libro e ribattere enigmaticamente:
- Forse. -
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Mi sta guardando? –
Sposto lo sguardo su Milo, intento ad allungare il piatto in direzione del mestolo che gli sta porgendo il bis.
- Spiacente, ha occhi solo per Dohko. – annuncio lapidaria, tornando a concentrarmi sulla mia porzione di…di…di…?
Non ho capito bene cos’abbia cucinato il cinese stasera, a dire il vero. L’ho visto passare da cima a fondo la scorte fatte da Aldebaran, Mur, Shunrei, e Shiryu, per poi andare a chiedere delle aggiunte alle tedesche e agli olandesi, senza dimenticare di fare una capatina dagli inglesi arrivati due giorni fa.
Non oso pensare come diamine abbia fatto a ricavare un piatto decente da tutto quello che ha buttato in pentola.
- Ma perché dovrebbe guardarti? – chiede in questo istante Elle.
- Come, prego?! – ribatte Lili, girandosi verso di lei.
- Ehm…forse è meglio…- azzardo.
- Evvai! Foto compromettenti! – salta su Kiki in questo istante, agitando vittoriosamente una macchina fotografica e facendoci concentrare su di lui.
- Accidenti a te Hyoga! Dovevi proprio portarla?! – sbotta invece Phoenix all’indirizzo del biondino.
- Per la miseria Death Mask! Vieni veramente male nelle foto! – esclama nel frattempo Lear nel dare un’occhiata ad un’anteprima sul piccolo schermo.
- Vuoi vedere come ti rendo meno fotogenico di quanto già tu non sia?! – ribatte l’altro fulminandolo con lo sguardo.
- Forse devi dare una regolata al flash. – suggerisce Benam, prendendo la macchina dalle mani dell’amico.
- Ehi, fai attenzione! – lo avvisa Hyoga - È praticamen…-
- DM sei spaventoso in questa foto! – esclama a sua volta il ragazzino, interrompendolo e facendogli alzare gli occhi al cielo.
- Avete rotto il cazzo. – è il commento di Mask, mentre Kiki fa scorrere gli occhi dalla sua figura all’immagine e viceversa.
- Credo siano i capelli a fare…insomma a creare quest’effetto da vampiro. – commenta.
- Devi rifarti il colore, barbone! – sbotta Phro, intento ad osservare con palese espressione di biasimo la ben nota tinta che contraddistingue il coinquilino, rovinata dall’esposizione al sole, dall’acqua del mare e una probabile mancanza di ripasso prima della partenza.

Un momento. Vi ho già detto che ha i capelli blu?
Mi sa di no.
Be’ è così, anche se ora stanno palesemente scolorendo.
- Tra due settimane torneranno normali. – taglia corto DM.
- “Normali”? – ripete Aiolos perplesso. – Intendi il tuo colore naturale? -
- Non ricordo nemmeno quale sia, se ce l’hai mai avuto. – riflette Dohko ad alta voce, rivolto al tatuatore.
- Frenate un po’, involtino primavera e buon samaritano! Saranno blu. – specifica quest’ultimo – Al massimo verdi o misti. Altrimenti a Samantha non piace. -

- Chi è Samantha?! – domanda Milo perplesso, probabilmente già ipotizzando una relazione ben poco credibile dell’altro con un essere umano di sesso femminile.
- La parrucchiera che mi fa il colore, genio. –
- Stai con la tua parrucchiera?! – domanda allora Mur, l’aria stupita.
- No! Ci vado solo a letto assieme. –
- E in cambio lei ti colora i capelli? – deduco.
- Più o meno. A lei piace. Li considera dei preliminari. – ci rivela il tatuatore, addentando selvaggiamente quella che sembra essere una bistecca.
- Non ho parole. – commenta Mur
- Io sì! – dice invece Kiki – Sai fratello, forse è ora che io cominci ad andare a farmi fare i capelli da…-
- NON CI PENSARE PROPRIO! –
- Pff! Non va mica con i ragazzini! – fa notare Death Mask al rosso.
- Giusto. Solo psicopatici e affini. – osserva Elle – Diffidate delle imitazioni! –
- Hai poco da fare la spiritosa, capra, ora che tu e il caprone vi siete decisi ad ufficializzare!- la riprende il tatuare malevolmente, per poi rivolgersi al suo degno compare - Comare, a tale proposito, mi devi un centone! –
- E tu, ancora trecento euro per i danni alla mia finestra! – è il contrattacco dello svedese.
- Fatteli risarcire dal tuo capo, o meglio, dalla tua dominatrice! È tutta colpa del suo topo! –
- No, è colpa tua che sei cretino e stavi cercando di usarlo come pallina da baseball! Ma come diamine è possibile che ti sia scappata la mazza di mano, eh?! –
- Mai fatto sport? – azzarda Aiolos.
- Oh sì, certo. Il salto del poliziotto. – butta lì Shura, masticando svogliatamente un boccone.
Noto l’espressione perplessa di Aiolos circa la veridicità di tale affermazione.
- Io la darei per certa al novanta percento. – dice in questo istante Elle, praticamente leggendomi nel pensiero.
Per quanto le due frasi non siano del tutto collegate, i due soggetti ad averle pronunciate accendono involontariamente una scintilla nello sguardo di Dohko, che esclama, in palese ritardo:
- Shura ed Elle?! Finalmente! Era ora! Vi shippo! –
- Io lo faccio da tempo. – fa presente DM con fare superiore, interrompendo il suo litigio con Aphrodite.
- Cos’è che fate? – domanda Sirio perplesso.
- Shippiamo. Dalla parola inglese ship, abbreviazione per il termine relationship, intesa come relazione romantica. Da qui il verbo to ship, ovvero sostenere un particolare tipo di coppia e una loro ipotetica relazione sentimentale. – proclama DM, leggendo dallo schermo del suo cellulare.

- Quanto sei gay, certe volte. – lo rimbecca Aphrodite.
- Non lo dico io, ma lo Urban Dictionary. E delle bimbette isteriche che vengono a farsi fare i tatuaggi allo studio. –
- A proposito, come procedono le cose lì? – domanda Aiolos.
- Bene. – sintetizza l’altro, prima di aggiungere: - Kanon, devi farti ripassare il tatuaggio. La vela maestra sta perdendo definizione…-
Oh giusto, mi rendo conto che a parte lo scorpione di Milo, non ho ancora avuto modo di illustrarvi i vari capolavori di DM realizzati sulle tele umane della compagnia.
Suppongo che avremo modo di parlarne, ma per ora mi soffermerò sul lavoro eseguito sulla pelle del gemello minore: un veliero pirata in mezzo alla tempesta. Di quelli fighi eh, tipo un quadro. Fatto davvero bene, gli copre metà schiena e si sviluppa su tutta la spalla sinistra. Non è il mio genere, ma rispecchia lo spirito del proprietario.
- Che maraglio. – commenta Elle piattamente, mentre Kanon, che sta trascorrendo la serata in jeans e a petto nudo, lancia un’occhiata alla parte del tatuaggio citata, prima di scrollare le spalle e dire:
- Piazzami quando vuoi a Settembre, non ho problemi. – prende un boccone dal piatto – Magari quando ci sono anche Kardia e Docrates, così vedo cosa stanno combinando quei figli di buona donna. -
- E chi sono Kardia e Dorates?[4] – domanda Lili.
- Il proprietario, o meglio, il fondatore dl JJ, e quello che fa i piercing. –
Silenzio attonito generale.
- Perché? Avete seriamente pensato che il Jester Juggler fosse solo mio? – chiede DM, alzando gli occhi. Il nostro perpetuare il mutismo rende chiara la risposta. - Ma siete pazzi? Avete idea di cosa significa economicamente gestire un’attività del genere da solo?! –
- Scusa, allora come…? – domanda Benam.
- Kardia ha fondato lo studio. Quando ha cominciato ad ingranare mi ha preso come apprendista. Poi ha deciso che poteva anche investire nei piercings. Doc si è presentato, ha fatto un po’ di rodaggio ed è diventato dei nostri. – spiega a malavoglia l’interlocutore.
- E perché non li abbiamo mai visti? – chiedo perplessa.
- Kardia ormai ci sta poco, ha i cazzi suoi da fare. Diciamo che ha lasciato le redini a me. Quanto a Doc, evidentemente non avete tempismo. –
- Penso che organizzerò un raid al più presto per conoscere questi soggetti. – commenta Lili.
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Tornando ad Elle e Shura…- riprende Dohko, facendo di nuovo focalizzare l’attenzione su questa coppia, almeno per stasera lontano dalle grinfie delle ragazzine arrapate.
- Oh smettetela, è solo per finta. – sbotta lo spagnolo quando coglie i nostri sguardi.
- Sì sì. Si inizia così. – taglia corto Milo - Dunque, secondo le regole dello shipping che DM ci ha così gentilmente illustrato…si parlerebbe di…? -
- Shurle! – salta su Kiki - No, aspetta, le Elra! –
- No, le Ellura suona meglio! – lo corregge Lear.
- Shurelle? – azzarda Benam.
- Sembra siciliano! – osserva Seiya.
- E tu che diamine ne sai?! – lo rimbecca DM.
- Preferirei Elra. Sembra elfico. – commenta invece Elle tra sé e sé.
- Fico! Vero, Dungeon Master? – si entusiasma Milo rivolgendosi al finto ragazzo della mia coinquilina.
- Shura è un Dungeon Master?! – esclama Lili.
- Oh sì, e da parecchi anni! – conferma Aiolos.
- Cerchiamo di non farlo apparire più disturbato di quanto già non sia. – fa Aphrodite, beccandosi un’occhiataccia dall’amico.
- Aspetta, quindi Micky e Camus…- comincia invece Kiki, illuminandosi in volto.
- Ancora con questa storia!!! – protesto.
- La Mimus! – deduce Dohko - Che figata! O le Cacky! –
- Preferisco questa versione! – esclama Kanon.
- Micky se la vuole fare con Isaac, cambia! – ricorda molto discretamente come suo solito Seiya, facendomi alzare gli occhi al cielo.
- Giusto!  - salta su il cinese - Le Iscky! Nah, le Mickaac! Micky cambia ragazzo, non siete shippabili! -
– Ci farò un pensierino, Dohko, promesso. – mi rassegno, cercando di non fargli capire che una simile affermazione potrebbe anche seriamente portarmi sfortuna, in tutta questa ipotetica e forse remota faccenda.
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
 
- Ragazzi! Ma è…oddio, che figata! –
Ioria volta il proprio regalo di compleanno da ogni angolazione, studiandolo con attenzione certosina per essere sicuro di non perdersene neanche un dettaglio.
Sì, perché questa serata fatta di scoperte sconvolgenti circa il JJ, i capelli di DM, senza contare la questione Milo-Lili di cui ci siamo accorti in pochi, è anche l’ultima sera che passiamo tutti insieme, e cade proprio con il compleanno di Aiolia. A cui abbiamo deciso di regalare una collezione completa in edizione limitata di non mi ricordo quale fumetto che cercava da anni.
Il suggerimento è ovviamente giunto da Marin, l’acquisto è stato effettuato da Milo e la custodia del pacco fino al momento opportuno è stata affidata alla cura sicura di Aldebaran.
In realtà due giorni fa c’è stato anche il compleanno di Phoenix, ma dato che prima di partire quest’ultimo ha fatto del terrorismo psicologico circa il non voler assolutamente festeggiare o ricevere regali inutili da gente di cui poco gli interessa (si legga Phro, DM e pochi altri), ci siamo ben guardati dal contraddire le sue disposizioni.
Tranquilli, qualche regalo durante la giornata l’ha ricevuto, principalmente dai miei coinquilini e me. Io e le ragazze abbiamo optato per una maglia di non-mi-ricordo-quale-band, però dato che l’ha scelta Lili, che lo conosce meglio di me ed Elle, siamo andate sul sicuro.
Non ho chiesto quali siano stati i doni di Seiya, Shiryu e Hyoga e quello di Shun, ma non sono sicura di volerlo scoprire.
Ovviamente, Aiolia ha fatto l’esatto opposto. Già prima di partire ha rotto le palle circa il fatto che avrebbe compiuto gli anni e voleva festeggiare. Che significava anche: compratemi un regalo. Anche più di uno.
Detto, fatto.
- Oh. Altri fumetti. – sento dire da Shaka in tono palesemente contrariato.
Non tanto quanto la natura del dono, quanto per il fatto che il coinqulino probabilmente una volta in fase di lettura entrerà in un trip senza fine da cui non uscirà per un bel po’, parlando on continuazione di ogni singolo dettaglio.
Ioria è un bambino troppo felice per far caso all’osservazione del coinquilino indisponente.
- Grazie! – esclama con un sorriso a trentadue denti.
 - Temo che il mio regalo passerà inosservato, ora. – dice mestamente Castalia con espressione divertita.
- Uh, poi non ci hai detto che cosa gli hai preso! – constata Nemes, voltandosi a guardarla.
- Già. E non sappiamo nemmeno che cosa gli ha regalato Aiolos! – esclama Seiya, tirando in ballo l’amico.
- A proposito di questo, ragazzi…- esordisce Micene, attirando la nostra attenzione – Ioria ha già avuto il mio dono, ma vorrei approfittare del momento per dargli, e darvi, una bella notizia.-
- Ehm…adesso? – sento chiedere da Saga con l’aria di chi non ritiene sia la scelta giusta.
Noto Camus voltarsi verso Micene lentamente, il sopracciglio inarcato in una palese espressione di biasimo. La quale viene a sua volta colta da Milo, che pare mettersi in allarme.
- Sì! – conferma l’altro con un sorriso – In fondo, è anche un regalo per Ioria, no? –
Saga lo fissa intensamente con quello sguardo che conosco bene.
È la modalità “Sei cretino o cosa?”.
- Come? – domanda a questo punto Aiolia, staccando finalmente gli occhi dal cofanetto e guardando il fratello,  incuriosito – Che mi devi dire? -
- Oh ti piacerà! – assicura Micene - Sono stato sul punto di dirtelo un sacco di volte  in questi giorni, ma questo mi è sembrato il momento più adatto e…-
- Arriva al sodo.- sbuffa Aphrodite.
- Infatti, voglio farmi due risate – ghigna DM.
- Dunque… Ioria, ragazzi, io…- inizia Micene, ma ovviamente viene interrotto:
- Ditemi che si fa prete, e rido per sempre! – esclama Lili.
- È gay. – propone Shaina.
- È gay e vuole dichiararsi a Saga! – rincara Kanon.
- Kanon, per il matrimonio non farti dare meno di quindici pecore in cambio, mi raccomando! – lancia Milo.
- E due mucche! – aggiunge DM.
- Anche qualche capra non ci starebbe male. – si aggiunge Elle.
- Un paio di galline. – pretende Shadir.
- Volete smetterla di fare i cretini???! – sbotta Ioria mentre loro se la ridono di gusto – Potrebbe anche essere grave e…-
- Ma no, Aiolia…! – lo interrompe gentilmente il fratello con fare rassicurante, facendo tacere tutti e spingendoci di nuovo a concentrarci sulla misteriosa questione, mentre gli occhi dell’altro lo scrutano in ansia:
- MI SPOSO!!! –
 
 
ΩΩΩΩΩΩ




- Tu…tu…tu…cooosa???! – balbetta Aiolia dopo i diversi secondi di silenzio in cui siamo sprofondati.
- Mi sposo, sì. – ribadisce Aiolos, il sorriso che gli si allarga.
- Lei lo sa? – domanda Aphrodite perplesso.
- Si tratta di una lei, prima di tutto?! – fa Kanon.
- Testimone di nozze! – rivendica Dohko alzando la mano come una saetta.
Sposto gli occhi su Saga, la cui espressione mi fa capire che non concorda né con la tempistica dell’annuncio, né con la sua natura. Quanto a Camus e Shaka, l’espressione con cui stanno scrutando Micene da sopra i propri piatti sarebbe da fotografare.
Toh guarda, ci sta già pensando Lear.
Intanto, Aiolia continua ad aprire e richiudere la bocca sconvolto, mentre il suo viso assume rapidamente con un’escalation impressionante il colore della fascia per capelli del fratello.
- Quando? – domanda Aldebaran.
- A Maggio dell’anno prossimo. –
- To’, un matrimonio a Maggio! Non si è mai sentito. E io che lo ritenevo così ribelle da farlo a Febbraio! – commenta sarcasticamente Elle.
- Gennaio. Io avrei detto Gennaio. – la corregge Lili.
- Ovviamente siete tutti invitati. – prosegue Micene entusiasta.
- Fammici pensare. Oh sì, avrò decisamente un impegno. – sento dire da Shaka neanche troppo sottovoce.
- E mi pare ovvio, Ioria – continua felicemente Aiolos rivolgendosi al fratello -  Che sarebbe molto bello se volessi farmi da testimone e…-
- PUOI SCORDARTELO! –
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Come, scusa? –
Il tono di Aiolos che fa seguito all’esclamazione furiosa del fratello minore è tra lo stupito, il perplesso e, ci scommetterei, lo scandalizzato.
- COL CAZZO CHE TI FACCIO DA TESTIMONE! – ribadisce l’altro con la voce che sale ulteriormente.
Vedo Mur accennare un gesto per placare le acque, ma l’espressione sul viso del greco stronca sul nascere non solo questa iniziativa, ma qualunque altra idea ci possa balenare nella testa per provare a calmarlo. Optiamo quindi per il silenzio.
- Ioria…ma che parole usi, scusa? E poi…- comincia a dire Micene.
- E poi un corno! Io uso le fottute parole che voglio, cazzo! Altrimenti…altrimenti porca puttana, giuro che….che…-
- Ioria…Ioria stai calmo…- Castalia cerca di bloccare il fidanzato, scoccando comunque un’occhiata risentita in direzione di Aiolos e senza ottenere la minima attenzione.
-…che…DIO CHE VOGLIA DI METTERTI LE MANI AL COLLO E STROZZARTI…! –
- Fallo. – commenta Shaka con la sua solita apatia, per quanto scorga un lampo piuttosto serio nel suo sguardo.
- Aspetta un momento. – Micene decide che è ora di prendere in mano la situazione e provare a tranquillizzare il minore. – Non mi sembra il cas…-
- Scommetto che Saga lo sapeva, vero? Eh? LO SAPEVA? – continua l’altro senza dargli occasione di proseguire, facendo poi saettare lo sguardo sul soggetto citato, che si ritrova quindi gli occhi di tutti addosso e ci scruta con un’espressione più che chiara in volto: chediaminecentroioadesso.
- Beh sì, lo sapeva.- ammette Aiolos – Ma…-
- MA UN CORNO! Prima scopro da Micky che sei fidanzato, ora salta fuori che ti vuoi sposare e sono il secondo a saperlo?! O mamma e papà già lo sanno, eh?! –
- No, non ancora, infatti volevo dar loro l’annuncio al ritorno…-
- Ti rendi conto che io non conosco questa persona, vero? Che nessuno di noi ha la minima idea di che faccia abbia, da quanto tempo stiate insieme, se…porca miseria, sei seriamente convinto che sia una buona idea???! –
- Ioria, non ve l’ho ancora presentata perché i nostri impegni di lavoro ci hanno impedito di tornare qui assieme e fare tutto come si deve, altrimenti vi sareste già conosciuti…sarà qui a Natale. –
- Oh certo, questo cambia tutto! – fa sarcasticamente il fratello, a cui penso stia uscendo l’acido da ogni singolo poro della pelle – Ma sì, in fondo che cazzo sto a preoccuparmi a fare per la tua moralità, tanto quei due aspettano solo questo! –
- “Quei due”? – ripete l’altro sgranando gli occhi.
- Quei due chi? – chiede giustamente Shun.
- I miei! I miei fottutissimi genitori! – risponde Ioria, il tono che si alza di nuovo pericolosamente. – Quelli per cui sono praticamente un figlio disgraziato e non  hanno nemmeno le palle di dirmelo chiaramente! –


- Ehm…forse è meglio se tu e tuo fratello continuate la conversazione in privato…- azzarda Aldebaran, fiutando aria di casini familiari di cui probabilmente non dovremmo essere resi partecipi.
- Scherzi?! Adesso che ci stavamo finalmente divertendo?! – ribatte DM malevolmente, facendo saettare gli occhi da Ioria ad Aiolos e pregustando una bella lavata di panni sporchi sulla pubblica piazza.
- Già, Al, lasciaci divertire. – gli fa eco Phro con espressione annoiata.
- Comare. – commenta Shaina.
- Perché diamine pensi che sopporti la convivenza con Shaka?! – chiede Ioria esasperato - Tu…tu hai idea di cosa voglia dire stare in quella fottutissima casa?! Ce l’hai?! EH?!  -
Dalla faccia di Micene, direi proprio di no. Tutti i suoi tratti del viso stanno dicendo praticamente la stessa cosa: Non capisco.
- Tu hai sempre avuto tutto. Ti hanno pagato gli studi, gli eccessi che avevi quando abitavi con Saga, i primi tempi all’estero…-
- Non essere ingiusto Aiolia, in fondo ti hanno sempre sostenuto, anche con i corsi al Conservatorio e…- protesta Aiolos.
- Oh sì, con gli interessi! Hai idea di quante volte mi sono sentito ripetere quanto fosse una spesa inutile? La frase “Noi ti abbiamo sostenuto anche in una scelta che non ti avrebbe dato futuro, come puoi vedere” è praticamente la tagline della mia vita, porca miseria! -
Caspita.
E io che pensavo che Saga e Kanon avessero dei problemi!
Ci avevo visto giusto, allora, sul fatto che ci fosse qualcosa nell’aria tra gli altri due greci…be’, a dire il vero non credevo qualcosa di così serio…
Perché è di questo che si tratta. Al di là dello sguardo di Aiolia, lo leggo sul viso di Saga, di Milo, di Camus e di Castalia soprattutto.
Questa è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso…
- Ioria, lo dicono per il tuo bene, quello è un settore difficile e…- cerca di fargli capire Micene, ma il fratello minore, per tutta risposta, riprende ad urlare:
- NON PRENDERMI PER IL CULO! Non è la questione del settore, di avere una Laurea  o meno, di aver deciso di non suonare uno strumento come il pianoforte! Il punto è che qualsiasi cosa io faccia o possa fare in futuro…non sarà mai…mai abbastanza! Non sarò mai alla tua altezza, o a quella delle aspettative dei nostri genitori! Per la miseria, nemmeno la mia ragazza è la benvenuta in quella casa! –
- COSA?! – esclamiamo io, Elle e Lili sconvolte, voltandoci verso Marin.
- Già. I suoi genitori non mi vedono di buon occhio. – conferma lei con una scrollata di spalle. - Per quanto non me l’abbiano mai detto in faccia. Soprattutto sua madre. –
- Stai scherzando! – faccio.
- No. –
- Io se fossi al loro posto pagherei per averti in famiglia. – assicuro.
- Grazie. – Marin abbozza un sorriso – Ma non è mai stato un problema, a dire il vero. Non  per me, almeno. –
- E quale sarebbe la ragione di tale ostilità? Non sei più vergine e non ti confessi da due mesi? – domanda Elle.
- Oh, non proprio. Ho il bonus di lavorare con i bambini, che incide positivamente per il sessanta percento sulla loro opinione. Diciamo che sono una persona…che usa troppo la propria testa. – cerca di spiegare Marin, con uno sguardo che ci fa capire cosa pensi di questa sua condizione – E Aiolia pure. –
- Già. Quando vi siete messi insieme già sua madre diceva che dovevate sposarvi. – ricorda Milo. – Assurdo. –
- Non si era ripresa dal fatto che Aiolos avesse scartato l’ipotesi di sposarsi entro i ventuno anni, da bravo ragazzo americano di buona famiglia.- aggiunge a sorpresa Shaka.
L’aspetto terribile dell’osservazione è che non si capisce se stia scherzando o meno.
- Ioria, secondo me stai esagerando, probabilmente è una tua impressione…- azzarda Aiolos di nuovo.
Sì, certo.
Vuole proprio morire dolorosamente, il ragazzo.
- UNA MIA IMPRESSIONE UN CAZZO! MI SONO ROTTO I COGLIONI! – urla allora il fratello, attirando gli sguardi di alcuni ospiti del campeggio che escono dalle tende o dai camper per vedere che succede.
Spero che nessuno tenti d’intervenire, soprattutto le turiste tedesche. Potrebbe finire male. Per i due fratelli eh, mica per le gioviali signore.
- Modera le parole!! – protesta Micene, cominciando a diventare rosso per l’imbarazzo causatogli dalla scenata.
- Io uso le cazzo di parole che mi pare! E le ripeto quanto voglio! Coglioni! Coglioni coglioni coglioni COGLIONI!!! -

Fantastico.
Abbiamo rotto Ioria.
Cioè, Aiolos ha rotto Aiolia, ormai in preda ad una crisi di nervi vera e propria.

Cosa dobbiamo fare? Insomma, di certo uno ha bisogno di vuotare il sacco e l’altro di una seria martellata in testa, ma non possiamo lasciare che Ioria passi la serata ad urlare e rischi di mettere le mani addosso a suo fratello. Anche perché, a giudicare dal discorso,  ne deduco che a parlarne i suoi genitori se la prenderebbero con lui.
- Aiolia, adesso calmati o ti farai esplodere il cervello, parola mia. – interviene a sorpresa Aldebaran con voce ferma, alzandosi e posandogli una mano sulla spalla per placarlo. Il movimento rabbioso con cui il ragazzo si divincola spinge Al a placcarlo, letteralmente. Comincio a pensare che lo voglia buttare a terra (un po’ come si fa con i cani), quando qualcun altro si decide ad intervenire:
- Lascialo Al, non può fargli che bene. –
Ci voltiamo tutti verso la figura che ha parlato, la quale fissa il brasiliano in attesa che ascolti il suggerimento.
- Milo, non mi pare una buona idea. – osserva Mur mestamente.
- Ah no? E perché? Perché sta dicendo quello che gli è passato per la testa in questi ultimi vent’anni? Perché probabilmente colpirebbe suo fratello? Vogliamo proprio biasimarlo? – colgo un’occhiata velenosa del greco in direzione di Aiolos e, per un attimo, ho una sensazione chiara e precisa circa un fatto: mai, e dico mai, mettersi contro Milo.
Aldebaran fa saettare gli occhi da Ioria al proprio interlocutore, poi ad Aiolos, poi di nuovo a Milo e infine di nuovo sul ragazzo che sta tenendo fermo. Infine, dopo alcuni secondi in cui l’ostaggio pare essersi calmato, rilascia la presa.
Aiolia si raddrizza, tutto il corpo teso per lo sforzo di non esplodere.
- Avanti amico. Fai quello che va fatto. – insiste il greco, alzandosi in piedi per avvicinarsi ed allargando le braccia.
Che ha in mente?
“Far quello che va fatto”?
L’unica ipotesi plausibile al momento sarebbe quella di tirare un bel ceffone ad Aiolos e…
Lo sta seriamente spingendo a scagliarsi contro il fratello? Davvero?
- Tirami un pugno! –

Cosa?!
- Eh?! – fanno gli altri, perplessi.
- Tirami un pugno! Tirami un pugno! – continua ad esigere Milo con veemenza.
- Ehm…Milo non credo sia…- fa Castalia nella perplessità generale.
- So che vuoi farlo! Lo so! Fallo! Fallo! È il momento giusto! Fal...-
PUM!
- IORIA! – esclama Micene tra gli sguardi sbalorditi di tutti, mentre Milo crolla a terra lungo disteso in seguito al colpo che l’amico ha rabbiosamente ed esasperatamente acconsentito a tirargli.
- Non ci posso credere. – commenta Aldebaran, e non è l’unico a pensarla in questo modo, se consideriamo l’espressione sbalordita di Dohko, che ha ancora una forchettata di spaghetti di soia a metà strada tra il piatto e la propria bocca spalancata per la sorpresa.
- Aiolia ma sei impazzito?! – Aiolos scatta in avanti, deciso a mettere fine alla “reazione esagerata” del fratello con la riaffermazione della propria autorità di figlio maggiore.
- Non…azzardarti! – sibila il biondo, bloccandolo sul posto con un’occhiata raggelante che fa esitare l’altro per un secondo. – Stammi lontano, chiaro?! Stammi lontano Aiolos, perché per come ti odio adesso…! -
Lascia la frase a metà, ma è sufficiente a farci capire con chiarezza cosa intende. Dopodiché lancia un breve sguardo a Milo, mormorando “scusa” tra i denti involontariamente ancora stretti, prima di voltarsi e allontanarsi a lunghe falcate prima dalla piazzola, poi dall’intera nostra zona e sparire lungo il vialetto del campeggio.
- Che compleanno di merda! – lo sentiamo urlare in lontanaza.

- Milo, ti sei fatto male?! – domanda Nemes preoccupata, riportando l’attenzione sulla figura del greco semi-disteso a terra, intento a controllare i danni riportati. Si passa una mano sul labbro inferiore, notando la lieve spaccatura subita e la conseguente fuoriuscita di sangue, che gli sporca un dito. Stranamente, invece che lamentarsi ghigna divertito, prima di alzare un braccio in direzione del ragazzo che si sta allontanando, urlando entusiasta:
- Bravo Ioria! –

- Tu sei tutto matto. – commenta laconicamente Shura.
 
ΩΩΩΩΩΩ
 
- Te l’avevo detto. – sento constatare da Saga mentre Micene si risiede accanto a lui, l’espressione sbalordita.
- Io…io credevo che sarebbe stato felice…- balbetta l’amico, ancora incapace di assimilare le proteste del fratello minore.
- Oh certo. Sei il preferito, non ti fai mai sentire se non con Saga, torni all’improvviso e annunci che ti sposi con una persona che né tuo fratello né i tuoi genitori hanno mai visto e ti aspetti dei salti di gioia?! – riassume sarcasticamente Elle.
- Nemmeno io sarei arrivato a tanto. – commenta Kiki, beccandosi un’occhiataccia di Mur che sostituisce la frase “Non ti lascerò mai il modo di farlo!”.
- Forse è meglio se…vado a parlargli. – esita Aiolos, facendo per rialzarsi e seguire il fratello.
- No. – lo blocca Marin a sorpresa, facendoci voltare verso di lei e notare la sua espressione risentita nei confronti di Micene – Ci vado io. –
L’affermazione, detta con un tono che non ammette repliche, è seguita dal suo alzarsi di scatto e andare nella stessa direzione presa dal fidanzato.
- Già, tu hai combinato già abbastanza guai. – aggiunge Milo con evidente biasimo mentre Nemes, una volta portatagli la cassetta del pronto soccorso, gli medica la ferita.
- Io…- prova di nuovo il fratello maggiore di Ioria – Io davvero…non immaginavo…-
Poveretto. Ci è davvero rimasto male.
Saga gli da’ una pacca sulla spalla, scuotendo la testa.
- Io non riesco a credere che ti sposi, invece. – interviene Seiya con il solito tatto – Sarà un anno assurdo, anche mia sorella ha detto che ha già fissato la data! –
Oh. Seika.
La sorella di Pegasus. La sorella che non abbiamo mai visto, ma di cui abbiamo TANTO sentito parlare. In continuazione.
Un’altra furbona che appena ha potuto, con la scusa di dover aiutare il fratello e conquistarsi un po’ di autonomia, è scappata a lavorare all’estero, mi pare prima come ragazza alla pari e poi come…come…?
Al momento mi sfugge. Forse c’entrano dei bambini. O l’insegnamento. O la medicina.
Boh, non ricordo.
- E pensare che tu fai fatica a tenere insieme una relazione, eh?! – butta lì Kanon con la sua solita cattiveria, riferendosi al nostro coinquilino.
Il quale, involontariamente, lancia uno sguardo verso Shaina ed Ikki, per quanto questi due stiano distanti, questa volta senza beccarsi occhiate omicide o altro.
Sì, perché Saori ha deciso, dopo una lite piuttosto accesa con il ragazzo, due giorni fa, di farsi venire a prendere ed andarsene, l’espressione di chi non la farà di certo passare liscia a Pegasus. Il quale, onestamente, pare si diverta in modo masochista nel complicare la propria situazione, se consideriamo un paio di rispostacce che ha dato ad Ikki in questi giorni.
Mah.
- Io però vorrei riportare l’attenzione su un questione che mi ha colpito - salta su Benam -  Aiolos ha abitato con Saga?! –
- Sì. Uanno Kanon on ‘ea. – conferma un biascicante Milo, guardando Nemes per capire quanto manchi per portare a termine la medicazione.
- Quando, scusa?! – insiste il ragazzino.
- Durante i due anni in Inghilterra. – continua il greco come se fosse ovvio, una volta che la ragazza giudica terminato il lavoro e ripone gli strumenti nella cassetta.
- In Inghilterra? – decide di intervenire Shadir, voltandosi verso il gemello minore - A fare cosa? –
- Lavoravo. – lo informa l’interpellato con aria annoiata, accendendosi una sigaretta – E ho fatto dei corsi di aggiornamento. -
- Ah, ecco perché sei bravo a fare il tuo lavoro. – deduce Shiryu.
- Non dire cazzate, mi sono fatto un mazzo così per anni, ho imparato da solo. Ci sono andato solo per avere dei titoli e facilitarmi la vita. E per staccarmi da quella piattola di Saga, che ha dimostrato  di non poter proprio stare senza di me. – ribatte Kanon con un sorrisetto malevolo che accompagna l’ultima parte dell’affermazione.
- Uhm. Come no. – commenta Saga inarcando un sopracciglio con l’aria di chi proprio non ci crede e ha delle prove valide per non farlo. – Io, eh? –
- Sì. – ripete il fratello, facendo una smorfia –  Ti ho lasciato che andavi in giro in jeans e T-shirt delle band. Dopo appena due mesi in casa con il Santo, quando sono tornato sei venuto a prendermi all’aeroporto in camicia e maglioncino! Volevi farmi morire lì sul posto?! Ci sei andato vicino, sappilo! Papà ha quasi avuto un infarto quando ti ha visto! –
- Arrivavo da una cena, per la miseria! – protesta l’altro.
- Uh-uh. E perché quel maledetto maglione è ancora nel tuo armadio, eh? –
- Perché adesso lavoro Kanon e non posso presentarmi con la maglia dei Deep Purple! –
- No, infatti, per educare bene i bambini ci vogliono almeno i Metallica . O i System. Anche i Rammstein, perché no. –
Saga alza gli occhi al cielo, mentre uno Hyoga rimasto finora silenzioso, nell’intento di portare la conversazione lontano dalla lite a cui abbiamo assistito, chiede:
- E quindi seguivi la rivista anche da là? –
- La rivista? – ripete Kanon, perplesso.
- Sì. Non l’avevi mica fondata alle superiori? – specifica BB.
- Esatto. Ma è sempre stata roba amatoriale. E comunque parla di informatica. –
- Ma se ti ho sentito…- comincio, ricordando la conversazione che ho involontariamente ascoltato[5].
- Parlare di servizi scabrosi? – mi interrompe lui. Annuisco. – Ovvio, attira di più. Come nei quotidiani sportivi. –
Non fa una piega.
- Aspetta. Io avrei scritto quegli articoli per niente?! – protesta Elle.
- Tutta esperienza. Tutta esperienza. La gavetta, come tutti! – la zittisce il ragazzo.
- Quindi tu ci hai messo il nome e ora hai tanti schiavetti che ci lavorano? – ne deduce Lili.
- Esatto. –

- Pazzesco – dice Kiki palesemente sconvolto - DM non è il proprietario del JJ, Kanon non lavora più alla rivista, Seika si sposa, Aiolos pure, Ioria si è rotto…se me l’avessero detto prima di partire…! Non riesco a crederci! Qualcuno di voi ce la fa? -
- No. – risponde Seiya con espressione lugubre - Da quando Aphrodite ha detto che in realtà non è gay, non credo più a niente. -

ΩΩΩΩΩΩ
 
- Stiamo partendo. Sì. No. Perché non mi è servita.  Come faccio a saperlo? No, non ho chiesto alla vicina di controllare la posta. Perché a quest’ora quel gatto infernale si sarà mangiato lei e le nostre bollette! Ti ho detto che…Porca miseria! Camus! –
Milo si rivolge al francese già seduto al posto del conducente intento a controllare gli ultimi dettagli, facendogli alzare la testa con fare infastidito.
- Vuole sapere se sei in contatto con la vicina per la questione della posta. E insiste per sapere come sta Lavoisier. – riferisce il greco staccandosi per un attimo dall’apparecchio.
- No, non sono in contatto con lei. – è la laconica risposta che non accenna minimamente alla seconda richiesta.
- No, non lo è! – riporta il greco tornando a concentrarsi sul proprio interlocutore telefonico. – Ma come vuoi che stia il gatto! Chi lo ammazza quello…Sì, anche Shura. No, a Settembre. A Valencia. Sì, abbiamo già sistemato tutto col proprietario. Un ragazzo. Il 10. Ho controllato io. No, non significa che sono avvocato! Ma porca….! –
Segue una fila di parole che non conosco pronunciate in tono piuttosto concitato e che deduco essere, dall’espressione di Saga, degli insulti nella propria lingua madre. Insulti che culminano con un’ inappellabile esortazione: “PASSAMELO!”.
- Ciao…- riprende poi Milo in tono decisamente più calmo - Lo so. Lo so. Ha cominciato lei! Ma le senti le domande che mi fa?! Me l’ha chiesto almeno quattro volte! Sì, scusa. Sì, tutto bene. No, ancora niente. Parlaci tu perché altrimenti…spero presto, sì. Sto già cercando…Lì come procede? Oh, bene. Sì, stiamo per metterci in macchina. Ovviamente. Va bene, ripassamela. Ciao…- pausa –Okay. Appena so qualcosa. Promesso. Sì, sta bene. Ho detto di sì! Oh por…sì, TE LO SALUTO! CIAO! –
Milo chiude bruscamente la conversazione, portandosi nervosamente le mani al collo e prendendo una profonda espirazione. Credo di sentirlo dire un “Mi tira scemo! Scemo!” con una certa esasperazione.
- Ti saluta mia madre. – sentenzia poi, chiudendo bruscamente la conversazione e aggiungendo dopo qualche secondo: - E anche mio padre, ovviamente. –
Camus fa un cenno col capo che vuol dire tutto e niente.
- Quindi avete risolto per la questione del nuovo coinquilino. – deduce Crystal, caricando il suo sacco a pelo in macchina.
- Sì. Arriva il 10 Settembre e riparte prima di Natale, quando Shura dovrebbe rientrare. – conferma il greco.
- Un ragazzo, giusto? –
- Sì. –
- Una ragazza sarebbe stato impossibile. Camus non le concepisce e Milo…- Shadir scrolla le spalle, optando per lasciare la frase a metà e farci intendere cosa volesse ovviamente dire.
- Allora gente? – ci apostrofa Aldebaran - Pronti a ripartire? –
Ebbene sì, siamo arrivati all’ultimo giorno di vacanza. Ultimo bagno in mare…ultimo pranzo in comune…libri che aspettano di essere studiati aperti sulle scrivanie…
- Abbiamo forse alternative? – è la replica praticamente sputata di Ioria, mentre butta malamente lo zaino nel baule della propria auto e chiude lo sportello con una violenza che fa ondeggiare il veicolo.
In realtà, gli ultimi cinque giorni sono stati un mortorio. Aiolos è partito la mattina dopo la litigata con il fratello minore, assieme a Dohko, Shunrei, Aphrodite, DM ed Ikki, quindi abbiamo dovuto riorganizzare le macchine.
Abbiamo scoperto, alla fine, che i famosi impegni per cui Micene non si è potuto fermare per tutte e due le settimane erano non solo dare l’annuncio ai suoi del matrimonio, ma anche andare a sistemare alcune questioni come il cibo o roba del genere, dato che a quanto apre si è già messo in moto per l’organizzazione dell’evento. Stesso motivo per cui si era presentato a casa nel mese di Luglio.
Inutile che vi descriva lo stato d’animo di Aiolia in queste ultime ore. Castalia è stata sul punto di dirgli di chiedere almeno un paio di giorni di ferie in più, o di malattia, per andare via loro due e farlo sbollire, o almeno rientrare a casa e gestire con calma la situazione.
Ma quale calma. Aiolos deve ringraziare di non essere morto qui e pregare di avere qualche possibilità di arrivare all’altare!
Quanto a Dohko, ha passato anche lui le ultime ore con noi praticamente attaccato al cellulare, cosa piuttosto inusuale per lui, che a malapena si ricorda di averne uno. Effettivamente è stato Shaka ad accorgersi che l’apparecchio stava suonando e a portarglielo, o meglio, quasi lanciarglielo in testa per farlo rispondere.
Dall’altra parte della cornetta c’era Shion, con cui il cinese ha passato un sacco di tempo a discutere, per poi concludere con il fatto che, da Settembre, al Cinque Picchi si cambia musica.
Nel ripartire con Aiolos si è portato via Shunrei, i cui saluti con Sirio sono stati oggetti di non poche battutine da parte di molti. A dire il vero lo stesso Dohko ad un certo punto ha esclamato “Su su, mimì cocò e picci picci, muoversi, che tanto vi vedete tra qualche giorno!
Imbarazzante.
DM e Aphro sono sgommati via con il cane, seguiti a ruota da Ikki, che si è limitato a salutare Shun con uno “stai attento” di routine e un cenno del capo verso Shaina. La quale ha semplicemente imitato il suo gesto senza aggiungere altro.
Al momento sta fumando una sigaretta, dato che i suoi bagagli sono stati perfettamente sistemati e Nemes sta finendo di dare una mano a Shun e compari.
Aldebaran invece si è dovuto congedare da tutti i bambini di cui è diventato ostagg…ah-ehm, animatore, con loro somma disperazione, data la già notevole sofferenza patita con la partenza di Dohko.
Shaka e Mur, sfuggiti ai saluti con le tedesche, si sono rintanati nella macchina del brasiliano. Il coinquilino di Ioria in realtà non ha tanta fretta di tornare, se consideriamo l’atmosfera che si ritroverà nell’appartamento per colpa dei disastri famigliari del greco, ma non ha alternative.
Avrebbe dovuto uccidere Aiolos quando poteva…
Quanto ai gemelli, ho appena visto il borsone di Kanon planare a pochi centimetri dalla testa di Saga. Prevedo una rissa tra i due nel giro di due nanosecondi.
Shura, infine, finito il conteggio delle macchine e la nuova disposizione, ha recuperato il posto in mezzo ai suoi due coinquilini.
- Ci siamo, fighette? – domanda Shaina una volta finito di fumare.
- Pronti! – risponde Kiki dalla macchina di Lili in cui siamo seduti secondo lo stesso schema dell’andata. Si sente un coro fare eco all’affermazione del ragazzino, così, con il veicolo di Tisifone in testa e quello di Al in coda, ci rimettiamo svogliatamente  in viaggio verso casa.
 
ΩΩΩΩΩ

 
- Mi dispiace. Per Ioria, intendo. – dico dopo un po’, mentre la comitiva percorre l’autostrada e agogna la prossima sosta per sgranchire le gambe.
Il semplice ed inespressivo “uhm” di Elle mi fa pensare che l’argomento non debba nemmeno essere preso in considerazione, quando la voce di Kiki mi viene in aiuto:
- Più che altro, mi sorprendo di Aiolos…-
- Io non proprio. – ammetto – Da qualche tempo nelle affermazioni di Aiolia sul suo conto mi era parso di cogliere un certo risentimento… Però l’aspetto che più mi stupisce, quello sì, è che Micene fosse veramente convinto di fare bene, uscendosene così dal nulla con la storia del matrimonio. –
- Guarda, se proprio vogliamo parlare di Aiolos comincia a prendere appunti, non saprei da dove iniziare circa la lista dei suoi evidenti problemi! – ribatte Elle, appoggiata nelle sue idee da un’espressione più che eloquente di Lili. – Magari Saga ne ha già una…-
- Forse lui no, ma Kanon sicuramente sì! – esclamo.

- Vogliamo parlare di come Seiya in questo periodo non faccia che combinare casini?– salta su Kiki qualche minuto dopo.
- Solo in questo periodo?! – gli fa notare Lili, sbuffando.
- Seiya è… confuso, secondo me. – dico – Per il suo bene e per quello di tutti, finché non avrà fatto chiarezza su cosa vuole, è meglio che si astenga dalle relazioni. –
- Sì, anche perché si sono lasciati tre mesi fa e Shaina e Phoenix hanno iniziato questa specie di relazione adesso, mica mentre lei stava con Seiya…! – fa Elle. – Posso capire il rimanere spiazzato, ma non hanno fatto nulla di male. -
- Mi era parso di capire che Saori gli piacesse, però. – dice Kiki.
- È…complicato. – interviene Lili – Certo non gli è indifferente, ma è stato innamorato di Shaina per un bel po’…la confusione ci sta, ma come diceva Micky, per ora è meglio che si prenda del tempo per riflettere. -
- Anche per il bene di Saori. – concludo.


- A proposito di confusione…- azzarda Elle dopo un po’, cercando le parole per affrontare l’argomento – Lili…Con Milo? –
Giusto. Di questa faccenda non abbiamo più parlato, per quanto sia stato chiarito che quella fatidica notte, a parte un incontro ravvicinato di lingue, non c’è stato nient’altro.
- Con Milo? – ripete Lili, prima di tagliare corto: – Niente. Né in passato, né in presente, né in futuro. –
- Pff! –
Lo sbuffo seccato di Kiki spinge sia me che Elle a scambiarci un’occhiata, chiedendoci mentalmente se questa conversazione, data la venerazione che il ragazzino nutre per la nostra coinquilina, non sia inopportuna.
- Scusa Kiki, non volevamo…- inizio a scusarmi, ma lui mi interrompe gentilmente:
- Tranquilla, non ce l’avevo con voi. Ce l’avevo con lei.-
Colgo Lili lanciargli un’occhiataccia, così aspetto qualche secondo prima di chiedere:
- Ehm…perché? -
- Perché sia lei che Milo hanno cercato di ripristinare il rapporto sullo stesso livello antecedente all’accaduto, ma per quello che mi riguarda, c’era un che di strano. Non saprei bene cosa, a dire il vero. In fondo, se fossero veramente finiti a letto insieme sarebbe stato comprensibile, ma per una pomiciata…- spiega il ragazzino.
- Piantala con i paroloni e arriva al punto. – gli intima Elle.
- Secondo lui, qualcosa bolliva in pentola già da un po’. – sbotta Lili, preparandosi a fare un sorpasso.
Ecco, forse era questo che…!
- Credo che Camus abbia velatamente insinuato la stessa cosa! – esclamo, riportando poi tutta la conversazione avuta col francese la mattina dopo l’ipotetico misfatto.
- Fantastico. Se anche Monsieur Gattaro ha delle teorie in proposito, sto proprio raschiando il fondo. – sbuffa Lili, reinserendosi nella corsia dopo aver superato la macchina di Hyoga.
- Ehi! Ci saranno solo due gattare in questa compagnia, e saremo tu ed io! – protesta Elle vivacemente.
- E io? – domando.
- Sei un mezzo unicorno. Hai ancora speranze. – ribatte lei.
Scuoto lievemente la testa, poi riprendo il filo della conversazione:
- Quindi secondo te, Kiki, era inevitabile che succedesse. – pausa – E tu come la vivi, questa faccenda? –
- Come dovrei viverla? Insomma, sono ancora convinto che Lili possa essere la donna della mia vita, ma non ora. – risponde lui con estrema tranquillità, probabilmente cercando anche di farla sorridere.

- Ne abbiamo già parlato.- ammette lei dopo un po’- Non funzionerebbe, perché tu sei  più giovane e ancora non hai avuto esperienze. Cercheremmo cose diverse, in un’ipotetica relazione. Forse, un giorno, chissà…-
- Kiki? – indago velocemente.
- Posso forse darle torto? – è la replica. – E poi, se proprio deve succedere, meglio Milo che qualcun altro! -

- Tuo fratello non ti da’ abbastanza credito. – dico con un lieve sorriso, riappoggiandomi allo schienale dei sedili posteriori..
- Eh lo so! Sono troppo saggio per la mia età! –
- Ora abbassa le penne. – lo avverte Elle, fulminea.

- Scusate, sarò ripetitiva…- fa Lili dopo una manciata di minuti – Ma questo ipotetico “qualcosa”  già presente nell’aria…era così evidente? –

Ci penso. Al di là del noto “bimba” che Milo usa con tutte…uhm , la questione dei capelli…il continuo girarsi attorno, e non solo in discoteca…durante la partita di calcio, ad esempio…in spiaggia…i continui botta e risposta…
- Ehm…più o meno, credo. – concludo.
- Sì. – è la sentenza definitiva di Elle.
- E perché diamine non mi avete avvertito?! – esclama la nostra amica.
- Onestamente? Non ho mai prestato attenzione all’ipotesi che potesse succedere qualcosa – le risponde l’altra.
- Io…come dicevo a Camus, sono una frana in queste cose. Insomma, per me è evidente ora, ma solo perché qualcosa ha smosso le acque…- ammetto mestamente.
- Fantastico. Come se la mia vita non fosse già abbastanza incasinata! – borbotta Lili, accelerando e sorpassando proprio la macchina del francese con a bordo il secondo protagonista di questa scomoda faccenda, in un gesto che simbolicamente potrebbe significare il volersela lasciare completamente alle spalle.
...
Uhm. Com’era la chiusura della strofa?
Tu uh ah, those summer nights![6]

 
 

N.B:
[1] citazione del capitolo 16, “Bang Bang”;
[2], [6] Summer Nights, Jim Jacobs&Warren Casey, Grease OST (1971);
[3] Scrubs - Medici ai primi ferri, 6x06, My musical (2007);
[4] ho scelto il Gold di LC (per questioni di età) che mi è parso più adatto, mettere Manigoldo mi sembrava scontato…giusto per fargli fare una comparsata, proprio come a Docrates che si presta bene come filler ;)
[5] riferimento ala conversazione al telefono del capitolo 5, “I Am The Walrus”;

 
 
   
 
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