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Autore: Hinata_Dincht     04/10/2008    6 recensioni
e se Hinata e Temari fossero migliori amiche in cerca di lavoro e i big brothers della bionda tutto pepe gestissero un bar? e se magari aggiungiamo anche due compagnie che frequentano assiduamente il locale, capitanate da un certo biondino e un moro di nostra conoscenza??? verrebbe una storia stra sìììì! siate clementi vi prego, è la mia prima fanfic! ^_^ leggete e fatemi sapere, ci tengo! Hinata is a good girl! Coppie sicure, in ordine di apparizione: [ PainKonan ], [ KankuTen ] [ in aggiornamento...]
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Hinata e Temari entrarono esitanti ( in realtà soltanto la prima era esitante…) e salutarono con un timoroso – Buongiorno…-

Hinata e Temari entrarono esitanti ( in realtà soltanto la prima era esitante…) e salutarono con un timoroso – Buongiorno…-.

Era mattina presto e non si vedeva neppure l’ombra di un cliente.

Poi, come funghi vennero fuori tre ragazzi, che si disposero dietro il bancone, e due che misero felicemente la testa fuori dalla cucina.

- Buongiorno, desiderate?- chiese professionalmente un ragazzo rosso di capelli e con uno strano tatuaggio sulla fronte.

Subito una ragazza intraprendente dai capelli biondi le prese sottobraccio ed esclamò, portandole ad un tavolo: - Cosa posso servirvi?-

- N-no, in realtà noi…- la ragazza dai capelli scuri si fermò imbarazzata.

- Hinata vuole dire che non siamo qui per mangiare.- spiegò pratica Temari.

I due ragazzi della cucina rientrarono delusi.

- Allora che volete?- chiese impassibile il ragazzo rosso.

Temari si rimboccò le maniche e gli tirò uno scappellotto.

Poi avvicinandosi a lui gli sibilò: - Fratellino intelligentino… di cosa stavamo parlando ieri sera?-

- Fratellino?!- domandò sorpresa una ragazza dai ciuffi rosa pallido, che non aveva ancora aperto bocca.

- Già, questo deficiente è mio fratello.- spiegò la ragazza bionda.

- Allora si può sapere che cosa volete?- domandò la cameriera intraprendente.

- Noi, ecco, insomma… sì… ehm… non so come spiegarmi…- provò a dire Hinata.

- Vorremmo lavorare qui!- disse tutta contenta la ragazza coi capelli color dell’oro.

Il ragazzo rosso sbuffò insofferente, e poi disse meccanicamente, come se si fosse abituato a dirlo spesso negli ultimi tempi: - Certo, c’è posto…-.

Le due ragazze si sorrisero esultanti.

- Passiamo alle presentazioni…- continuò – Io sono Gaara.- al che le due ragazze alzarono gli occhi al cielo.

- Questa è Ino.- disse monotono indicando la ragazza bionda con i capelli laccati raccolti in una coda a cavallo. Ino rispose con un falso sorriso.

- Piacere, Temari.-

- P-piacere, Hinata…-

- Quest’altra è Sakura, la più intelligente fra le due.- e indicò la cameriera con i capelli rosa.

- In cucina abbiamo Tenten…-

La ragazza mise fuori la testa e sorrise amichevole.

- … E Kankuro!- finì in bellezza Gaara.

Temari si innervosì, e tirandolo per l’orecchio gli urlò:- Idiota, lo conosco, dato che è nostro fratello!- al che Hinata rise timidamente con tutti gli altri.

- E dai! Mollami, strega! – esclamò quello sempre serio.

- A chi strega?! Razza di folletto troppo cresciuto!-

- Folletto?! ANDIAMO SUL PESANTE, EH DONNA-UOMO?!-

- Come mi hai chiamata, pezzo di effeminato?!-

In quel momento, Hinata, seppure fosse leggermente imbarazzata, prese sia Gaara che Temari per le orecchie e sibilò minacciosa: - Come si dice ora ragazzi?!-

Subito i due fratelli si guardarono impauriti, ricordando con orrore cosa succedeva se Hinata sclerava…

- Scusa!- esclamarono insieme, e la dolce amica tornò quella di sempre.

- Allora, che cosa possiamo fare, fratellino?- chiese Temari, scampata alla morte.

- Beh, non saprei… qui c’è sempre bisogno di qualcuno, i clienti sono tanti e vengono spesso ad assaggiare le specialità di Kankuro e di Tenten…-

A Temari si illuminarono gli occhi: - Vuoi dire che potrei diventare una famosa cuoca?! Con una mia specialità?!-

- Già…- confermò il fratello spaventato da quell’improvviso interesse.

- VOGLIO questo impiego! DAMMI un posto in cucina!- gli urlò prendendolo per il bavero della camicia da cameriere.

- V-va bene!- esclamò quello nascondendosi dietro a Hinata.

- Grazie fratellino!- e, dopo avergli scoccato un bacio sulla guancia, si diresse trotterellando verso le cucine.

- Merda, non riesco a credere che quella sia MIA sorella! Come fa ad essere la tua migliore amica?!- domandò rivolgendosi a Hinata. Lei fece spallucce e sorrise timidamente.

- Mi mette allegria e sto bene in sua compagnia.-

- Ma tu sei fuori come un balcone!- la prese in giro lui.

- Ridillo?!- esclamò lei rimboccandosi le maniche minacciosamente.

- No, niente…- sospirò lui. Possibile che fossero tutte così… isteriche?!

- Bravo Gaara! Ritornando a discorsi seri.. io non so nemmeno accendere un fornello, figuriamoci cucinare qualcosa di commestibile!- disse lei torturandosi gli indici.

- Nema problema!- e gli lanciò addosso la divisa da cameriera.

- G-grazie… ma non sarà un po’ troppo.. corta questa gonna?- chiese titubante.

- Ma no! Ti donerà, vedrai!- rispose quello con uno dei suoi rari sorrisi, avviandosi verso il retro dell’edificio.

- Aspetta! Ma quando posso iniziare?!- domandò Hinata.

- Ora! Vai a cambiarti, fra poco arriveranno i primi clienti!- rispose solare Sakura. Ino semplicemente seduta sul bancone, gli fece cenno di andare nella porta di fronte alla cucina.

-G-grazie.- Hinata sospirò e si preparò alla giornata.

***

Hinata si era sorpresa di quante persone entrassero in quella sottospecie di bar durante la mattinata: donne con i loro bambini in cerca di morbidi krafen, combriccole di vecchi che si mettevano a parlare di politica, e dolci nonnine che le raccontavano dei loro nipotini. Era soltanto il pomeriggio, e anche se avevano fatto una lunga sosta per mangiare (“VA BENE TUTTO, ma dobbiamo comunque sfamarci!” aveva detto Gaara meravigliato.), era stanca morta.

Stava affrontando delle ordinazioni senza un minimo di entusiasmo.

Temari le era invece sembrata esaltata. Già, sospirò, Temari, quella raggiante come il sole e che irradiava energia da tutti i pori. La invidiava.

Lei invece era quella pigra, la Timidona per eccellenza.

“ NO!” esclamò dentro di sé “ Siamo venute qui per lavorare insieme, e questo mi farà bene! Poi devo assolutamente perdere qualche chilo, quindi di certo non mi farà male.

Già, lei e Temari avevano deciso insieme di lavorare nel bar gestito dai fratelli maggiori No Sabako.

Avevano preso questa decisione perché non conoscevano nessuno.

Si erano trasferite insieme da un anno ( i loro padri erano soci) ed erano state entrambe LIBERAMENTE costrette a continuare gli studi a casa; così non avevano mai conosciuto nessuno e poi loro non erano come Gaara o Kankuro. No, loro erano donne, e nelle loro famiglie all’antica (Hinata le avrebbe definite di più all’era preistorica) non godevano di abbastanza libertà per decidere il da farsi.

Per questo avevano trovato un compromesso: avrebbero lavorato per tutta l’estate nel bar che avevano allestito Gaara e i suoi amici, tenute d’occhio da Kankuro.

Un grande patto, dato che i due fratelli erano prima di tutto degli amici, e ovviamente non le avrebbero private di un pizzico di libertà.

Sbuffò e portò i piatti alle persone che aspettavano con impazienza, con un po’ di convinzione in più.

- Tem, cazzo! Vuoi stare attenta a quello che fai?!- chiese Kankuro mentre vedeva sua sorella fissare un po’ sconcertata il vasetto di ragù che aveva appena fatto cadere.

- Ehm… non pensavo fosse così pesante…- Temari si grattò la testa imbarazzata, mostrando la lingua.

Tenten, intenta a fare altre cose, si girò e si accorse solo in quel momento cosa era successo.

- Temari…-

- Sì?-

- Ti rendi conto che quello era uno dei vasetti di ragù più pregiati che avessimo in questo locale…?- Tenten aveva parlato con calma e questo spaventò ancora di più la ragazza.

- D-davvero??- domandò.

- TEMARI PORCA PUTTANA, VIENI QUA CHE TI UCCIDO!-

Tenten si mise a rincorrere la ragazza bionda con un coltello in mano e fare omicida, mentre l’altra scappava di gran carriera.

Kankuro scoppiò in una delle sue fragorose risate che ovviamente fece tremare i muri.

Temari, mentre scappava, scivolò sul ragù e cadde a faccia in giù, riuscendo solo a dire: - Merda, mer… ma MERDA!-

Tenten, che l’aveva quasi raggiunta, non fece in tempo a schivarla e ci cadde sopra.

Kankuro invece, che non aveva mai visto nulla di più esilarante, si teneva la pancia con un braccio, mentre con l’altro puntava su loro un indice accusatorio (sempre ridendo come un deficiente!).

- AHIA, che male!- esclamò Tenten, toccandosi il sedere.

Allora il ragazzo, tornato mezzo-serio, diede una mano alla castana, e l’alzò di peso.

- E tu smettila di ridere!- esclamò quella con una finta espressione offesa e tirandogli una pacca sullo stomaco.

- Eddai! Non dirmi che se fosse successo a me, non ti saresti sbregata dal ridere!- esclamò lui.

- Uhm… sì, dai!- rispose lei sorridendo.

- Fate come se non ci fossi, eh!- sbottò Temari, ancora distesa a terra, aspettando una mano da qualcuno.

Kankuro, tornato alla realtà, tirò su la sorella che era sporca dalla punta dei piedi fino ai capelli.

Il ragazzo si trattenne dal ridere, ma si dovette girare per resistere alla tentazione di sfotterla.

- Bleah, che schifo!- esclamò quella, cercando di pulirsi alla meglio.

- Dai, capita! Non abbatterti!- esclamò felice Tenten.

- Va bene…-

In quel momento entrò trafelata Hinata che subito arrossì quando vide tutti gli occhi puntati su di sé.

Poi, strabuzzando gli occhi, vide la condizione di Temari e scoppiò a ridere, portandosi una mano davanti alla bocca.

- Basta sfottere!- sbottò quella innervosita.

Quando si calmò, Hinata le disse: - Beh, ero venuta a ricordare a te e a Kankuro che dobbiamo andare! Abbiamo gli allenamenti… ma non so se tu abbia ancora tanta voglia di venire conciata così!-

- Oh, caspita! È vero! Dai, andiamo!- esclamò Kankuro.

- Sì, andiamo…- disse a sua volta Temari con falso entusiasmo.

- Tieni, mi ero portata un cambio; puoi usarlo tu se vuoi!- propose Hinata passandogli degli indumenti larghi.

- Grazie! Sei la mia salvezza!- Temari si attaccò all’amica commossa.

- Sì, va bene, ma ora scollati! Dobbiamo andare!-

- Hei! Aspettate! Io devo rimanere qui da sola?- domandò Tenten.

- N-no, Sakura mi ha detto che fra poco ti raggiunge. – rispose Hinata impacciata.

- Grazie!- la ragazza si girò e riprese a lavorare.

- Bene, andiamo!-

Usciti, i tre ragazzi videro Sakura venir loro incontro.

- Hei, Hinata! Aspetta un attimo!-

- C-che cosa c’è?-

- Non è che per caso hai visto un ragazzo biondo oggi? Magari mi è sfuggito…-

- Uhm… non mi sembra…- rispose lei, pensierosa.

Sakura sospirò. – Ah, chissà dov’è andato a cacciarsi quel Baka..-

- Chi?-

- Nessuno, tranquilla! A domani! Ah, e bel lavoro oggi!- disse lei avviandosi verso le cucine.

- G-grazie…- mormorò Hinata.

  
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