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Autore: Molecola    23/09/2014    1 recensioni
Avete mai notato come la sezione di psichiatria in un ospedale sia sconfinata in un angolo lontano da tutti gli altri reparti ma a un passo da quello di cardiochirurgia? I “malati di mente” accanto ai “malati di cuore”. Come se ci fosse davvero una differenza.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Abbottono la camicia nera, lego il grembiule intorno alla vita e alzo i capelli. Mi guardo nello specchio del ristornate in cui lavoro, il colore acceso dei miei capelli si è totalmente spento lasciando il posto a un biondo cenere decolorato, storco il naso e respiro affondo. Pronta a un’altra serata estiva di intenso lavoro esco dal bagno dirigendomi verso l’office. Luisa sta preparando la lavastoviglie con gli ultimi bicchieri degli aperitivi. Mi appoggio con le braccia sul tavolo dove Paola prepara gli affettati per gli antipasti.
  • Quanti prenotati abbiamo questa sera?- mi chiede lei sbadigliando
  • Centoventi, tra cui una tavolata di quaranta!-
  • Quaranta persone in una sola tavolata???-
  • Si, è un addio al nubilato!-
  • Che Dio ci aiuti!- rubo una fetta di formaggio  
  • Wow! Mangi!-
  • Si, oggi ho fame-
  • Credo che la cena sia pronta-
  • Mmh..no, vado a sistemare i coperti- accarezza la catenina a forma di rosa dei venti che ho al collo
  • Come vuoi-


È passata un’ora, la sala è piena e le casse diffondono ovunque “stay with me” ! questa canzone viene trasmessa di continuo su qualsiasi radio. È un suono dolce. Mi muovo svelta con il taccuino in mano. Quaranta donne starnazzano cercando l’attenzione della futura sposa, prendere la loro ordinazione sarà molto dura. Mi avvicino dedicando loro un bel sorriso, sono tante persone, spenderanno un sacco di soldi, il minimo che posso fare è sorridere.
  • Buona sera!- mi rispondono in coro, con vari “ciao” “Sera”
  • Chi è la festeggiata?-
  • Io!- squittisce una donna bionda sui trenta anni. Gli occhi le brillano e il sorriso è cosi grande che basta per tutte e quaranta.
  • Io direi che è la sfortunata!- afferma una ragazza seduta vicino a lei e tutte scoppiano a ridere. Cominciano a ordinare cosa vogliono facendo diverse domande
  • Ok quindi ricapitolando: venti antipasti della casa, dieci linguine alle vongole, quindici risotti, dieci ravioli  e dieci litri di vino bianco?- ringrazio Dio di non lavorare in cucina  
  • Per il momento si, per i secondi ordiniamo dopo-
  • Ah ecco Marlene che è tornata dal bagno- afferma  una ragazza dai capelli rossi – le ho mandato un messaggio e ha detto che le linguine le vanno bene- mi volto verso la ragazza che ha lo stesso nome della mia croce curiosa di vedere se le assomiglia in qualcosa. La penna mi sfugge di mano. È Marlene! Eppure è come se non fosse lei. Indossa una vestitino nero, dei tacchi alti che mai avrebbe usato dato il suo odio per le scarpe scomode, i capelli legati sulla nuca e un rossetto rosa sulle labbra. Sorride alle sue amiche e si siede accanto alla rossa, mi guarda senza riconoscermi e mi sorride come qualsiasi cliente alla cameriera che si occupa di lui.  Non posso crederci…non mi riconosce! Che diavolo le hanno fatto? Mi sembra di rivivere nuovamente lo stesso incubo. Mi dirigo verso la  cucina con in mano la comanda, totalmente sconvolta, non devo avere un bel colore. Sofia la donna che sta dietro alla casa che prende la fotocopia  delle ordinazioni mi guarda preoccupata
  • Alessia, cara, ti senti male? Sei pallidissima! Vai al bar e fatto dare un po’ di orzata..-
  • No, no Sofia sto bene..solo..fa  troppo caldo- afferra il telecomando del condizionatore è abbassa i gradi
  • Ecco!-
  • Grazie..- la guardo riconoscente, lei mi sorride con il suo sorriso da mamma dolce
  • Porto la comanda in cucina-
  • Si, si- lascio la comanda in cucina e corro in office dove Luisa sta sistemando le torte
  • È qui!- lei mi guarda confusa
  • Chi?-
  • Marlene..-
  • Cosa? Sei sicura che sia lei?-
  • Si! Cioè è vestita e truccata in un modo che non le appartiene ma si, è lei-
  • Ti ha salutato?-
  • Non mi ha riconosciuto- spalanca la bocca per poi rattristarsi
  • Dovresti parlarle-
  • Per dirle cosa?Ehi, ciao! Sono la tua ex con cui hai passato cinque anni e di cui ti sei dimenticata dopo essere stata in coma con cui poi sei pseudo fuggita e di cui ti sei scordata di nuovo?-
  • Ecco magari proprio dirle questo, no-
  • Beh ma è accaduto esattamente questo-
  • Ale cazzo, c’è il delirio fuori!- mi richiama Alfredo
  • Si, arrivo!- corro in sala e  fermo Alfredo
  • Ale che c’è?-
  • La vuoi la tavolata con quaranta donzelle?- mi guarda allettato
  • Bene, tu prendi il tavolo 102 e io mi prendo i tuoi 140, 142 e 143-
  • Andata!- mi sorride e si precipita alla tavolata



Sono seduta accanto alla mia amica, Serena  ha deciso di festeggiare il suo matrimonio a lecce. È stato molto strano tornare li. Guardo Alessia correre da una parte all’altra con i vassoi pieni di cibo, deve aver scambiato i suoi tavoli. Mi domando perché io abbia finto di non conoscerla.Il primo istinto è stato quello di alzarmi e abbracciarla forte. Il ricordo di quella giornata al mare è l’unico che ho di lei realmente vivido eppure sembra bastare per non riuscire a scordarla. Lei mi ha dimenticato  e ho cercato di fare lo stesso.  Ho cambiato abitudini, sto con una persona che con quello che sono io per davvero non centra nulla. Sospiro pensando a Isabella, perfetta donna in carriera, tutta composta, mai nessuna pazzia, ma fuori dalle righe. Sorrido pensando alla cresta colorata di Alessia che ora ha lasciato il posto a un biondo decolorato.
  • Marlene, tutto bene?- mi chiede Giuditta dai capelli rossi
  • Si, pensavo ad Isabella-
  • Non era molto favorevole che tu venissi, vero?-
  • Sai come è lei! Non le piace il caos ne le feste rumorose-
  • Che noia!-
  • Dai, non dire cosi-
  • Ammettilo: è noiosa!- le sorrido alzando gli occhi al cielo. Oggettivamente non mi fa fare grandi risate ma con lei il mio cuore se ne sta in pace.



La serata finalmente è finita, tutti i clienti sono andati via e io sto spazzando per terra, siamo tutti veramente molto stanchi
  • Voglio morireeee!- mi dice Eleonora con in mano un vassoio pieno di bicchieri vuoti, le sorrido
  • La tavolata di quaranta ha dimenticato una catenina d’oro- afferma Alfredo sollevando l’oggetto dal tavolo su cui è poggiato.
  • Beh passeranno domani mattina sicuramente- penso ai miei turni, domani lavoro di  mattina. Accidenti!



Sono in macchina con le altre, mi sento in colpa e terribilmente infantile ma dimenticare lei la catenina mi sembrava l’unico modo per rivederla. Afferro il cellulare e per cancellare ogni senso di colpa scrivo a Isabella “ stiamo andando a nanna, notte amore. Ti amo”
 

 
  
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