Fuori dall'oscurità

 
 
“Sono felice di essere con te, Samvise Gamgee. Qui, alla fine di ogni cosa.”

Parole che gli uscirono in un soffio, senza pensare. La testa gli girava, il corpo sembrava non appartenergli più.
Improvvisamente, una forza sconosciuta lo artigliò in vita. Si sentì trascinare verso alto e per un momento gli sembrò di fluttuare.

Davanti ai suoi occhi si stagliò in tutta la sua magnificenza il Monte Fato, che con brutalità eruttava la propria rabbia.
Era rovente, incendiario.
Era più luminoso di mille soli ardenti.
Fiumi di lava incandescenti scendevano lentamente lungo i suoi fianchi, risucchiando avidamente tutto ciò che si trovava davanti a loro.
Fumi neri scaturivano da ogni piccola fessura, come se avessero lottato per cercare la libertà, mentre roventi frammenti rocciosi venivano violentemente spazzati via.

Il calore emanato dal monte gli accarezzò il viso e Frodo Baggins si sentì avvolgere da un’energia infinita e soffocante.
Chissà se avrebbe mai più rivisto la contea.
Chissà se Sam avrebbe mai rivisto Rosie Cotton.
Pensò alle fragole e si rese conto di non ricordare il loro sapore.
Pensò agli infiniti prati di Hobbiville e si rese conto di non ricordare più l’effetto del fresco vento sulla sua pelle.
Vide Bilbo sorridergli.
Vide Gandalf ridere.
Vide Merry e Pipino correre allegri.
Ricordò.
Ricordò tutte le cose che l’avevano reso felice e che ora non avrebbe più potuto avere.

Sentì una lacrima scorrergli lungo la guancia, lentamente scivolare sino al mento e abbandonarlo.

Forse alla fine aveva fatto il suo dovere.
Forse alla fine tutti noi nasciamo con un compito, una missione, qualcosa da portare a termine.
Forse Frodo Baggins dalla Contea il suo compito l’aveva concluso e forse adesso, in mezzo a un oceano di aria infuocata, poteva chiudere gli occhi per l’ultima volta, sereno.

L’ultima cosa che vide fu Sam, gli occhi lucidi e il corpo inerme, che, come lui, veniva trascinato in cielo.
Ecco, erano arrivati, insieme, alla fine di ogni cosa.