Libri > Divergent
Segui la storia  |       
Autore: Directionless    23/09/2014    4 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER*
E se gli Eruditi non si fossero mai ribellati al governo?
E se nessuno avesse mai cominciato la rivolta?
E se i Divergenti non fossero mai stati scoperti?
Cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la simulazione contro gli Abneganti?
Will sarebbe vivo.
Tris sarebbe viva.
Uriah, Lynn e Marlene anche.
Quattro non sarebbe solo.
Christina non sarebbe sola.
La vita a Chicago potrebbe sembrare noiosa ma sta per succedere qualche cosa che sconvolgerà la vita dei nostri eroi. E se tutto questo coinvolgesse tutti in modo personale?
Cosa succederebbe?
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti, Will
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Siamo sotto lo stesso cielo, quindi siamo insieme, anche se non ti vedo”
Dedicato a Maia, guarisci presto.
Grazie, di tutto
 
Capitolo 5
 
 "Ancora non capisco perchè lo ha fatto..." Borbotta Christina infilandosi uno dei suoi vestitini neri.
Dopo che sono stata dimessa dall'ospedale non sono tornata a casa e mi sono rintanata nell'appartamento di Will e Christina che si stavano preparano per una serata movimentata al bar. 
Guardo la mia immagine riflessa nello specchio mentre perdo le fila del discorso di Christina. Ho un livido sulla mascella e fatico ancora a capire come Christina intenda nasconderlo, ma la cosa che mi preoccupa di più è il livido che ho sulla schiena e che il vestito lascia scoperto.
"Tesoro, mi stai ascoltando?" Mi richiama la mia migliore amica sventolandomi una mano davanti al volto.
Vorrei scuotere la testa e farle capire che non mi interessa ma lei sembra tanto entusiasta del suo ragionamento che non mi sento capace di ferie i suoi sentimenti, non anche i suoi.
Annuisco con vigore e sul suo volto si apre un sorriso.
"Vediamo di renderti carina!" Esulta tirando fuori da un'astuccio un tubetto di crema color carne.
Ne spalma un po' sul dorso della mano e poi con un pennello me ne picchietta piccole dosi sul mio livido. La crema è fredda ed è una sensazione bellissima sulla pelle che fa ancora male.
Dopo qualche minuto la crema esaurisce e Christina si allontana di qualche centimetro per ammirare la sua opera. Mi guardo allo specchio e il livido è sparito.
Non so come ringraziarla.
"Oh tesoro, sei stupenda! Ora pensiamo a un bel vestito." E senza esitazioni si dirige verso l'armadio afferrando un vestito argentato con delle pagliette nere che pendono da tutto il tessuto.
Me lo infilo senza obbiettare e guardo sbigottita le scarpe che mi porge.
"Chris, non credo che siano adatte a me..." Borbotto prendendo in mano il paio di tacchi neri che mi passa.
"Tris, non pensarlo nemmeno, ora sei single e devi fare conquiste." Sbotta lei sbattendomi su una sedia e mettendomi un generoso strato di eye-liner.
Ops, potrei aver dimenticato di avvertirla che io e Tobias stiamo ancora insieme.
"Christina, non sono single." Sussurro mentre lei mi passa un rossetto rosso fuoco.
Alle mie parole il rossetto le cade di mano e gli occhi diventano enormi come due "o" maiuscole.
"Non lo hai ancora mollato? Ti ha fatta svenire!" Urla cominciando a camminare avanti e indietro. "Se Will mi mettesse un dito addosso io lo ammazzerei, e morirebbe single." Prosegue ovvia.
"Christina, io lo amo." Cerco di spiegarle ma sembra tutto inutile perché lei non vuole capire.
Sento le sue grida arrivarmi ovattate alle orecchie mentre cerco di pensare ad altro ma le uniche cose che mi vengono in mente sono le parole di Tobias mentre ero in infermeria. Mi alzo dalla sedia e cerco disperatamente di andarmene dalla camera da letto di Christina che sembra rimpicciolirsi sempre di più, come nello scenario di Tobias solo che questa volta non sono rannicchiata contro il suo petto. 
Il mondo mi crolla addosso quando realizzo che forse ora Tobias è ubriaco al bar, ma magari lui non ha capito che con la mia sfuriata non intendevo mollarlo ed è in casa nostra, nel nostro letto, con un'altra.
Il dolore mi colpisce a afferro i tacchi che Christina ha appoggiato a terra pochi istanti fa.
"Cosa credi di fare ora?!" Dice sbigottita quando vede il mio walkie-talkie da polso cadere sul tavolo con un gesto di noncuranza.
"Vado a divertirmi." E a passo svelto le passo davanti spalancando la porta e dirigendomi verso il bar del pozzo.
 
 
 
 
***
 
 
 
 
La musica della nostra fazione è davvero bella. Non centra nulla con la musica dei Pacifici, ma mi piace.
Non è spensierata ma nemmeno tristissima, la maggior parte degli strumenti è composta da barili e bastoni che producono un baccano assordante. Il suono risulta spesso un caos disordinato di rumori, e mi piace proprio per quello... Rappresenta la nostra fazione alla perfezione. 
Sono seduta a un tavolino, sono sola, non ho per niente voglia di ballare per tutta la sera, anche se era questa la mia intenzione iniziale.
Prendo il bicchiere che è appoggiato davanti a me e ne bevo il contenuto fino alla fine. 
Mi annoio davvero tanto, non è mai successo che mi sentissi sola in questo modo, in genere sono circondata dai miei amici, sono abituata al casino di Uriah, alle sfuriate di Christina e alle battutine sarcastiche di Will. Sono abituata alle mani di Tobias che mi stringono, che mi toccano, che mi confortano.
Mi alzo dal tavolo barcollando un attimo sui trampoli che ho avuto la geniale idea di acconsentire a mettere... Stupida me!
Senza nemmeno pensarci comincio a camminare nella direzione dei dormitori degli iniziati, me ne rendo conto quando ormai sono arrivata, è tutto così bizzarro. Mi sento come se ci fosse qualcun altro a scegliere per le mie azioni.
"Tris?" Mi sento chiamare da una voce lontana.
Mi giro di scatto e posso proprio dire che è stata una pessima idea. Cado per terra come un salame e scoppio a ridere come una rintronata. Complimenti Tris, autocontrollo a mille vero?
Guardo la figura davanti a me e vedo la chioma rossa accesa di una ragazza, credo sia un'intrepida ma non riesco a riconoscerla in viso. "Tutto bene? Oddio ti sei fatta male?" Mi chiede ancora.
Guardo bene il volto della ragazza e finalmente riesco a metterla a fuoco, è Savannah.
"Sisì tutto bene, cosa hai fatto ai capelli?" Chiedo incredula alzandomi.
"Mi piaceva l'idea di cambiare. Cosa ci fai qui?" 
E ora cosa rispondo? "Cosa ne so io? Ho camminato fino a qui per caso" no, non posso parlare così!
"Cercavo te." Le parole mi escono di bocca ancora prima che io me ne renda davvero conto.
Cerco di capire le sue reazioni, sembra abbastanza sbigottita ma sul suo volto si pre un mega sorriso che mi spiazza leggermente, bene, ora ho fatto davvero un casino.
"Mi hai trovata! Avevi bisogno?" 
"Ho litigato con Tobias." Comincio a credere che il mio corpo e la mia mente si siano coalizzati contro di me. Perchè vado a raccontare queste cose a una ragazza che non conosco? 
"Immaginavo, dopo quello che ti ha fatto, vieni facciamo due passi mentre mi parli." Mi propone avviandosi verso lo strapiombo.
"Ho paura di perderlo, insomma io lo amo ma lui è davvero arrabbiato e non ho la minima idea del motivo, certo, potrei avergli nascosto un'informazione ma non è tanto importante, anzi, quasi per nulla!". Decido di arrendermi alle parole che escono di getto dalla mia bocca, forse dopo essermi sfogata mi sentirò meglio.
"Magari per lui era importante come cosa, non puoi pensare che se per te non è fondamentale per lui non lo sia, insomma devi pensare per lui... Oddio scusa sto parlando da Abnegante!" Conclude arrossendo.
"No, capisco perfettamente cosa intendi ma io sono nel consiglio delle fazioni, non posso dirgli tutto!"
I suoi grandi occhi mi squadrano per qualche istante e poi la sua bocca si apre in uno sbuffo.
"Tris, cosa provi per lui?" Mi chiede con uno sguardo di incoraggiamento.
Ormai siamo arrivate allo strapiombo e siamo appoggiate alla ringhiera, non so se voglio davvero dirle cosa provo per Tobias, ma sento che di lei mi posso fidare. Prima di parlare faccio un grosso respiro, ma l'aria sembra non entrare nei polmoni e bloccarsi nel petto alimentando la voragine che mi sta divorando.
"Io lo amo, te lo giuro, quando mi tocca il mio corpo si infiamma e sento dei brividi per tutto il corpo, solo il pensiero di lui ed io sdraiati sul letto a parlare e a stuzzicarci mi fa nascere un sorriso spontaneo, quando è vicino a me, beh io mi sento al settimo cielo. Dio, quanto lo amo!". Ormai ho appena finito di parlare quando mi rendo conto che una figura mi sta guardando da dietro lo stipite, quella figura così familiare, Tobias è lì con me, lui mi ha sentita. Lui sa che lo amo.
Savannah, come ogni brava ragazza, mi guarda con un sorriso a trentadue denti, lei ovviamente non ha notato che Tobias ci spia. 
"Tris ti prego dimmi che farete pace, ho bisogno di saperlo!". Il suo tono di voce ricorda un sacco quello di una bambina che ha appena assistito alla nascita di un arcobaleno dalla pentola di un qualsiasi elfo, e quando comincia a parlare la sua voce è così raggiante da terrorizzarmi leggermente.
Sorrido in modo talmente forzato da risultarmi falsa da sola e mi siedo sull'orlo dello strapiombo appoggiando la fronte al metallo fresco della ringhiera.
"Vuoi stare un po' sola?" Mi chiede recuperando un tono controllato. 
«Non voglio stare sola, voglio stare con lui!» urla il mio cervello, ma sono consapevole che solo io posso sentire quell'urlo disperato che brucia come una fiamma viva.
Annuisco leggermente senza nemmeno voltarmi e la sento andare via.
"Non provare nemmeno a parlare, non hai scusanti, hai origliato e non ne avevi nessun diritto." Dico a Tobias che, sono sicura, è ancora in piedi dietro alla colonna.
"No, Tris, adesso sei tu che non devi parlare. Io ti devo delle spiegazioni, e tu non mi vuoi ascoltare, quindi ti prego non interrompermi!" Il suo tono autoritario mi sorprende ma faccio finta di nulla e aspetto che lui cominci a spiegare. "Io ho una madre, lo sai vero?".
"È morta, c'ero al funerale" interrompo.
"Zitta, ti prego!" Sospira. "Pensavamo tutti fosse morta, davvero lo pensavo anche io, il suo corpo nella bara, la cerimonia, tutto indicava la morte ma lei è viva, lei è fottutamente viva e mi ha abbandonato.". Le sue parole mi colpiscono come lame, ma mi rifiuto di guardarlo perché potrei essere troppo buona con lui. "Non dire cavolate lei è morta." Lo interrompo di nuovo ripetendo la stessa frase di prima. "Cazzo Tris, mi fai parlare? Lei non è morta, mi ha contattato l'altro giorno, lei è un'esclusa. Mio padre la cacciò dopo una serie di eventi che non ho capito molto bene, ma io la voglio rincontrare e chiederle di più, io devo sapere di più! Non mi basta quello che ho! E beh, sapere che tu stavi collaborando al piano che lei mi aveva accennato come la distruzione del sistema degli esclusi, al piano che mi avrebbe riportato via mia madre, mi ha dato alla rabbia. Forse sono stato troppo impulsivo, ma giuro che non lo rifarei di nuovo, perché ti amo anche io." Il fiume di parole che gli esce dalla bocca mi fa sentire davvero un'idiota ma non riesco a giustificargli tutto il male che mi ha fatto.
Mi sfrego la guancia con la manica del vestito, sfrego forte per riuscire a togliere quella crema colorata che Christina mi ha spalmato in faccia, la botta fa ancora male e sfregarci sopra con forza non aiuta a far passare il dolore. Una piccola lacrima mi sfiora la guancia ma la asciugo con un gesto molto rapido.
Mi volto verso Tobias e lo guardo con arroganza, un'arroganza che non sapevo di avere.
"Lo vedi cosa mi hai fatto? Io non posso perdonarti sempre!" Urlo. E a quel punto tutto l'autocontrollo che ho fatto tanto per ottenere se ne va. 
I suoi occhi passano in rassegna tutto il mio volto e dopo pochissimi istanti i suoi occhi si bagnano e vedo la disperazione sostituire la rabbia. Non piangerà, lo so. Non ha mai pianto, ha imparato a tagliare fuori tutti, e non riuscirò mai a capire le sue emozioni reali.
"Non volevo... Io..." Comincia a parlare ma non lo lascio finire. "Smettila di dire che non vuoi! Ti prego smettila!" Le lacrime cominciano a scorrermi sul volto, il mio tono ormai sembra una supplica, sono davvero disperata.
Cerco disperatamente di stare in piedi ma non posso riuscirci, cado sulle  ginocchia mentre il mio corpo è percorso da vari singhiozzi. 
Non possiamo andare avanti in questo dannatissimo modo, litighiamo di continuo e io ho troppa paura di cedere prima che sia tutto perso.
"Vattene." Sibilo quando le sue mani mi sfiorarono la vita per aiutarmi. "Ti prego vattene." Sussurro di nuovo.
Sento le sue labbra aprirsi, percepisco il movimento e ho paura che risponda "no" ma dalla sua bocca esce un singhiozzo, non una parola.
Alzo lo sguardo su di lui e vedo un paio di righe bagnargli il volto, lui piange. Lui piange per me.
"Ti prego non allontanarmi" supplica, "io ti amo, lo sai? Possiamo superarlo, noi possiamo superare tutto, ma non puoi allontanarmi. Ti prego, Tris.".
Ho l'istinto di gettarmi tra le sue braccia e di inspirare il suo profumo, ma non posso, non è ciò che voglio davvero, o si? No. Non voglio soffrire più.
"Tobias, smettila di supplicare, lo vedi anche tu, siamo come un cane che si morde la coda, usciamo da una lite per entrare in un'altra, ti amo anche io, lo sai, ma non possiamo continuare così.". La mia voce trema, ed è la cosa più difficile che io debba fare ma non posso fare altrimenti. "Finisce qui.".
Il suo sguardo si fa vuoto e le lacrime si moltiplicano, il suo volto rigato dalle lacrime è una cosa che non avrei mai voluto vedere.
"Ti prego no! Tris ti supplico io non posso stare senza di te, ti amo.". 
"Due giorni." Sussurro non riuscendo più a gestire le emozioni. "Due giorni lontani. E forse potremmo ricominciare da capo." È la mia ultima offerta. 
Sono sicura di amarlo ma quello che mi ha fatto è stato stupido. Troppo stupido per passarci sopra. 
Lo vedo annuire e il suo volto si addolcisce. Mi asciugo le lacrime che non mi ero nemmeno resa conto di aver versato in quantità così vasta, e mi alzo diretta verso casa.
"Tris, dove dovrei dormire?" Chiese ancora com voce tremante. 
"Dormirò io con gli iniziati, non vorrei che qualcuno perdesse un occhio" e detto ciò me ne andai.
 
Ho fatto la cosa giusta? Non ne sono certa.
Lo perdonerò? Sì.
Torneremo come prima? No.
Lo amo ancora? Ovviamente sì.
 
 
ANGOLO AUTRICE
Bene, come potete notare non sono ancora morta/emigrata in un altro paese/catturata da Jeanine o altre cose del genere.
Molte di voi non avevano capito lo scoppio d’ira di Tobias e allora ho deciso di spiegarlo in un capitolo. Come avete potuto leggere il piccolo sbalzo d’umore del nostro amico gli è costato parecchio, ora però non odiatemi!
Di sicuro avrete anche notato che Savannah sta prendendo una parte fondamentale nella storia, chi lo sa se si rivelerà davvero così importante come sembra.
Vorrei ringraziare larreh_ per la collaborazione alla scrittura di questo capitolo, senza di te sarei ancora a grattarmi la testa senza sapere dove sbattere il muso…
Ringrazio anche tutte voi che avete pazientemente aspettato questo aggiornamento senza andarvene, davvero vi ringrazio molto per questo!
Concludo dicendo che cercherò di aggiornare abbastanza regolarmente in questo periodo, anche se non so cosa promettere visto che la scuola mi ha travolta in pieno, cavolo, mi stavo quasi abituando al dolce far nulla estivo.
Beh, alla prossima, con tanto amore Laura 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Divergent / Vai alla pagina dell'autore: Directionless