Capitolo 5:
Almeno tu…
Lei
Quando rinvieni sei intontita. Tutto
intorno a te è caldo e
morbido, ma non riesci bene capire dove sei. Ti stiracchi, riporti alla
memoria
i tuoi ultimi ricordi, e poi realizzi. Lui è vivo.
Lui è vivo, vivo, vivo.
Lui è vivo ed è venuto li per te. Ha
mantenuto la sua parola. Lui è vivo!
Immediatamente il tuo corpo si
sottrae al tuo torpore, le
forze si canalizzano e sei di nuovo in piedi. Vicino a te una pelle
d’orso
cade, sottraendo gran parte del calore al tuo corpo.
Sei in una baita, tutto quello che ti
circonda è in legno, e
solo una porta socchiusa rivela l’esistenza di altre stanze.
Nonostante le gambe malferme avanzi,
trepidante di vederlo,
di stringerlo, di amarlo. Ti fa strada nell’abitazione,
diretta all’unica
stanza con la luce accesa.
I tuoi passi malfermi, il tuo viso
sconvolto, il tuo corpo
esangue e le tue braccia tremanti. Intorno al polso sinistro hai delle
bende
fasciate strette, ma nonostante questo macchie cremisi orlano il bianco
tessuto
della camicia da notte che indossi.
Ricordi, alla memoria sovvengono gli
ultimi istanti di
quella mattina. Come in trance li rivivi. Giungi nel soggiorno, sei
pronto
quasi a vederlo di nuovo nella cucina pronto a prepararti qualcosa, ma
è in
quell’istante che ti blocchi.
Non è lui. Anche
così, anche da così lontano, riconosci che
non è lui. Ha i suoi occhi forse, ma la corporatura
è tutta sbagliata. Senza le
imbottiture a coprirlo rivela un corpo piuttosto alto e slanciato, il
viso
appare terreo, smagrito, i capelli ingrigiti per qualche strano motivo.
Eppure
non è un vecchio, lo capisci dalle rughe del viso che non lo
è.
Arretri lentamente, i tuoi occhi
iniziano di nuovo a
riempirsi di lacrime, quando anche lui nota te.
“Ehi…”
La sua voce ti raggiunge come il vibrante eco di un’arma. Si
insinua dentro di
te, ghermendoti. Eppure nonostante la voce tranquilla e sicura, i suoi
passi,
come i tuoi, non sono sicuri, non sono rapidi. Quasi zoppica nella tua
direzione, e ti raggiunge solo dopo enorme fatica.
“Non dovresti essere in
piedi, non ancora. Anche se forse
non ti interessa molto della tua salute visto che hai tentato di
ucciderti.
Vabbè, ormai sei in piedi, vieni a sederti davanti al fuoco.
Anche con i
riscaldamenti accesi qui si gela.”
Ti fa spazio, ti indica una poltrona,
ed ancora titubante tu
segui le sue istruzioni. Il calore del fuoco ti avvolge come poco prima
aveva
fatto la calda coperta in pelle d’orso.
E finalmente riesci a proferire
parola.
“Chi sei tu?”
Domanda lecita la tua, eppure mentre
la poni ti sembra così
stupida. lui ti sorride, prendendo posto sul divano. Tra le mani un
bicchiere
con qualcosa di ambrato dentro.
“Chi sono? Come te sono
qualcuno che scappa da questa vita,
anche se ritengo che abbiamo motivi diversi per farlo. Ti va di dirmi
come mai
hai tentato di ucciderti lì fuori? Prometto che non ti
giudicherò…”
Il suo tono di voce… Dio,
da quanto non sentivi qualcuno
rivolgersi a te così? Non c’è
pietà ne condiscendenza, solo una traccia di un
sentimento che non riconosci. Sembra quasi simpatia. Davanti al suo
sorriso
incoraggiante senti qualcosa sciogliersi in te, come se fosse lui il
fuoco che
ti scalda.
E così parli. Come un
fiume in piena, come una diga che si
rompe, come un tornado d’emozioni trattenute, inizia a
parlare di tutto. Gli
parli di te, della tua infanzia, del tuo futuro. Di come la tua vita
fosse
vuota prima di incontrare l’amore della tua vita e di come
poi lui vi abbia
dato significato. E lui ascolta, senza mai accennare a volerti fermare,
senza
redarguirti quando la tua voce diventa un urlo disperato, e senza
consolarti
durante i tuoi pianti prevedibili.
Alla fine gli racconti degli ultimi
tre anni,
dell’incidente, e della morte della tua ragione di vita. Di
come tu abbia
tentato di farla finita, ed alla fine ti sia ricordata della sua
promessa. Lui
ti aveva promesso che sareste venuti qui, sotto il cielo bagnato
dall’Aurora,
ed allora tu qui sei venuta. Ma anche questa è stata
un’illusione, il placido
sogno di una mente alla rovina. E così hai tentato di farla
finita ancora, ma
questa volta è stato lui a frapporsi fra te e la tua fine.
Quando termini di parlare ti ritrovi
ansimante, il corpo
teso e pronto e scattare. Tutte le emozioni trattenute si sono
rivoltate contro
di te, sono venute alla luce e si sono trasformate in rabbia verso
questo uomo,
con i suoi stessi occhi, ma che non è lui.
Eppure anche
quand’è evidente che lo odi e lo disprezzi, lui
continua a sorridere.
“Grazie.”
Di tutte le cose che ti aspettavi ti
dicesse, questa è la
più impensata.
“Perché mi
ringrazi, ho appena detto di odiarti, se non
fosse per te a quest’ora sarei di nuovo con lui!”
E lui ride, e la sua risata
è come musica da tempo
dimenticata.
“Ti ringrazio per esserti
aperta così con me ed avermi
ricordato una ragazza... che beh, non potrò mai davvero
dimenticare. E non
temere di ferirmi con la tua rabbia o in qualunque altro modo. Anche io
sono
qui per morire, te l’ho detto, solo che a differenza tua io
non ho scelta, non
più.”
Sorseggia dal suo bicchiere, ormai
quasi vuoto, versando
l’acolica bevanda anche a te. L’afferri con la mano
sana, continuando a
studiarlo.
“Cosa vuol dire che tu non
hai scelta?”
***
Lui
L’hai salvata giorni
addietro in una valle innevata, l’hai
portata fino alla baita che hai affittato con i soldi riservati ai tuoi
studi,
e l’hai curata come potevi. Per giorni non ha fatto altro che
dormire, per
giorni hai pensato di fare la guardia ad un corpo senza vita e che una
volta
morto avrebbero trovato te con lei ancora li, ad aspettare
l’Aurora.
E ora che finalmente si è
svegliata vuoi conoscerla, ti
scopri interessato a quel piccolo scricciolo, con il corpo minuto ed il
polso
segnato da più cicatrici di quante tu ne possa contare. Non
hai paura di lei,
ormai non hai più paura di niente. E come potresti? Del
resto stai per morire.
Il tuo tempo è
già finito, e se arranchi ancora nella corsia
principale di questa vita è solo per la meta che ti sei
prefisso di raggiungere
prima della tua dipartita. Voi vederla. La figlia che non hai mai
avuto, ma
alla quale avevi già scelto un nome. Aurora.
Quando finisce di sfogarsi, ed hai
finalmente capito chi ti
trovi di fronte, riesci a rivedere te in lei. Siete simili, seppur
diversi. Tu
hai tagliato qualsiasi ponte con la tua vita passata, lei non riesce a
scrollarsi di dosso un legame ormai dimenticato. Perché non
ti è sfuggita
quella parte, ormai lei non lo ricorda più. È
innamorata di un’emozione,
insegue una sensazione, e si fa coinvolgere dalla sua disperazione.
Ma se mai la tua vita ha avuto un
senso è stato quello di
salvare lei. Ora e adesso. Se non altro per mettere a tacere la voce
del tuo,
di amore, che ancora ti tartassa. Devi fare qualcosa per combattere la
tua
codardia, e cosa c’è di meglio di mettersi in
gioco per qualcun altro? E così
rispondi e parli anche tu.
“Non ho scelta nel senso
che sono malato e mi resta poco
tempo da vivere.”
I suoi occhi si sgranano e le mani
che reggono il bicchiere
tremano leggermente. Sorridi ancora.
“Non ti preoccupare, non
è nulla di trasmissibile. Solo
qualcosa nel mio sangue che mi porta alla morte, ed io che non faccio
nulla per
impedirlo. Ne più, ne meno.”
Sorseggi, ti versi altro Scotch, e
torni a guardarla. Tu la
fissi, lei ti fissa.
Il silenzio si prolunga tra voi, ed
alla fine le racconti
anche tu la tua storia. Rispetto alla sua è pacata. Sai
essere breve e conciso
quando vuoi, soprattutto se stai mascherando il tuo dolore ed il
rimpianto per
le scelte non prese.
Ti ci è voluto tempo per
capire, ma tornando indietro
sceglieresti di farti curare. Alla fine le parole di lei ti hanno
convinto,
sebbene quando fosse troppo tardi
Alla fine anche la tua storia
termina. Entrambi vi
conoscete, entrambi sapete tutto l’uno dell’altro.
Eppure niente tra di voi è
cambiato, siete estranei che si sono trovati in una situazione
difficile.
“Se ti può
essere di consolazione, dopo che sarò morto,
potrai ucciderti senza problemi. Non voglio averti sulla coscienza,
quindi non
ti permetterò di farlo finché riesco ad
impedirtelo. Anche se, se vuoi la mia
opinione, stai facendo una cazzata abominevole.”
Identifichi rabbia e sentimento in
quegli occhi castani.
“Non ho bisogno del tuo
permesso, del tuo aiuto, o della tua
pietà. Se volessi potrei rompere questo bicchiere adesso e
tagliarmi la gola! E
cosa vuol dire che sarebbe una cazzata? Cosa vuoi saperne tu di me? Sei
solo un
samaritano che mi ha salvato senza motivo. La tua ragazza aveva
ragione, fai
davvero schifo!”
Ah. Non pensavi di poter sentire
ancora il tuo cuore
stringersi in questo modo. Eppure non capisci se è per il
riferimento a quella
che fu la tua ragazza, oppure per l’insulto.
“È vero, faccio
schifo, ma fidati io ti capisco. Capisco te,
capisco il tuo ragazzo morto tanti anni fa, e capisco tutta la
situazione. Sei
solo una bambina, una bambina che non sa rassegnarsi ad aver perso il
suo
giocattolo preferito e che ora fa i capricci perché lo
rivuole indietro. Tutte
le volte che hai tentato di ucciderti? Volevi semplicemente attirare
l’attenzione, volevi che ovunque lui fosse sapesse che
soffrivi per lui in modo
che tornasse da te. Ebbene, lui non tornerà. Mai. Lui
è morto, sepolto, ed i
vermi avranno ormai banchettato con la sua carcassa imputridita. Se
vorrai
ucciderti per raggiungerlo potrai farlo tranquillamente, ma non fingere
che sia
per amore o perché ti manca, perché di lui non
ricordi nemmeno il viso!”
Ok. Ci sei andato giù
pesante. Forse il vederti sbattere la
verità in faccia, ti ha insegnato a sbatterla in faccia agli
altri. Ed ora lei
trema, viene scossa da singulti, senti la sua rabbia montare, e quando
ormai
pensi che stia per fare una follia… Si affloscia.
Il suo corpo si distende contro la
poltrona, e non scendono
neanche più lacrime dai suoi occhi.
“Io ci credevo davvero.
Credevo davvero che l’avrei rivisto,
che saremmo stati insieme. Che mi avrebbe amato. Sai, mai nessuno prima
di lui
mi aveva mai amato. Non in quel modo… Non ero mai stata
nulla di che prima di
lui, ed ora mi sembra di essere insignificante come allora. Non riesco
a
concepire… che nessuno mi amerà mai
più in quel modo…”
Ed ecco il problema. Ha provato per
una volta cosa vuol dire
essere amata, ed ora è diventata dipendente da quella
sensazione. Non può farne
a meno. E tu cosa puoi fare? Come puoi aiutarla? Forse… un
modo c’è.
“Sai, anche io sono qui per
vedere l’Aurora. Come te sono
venuto qui per questo, ma in due settimane non si è ancora
fatta vedere. Ho passato
serate intere affacciato alla finestra sperando che appaia, tutto
perché
vederla è il mio ultimo sogno. Lei che è, o
meglio sarebbe stata, mia figlia.
La luce dei miei occhi, l’obbiettivo che mi avrebbe spinto a
vivere… io che non
ho mai pensato la mia vita avesse senso, avrei raggiunto il mio
obbiettivo
vivendo per lei…”
La tua maschera si incrina. Questo
è un segreto, che in
pochi conoscono. Qualcosa che avresti voluto solo una persona
sapesse… ma ora
lo hai detto a lei.
“L’amore che si
prova a prendersi cura degli altri, a
crescere un figlio, non è così diverso
dall’amore che lui aveva per te.
E se non ti sei mai sentita amata da allora,
è solo perché sei tu che hai respinto chiunque ti
stesse intorno. Non ti dirò
di tornare a vivere, che la vita è bella, che tutto ha un
significato, pure le
piccole cose. La vita fa schifo, chi ti sta intorno fa schifo, ma sta a
te
prendere il buono dal cattivo. Se non pensi che la tua vita abbia
più un senso,
fai come ho fatto io. Trova tu un senso alla tua vita. Riscopriti donna
e fai
tuo un uomo che sia degno di te. Perché fidati, tu non hai
nulla che non vada.
Sono bellissimi i tuoi capelli, sono bellissimi i tuoi occhi e sei
bellissima
tu. Sei bellissima fuori, ma soprattutto sei profonda dentro. Hai tanti
problemi, come tutti, ma io ti lascio in eredità il mio
sogno sperando che ti
aiuti. Trova qualcuno che ti ami, e se mai avrai una figlia, chiamala
Aurora. Ed
avrai anche la mia forza, perché io veglierò su
di voi perché nulla vi accada.”
L’ultima parte è
una boiata, non credi nell’aldilà, ne pensi
di poter davvero dare loro una mano da morto. Ma sembra funzionare, da
come i
suoi occhi si sgranano, da come la sua espressione si evolve, sei
sicuro di
averla colpita li dove aveva bisogno.
Ed il silenzio si
dilunga.
Non c’è più
astio
nell’aria.
Non c’è più
rancore,
ne risentimento.
Non ci sono sogni
infranti o amori dimenticati.
Ci siete voi.
Ora.
E nulla potrai mai
cambiare tutto questo.
***
Voi
In quella fredda notte, quando ogni
stella in cielo sembrava
brillare più intensamente, e poco era passato dal vostro
primo incontro, vi
siete sentiti per la prima volta Voi.
Due anime lacerate da una vita ingiuste, due anime corrotte ed
annebbiate, che
non volevano altro che amore, si sono finalmente unite risanandosi a
vicenda.
Ed è stato bello, ed
è stato vero. Ogni suo tocco era
gentile, ogni suo gemito era sincero. E non sarebbe stato giusto, forse
non lo
sarà mai, ma per una notte vi siete appartenuti, per una
notte vi siete amati,
per una notte nulla importava se non Voi.
E così è
fuggita la vostra notte, con passioni voraci e gesti
gentili. Forse anche un po’ di imbarazzo e goffaggine. Ma
nulla di tutto questo
importa, perché l’ultimo dono, l’ultimo
segno che avreste mai potuto ricevere,
è arrivato molto prima che la notte finisse.
Nel mezzo del rapporto la luce ha
iniziato a nascere. Dal
lucernario, proprio sopra di voi. Lentamente, sempre più
lento, fino a
ricoprire tutto il cielo. E con l’Aurora la vostra passione,
e con l’Aurora la
vostra vita.
Ed è stato bello. Ed
è stato vero. Ed è stato l’ultimo
attimo che voi avete vissuto insieme.
***
Lei
Al risveglio, il giorno dopo, ti
scopri… felice. Il tuo
corpo è ancora satura dai piaceri della notte appena
trascorsa, e per la prima
volta, in anni ed anni, vuoi ricominciare a vivere. Ti volti nel letto,
lo
avvolgi nel tuo caldo abbraccio, ma il suo corpo freddo,
così com’è freddo lui.
Il suo volto immobile, congelato in
un’espressone beata. Un sorriso
stampato in volto, una mano stesa di fianco alla tua. E così
hai capito che è
morto. Aveva resistito e vissuto fino a vederla, ed oltre ancora fino
ad amare
te. Ed ora non c’è più.
Vorresti piangere, sarebbe giusto
farlo, ma dentro di te sei
certa che non ti abbia lasciato sul serio. Questa volta sei sicura che
qualcosa
di lui sia rimasto in te, ed ancora cresca in te.
È solo la sensazione di
una donna ormai stremata, ma hai
avuto un presentimento simile quando il tuo primo amore è
andato via. Sapevi
sarebbe morto e che l’avresti perduto, per questo lo
stringesti più forte.
Ora sai che non hai bisogno di
questo, perché lui vive in
te. E con quella forza che ti ha lasciato anche tu vivrai.
E sarai felice.
Ancora ed ancora.
Per sempre.
*********************
N.D.A.
Ecco l’ultimo
capitolo. Un capitolo in cui ho cercato di trasmettere tanto, se non
tutto. So
che questa storia non è perfetta, che a molti non
piacerà, che molti pochi l’avranno
letta ed ancora meno saranno arrivati fino alla fine, ma non importa.
Non mi
importa se può risultare banale, se può essere
scritta male, se può risultare
falsa, sono contento che chiunque sia giunto fino alla fine possa
averla letta,
ed aver letto me. Perché questo sono io.
Non parlo solo di stile o modo di raccontare, questa è stata
la mia valvola, il
mio modo per riversare su carta tante cose non dette. Troppe cose non
dette. Ed
è forse il momento che, come i miei personaggi, anche io
decida di andare
avanti. Che come loro mi renda conto dei miei errori e come loro faccia
di
tutto per correggerli. E forse ci vorrà tempo, e forse
sarà inutile, ma l'importante è
sapere di averci provato. Mi basta sapere che se anche non cambiassi,
se anche
nessuno mai esistesse per me, ancora potrei dire di aver fatto il
possibile. Perché
è la pigrizia che ci rovina, che ci corrode tutti. Non basta
pensare, non basta
volere, bisogna Fare. Ed io farò. Giorno per giorno, un
passo alla volta fino
ad arrivare alla meta o a capire che non è una partita
quella che sto vivendo,
ma è una vita. Non sempre leale, non sempre giusta, non
sempre vera, ma è pur
sempre l’unica che ho.
Ho detto abbastanza, forse anche troppo, ma non voglio lasciarvi
così, con una
filippica senza capo ne coda.
Continuate a leggere, un epilogo vi aspetta, e so che dopo quello mi
odierete
tutti. E forse così capirete perché ho bisogno di
cambiare.
See you soon!
Bumbix
PS.
Per amor di onestà, vi
dico che la storia non è stata Betata. Potrebbero esserci
degli errori e questo
potrebbe compromettere il vostro gusto nel leggerla. In tal caso
segnalatemeli
ed io li correggerò! A presto.