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Autore: SonounaCattivaStella    24/09/2014    5 recensioni
[RanTaku] Provando qualcosa di diverso.
Dal testo:
«Ranmaru? Ti andrebbe di mangiare qualcosa di fresco?»
La voce di Takuto mi risveglia dal torpore in cui ero caduto.
«Mmhhh... perché no? Cosa mi offri?»
«Tutto quello che vuoi.»
"Le tue labbra, ora e subito" Si, sono innamorato perso del mio migliore amico. Ma questo, ovviamente, non glielo dirò mai.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'estate è arrivata solo da pochi giorni e già si sta letteralmente morendo di caldo. Per fortuna al mio migliore amico è venuta la fantastica idea di montare una piscina nella sua enorme villa e di invitarmi a trascorrere l'estate da lui, così mi ritrovo qui, spaparanzato sulla sdraio a prendere il sole.
«Ranmaru? Ti andrebbe di mangiare qualcosa di fresco?»
La voce di Takuto mi risveglia dal torpore in cui ero caduto.
«Mmhhh... perché no? Cosa mi offri?»
«Tutto quello che vuoi.»
"Le tue labbra, ora e subito" Si, sono innamorato perso del mio migliore amico. Ma questo, ovviamente, non glielo dirò mai.
«Un cono allora.»
«Arriva subito.»
Takuto corre in cucina lasciandomi a crogiolare ancora un po' al sole. Dopo trenta secondi mi passa sotto al naso un cono classico: il mio preferito.
«Grazie Takuto.» Lo ringrazio afferrando il cono e iniziando a scartarlo voglioso. Ci vuole proprio un bel gelato con questo caldo.
Lui mi sorride, non il solito sorriso però. È impressione mia o c'era un non so che di malizioso nel suo sguardo?
Lo guardo di sottecchi e per poco la mascella non arriva a terra: sta mangiando, o meglio sta molestando, un calippo alla coca-cola in una maniera a dir poco erotica. Lecca la punta del suddetto calippo molto lentamente per poi portarla in bocca e succhiare fino a farla diventare bianca per l'assenza di succo. Deglutisco rumorosamente e cerco di spostare la mia attenzione da un'altra parte. Inutile dire che non resisto per più di dieci secondi e porto la mia attenzione nuovamente sul suo viso. Noto che ha stampato in faccia un sorrisetto malizioso. Lo sta facendo apposta il maledetto! Vuole la guerra? E guerra sia!
Porto il gelato che sta cominciando a sciogliersi alla mia bocca e lecco lentamente. Durante il tragitto una goccia di fior di latte mi è caduta dritta sullo stomaco facendomi rabbrividire, la raccolgo con un dito che poi porto alle labbra leccandolo nel modo più sensuale possibile. Sento il mio amico trattenere il fiato bruscamente e tossire. Me la rido sotto i baffi.
«Tutto ok Takuto?» Chiedo angelico.
«Sisi, mi è solo andato di traverso un po' di succo.» Risponde lui rosso ed impacciato.
Mai provocare Kirino Ranmaru e poi uscirne illesi.
Finisco velocemente il mio gelato e vado a tuffarmi in acqua invitando il mio amico a seguirmi, ma lui rifiuta dicendomi che dopo mangiato non è consigliato fare il bagno. Tsk, per un ghiacciolo quanto fa. Faccio una bella nuotata finché non mi viene un'idea. Mi avvicino furtivo al bordo della piscina e osservo Takuto prendere il sole ad occhi chiusi, è il momento giusto. Creo una piccola onda con le mani che "accidentalmente" inonda il castano che scatta in piedi guardandomi truce. Mi piego in due dal ridere, almeno finché non lo vedo buttarsi in acqua e avanzare minaccioso verso di me, a quel punto corro (per quanto sia possibile in acqua) dalla parte opposta ed esco dalla piscina correndo e continuando a ridere a crepapelle.
Ci rincorriamo per un po' quando ad un certo punto scivolo finendo con la faccia tra l'erba e le gambe in aria. Che-figura-di-merda! Ho giusto il tempo di mettermi seduto che Takuto si butta a cavalcioni su di me tenendomi piantato al terreno e facendomi il solletico per vendicarsi.
«Takutooo! Smettila o muoio soffocato dal ridereee!» Protesto e mi dimeno tra una risata e l'altra.
«Prima chiedimi scusa.»
«Non se ne parla proprio!»
«Ok, allora dico alle domestiche di chiamare il becchino. Per me possiamo continuare così tutta la giornata.» Dice continuando a torturarmi.
So che non scherza e che sarebbe capace di continuare così fino a domani, così con un gesto fulmineo gli blocco i polsi e li tiro sopra la mia testa. Non ho calcolato però che così facendo sarebbe caduto in avanti arrivando a pochi centimetri dalla mia faccia. Ci guardiamo negli occhi diventando entrambi bordeaux. Lascio immediatamente la presa dandogli l'opportunità di alzarsi e bofonchiamo allo stesso momento delle scuse impacciate.
«Ehm... se non ti dispiace io... vado a fare una doccia. Con quella caduta mi sono sporcato di terra.» Dichiaro poi evitando in ogni modo possibile lo sguardo del mio amico.
«Si, fa pure. Io resto ancora un altro po' qui.» Risponde lui sorridendo.
Mi dirigo velocemente nella sua stanza, che condividiamo per la notte, e mi fiondo direttamente nella doccia del suo bagno personale. Ripenso alla scena di pochi attimi prima e sento di star arrossendo nuovamente. Riuscirò mai a dirgli cosa provo? E se lui non dovesse ricambiare? Però anche i suoi comportamenti ultimamente sono strani. Mi complesso per mezz'ora sotto la doccia, dopo di che decido di uscire prima di diventare una prugna secca.
Indosso un camicia leggera ed un paio di jeans e mi butto a peso morto sul letto. Mi arrovello ancora un po' il cervello con le mie paranoie fino ad addormentarmi. Mi sveglio di botto dopo quelle che a me sembrano ore colpito in faccia da qualcosa: Takuto è in ginocchio accanto a me e tiene tra le mani il suo cuscino.
«Ma sei scemo o cosa?» Chiedo ancora mezzo intontito dal sonno e dalla cuscinata ricevuta.
«Sei sparito per più di mezz'ora. Pensavo fossi stato rapito dagli alieni o che avessi trovato l'ingresso della camera dei segreti nel mio bagno.* E invece arrivo qui e ti trovo stravaccato sul letto che russi come un maiale. Mi sono preoccupato, cretino!» E mi arriva un'altra cuscinata.
«No, sai, sono andato a trovare il ministro al Ministero della Magia.**» Rispondo sarcastico «Era ovvio che mi fossi addormentato, stupido!»
Prendo il mio cuscino e ricambio la cuscinata. Iniziamo così una lotta di cuscini che va avanti per diversi minuti, alla fine riesco a togliergli il cuscino e a placcarlo. Gli salgo a cavalcioni sullo stomaco e ricambio la tortura che aveva riservato prima a me, solo che stavolta è lui a bloccarmi i polsi e portarli sopra la sua testa facendomi arrivare a pochi centimetri dalla sua faccia. Diventiamo di nuovo rossi per l'imbarazzo ma Takuto non accenna a lasciare la presa dai miei polsi e dandomi una leggera spinta con le ginocchia fa combaciare le nostre labbra in un bacio. Rimango basito per un attimo troppo sorpreso dal gesto del mio amico (?)
Mi stacco dalle sue labbra per guardarlo perplesso e quello che vedo mi fa andare in tilt i neuroni: Takuto mi guarda con i suoi occhi carichi di desiderio, le guance imporporate per l'imbarazzo e le labbra dischiuse. Mando tutto a fanculo e mi fiondo di nuovo su di lui baciandolo più intensamente. Takuto lascia i miei polsi per andarmi a cingere delicatamente il collo approfondendo ancora di più il contatto tra i nostri corpi. Approfondisco il bacio facendo intrecciare le nostre lingue e ci stacchiamo solo quando comincia a mancarci l'aria nei polmoni. Con un colpo di reni il castano inverte le posizioni schiacciandomi sul materasso e, con una lentezza estenuante, mi sbottona la camicia posando un bacio sul mio petto per ogni bottone aperto. Un gemito mi scappa dalle labbra quando sostituisce le labbra con la sua lingua facendola scorrere sul mio torace. Quando torna a baciarmi le labbra scatto a sedere e comincio a sbottonare la sua di camicia scendendo poi a torturargli il collo lasciando qua e la dei segni rossi. Lo sento fremere sotto la mia bocca e infilare le sue mani tra i miei capelli sciogliendomi i codini, so quanto ama vedermi con i capelli sciolti. Mi fa stendere nuovamente sotto di lui passando a sbottonarmi i jeans e gemo quando con una mano mi sfiora da sopra i boxer mentre mi toglie definitivamente i pantaloni. Comincia a sfiorarmi il polpaccio con le labbra per poi salire a baciare l'interno coscia, i miei gemiti aumentano di intensità ad ogni suo bacio e raggiungono il culmine quando, privatomi anche dell'ultimo indumento, la sua testa è posizionata fra le mie gambe e la sua bocca è intenta a darmi piacere. Raggiungo l'orgasmo in pochi minuti, che ci sapeva fare l'avevo capito solo guardandolo mangiare quel dannato calippo.
Ribalto nuovamente le posizioni togliendogli velocemente pantaloni e boxer insieme e mi accingo a ricambiare il trattamento, ma, quando sento che sta per arrivare al culmine, mi blocco lasciandolo insoddisfatto. Mi guarda truce, con gli occhi resi languidi dal desiderio, e sbuffa sonoramente contrariato. Sorrido e lo bacio a lungo lasciando entrambi senza fiato.
«Sei sicuro di voler andare oltre? No perché se non vuoi io mi fermo qua e...» Non mi lascia finire la frase attirandomi in un altro bacio carico di desiderio e... amore.
«Non sono mai stato così sicuro come ora. Io ti amo Ranmaru.» Mi sorride e affonda la sua faccia nell'incavo del mio collo.
Resto basito un attimo e sento il mio cuore riempirsi di gioia. "Mi ama. Takuto Shindou mi ama!"
Lo stacco da me e comincio a sommergerlo di baci.
«Ti amo anche io Takuto.» Sorrido di rimando.
Afferra la mia mano e si porta due dita in bocca cominciando a leccarle, ho capito cosa vuole che faccia. Porto le dita alla sua apertura e comincio a prepararlo lentamente, facendo attenzione ad ogni movimento, non voglio per niente al mondo che si faccia male. Quando lo sento venire in contro alla mia mano e gemere sommessamente levo le dita e lo penetro lentamente, aspettando che si abitui all'intrusione prima di spingere dentro di lui nuovamente. La stanza si riempie dei nostri gemiti che si fondono fino a raggiungere insieme l'orgasmo. Mi accascio sopra di lui evitando di pesargli troppo addosso e gli poso un leggero bacio sulla fronte sudata.
«Ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo.» Gli ripeto più volte all'orecchio sentendolo ridacchiare.
«Ho già detto che ti amo?»
«Si, l'hai già detto.» È seriamente divertito dal mio comportamento.
«E io te lo ripeto: ti amo. Non smetterò mai di dirtelo.» Lo bacio di nuovo e scivolando di lato lo abbraccio stretto a me, cadendo poi entrambi in un sonno profondo.
Dovrebbe fare più spesso questo tempo, in fondo se non fosse stato per il caldo oggi non sarei qui, tra le braccia di quello che ora è il mio ragazzo.

 
 
 
*Ogni riferimento a Harry Potter NON è “puramente casuale”
**Non si è capito che mi piace da morire la saga. Nono, per niente :3

 
 
 
Angolo autrice:
Salve salvino! :3
Era da giorni che questa fan fiction mi frullava per la testa, giuro che quasi non ci dormivo la notte se non la scrivevo e.e
Quiiindi quindi, scusatemi se è venuta fuori questa schifezzuola ma la maggior parte delle idee le avevo la notte quando non avevo un dannato pc a portata di mano. Quindi in conclusione le idee migliori sono andate a farsi benedire T^T
E scusatemi se potrà sembrare la solita solfa ma non potete capire la mia vergogna nel provare a scrivere certe cose. Compatitemi, vi prego ^^”
*scappa in un angolino a disegnare cerchi invisibili su di un altrettanto invisibile terra*
Ringrazio comunque la mia sempre disponibile cugina Hachi483Reila che legge tutto prima di chiunque altro e si sorbisce i miei scleri. (Ti voglio bene cuginah!)
Detto ciò ora aspetto solo i vostri pareri, positivi o negativi che siano.
  Siate clementi ç.ç
Alla prossima!
Fanny ;D
   
 
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