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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    24/09/2014    3 recensioni
[Partecipante al contest Wedding Planning indetto da My Pride][RoyEd, what else?]
Riza Hawkeye avrà la missione più impegnativa della sua vita: organizzare il matrimonio del suo diretto superiore, il Comandante Supremo Mustang, con IL ragazzino. Ce la farà?
Attenzione alla feelstifellea (cit.) che qui ci sono molti feels in agguato.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang, Un po' tutti | Coppie: Roy/Ed
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Fullmetal Wedding
Autore:
SHUN DI ANDROMEDA/KungFuCharlie
Fandom:
Fullmetal Alchemist
Tipologia/Numero di parole:
OneShot, 1771 parole
Personaggi:
RoyEd, Edward Elric, Roy Mustang, Un Po' Tutti
Genere:
Commedia, Romantico
Rating:
Verde
Avvertimenti:
Shonen-Ai
Introduzione:
Riza Hawkeye avrà la missione più impegnativa della sua vita: organizzare il matrimonio del suo diretto superiore con IL ragazzino. Ce la farà?
Note dell'autore:
Attenzione alla feelstifellea (cit.) che qui ci sono molti feels in agguato.

FULLMETAL WEDDING

Tutto cominciò quel giorno, quando Riza Hawkeye venne colta di sorpresa per la prima volta nella sua vita, al punto da farle cadere a terra i plichi di documenti che teneva in mano; e tutto per colpa di un luccichio di diamante e oro immerso nel raso blu notte di una scatoletta da gioielli.

La giovane donna restò senza fiato per alcuni istanti – se non fosse stata in servizio si sarebbe anche lasciata scappare un singulto strozzato - ma resistette stoicamente all'impulso e si concentrò sul gioiello dinanzi al suo naso, un bellissimo anello.

Allora, cosa ne pensi?” chiese a bassa voce il suo interlocutore, il viso colorato da mille e una gradazione di rosso.

Riza si scosse e, nel tentativo di ricomporsi, tossicchiò un paio di volte.

Trovo che sia bellissimo, Edward. Quindi hai deciso...?”

Edward Elric, ventidue anni, annuì vigorosamente ma non disse nulla, non ne aveva la forza; era già imbarazzato di suo e si era esposto fin troppo per chiedere consiglio alla collega più anziana.

La donna sorrise incoraggiante: “Hai già organizzato qualcosa? Ma soprattutto... glielo hai già chiesto?”.

Questa volta, il ragazzino scosse la testa, facendo sospirare il colonnello: “Se fosse per te, glielo diresti il giorno stesso...” borbottò lei con divertimento, “Posso darti una mano per organizzare la richiesta, ma per l'organizzazione del tutto... E voi, uscite da dietro la porta, vi ho sentito bisbigliare da qui dentro.”.

Un rumoroso tramestio di corpi e piedi fece sobbalzare Edward, il quale si voltò e, con ancora l'anello in mano, vide l'ufficio – fino a poco prima deserto – invaso da una truppa vociante capitanata, oh santo Cielo, penso il biondo, dal Generale Armstrong.

Oh mio giovane Edward Elric!” gridò quest'ultimo, abbracciandolo e scuotendolo con forza, per non parlare delle lacrime che gli inzuppavano la divisa: “Sono così orgoglioso di te!” strillò ancora, mentre Havoc e Breda sghignazzavano alle sue spalle, “Se vuoi, ci occupiamo noi di andare a rapire il Comandante per portartelo qui. Un paio di corde, una botta in testa...”

E un biglietto di sola andata per la Corte Marziale.” fece notare Riza con il tono di una maestra alle prese con dei bambini particolarmente turbolenti: “Se volete finire davanti al Tribunale Militare io non vi tratterrò. Ma credo sia meglio agire in una maniera differente, se vogliamo fare tutto.” ancora quello sguardo vivo e infuocato.

Cosa volete fare, esattamente?”

La voce sorpresa e anche un poco incuriosita del Comandante Mustang colse di sorpresa tutti;ci fu un fuggi fuggi generale - con Armstrong che ancora stringeva Edward – e quando la situazione venne presa in mano dalla sempre affabile Hawkeye con un paio di colpi di pistola sparati verso il soffitto, la scena aveva del paradossale.

Nascosti dietro il massiccio ufficiale, con il Fullmetal Alchemist che sembrava non avere più aria nei polmoni tanto era cianotico, i membri del Mustang Team fissavano il loro capo con il terrore più puro negli occhi.

Questi, a larghi passi, entrò nella stanza, avvicinandosi pericolosamente al gruppo: “Generale, potrebbe restituirmi Fullmetal intero? Sa, non vorrei dover nasconderne il cadavere, tutte le scatole di fiammiferi che ho a casa mi servono.”

Una risatina generale e Armstrong lasciò andare il biondo: con un gran respiro, il ragazzo riequilibrò i livelli di ossigeno nel proprio corpo e lanciò uno strillo.

IO LA UCCIDO COMANDANTE DEI MIEI STIVALI!” urlò, lanciandosi addosso all'uomo, che lo evitò con un semplice saltello e un sorrisino sardonico; Ed ruzzolò di lato e andò a sbattere contro una sedia, perdendo però nell'azione la famigerata scatoletta che fino a quel momento aveva stretto in pugno.

Roy Mustang la raccolse, tutta la stanza trattenne il fiato mentre la apriva e, nell'unico occhio, si rifletteva il brillio della gemma.

Anche Edward era rimasto in silenzio, troppo scioccato per parlare.

Poi l'uomo, con uno scatto, la richiuse, sorrise e la mise in tasca: “Riza, cancella la mia agenda per il prossimo mese e voi restate pronti. A questa squadra verrà assegnata una missione di fondamentale importanza.” disse semplicemente, prima di uscire.

Nella stanza cadde un silenzio assoluto, non si sentiva neppure un fiato: il preludio dell'esplosione.

Poi ci fu il boato di grida, pianti, risate e canti, al punto che i vetri sembravano in procinto di crollare da un momento all'altro; e infine Edward, nel suo angolino, con le lacrime di gioia che minacciavano di straripare.

Sarebbe stato un lungo mese.

§§§§

Il giorno del matrimonio Central City era addobbata a festa – ovviamente tutto l'Esercito si era prodigato nel diffondere a gran voce la notizia – ma ciò che stupì maggiormente gli abitanti fu il vedere il loro beneamato Comandante correre a perdifiato fin dal mattino presto, accompagnato dai suoi sottoposti con le divise ufficiali indosso, con un diverso mazzo di fiori ad ogni loro comparsa.

E Roy Mustang che imprecava sottovoce.

Capo, sa che non è stata una bella idea affidare a Riza-san l'organizzazione, vero?” chiese Jean, depositando tra le braccia del moro le “erbacce”, come le chiamava lui.

Mustang annuì e, seduto sul retro della jeep, dispiegò l'ennesimo foglietto con l'indizio.

Non avrebbe mai pensato che il giorno del suo matrimonio si sarebbe mai tramutato in una “caccia al tesoro” - nella fattispecie lo sposo – e che a ideare il tutto sarebbe stata la sua fida assistente col grilletto facile; nel piccolo involto di carta, che conteneva l'indovinello di turno, c'era una biglia traslucida e simile alle gocce di rugiada che ancora splendevano sulle foglie del bouquet che teneva in grembo.


E' quasi arrivato alla fine, ce la farà?

Osservi bene i fiori, guardi i colori e cerchi di ricordare... La biglia la aiuterà.

Il luogo che essi tutti assieme indicano sarà dove Edward l'aspetterà.

Si sbrighi, che a trattenerlo si fa fatica.”

Le teste dei quattro ufficiali si affollarono contro quella di Mustang, oscurandone la visuale per un attimo mentre questi leggevano.

Ma che diavolo significa?!” si lamentò Breda, asciugandosi il sudore.

Ma soprattutto... Da dove ha tirato fuori tutto questo?” chiese Vato, aprendo il consunto libretto per appuntare due o tre idee che gli erano venute fuori.

Ma Roy non rispose, era concentrato ad osservare gli oggetti che avrebbero dovuto dargli una risposta.

Sapeva che non poteva essere in chiesa – nessuno di loro credeva in Dio, al massimo nella Scienza... -, allora dove potevano essere?

Certo, non sarebbe stato difficile sguinzagliare qualche membro dei servizi segreti, fare due o tre domande in giro...

Ma doveva ammettere che, al di là della frustrazione, si stava quasi divertendo.

Poi, come se avesse avuto una folgorazione, portò la biglia in controluce: poteva vedere qualcosa inciso nel vetro... una scritta...

Ehi, avete notato che la stoffa dell'involto è la stessa degli altri mazzi che abbiamo trovato?” disse Kain, saggiando la consistenza del tessuto che cingeva i fiori colorati.

Adesso che mi ci fai pensare... Sembrano anche stati composti dalla stessa mano...” notò Vato.

So dove dobbiamo andare.” disse Mustang all'improvviso con aria trionfante: “Jean, guida tu. Ragazzi, voi occupatevi dei fiori. Dobbiamo tenerli al meglio perché sono il nostro lasciapassare per la cerimonia.”

Confusi, i tre balzarono dietro e Mustang salì al posto del passeggero accanto ad Havoc: la jeep partì sgommando verso sud tra i saluti della folla.

Dove dobbiamo andare di preciso, Capo?” chiese Jean, lo sguardo fisso sulla strada.

Tutto a sud, in Piazza D'Armi.”

COSA?!”

E perché non ce ne siamo accorti?!”

Non ci siamo mica passati, tonto! Abbiamo girato un po' tutta la città a nord ma la Piazza D'Armi era interdetta per dei lavori... Oh.”

Ci siamo fatti fregare come dei bambini.” rise Mustang, stringendo al petto il bouquet: rosso nell'argento, mille rose che sembravano voler mischiare i propri colori.

Rosso come il fuoco, una sfumatura argentata come il baluginio del metallo...

E quella biglia...

SCONTRO” vi era inciso all'interno.

Quando giunsero sgommando nel piazzale restarono però a bocca aperta: “Come poteva esser loro sfuggito tutto quello?!

FINALMENTE SIETE QUI!”

Armata di chiave inglese, Winry era comparsa all'improvviso davanti a loro, emersa dal bianco degli addobbi, delle tende – Mustang supponeva per il ricevimento post-cerimonia – e dal blu delle divise militari: “Forza, fatemi vedere se li avete trovati tutti!” esclamò lei con urgenza, aprendo il portellone dietro e afferrando i bouquet, “Non state a dormire! Voi, datevi una sistemata, Comandante, lei venga con me! Vi do dieci minuti per rimettervi a posto e poi possiamo cominciare!” strillò, mettendo in fuga tutti gli ufficiali.

Subito dopo, con un sorrisino fedifrago, la ragazza afferrò Roy per il polso e lo tirò giù dall'auto: “Si deve sposare, non può presentarsi così conciato.”.

§§§

Roy Mustang amava Edward Elric.

Oh lo amava alla follia, per lui avrebbe fatto qualunque, aveva già fatto molte cose e si era pure divertito a correre da una parte all'altra della città per trovarlo e poterlo così sposare: era stato così felice quando aveva rinvenuto l'anello... Si era sentito come se potesse toccare il cielo con un dito.

Ma c'era un limite a tutto.

E pur abbracciando Ed per il loro primo ballo insieme da sposati, non sapeva se ridere istericamente o piangere disperato.

Che c'è, Comandante?” sussurrò ironico il biondino stretto tra le sue braccia: “Non le piace come abbiamo organizzato il ballo?”.

Roy Mustang amava Edward Elric.

Ma farlo volteggiare in tre metri quadrati di superficie, attorniato da getti d'acqua e luci che facevano buffi riflessi sul pelo della piscina in marmo su cui si trovavano...

Ma non era il solo in quelle condizioni.

Benedetta Riza, perché trasformare la Piazza D'Armi in un parco acquatico?

Dovunque si voltasse, vedeva solo persone che, incuranti dei propri abiti, si muoveva leggiadramente al suono dell'orchestra ora sotto quella, ora sotto questa doccia di luce e acqua: e sarebbe stata anche una bella vista, se non per un piccolo particolare: c'era qualcosa di profondamente sbagliato, una vera e propria violenza per gli occhi vedere Armstrong danzare con indosso un costume da pesce.

Però, ovunque guardasse, vedeva solo visi felici e rilassati.

Era un momento di genuina serenità, perché sprecarlo?

Erano assieme, pieni di gioia...

A quel pensiero, strinse più forte a sé Edward: “Ti amo...” gli mormorò all'orecchio mentre ballavano.

Ti amo anche io, Roy...”.

I due danzarono ancora a lungo mentre una presenza, nell'angolo più estremo della pista da ballo, cercava il più possibile di non farsi notare.

Non aveva ricevuto un formale invito, però si sentiva in dovere di presenziare lo stesso.

L'aveva promesso.

E poi, chi mai poteva fermare un fantasma imbucato?

Con un sorriso commosso, Maes Hughes abbracciò idealmente tutti i presenti: amici, famigliari, la sua amata moglie e la figlioletta... Tutta la summa della sua vita era lì e non si sarebbe mai perdonato l'essersi perso il matrimonio del proprio migliore amico.

Grazie, Jean...” mormorò, guardando in direzione del biondo: “Avrei dovuto esserci io al suo fianco, a testimoniare la gioia della sua unione con Ed. Tu mi hai sostituito egregiamente.”.

Le sue parole si persero nel sussurro del vento mentre anche lui scompariva in uno sbuffo di calore umano racchiuso in quell'ultimo ma dolcissimo sorriso che gli increspò le labbra per un attimo soltanto.

Siate felici.”

   
 
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