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Autore: Chiara188    24/09/2014    0 recensioni
Hogwarts.
Silente non è morto, la sconfitta di Voldemort è ancora molto lontana.
Hermione e Ron stanno insieme e, con Harry, tornano a scuola. Ma per Hermione questo sarà un anno particolare: capirà, insieme a un altro studente, come le circostanze possono cambiare, indipendentemente dalla volontà. E i due dovranno fare delle scelte, che li porterà a dover decidere tra i loro ideali e un eventuale nuovo percorso, che si è creato innanzi a loro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Con l’avvicinarsi degli esami di fine anno, Hermione passava sempre più tempo chiusa in biblioteca.
Draco faceva lo stesso.
Sedevano vicini senza parlare, continuando a studiare. Ogni tanto lui le accarezza la guancia e lei sorrideva al suo tocco.
Anche Harry ogni tanto sedeva con loro, ma, per lui, stare così vicino al biondo costituiva un supplizio e quindi cercava di evitare. Ma stare con Ron non migliorava certo le cose. L’amico passava tutto il suo tempo a commentare quella nuova coppia, a chiedersi come potesse lei stare insieme a lui.
Harry faceva spallucce e tentava di farsi i fatti suoi.
 
Arrivò il giorno dell’ultima gita a Hogsmeade dell’anno.
Hermione faceva colazione al tavolo della sua Casa, quando Draco le si avvicinò. Le diede un leggero bacio, sotto gli occhi di tutti, che tentavano inutilmente di fare finta di niente.
“Hai finito?”
Lei annuì.
Si presero per mano e si diressero verso il portone principale, dove la McGranitt controllava i permessi di uscita agli studenti del terzo anno. Li scrutò perplessa, ma non proferì parola.
“Ti imbarazza?”, le chiese Draco.
“Cosa?”, fece lei fingendo di non capire.
“Questi sguardi.”
Lei scosse la testa.
“E a te?”
“Non ci troveremmo in questa situazione.”
Passarono la giornata insieme ed ogni tanto sorridevano meravigliati innanzi a tutta quella normalità.
Quando tornarono a scuola, si diedero unicamente appuntamento a quella notte, sperando arrivasse più in fretta possibile.
 
“Come va con Draco?”, chiese Calì a Hermione.
La Sala Comune era piena, ma tutti erano impegnati nei racconti della giornata passata a Hogsmeade.
Lei arrossì.
“Bene.”
Ginny, seduta vicino a loro, si limitava a scuotere la testa, senza parlare.
Non le aveva perdonato ciò che aveva fatto al fratello.
“Ci hai colte tutte alla sprovvista. Insomma, nessuno si sarebbe mai immaginato che voi poteste stare insieme.”
“Sono cose che succedono.”
“Succedono se le provochi”, disse all’improvviso Ginny, guardandola torva.
“Succedono anche se non le provochi.”
“Quindi è successo per caso che hai tradito mio fratello?”
Tutta la Sala Comune si girò a guardarle.
“Non ho intenzione di litigare.”, disse Hermione, girandosi dalla parte opposta.
Ginny alzò la bacchetta, sotto lo sguardo inebetito di tutti.
Ron si limitava a guardarle a bocca aperta, dalla parte opposta della stanza. Neanche lui si aspettava una reazione del genere da parte della sorella.
“Abbassa quella cosa.”, disse subito Harry.
Ginny non lo ascoltò. Continuava a guardarsi torva negli occhi con Hermione.
“Sono un Caposcuola; abbassa immediatamente la bacchetta o sarò costretta a punirti.”, le disse quest’ultima.
Lei rise.
“Adesso possiedi tutta questa moralità? Non l’hai persa del tutto insieme a Malfoy?”
Ron si mise in mezzo alle due ragazze.
“Ginny, adesso basta.”
“Devono sapere tutti di che razza è quella.”, disse, riferendosi ad Hermione.
Hermione a quel punto alzò anche lei la bacchetta.
Era fuori di sè, ma tentava ugualmente di mantenere la calma.
“Te lo dico per l’ultima volta. Abbassa la bacchetta.”
“Oppure? Mi fai torturare dagli amichetti di Malfoy? Da chi esattamente? Da Zia Bellatrix o direttamente da Tu-Sai-Chi?”
“Abbassa la bacchetta.”
“Sei patetica, Hermione. Ti professi amica di Harry e, dopo tutto quello che abbiamo passato, inizi a fartela con il nemico?”
“Tu non conosci Draco e la cosa neanche ti riguarda. Te lo ripeto ancora: abbassa quella cosa.”
Fu un lampo improvviso, che partì dalla bacchetta di Ginny.
Hermione urlò istintivamente “PROTEGO!” e la rossa fu scagliata dall’altra parte della stanza dalla sua stessa maledizione.
Tutta la Sala Comune si immobilizzò.
Le due si guardarono nuovamente negli occhi ed Hermione corse fuori dalla Sala.
 
Draco era a cena, quando gli arrivò la voce di ciò che era successo nella Sala di Ritrovo dei Grifondoro.
Si alzò subito, senza esitazione. La trovò nel bagno delle ragazze del secondo piano, che piangeva a terra, accanto al lavandino.
Si sedette accanto a lei e la abbracciò, senza parlare.
Hermione pianse un bel po’, prima di calmarsi.
“Mi dispiace che te l’abbiano detto.”
Lui la accarezzò.
“Mi dispiace che sia successo.”
Le diede un lieve bacio sulle labbra.
“Se non ci lasciamo, non smetteranno mai.”
Lei lo guardò sorpresa.
“E’ quello che vuoi?”
Lui scosse la testa.
“Lo dico per te.”
“A me ci penso io.”
“A te ci penso io.”, disse Draco, baciandola di nuovo.
Ora Hermione era calma. Aveva tutto ciò di cui aveva bisogno.
“Ti amo, Granger. E sapere che devi sopportare tutto questo, non mi rende contento.”
Lei fece spallucce.
“Prima o poi smetteranno.”
“Ci siamo solo io e te. E mi basta.”
“Solo noi.”, ripeté Hermione totalmente calma.
   
 
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