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Autore: _CONLATESTATRAILIBRI    24/09/2014    0 recensioni
la storia ha come protagonista una ragazza di 14 anni che incontra il suo vero amore e se ne innamora subito, ma come tutte le storie anche la loro ha un difetto...vivono distanti 97.17 km in linea d'aria. Lei a Udine e lui a Venezia. Non avranno molte occasioni di incontrarsi, anzi quasi nessuna, ma il loro segreto è che hanno un posto segreto solo per loro...una stella dove incontrarsi.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Già. Io mi ero innamorata di lui. Lui si era innamorato di me. Noi abitavamo a 97.17 km in linea d'aria. Non poteva funzionare tra di noi. Così mi allontanai da lui, con le lacrime che celavano i miei occhi azzurri che Peter considerava sinceri mentre i miei capelli biondi e mossi, dei quali si era innamorato, mi coprivano il viso. Andai a sedermi su una panchina poco più distante e nascosta dietro agli alberi, dove nessuno potesse vedermi. Mi tolsi gli occhiali da vista ormai appannati completamente per le lacrime e iniziai a piangere, e per 5 minuti buoni feci uscire tutta la mia tristezza attraverso lacrime salate, amare, colme di rabbia. Quando finalmente finii di piangere qualcuno giunse alle mie spalle. Era Peter. "Stai meglio adesso?" annuì silenziosamente. "Mi dispiace di averti fatto piangere. Non era assolutamente mia intenzione. Odio vederti soffrire. Davvero." "E allora perchè non mi hai detto prima che vivevi a Venezia. Almeno avrei cercato di non farti innamorare di me." "Perchè, tu pensi che ci saresti riuscita? Pensi davvero che io non mi sarei innamorato di te come un coglione, cosa che adesso sono, se solo ti avessi detto prima che vivevo a Venezia?" "Beh, non lo so. Almeno ci avrei provato." "No Wendy. Mi dispiace ma qualunque cosa tu avessi fatto io mi sarei innamorato lo stesso di te." "Sì, ma..." "Niente ma. E' così e basta, e ormai non possiamo più cambiare il passato. Noi ci amiamo e anche se viviamo distanti tra noi lo facciamo e basta. E lo faremo finchè il nostro cuore ne avrà voglia." "Forse hai ragione, ma fa male lo stesso." "Lo so." Così, un po' per consolarmi, un po' perchè ne avevo bisogno e un po' perche lo amavo, lo abbracciai e lo strinsi forte a me. Lui ricambiò l'abbraccio e rilassò le spalle, come se avesse tirato un sospiro di sollievo. Come se fosse tutto risolto. Ad un certo punto, dopo che a me parve fosse passata un'eternità, Peter mi disse senza mai staccarsi dall'abbraccio:"Comunque io te l'avevo già detto che vivevo a Venezia. Quando ci siamo conosciuti e stavamo andando al parco assieme a Tommy." "Potrebbe anche essere, ma io non me ne sono accorta." "Questo vuol dire che quando io parlo tu non mi ascolti?" "No. Vuol dire che quando tu parli io non riescoa togliere gli occhi di dosso dai tuoi due piccoli oceani bellissimi e limpidissimi che hai al posto degli occhi." e dopo aver detto questo lo strinsi a me ancora più forte, come per ricordargli che io non volessi che se ne andasse. Quando ci staccammo dopo un bel po' dall'abbraccio andammo a sederci sulla panchina, uno di fianco all'altro. Io appoggiai la testa sulla sua spalla calda e lui mise il suo braccio sulla mia spalla con fare protettivo. Ormai si era fatto buio e lui da lì a 2 ore sarebbe dovuto ripartire, lasciandomi sola e triste nella mia città che, più la sua partenza si avvicinava, più sembrava spoglia e fredda. Ad un tratto non riuscì più a trattenermi e mi misi a piangere, di nuovo. "Cos'hai? Perchè piangi?" mi chiese Peter con la sua voce dolce e bellissima. "Tu stai per partire, andartene. Tra un'ora di te non ci sarà più traccia. Io resterò da sola in questo schifo di città a piangere e a sentire la tua mancanza. Mi prenderanno tutti per una cretina e mi eviteranno tutti. Allora io mi deprimerò e i miei genitori mi manderano dallo psicologo. Questo sarà uno stronzo totale che mi riempirà di farmaci inutili e io inizierò a pensare che l'unica cosa che dovrei fare sarebbe suicidiarmi..." "E in quel momento arriverà il tuo eroe a salvarti. La tua criptonite, e tu gli cadrai tra le braccia come sempre, piangendo, raccontandogli tutto quello che ti è successo..." "E poi lo picchierò e gli urlerò che è stato un cretino a lasciarmi da sola a passare tutto quello che mi è successo. Ma gli dirò lo stesso che lo amo, perchè non ho mai smesso di farlo." "E lui ti rispoderà che anche lui non ha mai smesso di amarti e che ha pensato a te ogni secondo di quel periodo. E che ha risparmiato i soldi per il viaggio in treno solo per te, e che si è iscritto in una scuola nella tua città, vicino a te, solo per te." "E poi ci baceremo. E sarà un bacio magico, bellissimo, di quelli che fanno venire le farfalle nello stomaco e fanno sentire gli uccellini cantare attorno a te." "Un bacio che non dimenticherete mai." "Un bacio che NOI non dimenticheremo mai." "Un bacio nostro." "Un bacio che considereremo il primo." "Un bacio come questo." e così, mi baciò. E fu veramente un bacio bellissimo, magico, di quelli che fanno venire le farfalle nello stomaco, che fanno sentire gli uccellini cantare. Il primo bacio, il NOSTRO bacio. Un bacio che non dimenticheremo mai.
   
 
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