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Autore: jacksonlover    24/09/2014    2 recensioni
«Ho vissuto per millenni nell'oscurità, ma è bastato guardarla per trovare la luce.»
Genere: Erotico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 3.

«Ho davvero paura di rimanere sola a casa, Michael.»
Il ragazzo si stiracchiò strizzando gli occhi, annoiato dal film che quella sera avevano deciso di vedere. Il ‘Central Park’ era gremito di gente, intenta a piangere o a coccolarsi davanti ad un film d’amore. Michael si voltò, guardandola.
«Forse è solo la tua impressione.».-Mormorò stringendosi nelle spalle. «La mente fa brutti scherzi, a volte.»
La ragazza scosse il capo, scoprendo leggermente il collo. C’era una grossa macchia violacea sulla pelle. 
«Non penso che la mia mente sia capace di farmi questo, accidenti.»
Michael spalancò la bocca, leggermente scosso. «La cosa si fa seria, allora.»
Wendy sospirò, coprendosi nuovamente il collo.
«Inoltre, poco dopo che tu andassi via, ho ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto.».-Continuò. 
Michael la guardò, leccandosi il labbro. «Oh, davvero?»
La ragazza annuì.
«Dall’altro capo del telefono non si sentiva nulla. Poco dopo ha riattaccato.».-Mormorò abbassando lo sguardo. «Ho tanta paura, Michael.»
Il ragazzo fu sorpreso di sentire le sue braccia cingerlo fortemente, come se cercassero protezione e sicurezza. Non potendo far altro, la strinse a sé, sospirando rumorosamente.
«Ora ci sono io, Wen.».-Sussurrò al suo orecchio. «Non hai nulla di cui temere.»

«Ti va di entrare?».-Domandò Wendy, aprendo la porta di casa. Michael annuì, entrando.
La ragazza chiuse la porta alle sue spalle, raggiungendolo in salotto. Lui si tolse la giacca, poggiandola sul divano.
«E’ carino qui.»
Wendy sorrise, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. 
«Mi vergogno a chiedertelo, ma…»
Un largo sorriso si fece spazio sul volto curioso di Michael. «Dirmi cosa, Wendy?»
La ragazza si avvicinò, prendendogli le mani. Lui continuò a guardarla, con una strana luce negli occhi.
«Potresti fermarti qui, questa notte? Ho paura di rimanere sola.»
Il largo sorriso di Michael si spense d’improvviso. Wendy indietreggiò, rossa in viso e troppo imbarazzata per poter parlare.
«Beh…».-Mormorò Michael, grattandosi il braccio. «Se ciò può renderti più sicura, rimarrò qui.»
La ragazza sorrise, abbracciandolo. Le piaceva stare stretta al suo petto.
«Allora… Cosa ti va di fare?».-Chiese Michael, passeggiando per la stanza con le mani dietro la schiena e un strano ghigno sul volto. 
Wendy alzò le spalle.
«Potremmo confidarci qualcosa, così da conoscerci meglio.»
Il ragazzo si fermò al centro della stanza, guardandola attentamente negli occhi. Per un attimo, Wendy rimase paralizzata dal suo sguardo, e si chiese quanti segreti quegli occhi potessero nascondere. C’era qualcosa in quel ragazzo che tendeva ad intimorirla, ma le sue premure la facevano sentire al sicuro ed amata. 
«Comincia tu.».-Mormorò lui, stringendosi il labbro inferiore tra i denti. Wendy si grattò il capo.
«Vediamo… Sono vergine, non ho mai avuto una relazione seria, e sono innamorata.»
Non ebbe il tempo di rimangiarsi quelle ultime parole. Le sue guance si colorirono di un rosso acceso.
«Innamorata?».-Esclamò il ragazzo, avvicinandosi a lei. «E chi è il fortunato?»
«Non voglio annoiarti con le stupide chiacchere di una diciassettenne.»
«Sono molto interessato, invece.».-Ribatté lui. 
Wendy sospirò, guardandosi intorno in cerca di una risposta a quella domanda.
«E’ un ragazzo che ho conosciuto a lavoro.».-Mormorò, avviandosi verso la cucina. «Piuttosto, ti va di aiutarmi con la cena?»
Si appoggiò al bancone della cucina, cercando di controllare il respiro divenuto a un tratto più convulso. Quel ragazzo le trasmetteva emozioni contrastanti, e aveva l’impressione che dietro quel viso armonioso e dolce si nascondesse un’anima più cupa. 
Sorseggiò dell’acqua appena versata, calmandosi. Michael, intanto, entrò in cucina.
«Non sono molto bravo ai fornelli.»
La ragazza accennò un sorriso, voltandosi.
«Tu taglia qualche verdura. Al resto ci penso io.».-Replicò passandogli un coltello da cucina e dei pomodori da affettare. Michael si sistemò sul bancone della cucina, cominciando a tagliare la verdura datagli con molta lentezza e imprecisione. Wendy lo osservava, nonostante tutto ammaliata dalla sua bellezza quasi divina e dal mistero che sembrava avvolgerlo. Si sentiva come Icaro, sempre più vicina al sole, pronto a bruciarle le ali.
Un gemito interruppe il filo dei suoi pensieri. Wendy guardò Michael tenersi una mano insanguinata, mentre si voltava nervoso.
C’era qualcosa di strano nel suo volto, un qualcosa che la spaventò e intrigò al tempo stesso. Si avvicinò.
«Fammi vedere.»
Gli poggiò una mano sulla spalla. Lo sentì tremare.
«Sto bene.».-Farfugliò lui, afferrando prontamente uno straccio bianco, nel quale avvolse la mano ferita. Si voltò, mostrando un colorito più pallido.
«E’ solo uno stupido taglietto.».-Sorrise.
Wendy gli afferrò la mano, scoprendola. Sul palmo era rimasto solo un segno roseo.
Ma del sangue non vi era traccia.
  
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