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Autore: Dovahlene    24/09/2014    0 recensioni
Skyrim terra dei nord, teatro di battaglie, complotti, e antiche magie. La guerra imperversa quando Alduin il divoratore di mondi fa il suo ritorno da un remoto passato, Dovah è una giovane ragazza che ha un solo sogno: diventare una paladina, un soldato...per difendere la sua amata terra dalle terribili vicende che la stanno distruggendo, cresciuta come un guerriero nella Gilda dei compagni , scoprirà ben presto quale sarà il suo vero destino, ma la vita la metterà davanti ad una scelta difficile, dovrà scegliere quale dei suoi mondi salvare... Tutto ebbe inizio in una notte senza stelle quando un Nord sacrificò la sua vita per proteggere il segreto del Dovahkin, "i miei antenati mi sorridono dall'alto di Sovngarde, imperiali, potete voi dire lo stesso?".
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dovahkiin, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La grande sala di Dragonsreach era gremita di giovani eccitati che attendevano con ansia che Proventus Avenicci il consigliere reale prendesse parola. 
In rima fila c'era Dovah era arrivata lì prestissimo e da quella postazione poteva osservare da vicino lo Jarl e la sua corte, Irileth l'elfo scuro capo delle guardie reali fissava tutti con uno sguardo annoiato, mentre Proventus ripassava a mente il discorso che avrebbe dovuto fare all'inizio e alla fine della cerimonia, lo Jarl se ne stava disteso sul suo trono con un atteggiamento che Dovah trovava oltremodo arrogante, ma quello era il suo Jarl, e in tutti quegli anni vissuti sotto l'ombra del suo palazzo aveva appreso che quello era un uomo in fondo molto saggio e un gran condottiero. Una figura ammantata nell'ombra stava osservando uno per uno i candidati, Dovah sentiva i suoi penetranti occhi addosso, era un uomo o forse non proprio, sembrava di più l'incrocio tra due razze: Un bretone, sopratutto per il colore della pelle, e un elfo scuro, aveva lineamenti molto marcati e piuttosto appuntiti e doveva essere molto giovane, probabilmente uno o due anni più di Dovah, ma quello che più la colpi di quello strano elfo (se così si poteva definire), fuorono gli occhi rossi come il sangue vivo e penetranti, così seri e forse un po' tristi ma animati da un fuoco vivido che la trapassava ad ogni sguardo. Finalmente Proventus sembrava deciso a prendere parola, stava già gonfiando il petto per dare inizio al suo solenne discorso quando le porte del palazzo si spalancaro facendo entrare un gelida ventata, tutti si girarono a guardare e fu quella la prima volta in cui lo vide: Era alto forse troppo, il suo corpo sembrava provato da molti scontri ma era vigorso e pieno di forza, aveva lunghi capelli di un biondo miele che gli ricadevano sporchi e spettinati sulle spalle, e grandi occhi di un blu mai visto, sembrava la fusione perfetta tra il cielo ed il mare, si avvicinò agli altri con fare arrogante e non si inchinò a cospetto dello Jarl, subito si diffuse un mormorio crescente mentre occhi indiscreti cercavano di riconoscere il misterioso e poco educato Nord, "qual'è il tuo nome, soldato?" chiese Irileth con un tono di stizza nella voce, "Aranel di Windhelm", "bene Aranel, inchinati allo Jarl in segno di rispetto", "non posso inchinarmi, poichè quest'uomo non è il mio signore", "come osi rivolgerti così a...", Baalgruf aveva fatto cenno all'elfo di fermarsi gli lanciò un occhiata torva, e pregò Proventus di continare. Il discorso di Proventus fu lungo e poco ispirante, erano state le parole dello Jarl invece a darle coraggio, inoltre aveva scoperto chi era il giovane mezz'elfo giunto a corte, si chiamava Uurdur ambasciatre dell' accademia di magia di Winterhold, quando Dovah seppe che anche lui avrebbe partecipato al giudizio, sentì un nodo allo stomaco i maghi non le erano mai piaciuti. 
La prima prova fu quella di tiro con l'arco, a gruppi di otto i vari aspiranti soldati si disponevano davanti alla stazione di tiro e davano sfoggio delle loro abilità, gli insegnamenti di Aela avevano dato frutto e Dovah fece otto centri su dieci, solo Aranel era riuscito ad eguagliarla, la prima prova durò circa due ore e ora i soldati si preparavano all'esame pratico di alchimia, questa arte era entarata da poco a far parte delle prove per l'idoneità all'esercito, ma quando un freccia ti colpisce in pieno petto o ti assale un branco di lupi è sempre meglio avere a portata di mano qualche pozione di salute, fu proprio Uurdur a giudicare questa prova, ora Dovah capiva qual'era la sua funzione lì... i suoi occhi rossi continuavano a scrutarla senza darle tregua e per il nervosismo finì per confondere due ingredienti base, così al posto di una pozione di ristoro Dovah ottenne una pozione di magika inutile per quella prova. La terza e ultima prova fu la più appasionante, era ora per i guerrieri di dar sfogo alle loro capacità. Vennero distribuite armi particolari, incantate in modo da non lesionare gli avversari, i primi tre furono uno scherzo per Dovah, combatteva pigramente senza quasi guardare l'avversario, dal quarto in poi le cose si fecero più serie, il bretone che stava affrontando aveva una strategia che portava le forze dellavversario allo stremo, ma a scapito di questo Dovah individuò il suo punto debole: l'equilibrio, sarebbe bastato colpirlo al petto con forza adeguata, e si sarebbe sbilanciato dando così a Dovah la possibilità di attaccare. I Round passavano velocemente e uno dopo l'altro Dovah li vinse tutti, ora mancava solo uno quello che avrebbe disputato l miglior guerriero di Whiterun, l'avversario si fece avanti, stringeva due lunghe spade d'acciaio e sembrava pronto a tutto pur di vincere, Dovah dal canto suo aveva scelto due ascie e ora le faceva roteare furiosamente, in attesa di un attacco, il cavaliere d'un tratto si tolse l'elmo: era Aranel, Dovah pensò che avrebbe dovuto aspettarselo il suo livello era nettamente superiore rispetto agli altri, ed ora eccoli qui uno di fronte all' altro i due nord più forti dell'intera città. Dovah attaccò per prima, si scagliò contro Aranel con la furia d un drago ma lui con uno scarto elegante si scansò colpendola alla schiena con l'elsa della spada destra, le ascie di Dovah si abbatterono furiosamente contro il volto di Aranel ma cozzarono tintinnando con le sue spade, Aranel aveva un tecnica elegante basata quasi completamente sulla difensiva mentre Dovah aveva uno stile più selvaggio, mirato a offendere e uccidere, ma che garantiva una scarsissima difesa. I loro stili erano complementari e così tra i due si creò una sorta di danza, un ballo di armi che non lasciava scampo a entrambi, d'un tratto lo stile di Aranel cambiò e si fece più agressivo, iniziò a colpire Dovah con una serie di colpi a raffica che la fecero indietreggiare lentamente, persino lo Jarl era scattato sulla sedia completamente concentrato sul meraviglioso duello e poi accadde, gli occhi di Dovah si persero per un istante, Aranel ne approfittò e la fece cadere poi le puntò la spada alla gola: "arrenditi", Dovah per tutta risposta gli sferrò un poderoso calciò e lo tirò giù con se, nessuno dei due aveva dunque vinto. L'intera sala esplose in un applauso fragoroso, lo Jarl in persona si alzò dal trono e aiutò i giovani campioni ad alzarsi, uno spettacolo così non si vedeva a Dragnsreach da anni. La guardia entrò facendo un gran fracasso e come era successo per Aranel tutti si girarono, quel pover'uomo aveva uno sguardo sconvolto e il corpo coperto bruciature, si inchinò tremando allo Jarl: "m-mio signore...un..n drago alla torre", detto questo svenne, Baalgruf divenne livido in volto e i suoi occhi si ingrigirono di colpo, chiamò a se Irileth:  "prendi con te le nuove reclute e dirigiti subito alla torre, se c'è un drago fate qualsiasi cosa in vostro potere per abbatterlo e per gli otto divini non fatelo avvicinare alla città, e tu Provetus chiama le sacerdotesse di Kynareth e fagli curare quest'uomo, poi prendi i miei figli e portali al sicuro" Proventus corse al tempio mentre Irileth, reclutò quanti più uomini poteva poi si rivolse a Dovah e Aranel: "venite avremo bisogno delle vostre lame li fuori".
  
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