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Autore: EffieSamadhi    25/09/2014    3 recensioni
La prima volta che Fred la sostiene, Voldemort è appena morto.
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Sono passati i mesi, e Fred continua ad essere la sua ancora di salvezza.
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Passano altri mesi, uno dopo l'altro, e uno dopo l'altro iniziano a raggrupparsi in anni.
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Da vero tiranno, il tempo continua a scorrere, e a cinque anni dalla prima volta che l'ha sostenuta, Fred si inginocchia davanti a lei.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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{Disclaimer | Purtroppo non sono io il genio dietro Harry Potter: io sono quella che si limita a scrivere ff senza senso. Tuttavia, ciò che è scritto di seguito è frutto della mia mente (malata), e mi vendicherò contro ogni plagiatore.}

{Il titolo è un celebre aforisma del poeta statunitense Walt Whitman (1819-1892).}

 

 

 

 

 

Eravamo insieme.

Tutto il resto del tempo l'ho scordato.

 

 

 

 

 

La prima volta che Fred la sostiene, Voldemort è appena morto.
Fred le stringe un braccio attorno alla vita e l'aiuta a rimanere in piedi in mezzo alle macerie che un tempo erano Hogwarts. Lei ha soltanto diciotto anni, e la guerra è appena stata vinta. Poco più in là, Ron riserva loro un'occhiata di fuoco – e Dio solo sa se Hermione non la interpreta correttamente. Si vergogna come una criminale, mentre pensa: "Adesso mi odia. Ci odia. Ancora una volta uno dei suoi fratelli ha fatto propria la felicità che lui avrebbe voluto fare sua. Adesso mi odia, ma un giorno ci perdonerà entrambi. Un giorno troverà una persona migliore, qualcuno in grado di amarlo completamente e incessantemente, e allora il mio tradimento perderà d'importanza."

 

 

Sono passati i mesi, e Fred continua ad essere la sua ancora di salvezza: è ancora il pilastro che le consente di stare in piedi, la colonna alla quale aggrappare le fragili membra di una storia che da un istante all'altro potrebbe andare in pezzi come un set di provette di cristallo da un galeone.
Senza Harry e Ron pronti a cacciarsi nei guai ogni due per tre, quasi non c'è più gusto a rimanere ad Hogwarts. E senza la costante sfida al sistema rappresentata dai gemelli Weasley, quasi non c'è più gusto ad essere Caposcuola. Per fortuna, però, esistono ancora le visite a Hogsmeade, che, grazie ad una popolarissima petizione studentesca – ideata da Fred, guarda caso, e promossa da Hermione, guarda un po' –, ora sono due al mese.
Hermione vive per i finesettimana in cui è concesso recarsi al villaggio, perché in quei giorni, oltre a godersi il felice viavai delle stradine e dei negozi, può abbracciare forte il suo fidanzato – quel ragazzone alto e rosso di capelli che ad ogni stretta le fa sentire la sua presenza.

 

 

Passano altri mesi, uno dopo l'altro, e uno dopo l'altro iniziano a raggrupparsi in anni.
Ne sono trascorsi quasi tre da quando Fred l'ha sostenuta per la prima volta, tra i resti sbriciolati della Sala Grande, ma il tempo non intacca la sua voglia di proteggerla – né la sua inventiva, visto che ogni volta sembra inventare un nuovo modo per non lasciarla cadere. Come adesso, per esempio: sa che lei ha bisogno di finire quel rapporto ministeriale il prima possibile, eppure continua ad interromperla con scherzi di dubbio gusto e di discutibile maturità, come Appellare la pergamena sulla quale lei sta scrivendo, o scambiarle la piuma con una di quelle ad inchiostro simpatico che hanno tanto successo all'Emporio. "Ma non importa" pensa lei, "lo perdono. Se non fosse per le sue continue interferenze, probabilmente avrei dato di matto già da un po'."

 

 

Da vero tiranno, il tempo continua a scorrere, e a cinque anni dalla prima volta che l'ha sostenuta, Fred si inginocchia davanti a lei.
Non dice una parola che sia una, le mostra soltanto un anello. Parlare sarebbe troppo normale, e Fred, si sa, odia le cose troppo normali. Quindi rimane inginocchiato e in silenzio, aspettando che sia lei ad indovinare la domanda – d'altro canto, non è lei la metà della coppia che sa far funzionare bene il cervello? «Fred, tu...»
«Sì, Hermione?»
«Tu... tu vorresti...» Hermione si interrompe, la voce incerta e tremula come quella di una bambina spaventata. «Tu vorresti che ci sposassimo?»
«Se me lo domandi con tanto entusiasmo, tesoro, non posso che accettare.» Le fa scivolare l'anello attorno al dito, continuando a guardarla dritta negli occhi con quello sguardo sempre un po' ambiguo, che però lei ha imparato a decifrare, a comprendere, a restituire.
Hermione sente la presa salda delle dita di Fred sulle proprie, e sa che finché saranno insieme non dovrà più aver paura di cadere.

   
 
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