First year
togheter
L’arrivo del piccolo Matteo
stravolse, come un uragano, la vita di tutti portando una ventata di nuove
emozioni e arricchendo il loro bagaglio di esperienze.
Tutti ebbero un compito, da bravi
zii, nell’aiutare il piccoletto a muovere i suoi primi passi nel mondo, incluso
Tommaso.
Nei mesi successivi, difatti, alla
nascita del figlio di Federica, Micaela raramente si allontanò da Bologna,
desiderando di restare vicino l’amica per sostenerla nei primi mesi, rivelatesi
per tutti piuttosto impegnativi.
Giacomo si ritrovò più volte a
doversi cambiare le sue preziose t-shirt dai marchi prestigiosi dopo che il
piccolo Matteo rigurgitava la sua pappa centrando sempre il filosofo, che
urlava bonariamente apostrofando il bimbo di essere una piccola peste priva di
senso estetico.
Anche Tommaso ebbe il suo da fare con
il piccoletto, avendo uno strano potere calmante su di lui. Bastava, difatti,
che il fisico lo prendesse in braccio e iniziasse a cantare una ninna nanna
perché il bimbo smettesse immediatamente di piangere.
Micaela invece passeggiava sempre il
piccoletto la domenica pomeriggio, soprattutto quando iniziarono le belle
giornate di primavera, per il parco vicino casa di Federica, accompagnata da
quest’ultima che aveva tratto un’incredibile carica.
Solo in un’occasione Micaela si
allontanò da Bologna, ovvero per il compleanno del suo secchione.
Con la complicità di Daniele e
Carmen, le uniche due persone che conosceva in quel di Milano, organizzò una
cenetta per loro due nell’appartamento di Tommaso e Daniele, impedendogli di passare
la serata al Modus Vivendi, come aveva previsto.
A dissuadere il fisico fu proprio
Carmen che s’inventò la scusa della chiusura del ristorante per motivi di
igiene, che lasciò perplesso Tommaso, mentre Daniele si preoccupò di tenerlo
lontano da casa convincendolo a fare un giro per Milano e aperitivo ai Navigli,
sfruttando la fissazione di entrambi per la nota località milanese e i suoi
infiniti bar.
Durante tutta l’uscita, Daniele
dovette sorbirsi il pessimo umore del giovane professore che aveva ricevuto la
notizia da parte della sua fidanzata che non sarebbe riuscita a raggiungerlo
per festeggiare insieme.
“Capisci ora perché non ho la
fidanzatina? Tanto quando serve per festeggiare, non c’è comunque” affermò
facendo un sorriso sornione mentre si scolava la sua birra trangugiando delle
arachidi.
Tommaso assottigliò gli occhi dopo
quell’affermazione, giudicata dal fisico del tutto fuori luogo, e si morse la
lingua per evitare di rispondergli male.
Mentre stavano concludendo il loro
aperitivo improvvisato, Daniele ricevette un messaggio da parte della
“fidanzatina” che lo informava di far ritornare Tommaso a casa.
Il banchiere finse di aver ricevuto
un messaggio da una delle sue amichette di letto, facendo arrabbiare ancor di
più Tommaso, che additò l’amico di scaricarlo il giorno del suo compleanno per
una poco di buono che avrebbe potuto vedere qualsiasi altro giorno della
settimana.
“Credimi, Parri,
questa non me la posso perdere” si giustificò Daniele mentre spingeva il fisico
dentro l’auto.
“Ok ok.. basta che non mi spingi”
rispose l’altro sfoggiando tutta la sua acidità e rimanendo in silenzio per il
resto del tragitto.
Arrivato a destinazione, Daniele –che
aveva effettivamente un appuntamento con una delle sue amichette di letto
–ripartì a tutta velocità lasciando il fisico ad imprecare contro di lui per la
sua mancanza di sensibilità.
Dopo buoni cinque minuti, aprì la
porta di casa trovandosi di fronte una scena che non si aspettava di vedere ma
che rese la sua giornata infinitamente migliore in pochi secondi: Micaela era
seduta a gambe accavallate sulla poltrona
del loro salottino con indosso un vestito nero piuttosto corto che
stuzzicò la fantasia del fisico.
“Buon compleanno, secchione!” trillò
la giovane alzandosi in piedi e andandogli incontro. Tommaso la sollevò da
terra tenendola stretta mentre lei lo sbaciucchiava.
“Davvero pensavi che non sarei
venuta?”
Tommaso annuì mordicchiandosi il
labbro inferiore; si rendeva conto di aver avuto poco fiducia nella sua
fidanzata. Avrebbe dovuto saperlo che lei non sarebbe mai mancata al suo
compleanno.
“Dai, vieni! Ti ho fatto la torta..” aggiunse
trascinando per un braccio in cucina dove l’aspettava una torta sacher, quella
preferita dal festeggiato.
“Comunque sul serio pensavi che avrei mancato
il tuo compleanno?” domandò di nuovo
mentre accendeva le candeline a forma di ventotto.
“E’ che mi avevi scritto quel
messaggio ed io ho pensato..” provò a giustificarsi venendo interrotto da
Micaela che gli stampò un bacio sulle labbra.
“Sei un credulone” lo rimbeccò mentre
si scambiavano un altro bacio più lungo del primo.
Dopodiché assaggiarono la torta che
precedette la cena cucinata sempre da Micaela che aveva trovato la cucina di
Daniele estremamente fornita.
“Ma tutti quegli utensili li usa
davvero?” chiese infatti a Tommaso mentre mettevano a posto tutto quello che
aveva usato per cucinare. Daniele, d’altro canto, si era fortemente
raccomandato di lasciare tutto in ordine, oltre che di non rompere nessun
piatto o bicchiere.
“Sì! Pensa che tutta questa roba l’ha
accumulata nei corsi degli anni! Quando siamo venuti a vivere qui, Sveva aveva
lasciato il minimo indispensabile per cucinare. Daniele ha comprato tutto il
resto, pure i libri che vedi! –indicò la mensola con diversi volumi di
Benedetta Parodi e altri cuochi famosi– è proprio fissato! Guarda persino le
trasmissioni su Real Time” commentò
e Micaela fece spallucce.
Non l’avrebbe mai detto che Ambrosi
fosse il tipo da programmi di cucina.
Trascorsero il resto della serata a
casa a guardare film rispettando il desiderio di Tommaso che non aveva molta
voglia di uscire, preferendo stare solo con la sua nanetta.
Fu il primo compleanno della sua vita
in cui non avvertì alcuna forma di malinconia, come solitamente accadeva; il
suo compleanno fu sempre un giorno particolarmente difficile per suo padre che
solitamente si limitava a dargli velocemente gli auguri. Gli unici compleanni
che ricordava con piacere e che aveva mai festeggiato erano stati quelli
organizzati da sua zia Sofia e Daniele, le uniche persone che non volevano
farlo passare inosservato.
“Ci pensi che esattamente un anno fa abbiamo
parlato al telefono per la prima volta?” disse d’un tratto Micaela mentre
guardavano il film “Star trek” per la precisione, che
stava annoiando non poco la scrittrice.
Tommaso abbozzò un sorriso dandole un
bacio sui capelli. “Già..”
La scrittrice alzò lo sguardo verso
di lui e lo baciò venendo subito ricambiata da Tommaso che abbandonò presto la
visione del film concentrandosi su Micaela che non vedeva da un po’.
In men che
non si dica, si ritrovarono sdraiati sul divano a stuzzicarsi a vicenda.
“Aspetta, andiamo in camera” suggerì Tommaso mentre l’altra gli toglieva la
maglietta.
Una volta in camera, non persero
tempo iniziando il loro gioco preferito, sincronizzandosi alla perfezione sui
desideri dell’altro, e concedendosi le coccole finali.
Per poi rimanere sdraiati l’uno
accanto all’altra a parlare fino a notte fonda finché non si addormentarono
abbracciati.
*
La mattina al risveglio Micaela andò
in cucina trovandovi il coinquilino del suo fidanzato con indosso unicamente un
pantalone in cotone di una vecchia tuta a preparare il caffè.
“Hai intenzione di vestirti?” gli
domandò incrociando le braccia infastidita. Sapeva che sarebbe rimasta a
dormire, avrebbe potuto evitare di presentarsi così in cucina.
“Perché? Sono a casa mia” rispose
l’altro indifferente. “Vuoi un po’ di caffè?” le offrì dopo allungandole la
tazzina che Micaela afferrò.
“Trovo che sia fuori luogo” ribadì la
ragazza facendo spallucce e Daniele scoppiò a ridere.
“Ti ho mandata in confusione?”
domandò sarcastico. “Beh, sei abituata al fisico inesistente di Parri quindi immagino di sì” aggiunse divertito.
“Stai zitto! Sei un cretino!”
controbatté l’altra scuotendo la testa. Non riusciva a capire come Daniele e
Tommaso potessero essere amici, considerando che erano decisamente agli
opposti.
Daniele fece una smorfia, prese la
maglietta di cotone del pigiama e se la infilò. “Va meglio?” fece un sorriso
beffardo che Micaela ricambiò con una linguaccia.
“Comunque ho assaggiato la tua
sacher. Era buona” commentò cambiando argomento.
“Scommetto che ora dirai che hai
mangiato di meglio” lo anticipò la scrittrice inarcando un sopracciglio.
“Ovviamente! Per esempio, la mia” la
prese in giro e si sedette accanto a lei.
“Parri sta
ancora dormendo?” s’informò trovando strano che il suo coinquilino non fosse
già in piedi considerando che era un tipo mattiniero.
Micaela fece di sì con la testa e si
alzò per posare la tazzina sporca nel lavabo. “Lo hai sfinito allora ieri
sera!” esclamò malizioso facendo imbarazzare la ragazza a cui scivolò la
tazzina dalle mani.
“Sei la persona più inopportuna che
conosca, Daniele!” lo apostrofò guardandolo storto.
L’altro fece spallucce e continuò a
sorseggiare il suo caffè.
In quel momento, entrò Tommaso in
cucina e si diresse verso la sua nanetta ignorando il suo coinquilino che si
voltò per guardarli mentre si baciavano. “Quanto siete teneri” commentò
ridacchiando e Tommaso gli lanciò uno strofinaccio in faccia.
“Hai dormito qui?” gli chiese e
l’altro scosse la testa.
“Sei rimasto da Penelope?” domandò
ottenendo una risposta affermativa che suscitò la sorpresa di Micaela. Non
sapeva che avesse una fidanzata e difatti domandò delucidazioni.
I due coinquilini si scambiarono
un’occhiata divertita e scoppiarono a ridere. Daniele fidanzato? Con Penelope?
Trovavano l’idea alquanto esilarante.
“See,
figurati! Penelope è un’amica –spiegò Daniele– è l’unica che non si fa strane
idee se rimango a dormire” continuò.
“Magari prima o poi nascerà qualcosa..”
osservò la ragazza e i due scossero la testa pensando che lei vedesse storie
d’amore in ogni cosa.
“Un giorno tanto t’innamorerai,
Daniele! Capita a tutti..” insistette dopo aver visto l’espressione divertita
dei due. Era un po’ permalosetta.
“Sì, prima o poi! Per il momento va
bene così” rispose chiudendo l’argomento sulla sua vita sentimentale.
“Mica, io mi cambio e poi usciamo un
po’, ti va?” chiese Tommaso cambiando discorso e Mica annuì volentieri.
“Sì, facciamo shopping!” propose
ottenendo anche il consenso di Daniele che da un po’ voleva andare a fare
qualche acquisto.
Tommaso si mordicchiò il labbro, lui
detestava fare shopping; tuttavia, non voleva deludere la sua ragazza e perciò
acconsentì alla proposta senza molto entusiasmo.
Terminarono la colazione e dopo
essersi vestiti, uscirono con la Cabriolet perdendo ben oltre trenta minuti
alla ricerca di parcheggio in centro.
“Te l’ho detto che era meglio
prendere la metro!” ribadì Tommaso mentre si avviano verso il corso principale
dove si trovano tutti i negozi delle grandi marche.
“Io i mezzi pubblici non li prendo!” rispose l’altro disgustato.
Odiava la metropolitana che trovava sporca e affollata.
Tommaso roteò gli occhi e s’incamminò
mano nella mano con Micaela verso Zara, dove avrebbero iniziato la loro
giornata di shopping.
Poco più tardi erano tutti e tre in
fila per provare qualcosa, al dire il vero, Tommaso solo perché costretto dagli
altri due.
Micaela voleva misurare due vestiti,
mentre Daniele aveva un bel po’ di roba fra pantaloni e camicie.
“Tommy, che ne pensi?” domandò la
ragazza aprendo la tendina del camerino, il fisico sorrise e annuì.
“Ti sta benissimo” esclamò e la
ragazza si voltò verso lo specchio trovando che in realtà non le rendesse molta
giustizia.
“Bah, io non sono dello stesso
parere! Sembra che stai indossando un sacco di patate” confermò i suoi sospetti
il banchiere che era appena uscito con indosso la prima camicia.
“Infatti!” esclamò Micaela dando
ragione a Daniele. “Misuro l’altro” e richiuse la tendina.
“Non dire alla mia ragazza che il
vestito le sta come un sacco di patate!” s’infastidì Tommaso e l’altro ruotò
gli occhi entrando di nuovo nel camerino. Tommaso sapeva essere davvero
insopportabile a volte.
Micaela riaprì la tendina sorridente
indossando un tubino rosso a bustino. “Questo non è meglio?” chiese a Tommaso
che confermò, aggiungendo che trovava che fosse davvero sexy.
“Sono d’accordo con Tommaso –ribadì Daniele
– se non fossi la sua ragazza, con indosso quel vestito ci proverei con te
senza dubbi” ammiccò e Tommaso gli diede una gomitata.
“Ahia! Che ho detto?” domandò
scrollando le spalle e Micaela scoppiò a ridere ritornando nel camerino.
Verso l’ora di pranzo, si concessero
una pizza per chiudere la loro giornata di shopping che si concluse con due
vestiti e una gonna per Micaela, diverse camicie, pantaloni, un paio di scarpe
e persino un cappotto per Daniele, e zero vestiti per Tommaso che non volle
comprare nulla.
A quel punto, il “terzo incomodo”
decise di tornarsene a casa.
“Se volete, ceniamo insieme dopo le
nove” propose l’altro e i due annuirono.
“Credo di poterti sopportare un altro
po’” lo prese in giro Micaela e Daniele sorrise.
“Tanto lo so che mi vuoi bene”
rispose provocando alla ragazza una smorfia di finto disgusto, dopodiché li salutò
e ripartì immettendosi in strada, lasciando la coppia girare per Milano da
sola, che aveva già optato per un giretto nel parco.
*
Quando erano insieme, il tempo
volava, così pensava Micaela ogni volta che vedeva se stessa o il fisico salire
sul treno di ritorno a casa.
E fu soprattutto la prima cosa che
pensò quando realizzò che fra meno di tre giorni avrebbero festeggiato il loro
primo anniversario.
“Cosa farete per il vostro primo
anniversario?” le chiese Federica mentre cambiava il pannolino al suo piccolo
che dimenava le gambine in aria, creando attorno a sé
una nuvola di borotalco che fece starnutire Micaela.
“Non lo so, non ci ho ancora pensato”
ammise lei tirando su il naso.
“Come no?” si sorprese l’altra. Non
era da Micaela non pensare a queste date importanti, con il suo precedente
fidanzato aveva progettato il loro appuntamento per mesi, definendolo nei
minimi dettagli.
“Ho deciso di lasciarlo un po’ al
caso. In fin dei conti, così ci siamo conosciuti, no? Per caso! Forse questo
caso ha più successo del programmato” osservò la ragazza ripensando alle
differenze fra la sua precedente storia e l’attuale e trovando che non
potessero minimamente paragonarsi.
“Oh, beh, sì! Se la metti così, penso
che tu abbia ragione” commentò l’altra; d’altronde, era unanimemente
riconosciuto che Micaela fosse andata, completamente ed interamente, in un
brodo di giuggiole, che al filosofo –forse un po’ geloso–pareva fastidiosamente
e inspiegabilmente troppo lungo.
Le attenzioni delle due amiche si
spostarono verso il piccolo che le pretese emettendo un guaito degno di
cantante di opera lirica, Micaela subito soddisfò le richieste di Matteo, che
si divertiva un mondo a farsi coccolare dalla sua zietta preferita, prendendolo
in braccio.
“Lo sai che sei proprio bello?” si
complimentava mentre gli faceva il solletico al pancino, il piccolo iniziò a
ridacchiare facendo sorridere anche sua mamma che provava ad afferrare i
piedini.
“Magari presto la tua zietta ti fa un
amichetto” fece una battuta Federica assumendo un’aria da finta innocente.
L’altra sbarrò gli occhi per poi
sbattere le palpebre imbarazzata. “Non credo che sarà presto..” ammise
scuotendo la testa. Per quanto la sua storia con Tommaso potesse andare bene,
non era ancora da prendere minimamente in considerazione l’ipotesi.
“Ma nemmeno un matrimonio?” chiese
con nonchalance prendendo in braccio suo figlio, Micaela deglutì rumorosamente
e tossicchiò. “No, nemmeno quello”
“Poteva essere la mia occasione di
conoscere qualcuno d’interessante. Tommaso ha amici carini?” domandò ridendo
per l’assurdità dell’affermazione appena pronunciata e anche Mica la imitò.
“Ehm.. è un fisico, non sono un
granché i suoi colleghi. L’unico che si salva è il coinquilino, ma non te lo
consiglio” rispose divertita ripensando agli amici che le aveva presentato nel
corso dell’ultimo anno.
“Fiorini due?” domandò Fede facendo
una leggera smorfia.
“Una specie”
“Bah..” a quel punto la conversazione
si spostò su altro, ovvero sull’abbigliamento della scrittrice per il suo primo
anniversario, nonostante non avesse idea di cosa sarebbe successo.
*
Micaela non fu l’unica a pensare ai
festeggiamenti per quel primo anniversario, anche il fisico si diede da fare
stressando il suo coinquilino che non era arrivato quasi al punto di rottura.
“Tommaso, ti giuro su mia nonna che
se ti sento pronunciare la parola ‘primo’ seguita da ‘anniversario’, ti butto
fuori di casa!” urlò disperato non appena l’amico aprì la bocca entrando in
cucina dove Daniele stava cenando, a base di hamburger di soia e insalata mista.
“Volevo semplicemente chiederti se mi
prestavi la tua giacca blu” disse l’altro guardandolo storto.
Daniele si passò una mano fra i
capelli e abbozzò un sorriso. “Ah..” farfugliò, forse aveva esagerato un
tantino. “Sì, certo.. Quale dici?”
“Quella del completo che hai usato
per il battesimo della figlia di tua cugina”
“Vuoi la giacca Armani?” domandò
scandalizzato. Era geloso dei suoi completi, figuriamoci di quelli pagati un
occhio della testa.
“E’ un problema?” chiese
innocentemente Tommaso. D’altronde, per lui i vestiti erano tutti uguali.
“Mmm.. no, cioè.. trattala bene”
asserì dopo aver fatto un respiro per auto convincersi.
“Grazie..”
“Quindi vai via ora?” s’informò per
non sembrare un pessimo amico del tutto disinteressato.
“Sì, mia zia mi ha prestato la sua
auto. Farò una sorpresa a Mica a mezzanotte” spiegò per la quindicesima volta i
suoi programmi al suo coinquilino, che non solo si era lamentato di essere
stato stressato, ma che evidentemente nemmeno aveva ascoltato.
“Capito.. beh, in bocca al lupo
allora” gli disse con sorriso e Tommaso lo ringraziò. A quel punto, il fisico
raccolse il borsone e uscì dall’appartamento diretto verso Bologna.
A differenza di Micaela, Tommaso
aveva progettato tutto nei minimi dettagli, decidendo di regalare alla sua
nanetta un felice primo anniversario che potesse ricordare e magari raccontare
senza vergognarsene.
La sorpresa consisteva in una vera
serenata, ovviamente moderna –la canzone scelta era “Consequence”
dei Notwist –che il fisico avrebbe suonato con la sua
chitarra elettrica. Giacomo, seguendo le indicazioni del fisico, aveva già
preparato i fili per collegare l’attrezzatura senza aver destato il minimo
sospetto in Micaela.
Sempre su richiesta di Tommaso, il
filosofo si era allontanato alludendo ad un appuntamento galante ed era sparito
promettendo a Tommaso che si sarebbe ripresentato all’indomani.
Mancava pochi minuti alla mezzanotte,
quando il giovane, ormai pronto per la sua serenata, bussò alla porta della
scrittrice, del tutto inconsapevole di ciò che stava per accadere.
Micaela, sdraiata sul divano a
guardare una trasmissione poco interessante su Canale 5, si alzò di scatto e si
diresse verso la porta un po’ dubbiosa.
“Chi è?” domandò guardando fuori
dallo spioncino. Non appena riconobbe la capigliatura da genio incompreso, aprì
subito la porta trovandosi di fronte un Tommaso ben vestito con la chitarra in
mano.
“Questa è per te. Buon anniversario,
piccola” disse mentre all’altra si erano “leggermente” bloccate le corde vocali
per l’emozione.
Quando Tommaso iniziò a cantare
quella canzone, fra le preferite della scrittrice –non scopriremo mai se la
scelta era stata voluta oppure di semplice fortuna–, gli occhi di Micaela si
velarono di lacrime.
Pensò che fosse perfetta per
descrivere loro; parlava della loro storia, di come si sentivano quando erano
insieme, di come effettivamente l’amore li avesse lasciati ipnotizzati.
I minuti, che seguirono la fine della
canzone, ebbero come protagonista un lunghissimo bacio che ricordò moltissimo
il loro primo bacio, ancora così nitido nelle loro menti da sembrare che fosse
accaduto ieri.
“Grazie” sussurrò lei mentre stava
stretta al fisico. “Buon anniversario anche a te”
Improvvisamente sentì un incredibile
calore esploderle dentro, come un’onda travolgente che non riuscì affatto a
fermare; una frase si fece prepotentemente strada, mandandola in agitazione e
mozzandole quasi il fiato. Quelle famose due parole, che da tempo non
pronunciava e di cui non era mai stata così tanto convinta, spingevano per
venir fuori dalle sue labbra e non poté affatto impedirlo. “Ti amo” pronunciò
quella frase in un soffio, con le labbra incurvate all’insù e tenendo stretta
nella sua mano quella di Tommaso, che rimase paralizzato di fronte
all’affermazione della sua fidanzata.
Il fisico balbettò e deglutì più
volte, tentando di dare una risposta che tuttavia non venne fuori, lasciando
leggermente dispiaciuta la ragazza, che sperava nel sentirglielo dire.
“Tommy, non preoccuparti.. non c’è
bisogno che tu lo dica se ancora non te la senti” lo rassicurò facendo
spallucce.
Il giovane annuì e tossicchiò
incapace di dire altro o anche solo di giustificarsi. Non capiva perché non
fosse riuscito a dirglielo, si chiedeva se davvero non fosse ancora pronto.
Non poteva negare che l’arrivo di
Micaela nella sua vita lo avesse reso molto felice e che quella storia,
capitatagli un po’ per caso, un po’ per sua volontà, si fosse rivelata più importante di quello
che sarebbe mai riuscito ad immaginarsi.
Poteva essere possibile che lui non
l’amasse? Che ancora nutrisse dubbi nei confronti di quel “noi” che, giorno per
giorno, stava costruendo?
Ovviamente, per tutti questi dubbi,
in quel momento, non vi erano spazio, perciò decise di rimandargli
all’indomani, tornando a godersi la serata che, per via di quelle parole non
pronunciate, tardò a decollare come sperato.
Nessuno dei due riprese più
l’argomento e per un po’ anche Micaela si guardò bene dal dirglielo ancora, ma
i sentimenti non si possono congelare, e lei questo lo sapeva.
Così come anche sapeva che, presto o
tardi, tutti quei dubbi, che s’insinuarono anche nella testa della scrittrice,
sarebbero saltati fuori ancora una volta.
Salve gente! Finalmente dopo secoli, eccomi qui con questa storiella! Pensavate che fosse sparita? Che avessi deciso di lasciar cadere Tommaso e Micaela nell'oblio e nel labirinto delle mie storie incompiute?
Ne ho un cimitero a casa, di quelle purtroppo!
In ogni caso, mi farebbe piacere che vi faceste vivi, scrivendo qualche riga per farmi capire che questa storia un minimo vi piace e che vi fa piacere che la pubblichi ancora, altrimenti prenderò il vostro silenzio come assenso e comunque continuerò a pubblicare, dunque se volete che smetta, sarà meglio comunicarlo ahahahah
Ringrazio Serpentina che ha sempre commentato(you're the best :D)e tutti quelli che hanno scelto "The Call Center", aggiungendola alle loro storie preferite o seguite o ricordate! Grazie e alla prossima <3