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Autore: SusanButterfly    25/09/2014    5 recensioni
[Reyna/Piper] [accenni: Annabeth/Percy, Nico/Jason, Rachel/Octavian] [AU, High School]
Reyna e Piper: due ragazze molto diverse, con un passato molto simile in comune. Entrambe prese di mira da tutti, dovranno affrontare un mare di problemi prima di poter finalmente ottenere la felicità che meritano. Gli eventi spesso tragici che saranno costrette a vivere compiranno l'importante ruolo di avvicinarle, e sarà fondamentale il sostegno dei loro pochi ma fedeli amici. Tra amicizie, gelosie, amori e prese in giro, un' AU scolastica le cui coppie sono una ventata di freschezza nell'aria stantia dove si trovano sempre le stesse cose.
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Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Octavian, Piper McLean, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare, Reyna
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 5

 

Pov Piper

Erano passate tre settimane dal loro primo bacio. Erano restate avvinghiate in quella casetta per chissà quanto tempo, godendosi l'una il calore dell'altra, ad aspettare che finisse di piovere. Avevano deciso di raccontare a chi le aspettava a casa quella versione dei fatti: si erano incontrare al parco, poi aveva cominciato a piovere e quindi erano rimaste nella casetta ad aspettare che finisse, prima di tornare.

Un riassunto piuttosto veritiero dei fatti, non c'è che dire. Ma, Piper lo sapeva bene, la pioggia era stata una scusa perfetta -che si era presentata proprio al momento giusto – per rimanere abbracciate fingendo di attendere la fine del diluvio.

Quando si erano separate, dopo il bacio, per qualche secondo Piper si era dimenticata di respirare. Infine aveva smesso di piovere, e si erano dovute separare.

Prima di uscire dalla casetta, però, Reyna l'aveva presa per mano chiedendole se avrebbe voluto essere la sua ragazza,e Piper non ci aveva più visto dalla gioia.

 

Durante quelle tre settimane era stata entusiasta di andare a scuola. Ogni mattina si cambiava in tutta fretta, correva in bagno a lavarsi e correva verso la Jupiter senza neppure fare colazione. Non si truccava mai perché odiava mettersi in mostra, e cercava sempre di vestirsi in maniera poco appariscente.

Non appena il cancello cominciava a stagliarsi all'orizzonte, lo sguardo di Piper cercava ansiosamente l'ordinata treccia nera e quel paio di occhi scuri come l'abisso.

Reyna era sempre lì ad aspettarla, sorridente. Probabilmente -aveva pensato un giorno- arrivava a scuola in anticipo solo per farsi trovare da lei; il pensiero le aveva scaldato il cuore.

Reyna era il suo primo pensiero quando si destava, e l'ultimo quando chiudeva gli occhi alla sera. Guardandola, Piper aveva notato la scomparsa dell'onnipresente velo di tristezza che albergava nel suo sguardo quando si erano conosciute, e questo l'aveva resa immensamente felice.

Nonostante tutti i problemi con cui avevano a che fare ogni giorno, entrambe erano sempre di buon umore e finalmente potevano confidarsi ogni sorta di dramma familiare.

Ma, in quella relazione così perfetta, c'era una piccola falla di cui non avevano ancora discusso: nessuno sapeva del loro rapporto.

Nemmeno Rachel, la migliore amica di Reyna, ne era a conoscenza.

A Piper la cosa non piaceva per niente. Si sentiva come se fosse un segreto imbarazzante da rivelare, qualcosa che potesse mettere Reyna in cattiva luce, e per questo soffriva.

Soffriva molto spesso: quando le sfiorava le dita durante le lezioni, e la sua ragazza ritraeva la mano con uno scatto fulmineo, quando evitava di starle troppo vicina durante l'intervallo e faceva attenzione a non guardarla per troppo tempo.

Tutte quelle piccole cose erano, per Piper, come minuscole schegge di ghiaccio che andavano a trafiggerle il cuore ogni giorno, ma non se la sentiva di dirlo a Reyna.

Aveva paura che lei si offendesse, che la respingesse o che non si sentisse abbastanza, e Piper non voleva. Si era presa delle cotte per un paio di ragazze, durante la sua vita, ma quello che provava per la ragazza dagli occhi neri era qualcosa di indescrivibilmente diverso.

Era stata, per lei, un faro nel mare buio del pregiudizio, il suo ossigeno quando gli insulti e le prese in giro minacciavano di soffocarla. Era la sua roccia e il suo tesoro più grande.

Se n'era innamorata involontariamente e all'improvviso, e aveva il terrore di perderla.

 

Pov Piper

Appena squillò la campanella dell'intervallo Piper uscì dalla classe alla ricerca di Rachel e Annabeth, con cui aveva sviluppato un bel rapporto di amicizia da quando Reyna gliele aveva fatte conoscere.

Ma, proprio quando intravide la classe delle sue amiche, una voce orribilmente familiare giunse alle sue orecchie. -Buongiorno, Miss Sciattona, come va? - la schernì Drew, dandole una pacca sulla spalla.

-Cosa diavolo vuoi? Non sono dell'umore giusto oggi, Drew.- ribatté la ragazza, scocciata per l'ennesimo rifiuto di Reyna di tenerla per mano durante la lezione di inglese.

-Ma come siamo suscettibili. Stai tranquilla Zingarella, volevo solo farti i complimenti.

Piper rimase per un attimo sconcertata. -Cosa, scusa?

-Ti meriti un applauso per esserti vestita ancora peggio del solito!- sghignazzò Drew, applaudendole e facendo ridacchiare due sue compagne.

La diretta interessata si diede un'occhiata veloce: All Star blu scolorite, jeans scuri e una felpa tutta sfilacciata che probabilmente aveva più anni di lei.

-Drew, non me ne importa un accidente della tua opinione sul mio modo di vestire e pensavo che la faccenda fosse chiarita da tempo. Ora, hai altre cavolate da proferire o posso andare?

-Sì, hai ragione, la faccenda degli abiti è chiusa da un po'. In conclusione, ti vesti peggio di mio nonno. Ma sono venuta da te perché una domanda continuava a ronzarmi nel cervello: so che al momento- e con tutta probabilità anche in futuro- nessuno lo è, ma … un ragazzo si è mai interessato a te?

Quella domanda ebbe in Piper un effetto devastante. Drew poteva esprimere tutte le stupidissime opinioni che voleva sul suo abbigliamento, sui suoi capelli o sul suo modo di fare, ma così facendo stava insultando Reyna e, inoltre, aveva dichiarato che Piper era assolutamente indegna delle attenzioni di chiunque.

-Apri bene quelle stra maledette orecchie, tesoro. L'unica indegna di attenzioni qui sei tu, e per tua informazione io ho una …- non riuscì a finire la frase, perché qualcuno le afferrò il braccio e la trascinò a forza in direzione del cortile.

-Noi andiamo a fare una passeggiata; potrete importunarci dopo, ragazze!- gridò Reyna alle oche, trasportando la sua ragazza fuori dall'edificio.

Quando arrivarono nell'angolo più appartato del cortile -dietro una grossa siepe sul retro della scuola- finalmente Reyna le lasciò la manica.

-Ehi! Per quale assurdo motivo mi hai trascinata qui contro la mia volontà?- domandò Piper, ancora arrabbiata per le parole che Drew aveva osato pronunciare.

-Cos'avevi intenzione di dirle? “Per tua informazione io ho una ragazza, e sempre per tua informazione si tratta proprio dell'altro oggetto delle vostre prese in giro”?

Piper rimase in silenzio, sbigottita.

La sua ragazza sospirò. -Oh, Piper … devi sempre metterti nei guai, eh? Coraggio, non fa nulla, dopo gliene dico quattro a quell'idiota.- le stampò un bacio sulle labbra, ma Piper si ritrasse.

All'espressione confusa di Reyna non riuscì più a trattenere tutta la sofferenza che quei suoi piccoli rifiuti le avevano accumulato nel corso delle ultime settimane, e le emozioni si riversarono fuori dalla sua bocca in un fiume di parole.

-Perché ti comporti così, Reyna? Mi baci solo quando sei sicura che non ci veda nessuno, mentre quando siamo in pubblico ti rifiuti persino di tenermi per mano!

-Cosa … non è affatto vero! -rispose Reyna, alzando il tono di voce.

-Strano, a me pare proprio che lo sia. Da quando ci siamo messe insieme non hai fatto parola con nessuno della nostra relazione: la tratti come se fosse un reato da nascondere. Non voglio essere trattata in questo modo, credevo che nutrissi dell'affetto nei miei confronti … non che ti vergognassi di me! E comunque credo di sapere il motivo di tale decisione: dopo esserti guadagnata a fatica il rispetto di tutti, non vuoi rovinare la tua immagine rivelando il tuo segreto.

Gli occhi si Reyna si accesero di rabbia. -Come puoi dire una cosa del gene … bhe, io … Piper ma per te è facile parlare! Tu non hai nulla da perdere, mentre io ho passato questi ultimi tre anni a guadagnarmi il rispetto altrui, e il nostro segreto, per quanto non sia nulla di sbagliato, mi farebbe ricomparire nel mirino di tutti. Ma, se questa relazione ti fa solo soffrire, possiamo ...

La frustrazione che Piper provava era indescrivibile. -Cos'hai detto?! Come puoi solo pensare che questa relazione mi faccia solo soffrire? Reyna Avila Ramìrez Arellano, anche se stiamo insieme solo da tre settimane, io sono totalmente ed incondizionatamente innamorata di te. Sei il motivo per cui apro gli occhi al mattino e trovo la forza di andare avanti ogni giorno, di tollerare mio padre ed i suoi mille vizi; perché per un tuo sorriso vale la pena sopportare tutto questo! Non sai quanto io abbia sofferto per il tuo rifiuto di manifestare il nostro affetto, anche con minimi gesti, in pubblico. Forse è vero che io non ho nulla da perdere, quindi esaminiamo la situazione da un altro punto di vista: se io fossi la ragazza più amata e popolare del mondo, e se il mondo fosse omofobo, io sceglierei te. Sceglierei te mille volte, perché da quando ti ho conosciuta ho finalmente avuto qualcosa da perdere. Non immagini neppure la gelosia che ho provato nei confronti di Dylan, quando ti ha chiesto di metterti con lui, e il sollievo del tuo rifiuto. Comunque è la tua vita, Reyna, ed io non sono nessuno per impedirti di fare le tue scelte né per dirti se esse sono sbagliate o meno, quindi, se preferisci il rispetto timoroso di un gruppo di bastardi senza cuore al mio amore, non posso fare nulla per fermarti.

Reyna sembrò davvero colpita, sia da quelle parole che dall'espressione ferita di Piper, ma incespicò per trovare le parole giuste.

-Piper, non potremmo aspettare ancora … qualche settimana? Io non so se sia discreto dirlo a Rachel o agli altri. Non voglio sembrare una codarda, e anche io ricambio i tuoi sentimenti, ma non ...- non riuscì a terminare la frase, perché Piper le afferrò con decisione il polso.

-Non voglio sentire altro, Reyna. Se dovessi ripensarci, sarò pronta a riparlarne, ma non voglio essere un'interessante distrazione; o diventi la mia ragazza a tutti gli effetti, oppure per noi è finita.

Piper corse via, le lacrime calde che già le bagnavano il viso e il cuore frantumato in mille pezzi. Non era riuscita a tenersi tutto dentro, Reyna l'aveva delusa e lei aveva perso tutto.

Si sentiva come prima di conoscerla: terribilmente sola.

 

Pov Reyna

-Sono una stupida! Dei … come ho fatto a dirle quelle cose? Come ho potuto essere così ottusa ed insensibile? Dico sempre la cosa sbagliata … SEMPRE! - Reyna gridò per la frustrazione, credendo di non essere a portata d'orecchio.

Dopo che Piper era fuggita via, lei aveva cercato di inseguirla, con scarsi risultati. Aveva quindi fatto ritorno al muretto ad autocommiserarsi.

Stava per scoppiare a piangere per aver ferito la sua ragazza, quando una voce la riscosse dai suoi tormenti.

-Oh, che scenetta toccante … Ora sì che siete nei casini.

Dylan si stagliava di fronte a Reyna, le braccia incrociate e un'espressione trionfante sul volto.

-Cosa diavolo ci fai tu qui?! Ti sembra il momento di saltare fuori all'improvviso?- Reyna non riusciva ancora a metabolizzare il fatto che qualcuno avesse ascoltato la sua conversazione con Piper, ma una forza misteriosa la spinse a ribattere -E perché mai dovremmo trovarci nei casini?

-Bhe, tutti ti rispettano e nessuno parla più di te da molto tempo, ma il fatto che baci di nascosto le ragazze dietro i cespugli sarà un ottimo argomento di conversazione. A proposito, sono decisamente offeso; rifiutato per una ragazza?

Le parole di Piper fecero capolino tra i suoi pensieri: “ non hai fatto parola con nessuno della nostra relazione: la tratti come se fosse un reato da nascondere”. -Dylan, ti ho già detto che non sono minimamente interessata alla tua proposta. E, a proposito di ciò che hai visto mentre mi spiavi, Piper non è una distrazione per quando non ci sono ragazzi disponibili, è la mia ragazza. Vuoi raccontare a qualcuno di questa bestemmia alla quale i tuoi poveri occhi sono stati costretti ad assistere? Fa' pure, non ho nulla di cui pentirmi, al contrario tuo.

Reyna corse via, lasciando Dylan da solo, rabbia e dolore mescolate in egual misura nel suo cuore a pezzi.

 

Le lezioni che separavano l'intervallo dall'uscita della scuola furono praticamente impossibili da seguire. Reyna non faceva che pensare a Piper, al dolore represso nella voce di lei, alle cattiverie che le aveva risposto … come se si vergognasse davvero di provare qualcosa per lei. Reyna si sentì così stupida pensando che erano servite quelle parole e quel litigio per farle capire che in realtà teneva a lei più di qualunque altra cosa al mondo.

La conosceva da pochi mesi, ma l'aveva colpita dritta al cuore, più di qualunque altra ragazza. In passato Reyna si era sentita attratta da diverse ragazze, anche prima di confessare i suoi gusti a Rachel, ma ciò che provava per Piper era un sentimento diverso e fortissimo che non riusciva a controllare e a capire; quando era con lei sentiva il cuore batterle così forte da temere che uscisse dal petto, e dopo il loro litigio si era sentita strappare via l'anima.

Osservando il vetro della finestra a Reyna parve quasi di scorgere i suoi pensieri uscirle dalla mente in rivoletti di vapore, attraversare il vetro appannato e spandersi all'esterno, per poi venire richiamati indietro dalla voce della professoressa.

-Arellano! Ripetimi la formula, visto che sembri molto attenta alla lezione.

La ragazza ovviamente non seppe rispondere e venne sonoramente sgridata, anche se la voce della prof si insinuava come un brontolio sordo privo di significato tra i suoi pensieri tempestosi.

Quando finalmente la campanella suonò Reyna si preparò in fretta e furia, quindi corse in corridoio.

-Ehi Arellano, sai, non c'è nulla di sbagliato nei tuoi gusti … ma proprio quella sfigata dovevi scegliere? - ridacchiò Drew, ostruendo il passaggio a Reyna.

-Levati di torno, devo trovare Piper! - la ragazza la spinse di lato e corse con tutto il fiato che aveva in corpo per arrivare in cortile prima dei suoi compagni di classe.

Si appoggiò al muretto per riprendere fiato, mentre i suoi occhi neri scrutavano ansiosi la folla di studenti che si riversava fuori dall'edificio in preda all'euforia, cercando il tanto amato taglio asimmetrico e il giubbotto da snowboard di seconda mano, ma quando finalmente li adocchiò era troppo tardi: Piper stava correndo via a tutta velocità verso casa, chiaramente intenzionata a non farsi raggiungere da lei.

 

Reyna il giorno dopo arrivò a scuola con mezz'ora di anticipo, ma di Piper nessuna traccia. Non si presentò neppure il giorno dopo, facendola quasi impazzire dato che non rispondeva al telefono e non le aveva lasciato nessun indirizzo.

Se non fosse arrivata il giorno dopo, si disse Reyna, avrebbe passato in rassegna tutta la città a costo di trovare casa sua ed ottenere finalmente la possibilità di parlarle.

 

Pov Piper

Dopo aver passato due giorni a casa per colpa della febbre, Piper tornò alla Jupiter.

Vide Reyna sospirare di sollievo, ma evitò categoricamente di incrociare il suo sguardo e non le rivolse la parole durante le lezioni.

Quando suonò l'intervallo la ragazza la chiamò più volte, ma Piper fece orecchie da mercante e corse in corridoio senza degnarla.

Mentre passeggiava da sola, immersa nei suoi pensieri, udì più volte alcuni commenti poco gentili piuttosto insoliti come “Non riesco a credere che Reyna abbia rifiutato Dylan per una del genere” o “da quella sfigata me l'aspettavo, ma chi l'avrebbe mai detto che Arellano …?”

Più confusa che mai, fece per dirigersi in bagno, ma qualcuno richiamò la sua attenzione mettendole una mano sulla spalla.

-Buongiorno Piper, ti dispiacerebbe seguirmi? Ho due cosette da dirti.

La ragazza rimase esterrefatta nel constatare che il ragazzo che l'aveva fermata era Dylan, il tipo che aveva cercato di portarle via Reyna prima che lei trovasse il coraggio di farsi avanti.

Ma ormai, si disse, non aveva davvero nulla da perdere, quindi annuì piano.

-Va bene, come vuoi.

Dylan la scortò verso un magazzino degli attrezzi da tempo inutilizzato, e Piper ebbe l'impressione di sentirlo sogghignare.

-Come mai mi hai condotta qui?- chiese la ragazza, incerta.

-Bhe, gradirei parlarti in un luogo appartato e non c'è niente di meglio del magazzino degli attrezzi che tutti credono inaccessibile. Ordunque, entriamo?

Piper aveva una brutta sensazione, ma non sollevò obiezioni.

Il suo accompagnatore aprì la porta, rivelando uno spazio angusto in grado di contenere al massimo sei persone.

Quando gli occhi di Piper si abituarono alla semioscurità notò un secondo ragazzo che attendeva il loro arrivo, si sentì un “click” e la ragazza capì di essere in trappola.

-Sebastian, sta' di guardia alla porta e avvisami se arriva qualcuno. Quando avrò finito avrai i tuoi venti dollari. - esclamò Dylan, con un'espressione di terrificante trionfo dipinta sul volto. Sebastian annuì soddisfatto, quindi si posizionò di fronte alla porta deciso a non far passare nessuno.

-Cosa volete farmi? Lasciatemi subito uscire di qui!- strillò Piper, in preda al terrore, ma Dylan fu sveltissimo: la sbattè contro il muro, soffocò le sue urla con la manica della felpa e ordinò a Sebastian di legarle le mani con un pezzo di corda trovato nel magazzino.

-Finalmente soli. Prima di fartela pagare per ciò che mi hai fatto, lasciati dire che sei parecchio disgustosa. Non per l'aspetto, s'intende, piuttosto per quello che ho visto tre giorni fa. Tornando al discorso di prima, stai per pentirti amaramente di esserti messa contro di me. - spinse Piper ancora di più, provocandole un gran dolore allo stomaco – Per colpa della vostra ridicola relazione, Arellano mi ha rifiutato e ho perso duecento dollari! Avevo scommesso con Axel che sarei riuscito a portarmela a letto entro sabato, ma tu hai rovinato tutto!

Dylan le serrò la gola con una mano, mozzandole il respiro.

Piper si sentiva come un animale in trappola: al buio,debole e indifesa, in più non riusciva neppure a gridare e a muovere le mani.

-Ma non sentirti troppo in colpa, pellerossa, perché ho intenzione di rifarmi con te. Non mi importa se mi denuncerai al preside, smentirò tutto con l'aiuto della classe – che, tanto per la cronaca, non ti sopporta – e poi non vedo l'ora di vedere la faccia di Arellano quando scoprirà che mi sono fatto la sua ragazza!

Piper era sopraffatta dall'orrore e dalla paura: non solo voleva picchiarla, aveva intenzione di violentarla. Nella sua mente presero forma immagini terrificanti; non avrebbe mai voluto farsi toccare da nessuno -forse da Reyna, in futuro – e l'idea che un'estraneo potesse mettere le mani sul suo corpo inviolato la terrorizzava.

Dylan rise, un suono aspro e meschino. -Non m'importa se sei una lurida lesbica, sarà divertente lo stesso!- infilò prepotentemente la mano sotto la maglietta di lei, che cercò inutilmente di dimenarsi.

Piper chiuse gli occhi e gridò con tutto il fiato che aveva in corpo, nonostante fosse

tristemente consapevole che nessuno sarebbe corso in suo aiuto.

 

Pov Reyna

Dopo il fallimento dell'ennesimo tentativo di attirare l'attenzione di Piper, Reyna si diresse verso gli alunni del secondo anno in cerca della sua migliore amica.

Intravide Rachel mentre parlava con Nico e Jason, che ultimamente erano diventati molto intimi.

-Rachel, devo parlarti. Vieni subito perché è una cosa urgente.- Reyna strattonò la sua amica, che rispose indignata. -Ehi, calmati! Okay, okay … vengo subito. Scusate ragazzi, ci

vediamo dopo e … ancora auguri!

Finalmente trovarono un angolino appartato del cortile e Reyna poté dare sfogo a tutte le sue emozioni: le raccontò di Piper, della loro relazione, del litigio e del fatto che ora mezza scuola conosceva il suo segreto.

-Oh, Reyna … mi dispiace dirtelo ma Piper ha ragione. Io non ti ho mai dato consigli su questo genere di problemi -essendo etero non sono molto esperta- ma Nico e Jason … bhe, osservandoli ho imparato diverse cose, e poi l'amore è sempre amore. Comunque tu non ti sei mai lanciata in una relazione seria e capisco quanto tutto ciò possa essere difficile per te. -Rachel trasse un respiro profondo, mentre Reyna pendeva dalle sue labbra. - Non puoi metterti con qualcuno e poi vergognarti della vostra relazione! Oh, povera Piper …

Reyna le lanciò un'occhiataccia. -Non era chiaro che sono mortificata e sto cercando in tutti i modi di chiederle perdono?

Rachel si ricompose. -Sì, certo. Stavo dicendo? Ah, già, vergognarti della vostra relazione. Bhe, ormai non ha più importanza dato che quel cretino di Dylan l'ha già raccontato a tutti,-compresi noi del secondo anno- il problema è: la cosa ti infastidisce? Perché, se così fosse, puoi sempre dire che era tutto uno scherzo o che so io.

Le guance di Reyna si imporporarono, e la ragazza puntò lo sguardo sulle proprie scarpe. -No, non farei mai una cosa del genere. In primis, nutro sentimenti profondi nei confronti di Piper, e poi le sue parole mi hanno fatto capire che in realtà tutto ciò che desidero è essere felice insieme a lei. Non m'importa se tutti mi prenderanno in giro, prima o poi si stancheranno intanto.

Rachel annuì, sorridendo. -Certamente. Sono contenta che tu abbia imparato la lezione, ma c'è un problema che mi attanaglia a questo punto.

Reyna si accigliò. -Di che si tratta?

-Bhe, tu mi hai raccontato che Dylan vi ha viste ed ha intuito la vostra relazione, ma non ha fatto nulla per vendicarsi – anche in modo minimo – per il tuo rifiuto di qualche settimana fa. La cosa mi pare molto strana perché ho sentito dire che lui è un ragazzo che cova molto rancore, quindi mi chiedo … se non se l'è presa con te, non starà mica importunando …

-Piper! Oh santi numi, devo trovarla subito!- esclamò Reyna, quindi schioccò un veloce bacio sulla guancia a Rachel prima di schizzare via in direzione della classe.

-Grazie di tutto, Rachel! Sei la migliore amica che si possa desiderare!

 

La classe era vuota.

Reyna cercò disperatamente nelle altre classi, nel bagno delle ragazze e perlustrò tutti i corridoi chiedendo a chiunque incontrasse informazioni sulla sua ragazza, sentendosi rispondere commenti pungenti.

Passò tutto l'intervallo a cercarla, il cuore serrato in una morsa di ghiaccio, quando finalmente incontrò una persona che seppe darle delle indicazioni.

-Ciao Percy. Sto cercando Piper, è importantissimo. Sai dirmi se l'hai vista?

Il ragazzo di Annabeth si grattò la testa, cercando di ricordare. -Ehm … la ragazza con i capelli castani legati in quegli strani codini? Sì, sì mi pare proprio di averla vista con Dylan mentre tornavo dal bagno.

Reyna sentì montare l'ansia, e fece fatica a respirare. -Dove sono andati?!

-Mi pare verso l'aula di musica … ma non ne sono sicuro. Ho sentito dire che siete fidanzate, bhe complimenti! Non riesco proprio a capire la gente che vi prende in giro … ti auguro di trovarla!

La ragazza lo ringraziò con una pacca sulla spalla, quindi corse a tutta velocità verso l'aula di musica.

Purtroppo, quest'ultima si rivelò occupata da due matricole del liceo impegnate ad allenarsi con il violino. Reyna stava per perdere la speranza e tornare in classe, quando udì dei borbottii sommessi provenienti dal magazzino degli attrezzi.

“Ma … è chiuso a chiave! Com'è possibile che …” si chiese, ma un urlo soffocato la fece ricredere.

-Chi è là? C'è qualcuno lì dentro?- Reyna accostò l'orecchio alla porta e sentì delle voci indistinte; le sembrò di udire una voce maschile che ordinava “Non farla entrare”, poi qualcosa -o qualcuno – di molto pesante si piazzò contro la porta, soffocando i pochi suoni che giungevano fino a Reyna.

-Lasciatemi entrare, o chiamerò il preside! - gridò la ragazza, anche se sapeva benissimo che non sarebbe mai riuscita a trascinarlo fin lì per delle presunte voci nel magazzino degli attrezzi (i docenti della Jupiter erano famosi per il loro menefreghismo nei confronti dei problemi adolescenziali) e sapeva ancora di più che non avrebbe lasciato Piper da sola.

-Reynaaa! - Un urlo terribile, subito soffocato, giunse alle orecchie della ragazza: Piper.

Se prima aveva qualche dubbio sul prigioniero nel magazzino, ora era sicura al cento per cento che si trattava di Piper; la rabbia rischiò di sopraffarla.

Prese la rincorsa, quindi si lanciò con tutta la propria forza contro la porta, spalancandola.

La scena che si presentò di fronte ai suoi occhi per poco non la fece svenire di raccapriccio:

un ragazzo grande e grosso si era spostato quando lei aveva aperto la porta e se ne stava sbigottito in un angolo … mentre Dylan teneva Piper ferma contro un muro, le mani che armeggiavano avidamente con la zip dei jeans di lei.

Reyna non ci vide più. Saltò addosso a Dylan come una tigre sulla preda, con una forza tale da mandarlo lungo disteso per terra; gli mollò un pugno sul naso e provò un sinistro piacere nel sentire il sonoro crack. Mentre il sangue cominciava a sgorgare, Reyna gli affondò il ginocchio nello stomaco e premette fino a mozzargli il fiato.

-Come ci si sente, lurido verme!? Come hai potuto anche solo pensare di fare una cosa del genere? Ti rendi conto del … oh mio dio ma perché perdo tempo a parlarti? Gli individui come te non meritano neppure di esistere!

Dylan tossì e un rivolo di sangue fuoriuscì dalla sua bocca, quindi cercò di dire qualcosa al suo compare che cominciava a riprendersi dallo shock.

Il ragazzone afferrò Reyna per la felpa, ma lei gli mollò una terribile gomitata in pieno volto, facendolo arretrare barcollando.

-E tu, non sei da meno! Come ti ha corrotto, soldi? Mi fai schifo. E pensare che la gente disprezza me e Piper per cose come i gusti sessuali, mentre nessuno si rende conto delle porcherie che voi maniaci organizzate!

Si rivolse a Dylan. -Tu. Maledetto bastardo figlio di puttana che non sei altro, se scopro che hai fatto del male alla mia ragazza giuro che ti uccido con le mie mani, a costo di andare in galera!- si preparò a mollargli un altro pugno, ma Piper scoppiò in lacrime e Reyna non se la sentì di lasciarla sola.

Corse da lei e gridò ai due: -Andatevene immediatamente, con voi farò i conti più tardi e sappiate che vi denuncerò e finirete in guai seri.

-Anche tu ci finirai, per avermi rotto il naso!- gridò Dylan, di rimando, con la faccia coperta di sangue.

-Azzardati a lamentarti e ti stacco la testa dal collo!- ruggì Reyna, poi tornò a guardare Piper.

La ragazza indossava le scarpe da ginnastica, la cerniera dei jeans azzurri era mezza aperta -Reyna sospirò di sollievo nel vedere che li aveva ancora addosso- e l'unico indumento che indossava dalla vita in su era un reggiseno di pizzo azzurro; il suo bel viso era rigato di lacrime e gli occhi multicolore arrossati e gonfi. La maglietta le era stata strappata di dosso e gettata a terra, mentre le mani erano legate dietro la schiena.

-Piper, amore mio … cosa ti hanno fatto?- singhiozzò Reyna, prendendole il volto tra le mani.

-Non … non dire nulla a nessuno, ti prego.

-Cosa? Non hai intenzione di denunciare ciò che ti hanno fatto? Ma ti rendi conto della gravità della cosa? Non riesco nemmeno a immaginare …

Piper le mise un dito sulle labbra per zittirla. -Sei arrivata in tempo, Rey. Non è riuscito a violentarmi, mi ha solo …

-Ti ha solo palpeggiata! E ti sembra poco? Ho dovuto fare ricorso a tutto il mio autocontrollo per non fracassargli la faccia. Mi dispiace Piper, ma non è una cosa che possiamo ignorare.

-Rey, mi basta che lo sappia tu, sei tutto per me. Se lo sai tu, può anche non saperlo nessun altro, e poi si può trovare un accordo: noi non diciamo niente di ciò che Dylan ha fatto, e lui inventerà una scusa per il suo naso.

-Non m'importa niente del suo naso! Sono una stupida Piper, e non avrei dovuto trattarti in questo modo. È mia la colpa per quello che è successo, se solo non mi fossi vergognata di noi … ma le tue parole mi hanno fatto capire di aver sbagliato tutto. Tutto ciò che ti ho detto era sbagliato, e in fondo al mio cuore sapevo di stare mentendo; non mi vergognerò mai di te, e se mi lasciassi non riuscirei più a vivere … hai dato un senso ai miei giorni vuoti.

Piper la strinse a sé, appoggiandole la testa nell'incavo del collo, mentre Reyna le liberava le mani, che le circondarono subito la vita. -Sei così dolce quando ti scusi.

Reyna le accarezzò la schiena con movimenti leggeri e rassicuranti, percorrendole la spina dorsale con le dita fino ad arrivare ai fianchi. -Dico sempre la cosa sbagliata, e so di avertelo già detto, anche se, molto probabilmente, questa volta la frase non avrà l'effetto dell'ultima volta.

Piper la smentì subito premendo le labbra sulle sue. -Sapevo che mi avresti trovata – mormorò sulle sue labbra -non ho mai dubitato di te.

La ragazza ispanica sorrise, stringendola più forte a sé. -Non sai quanto vorrei restare sola con te in questo posticino buio e appartato, ma purtroppo abbiamo ancora tre ore di lezione. - sussurrò, baciandole il collo.

Piper rabbrividì. -Già, mi sa proprio che staranno cominciando a preoccuparsi. Allora siamo d'accordo, non dire nulla a nessuno.

Reyna raccolse la maglietta distrutta della ragazza e la nascose dietro uno scaffale, poi si tolse i vestiti rimanendo in reggiseno. Piper la guardò ad occhi sgranati, e lei rise rimettendosi la felpa e passandole la propria camicia.

-Se proprio vuoi non dirò niente, anche se trovo la cosa eccessivamente grave. Ora -mi duole davvero dirlo- vestiti e torniamo in classe.

Piper indossò la camicia della sua ragazza e la guardò con gli occhi colmi di gratitudine e amore, uno sguardo intenso e sincero che non le rivolgeva dal loro primo bacio nella casetta malandata.

Le due ragazze si avviarono verso l'aula di storia, accompagnate da sguardi truci e risatine di scherno di cui non si curarono minimamente. Piper fece scivolare la mano in quella di Reyna, e lei finalmente la strinse, senza più vergogna.

   
 
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