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Autore: maavors    25/09/2014    3 recensioni
Klaus deve allontanarsi da Mystic Falls, ma Caroline non può andare con lui, proprio ora che aveva accettato i suoi sentimenti. Pochi mesi passati insieme, ma abbastanza per creare delle ferite nel cuore di chi non può, o non vuole dimenticare.
"Cambiò anche profumo, perché il suo, senza quello di lei, non aveva più lo stesso sapore.
Ma quando si è innamorati, non basta cambiare profumo o città o taglio di capelli. Devi cambiare il tuo cuore. E come fai a cambiare il tuo cuore se non è più tuo?
Si accasciò a terra distrutto dal dolore.
Urlò, pianse, distrusse qualche finestra, ma non riusciva a far in modo che passasse. Quel dolore era con lui. Non se ne era mai andato. Era lì, pronto ad uscire non appena avesse abbassato la guardia, e oggi lo aveva fatto.
“Non ce la faccio, non ce la faccio, non ce la faccio”, “Caroline”.. ripeteva queste due frasi da almeno un’ora. Era sdraiato a terra. Braccia e gambe aperte, il pavimento freddo premeva contro la schiena.
"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline, Forbes, Klaus, Mikael, Rebekah, Mikaelson, Stefan, Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dove sei stata? Hai saltato la prima ora” disse Elena preoccupata. “A casa” Caroline continuò la sua bugia “dovevo prendere degli appunti importanti.” Elena annuì e mettendole una mano dietro la schiena la spinse a camminare con lei. “Senti” iniziò Elena “ma con Tyler va tutto bene?”. Sorpresa da quella domanda Caroline si fermò nel bel mezzo del corridoio, “Perché me lo chiedi?” disse con i pugni ben stretti lungo i fianchi. “Niente, così. Tanto per chiedere, non ti scaldare” rispose l’amica, accennando un sorriso di scuse.
Caroline scrollò le spalle come vuoi pensò. “Hai da fare per pranzo? È da tanto che non mangiamo insieme” chiese Elena con tono gentile. “Be’, forse perché non mangiamo” disse sarcastica, poi velocemente aggiunse: “Pranzo con Tyler, mi dispiace. Sarà per un’altra volta” accelerò il passo fino ad arrivare in classe.
 
“Dove sei stato? È da un’ora che ti cerco” chiese Damon. “A fare un giro” rispose Klaus annoiato, “volevo rivedere un po’ la città. Cose così” aggiunse senza dare peso alle parole. È strano come la gente cambia opinione sulle persone, pensò. Fino a pochi anni prima lui era il grande lupo cattivo che tutti volevano uccidere, ora era un salvatore. Aveva rinunciato alla sua vita, per salvare quella di milioni di vampiri. Aveva rinunciato all’amore della sua vita, per tutti loro. E per questo gli erano tutti riconoscenti.
“Ti manda i saluti Stefan” disse Klaus. Damon sobbalzò impercettibilmente, ma Klaus lo notò, e annuì. “Come sta?” chiese quasi con un filo di voce “Be’ diciamo che ora sta meglio, ma non per merito tuo…” Damon annuì ancora “Hai impegni per il pomeriggio?” disse al vampiro originale. “Sì” rispose Klaus, quindi decise di allontanarsi da quella stanza per evitare altre domande.
 
Le ore a scuola passarono veloci e quando suonò l’ultima campanella Caroline schizzò fuori dall’aula. Il suo armadietto era relativamente vicino a quello di Bonnie, che da lontano la teneva d’occhio. Troppo impegnata a cercare di ascoltare quello che dicevano Elena e Bonnie non si accorse della presenza di Tyler, che la cinse da dietro in un abbraccio. “Andiamo?” lei sobbalzò non appena lui la toccò. Era strano, era come se quelle mani non avrebbero dovuto o potuto toccarla, eppure lo facevano, era qualcosa di terribilmente sbagliato. “Scusa non volevo spaventarti, pensavo mi avessi sentito” Caroline si voltò e finse un sorriso che diceva “è tutto okay!”, gli prese la mano e insieme andarono verso la macchina di lei.
Sarebbero potuti andare a piedi, ma per i comuni mortali sarebbe stato un po’ strano.
Arrivarono al Grill dopo un paio di minuti e si misero seduti al solito posto, quello appena dietro l’entrata.
Era tutto uguale, sempre, da anni.
“Ci mettiamo fuori?” chiese Caroline, era stanca della solita routine. Tyler annuì e le aprì la porta per farla passare. Lei uscì e si sedette ad un tavolo. Era stanca.
I pensieri andavano troppo veloci e non riusciva a stargli dietro. Improvvisamente si ritrovo a pensare allo sconosciuto che aveva incontrato ore prima, aveva un volto così familiare. Sicuramente lo aveva visto in una foto con Stefan, si disse senza crederci.
“Caroline?!” Tyler la riportò al mondo reale, Matt stava aspettando per le loro ordinazioni, “Ti porto il solito?” stava dicendo, lei annuì e lui si allontanò. “Tutto bene?” chiese il ragazzo davanti a lei, “Sì, sì…” mentì. Ma perché mentire? Quella che stava vivendo era palesemente la vita di un’altra persona. Non stava bene, non era quello che voleva per lei. Voleva viaggiare, stare in tutti i posti del mondo, e poteva farlo. Invece no, stava pranzando con il suo solito ragazzo, al solito ristorante e con la solita ordinazione. Scoppiò in una fragorosa risata isterica. “No, no non sto bene” disse “anzi sì, starò benissimo dopo aver detto quello che voglio dire” iniziò a parlare con tutta calma. “Ti sto lasciando. È finita. Voglio andare via da qui” ora che aveva detto quelle parole si sentiva come liberata da un peso.
Non ci fu alcuna reazione da parte di Tyler, “E dove vorresti andare? Sentiamo” disse sarcastico intrecciando le dita sotto il mento “Non lo so… Roma, Parigi, Tokyo, ovunque voglia andare” non appena disse quelle parole si tappò la bocca con la mano come se avesse appena detto qualcosa di blasfemo.
“Scusa” disse e si alzò dal tavolo. Sconvolta si diresse verso la macchina.
 
Erano passate parecchie ore dall’incontro con Caroline e non riusciva a smettere di pensare a lei. Nell’ultimo anno non c’era stato giorno, minuto o secondo in cui aveva smesso di farlo, ma questa volta era diverso. Aveva nuovi ricordi a cui pensare e si sentì bene. Aveva detto a Damon di avere da fare, quindi uscì di casa e si mise a camminare verso la scuola. Un uomo ci avrebbe messo almeno un’ora per arrivare, ma a lui bastarono pochi minuti. Quando arrivò l’ultima campanella era già suonata e la scuola era praticamente vuota. Deluso si mise a vagare senza meta: passò per il centro, dove c’era la fontana, dove aveva ucciso la madre di Tyler; passò davanti casa di Caroline, dove aveva trascorso forse i giorni più belli della sua vita; passò davanti il Grill, dove era iniziato tutto.
Stava per proseguire quando una risata inconfondibile lo catturò.
Sorrise e inconsciamente si avvicinò a lei, la guardò ridere da lontano. Era così bella. Senza volerlo si mise ad ascoltare quello che stava dicendo: voleva andare via da quel posto. Aveva ragione, forse soggiogarla a rimanere lì era stato un po’ azzardato, ma almeno sapeva che in quella cittadina sarebbe stata al sicuro.
Non lo so… Roma, Parigi, Tokyo, ovunque voglia andare” stava ripetendo le parole che anni prima le aveva detto. Come poteva ricordare?
Doveva andare via di lì, forse la sua vicinanza le stava facendo ricordare qualcosa. Con gli occhi pieni di lacrime e la vista annebbiata s’incamminò verso la casa dei Salvatore. Nemmeno la vide, quando una chioma bionda le venne addosso.
 
Entrambi caddero a terra, la borsa di lei – come nel più classico dei film - si aprì, facendone uscire il contenuto.
Quando entrambi si resero conto di quello che era appena successo si alzarono immediatamente. Lui l’aiutò a sistemare le cose nella borsa sorridendole e chiedendole scusa. “Sono io che ti sono piombata addosso” rispose lei ridendo. “Nik giusto?” disse, sapendo esattamente che quello era il suo nome. “Sono così patetica, è come parlare del tempo… oddio” pensò lei mentre pronunciava quelle parole. “Sì, Nik” rispose annuendo.




*Chiedo scusa per eventuali errori ma ho scritto di getto - ero ispirata dal brutto tempo - quindi abbiate pietà di me e scusate anche il ritardo, avevo promesso di aggiornare più spesso :(
  
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